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AA.
VV.
“Alfa Matrix re:covered-a tribute to DEPECHE MODE"
2CD + EP (Alfa Matrix 2009)
Sappiamo
bene che ormai di tributi al gruppo di Basildon ne sono usciti
alla nausea: ma questo doppio cd rappresenta il lato più ‘electro-harsh’
manifestato, la summa di tutte le band di casa Alfa Matrix con
tutti brani inediti. La masterizzazione, importante in tutti i
casi di compilation di vario stampo provenienti dalle fonti più
disparate, è affidata a Sebastian Komor (Icon of Coil / Zombie
Girl…). Rispetto ad altri tributi, mi è piaciuto soprattutto il
fatto di aver dato mano libera completa alla reinterpretazione
dei brani, col il proprio peculiare stile: così, nel primo disco,
ho apprezzato “I want it all” degli I_Scintilla, la violenta (inizialmente)
“Stripped” ad opera del parigino Mesmer’s Eyes, Mr. Claus ‘Leaether
Strip” Larsen ci offre una riedizione di “Blasphemous Rumours”
che mi ha convinto molto, ma anche una delle mie preferite “It’s
no good” ha riguadagnato nuova linfa grazie alla collaborazione
fra Acylum e Haushetaere. Nuova energia anche per la già carica
di sua “Photographic” riletta da Nebula-H, la stupenda “Lie to
me” di Technoir (puro synthpop senza esagerazioni né harsh-electro!),
una strana versione ‘blues’ di “Personal Jesus” di Komor Kommando,
il sapore quasi electro-metal di Star Industry e la loro “Enjoy
the silence". Nel secondo cd, avevo un po’ paura ad aprire “Leave
in silence" di Schwarzblut, ma debbo ammettere che non ne sono
rimasto deluso, era un brano già splendido di per sé, ma è stato
quasi trasformato in un qualcosa di realmente ‘alternativo’, ovviamente
con suoni altamente ‘modernizzati’. Poi attendevo al varco Ayria,
ma lei stavolta ha un po’ messo da parte la sua grinta per ‘ammorbidirsi’
un pochino per la immensa ‘In your room’, mentre mi ha un pochino
deluso la rilettura di ‘Shake the disease’ ad opera dei Seize,
troppo ‘manierata’, avrebbero potuto osare di più. Anche per l’epocale
‘Get the bilance right’ speravo meglio, ma essendo stata affidata
ai 32Crash, mi dovevo aspettare qualcosa di piuttosto electro,
così com’è stato… “Rush” degli Inure è uno di quei casi rari in
cui la ‘copia’ supera (per me) l’originale, davvero un bel remake,
né troppo electro né troppo synthop! Molto morbida ed affidata
alla voce di Emélie Nicolai la versione di ‘Stripped’ (devo ricordarmi
di riscoprire questo duo…): la stessa cosa succede per “Lttle
15” lasciata nelle buone mani di Aiboforcen (cioè di Benoit Blanchart
e Séba Dolimont, i fondatori della rivista Side-line) che dalla
teatrale originale sono riusciti a rinverdirla senza utilizzare
i soliti metodi ‘harsh-electro’ ma affidandosi anche qui alla
voce femminile, e ad arrangiamenti mai soffocanti. Ho fatto solo
una cernita dei brani che ho apprezzato personalmente, però anche
di quelli non citati, non posso che parlare bene, anche se poi
personalmente non riesco ad apprezzarli perché magari troppo ebm-electro-harsh,
o magari molto simili agli originali. Comunque sicuramente una
compilation che io acquisterei, anche perché poi nelle prime edizioni
rilasciate, c’è anche un terzo MCD contenenti ulteriori 7 remix
che sono destinati, secondo l’Alfa Matrix “al dancefloor” ed hanno
ragione, ma sono godibili ancora una volta gli Psy’Aviah con “Stripped”,
e “Shake the disease” tranquillo remix dei Seize.
Info: www.alfa-matrix.com
(Anialf) |
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AA.
VV.
“Fabriksampler V2”
CD (Pharmafabrik)
Label
slovena sintesi di idee dark-ambient, abstract, drone, experimental,
ambient provenienti da più parti del mondo. Final (UK), Pureh
(Slovenia), Woo (Serbia), Go Tsushima (Giappone), Left Eye Dominant
(Italia, ma l’artista è british pur vivendo a Roma), Alexei Borisov
(Russia), Tania Stene (Norvegia), Henrik Nordvargr Bjorkk (Svezia),
The Cherry Blues Project (Argentina), Dodecahedrapgraph (Slovenia),
Sunao Inami (Giappone), Lull (UK). Undici brani da un unico filo
conduttore: suonare dallo spazio profondo e raggiungere gli angoli
più remoti dell’universo per scandagliare qualunque buco nero
con le onde soniche prodotte dall’animo umano meccanico. L’impostazione
organica permette di oliare i meccanismi mentali producendo suoni
e rumori immaginari, come se la mente fosse predisposta ad una
visione in profondità. Questa musica pulisce l’anima dalle nefandezze
del mondo moderno, distacca la realtà dal corpo fisico e lascia
vagare i pensieri senza un nesso logico apparente, almeno non
secondo il pensiero umano, e adattandosi alle forme dello spazio.
Arduo risulta prendere possesso di questa navicella e farla propria,
la calibratura del sound è impensabile, l’illogicità dell’errore
si fonde in un magma unitario destinato a compattare l’intero
disco. Riflessioni spontanee della natura umana.
(Matteo “Pinhead” Chamey) |
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AA.VV.
“Fairy World V part 1-Fées de lumière”
CD+DVD (Prikosnovenie)
Potevo
farmi mancare l’ultimissima compilation della serie “Fairy World”?
No di certo, soprattutto perché mi sono assicurato l’edizione
speciale con DVD, il PRIMO mai rilasciato dalla label francese!
Ma andiamo per ordine: parliamo prima del cd, che già da tempo
‘classifica’ gli autori dei brani in ‘collezioni, raccolte’
(Solaris, Mandalia, Lunae, Supernove) a seconda del genere cui
gli artisti appartengono (ed i simboli corrispondenti compariranno
sempre nelle nuove uscite della Prikosnovenie nel bordo dei
cd). A ciascuno di noi, il piacere di incasellare ogni brano
nel proprio simbolo. In “Fairy World V”, troviamo le conferme
Caprice, Irfan, Maple Bee,Corde Oblique, il sempre atipico Ivo
Sedlacek, il bravissimo ensemble Crista Galli, Sava (che le
voci vogliono in uscita proprio per Prikosnovenie), ed il pianista
degli Ashram Luigi Rubino; le rivelazioni Omasphere, Poussieres
d’Etoiles, Lys e Alizbar (tutti gruppi da tener d’occhio), la
rediviva (almeno per me) Stellamara, e forse la vera rivelazione
della compilation, il progetto danese Valravn, non particolarmente
facile ma di indubbia originalità. Preciso che metà dei brani
sono inediti, ma tutti hanno un filo rosso che li conducono
come in un lieve gioco: l’intensità, sotto tutti i punti di
vista, vocale, melodico, atmosferico… Ma a queste compilation
siamo già abituati, quindi sappiamo che non si tratta di ‘metter
assieme qualche titolo…’… Vediamo invece la vera novità, il
primo DVD ufficiale dell’etichetta di Clisson! Mi ricordo che
in uno scambio di e-mail con Frederic, gli avevo detto “Ma perché
non pensi di realizzare un ricordo dei vostri concerti, per
chi come me vive lontano, e per vari motivi non può essere presente
a tali eventi? Non è la stessa cosa, però sarebbe già importante…”.
I costi ed i rischi di un progetto simile erano un po’ troppi,
in un momento come questo, ma a sorpresa, eccolo finalmente!
La prima parte è un’ora tratta dalla serata “La nuit des fées”,
organizzata, da quel che ho letto e posso vedere, magnificamente
dalla Prikosnovenie proprio a Clisson, ogni anno alla fine di
settembre: le immagini iniziali della cittadina, ci introducono
lentamente nei live act, con una superba qualità audio e video,
rispettivamente di Antrabata, Crista Galli (strepitosa la loro
sentita interpretazione!), Irfan, e per finire, l’epilogo chiamato
‘Una carezza prima della notte’, affidato all’incanto sempre
dei Crista Galli. Ogni gruppo viene ‘evocato’ da un fata, mirabilmente
disegnata da Sabine, in base all’elemento naturale che gli appartiene
(il fuoco, il vento…). Troviamo poi una serie di videoclip,
piuttosto rari a questa qualità, di Pink’r’ruby, Moon Far Away
(video che per un po’ siatene certi mi rimarrà impresso a lungo,
un piccolo film in miniatura pieno di simbolismi assai attuali),
un live-clip tratto dal Love Session 2 Tour del 2003, un altro
live dei sempre immaginifici Collection d’Arnelle-Andrea (eh,
c’è chi sa suonare e chi vende solo fumo e ridicolaggini…),
i troppo snobbati Mediavolo (basta con ‘sti paragoni di aver
solamente scopiazzato i Cocteau Twins, mica è colpa loro se
i ‘gemelli’ hanno creato un vero stile musicale!), un auto-presentazione
dei Caprice in occasione dell’uscita del loro quinto cd, i Misstrip
con “Ticket to death” che conferma la ‘modernità’ dei loro suoni,
sempre fra gothic e light metal, ed adeguato contemporaneo videoclip,
così come moderne e ‘diverse’ rispetto a quanto di solito ci
aspetteremmo dalla Prikosnovenie, sono le proposta di Antrabata
e Maple Bee. Chiude il dvd una sezione ‘a sorpresa’ che si chiama
“Camescope Souvenir”, un estratto da una serata organizzata
dalla label, e che lascio in sospeso così rimane il piacere
di scoprire gli artisti coinvolti… Ovviamente, inevitabilmente,
su tutto, cd, dvd, booklet, confezione, c’è il tocco ‘fatato’
(qui l’accezione va presa in senso assoluto!) di Sabine Adélaide,
e chi se no?
Info:
www.prikosnovenie.com
(Anialf)
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AA.VV.
“Heilige Feuer 6”
2CD (Angriff rec.)
Normalmente
limito le recensioni di compilation, ci si limita ad un elenco
di brani con il proprio personale giudizio, quindi non so quanto
possano risultare interessanti (a parte le splendide edizioni
di Prikosnovenie, ma quello è veramente un mondo a parte….).
Parlo invece volentieri di questa “Heilige Feuer 6” edita dalla
russa “Der Angriff”, uscita come supporto all’omonimo ‘festival’
del 2006, e dedicata altresì alla memoria del suo fondatore,
Eduard Chernyshov, scomparso nel 2005. Per ciascun gruppo coinvolto
nel progetto, troviamo due brani inediti: Kriptogen Rundfunk,
Leiche Rustikal, ICK, Radio Murmansk. E su questo primo cd ho
poco da dire, visto che si tratta di musica industrial-noise
pura e semplice. Va sicuramente meglio col secondo cd, anche
qui ogni band ha due song inedite: il languore dark-ambient
di Anthesteria, le atmosfere cinematiche di The Protagonist
(che però alzano il tiro sulla maggiore sperimentalità dei suoni
a svantaggio dell’ethereal-ambient a cui ci avevano abituati),
i sempre bravi marziali ed eterei A Challenge Of Honour, e l’intricata
elettronica dei Des Esseintes, il cui primo orecchiabile brano
contrasta col secondo, che riprende gli stilemi del primo cd
della compilation, dandoci sferzate industrial-noise.
Info:
kampfgenosse@front.ru
(Anialf)
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AAVV
"Keep the fire burning"
CD (Equinoxe records/distr. Masterpiece)
Per
festeggiare sia i 10 anni di Equinoxe records (dedicata al gothic
rock) sia i 5 anni della sua sub-label E-noxe (dedicata all'electro-dark),
la label teutonica ha fatto uscire questo CD celebrativo che include
remix, e versioni esclusive di brani fatti appositamente per la
compilation. "Keep the fire burning" comprende complessivamente
ben 15 band tra quelle più conosciute e meno note. Tra le band
di scuderia più famose troviamo gli In Strict Confidente che remixano
un brano di The House of Usher. Degne di nota ma meno famose anche:
Mystigma, Reptyle, Neon Dream, VaNi.
(Nikita) |
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AAVV.
“Machines against hunger”
2CD (Sigsaly/TransMissions Media)
Solo
una breve parentesi per dire a tutti: NON SCARICATE DA INTERNET
PER NESSUN MOTIVO QUESTA DOPPIA COMPILATION, e non accettatela
come duplicato, ma acquistate l’originale. Questo dovrebbe valere
sempre, ma soprattutto in questo caso, poiché i proventi della
vendita del cd andranno all’associazione “Action Against Hunger”,
di provata onestà, da anni in pista per la povertà, la fame
e la cura di malattie come l’AIDS, soprattutto nei paesi africani.
La compilation, acquistabile dappertutto anche se è uscita a
metà 2008, vanta nomi di alto rispetto, la maggioranza dei quali
con brani inediti o remixati: Essence of Mind, Implant, Dawn
of Ashes, Ionic Vision, The Weathermen, DIVE, Psyche, Chinese
Theatre, e potrei andare avanti così per un totale di 34 gruppi
provenienti da tutto il mondo. Insomma, mentre si collezionano
minuti di sano electro-dark, si fa anche del bene, seriamente:
cosa si vuole di più?
Info:
http://www.actionagainsthunger.org
su myspace.com/sigsaly
(Anialf)
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AA.VV.
"My dear freaks Vol. II"
CD (Caustic Records/distr. Masterpiece)
A
dispetto del titolo che potrebbe trarre in inganno, siamo al cospetto
di una compilation di gruppi iberici dediti alla area Neo Folk
– Industrial e Medieval, ove gli unici due “intrusi” sono gli
ospiti portoghesi The Joy of Nature e gli argentini Kutna Hora.
Non è certo una novità che la penisola iberica sia ormai una realtà
interessante e prolifica in ambito dark-folk, e questo secondo
volume di MDF lo testimonia pienamente. I Der Blaue Reiter ed
i Narsilion di Sathorys e Lady Nott non necessitano di presentazioni
(bellissima la marziale “Eyes of the lost” e la magica “Puertas
del Mar”!), così come Eldar e Ô Paradis. Ma non soffermatevi ai
nomi più noti, sarà avvincente scoprire le gemme “traditional”
di Trobar de Morte o magari le bizzarrie ricche di ritmo di Kuu,
a loro modo vicine ad un certo Allerseelen, non a caso a sua volta
molto legato alla Spagna ed alle sue tradizioni. Che dire…ARIBA
ESPAÑA !!!
Info: http://www.causticrecords.com
(Oflorenz) |
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AAVV
“Nikolaevka”
CD (Palace of Worms)
In
passato la POW, ha pubblicato delle compilation molto interessanti
in particolar modo le prime due “STORM THE PALACE:WORMS A.D. MCXVII"
e "DEFEND THE PALACE:WORMS A.D. MCLXXXIV". Con “Nikolaevka” non
siamo a quei livelli (una miglior selezione dei gruppi avrebbe
certamente giovato alla raccolta), ma viene premiato il coraggio
di far partecipare a questo sampler solo band italiane. Infatti
questa scelta è da considerarsi una piccola svolta per la POW
che ha prodotto per la maggior parte band straniere eccezion fatta
per “Waiting Forever” Runes Order e il nuovo “I passi di Liu”
degli Albireon. Durante l’ascolto ho notato che non c’è una grande
omogeneità a livello di qualità tra le band proposte. Purtroppo
non tutti i brani proposti sono all’altezza della produzione POW.
Scarse le prestazioni di Das Lange Messer con un’inglese “maccaronico”
e dei The Growing Crystals Lab penalizzati da una voce maschile
incerta e una femminile a volte fuori tonalità. Poco incisivo
anche il brano di Gregorio Bardino penalizzato da un cantato poco
incisivo. Per fortuna ci sono anche band che rendono positivo
il mio giudizio sulla compilazione, in particolar modo ho trovato
molto interessante la traccia dei The Well of Sadness "Like
Bifore" che a mio avviso è la migliore di tutta la compilation.
http://www.palaceofworms.com
(Nikita) |
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AA.VV.
“Sky So Grey – A Boston Dark Music Compilation”
CD (Decorative Records)
Come
si può intuire già dal sottotitolo, questa compilation è uno spaccato
dell’attuale scena ‘dark’ della capitale del Massachusset, con
14 brani per altrettante band, materiale per lo più recente e
in parte già edito sugli album di alcuni degli artisti presenti.
Dietro questa generica etichetta ‘dark’ si cela una certa prevalenza
di sonorità ethereal e dark-wave con voci femminili, come negli
ottimi Amber Spyglass, Dreamchild, Twelfth Of Never, o negli Ultra
Plush che abbinano cantato maschile e femminile. I Melt sono più
rockeggianti, ma con melodie orientali, The Milling Glows e Sharon
Crumrine tendono al neoclassico, mentre i Seven Sunless Days propongono
una sorta di gothic-metal-electro, anche se ovviamente non è facile
classificare tutti i brani per sottogeneri definiti. Di sicuro
qui non troverete EBM o synth-pop, e nemmeno industrial o dark
ambient. Nel complesso si tratta di un buon lavoro ed ho trovato
la maggior parte dei gruppi davvero interessante. Che sia merito
dello spirito del New England, magnificamente descrittoci da Lovecraft?
E comunque, se la scena di una qualsiasi grande città italiana
fosse così, sarebbe già fantastico.
Info: www.myspace.com/skysogreycomp
(Fabio Degiorgi) |
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ALIEN
VAMPIRES
“Fuck off and die”
CD (BLC prod./ distr. Masterpiece)
Il
secondo CD album dei “Vampiri alieni” comprende ben 16 tracce
che si muovono tra sentieri electro-industrial /harsh electro.
Il genere è stato molto sfruttato in questi ultimi anni per
cui è difficile risultare personali ma gli A.V. ,anche se non
dicono nulla di nuovo si muovono molto bene in questo genere
cybernetico. Nonostante la musica sia ben costruita la voce
distorta, troppo sfruttata dal genere, stanca. Comunque sia
credo che “Fuck off and die” piacerà a tutti gli amanti del
genere.
(Nikita)
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AND
ALSO THE TREES
“When the rains come”
CD (autoproduzione)
Lo storico gruppo capitanato dai fratelli Jones, torna con un
‘best of’ interamente acustico (due bassi, chitarre, accordion,
dulcimer, violoncello, e naturalmente l’inconfondibile voce di
Simon Huw Jones); questo parallelamente ad un tour anch’esso acustico,
attualmente in corso, partito dalla Francia, dove gli AATT sono
molto famosi. Personalmente ho smesso di seguirli dopo le ‘diversioni’
di ‘Angelfish’ che tutti sappiamo, ripensandoli ancora in grado
di offrirci sofferte emozioni come nei primi dischi. In questo
cd in presa diretta, troviamo un po’ tutta la storia del gruppo
inglese, dalle mitiche “Virus Meadow”, “A Room Lives In Lucy”
e “Mermen of the Lea” fino alle più recenti produzioni, che qui
un poco si ‘confondono’ con i brani di maggior ispirazione, rendendo
quindi l’ascolto più avvicinabile. Certamente, senza i synth si
perde parecchio dell’atmosfericità che si creava circolarmente
attorno alla sofferta voce di Simon, tuttavia le indubbie capacità
musicali della band sono messe in risalto proprio grazie all’assenza
di ‘accorgimenti’ elettronici, e naturalmente chi ci guadagna
immediatamente è la voce, il che non guasta visto che è ancora
perfettamente (sottolineo alla lettera) in grado di restituirci
le emozioni che resero gli AATT così particolari e distanti dalla
pletora di gruppi usciti in quel periodo. Peccato dicevo per i
brani che sembrano presi da un qualunque album di musica simil-country
americana, niente di personale, ma abituati a perle quali “Shantell”,
“The Pear Tree”, “Lady d’Abanville”, “The fruit room” (basta,
fermiamoci, tanto chi conosce il gruppo sa quello che voglio dire),
sentire questi arrangiamenti da ballate da Route 66 fa sicuramente
rimpiangere il passato, che ovviamente rimane, ma che si desidererebbe
tornasse al più presto.
(Anialf) |
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ARISK
PRIEST
“Troy”
CD (Folk rec.)
Anche
di questo terzetto russo-ucraino, sinceramente non conoscevo
nulla (anche se sono attivi da alcuni anni), poi il passa-parola
mi ha raggiunto, perciò ho provato ad ascoltare qualche brano,
e onestamente mi sono ritrovato di fronte ad un piccolo grande
lavoro. Cavalcate epiche, grandi scenari cinematica, mini colonne
sonore da film horror, ambientazioni fantasy, preparativi per
imminenti battaglie, e persino una versione epica del ‘Bolero’
di Ravel (si ascolti “Satana’s influence upon worlds culturology”),
lande immense come ne “Il Signore degli Anelli”, e per finire,
i titoli di coda, quieti e rilassanti. Ho descritto un disco
o dei film? Beh, si potrebbe pensare che questo ‘Troy’ possa
effettivamente essere la colonna sonora dell’omonimo film… Le
parti vocali sono giustamente assenti, per un album fatto proprio
per sognare (o anche disegnare…) paesaggi o situazioni ‘fantastici’
(nel senso stretto della parola)… E pensare che da una mia ricerca
su Internet vengono definiti, anche nel blog ufficiale della
loro label (http://folkrec.blogspot.com/2008/05/arisk-priest-slavogorje-tijara-drevnih.html)
sono definiti pagan-doom-metal… Credetemi, qui non c’è doom
né tantomeno metal, forse potrei solo passare il termine ‘pagan’,
anche se oggi è piuttosto abusato… Interessante.
Info:
www.myspace.com/ariskpriestband
(Anialf)
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ARTESIA
“Llydaw”
CD (Prikosnovenie)
Terzo
album per la brava Agathe, coadiuvata stavolta da una nuova
violinista (Coralie) e dal suo ragazzo Loic (proveniente dalla
black metal band Belenos). Il suono si fa sempre più vicino
ai Die Verbannten Kinder Evas e ai Dark Sanctuary, come atmosfereed
arrangiamenti, allontanandosi probabilmente dagli influssi celtici,
per approdare definitivamente ad una quiete rarefatta e melodiosa.
Però l’apporto di Loic si sente, seguendo personalmente Agate
(con cui scambiai anche un’interessante intervista qualche tempo
fa, in occasione dell’uscita del secondo cd) ho visto che nei
due brani strumentali da lui scritti (soprattutto in “Lande
Sauvage” meno nella breve suite “Sous la Pierre Brisée”) ci
sono nette influenze che rafforzano il lavoro, e onestamente
lo migliorano variandone i classici canoni “al neoclassicismo
francese”. Inoltre c’è la novità della voce maschile, con cui
Agathe probabilmente ha potuto maggiormente dedicarsi alla composizione
che al perfezionamento delle incisioni, peraltro impeccabili
almeno al mio orecchio. E questa ,sebbene minima, minor presenza
‘femminile’ al canto potrebbe essere una svolta interessante
nel cercare di essere più personali nelle creazioni di “Llydaw”
(cosa che Agathe cercava di imporsi, pur sapendo di dover sempre
ed inesorabilmente essere ‘catalogata’ in ambientazioni “ già
note). I testi sono scelti con cura (alcuni originali, alcuni
presi dalla tradizione celtico-francese, il titolo del cd del
resto significa “Britannia” in Gaelico), e c’è una versione
di “Tempus est Iocundum” di Hildegard Von Bingen, una volta
tanto originalissima, dove il lavoro di violino di Coralie fa
da base imponente per il viaggio immaginario che ancora una
volta ci porta nel più profondo delle foreste, da dove ti immagini
che escano all’improvviso scenari immensi alla “Signore degli
Anelli” (cui spesso nelle recensioni si rammenta, ascoltando
gli Artesia). Infine, un plauso alla grafica ed agli splendidi
disegni, sempre immersi in mondi fatati e pieni di alberi, fiori,
paesaggi, in cui i ‘personaggi’ (ovvero i musicisti stessi)
sono ritratti, pensierosi o semplicemente immersi nel ‘loro’
mondo.
Info:
www.artesia-music.com
(Anialf)
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AYTHIS
“Glacia”
CD (Prikosnovenie)
E
qui andiamo sui ‘miei’ territori… Non c’è molto da discutere,
solo i francesi fino a questo momento (con eccezioni particolari,
ovviamente…) possono darci queste emozioni intense, drammatiche
intrise di neoclassicismo allo stato dell’arte. I capiscuola Dark
Sanctuary ovviamente sono sempre lì, in prima fila, a creare sempre
più proseliti (ma ricordiamo che, a loro volta, a parte l’inevitabile
confronto con Dead can Dance, la natura delle composizioni si
può far anche risalire agli Autumn Tears). Titolare di Aythis
è Carline Van Roos, che dalle note biografiche ha fatto parte
di alcune band doom-metal, e che in seguito ha convertito le sue
energie creative in un continuo flusso di passaggi sinfonici ed
epici (in questo, vedo similitudini con Dargaard, Weltenbrand
o una versione più cupa ed angosciante di Artesia). Brani che
toccano toni ‘drammatici’ come ‘Glacia’ (che mi ha rimandato,
con le dovute cautele, alla freddezza dei migliori Lycia), si
stemperano alla fine in una rassegnazione che ben si esprime nel
finale dell’album, lasciato a “Moonlit Path”. In mezzo, sinfonie
drammatiche e paesaggi freddi che avvolgono cose e persone, e
‘congelano’ lo spazio ed il tempo, rendendoli immutabili… Mi ha
colpito soprattutto il testo di ‘Le temps d’un voyage’ che vede
nel booklet una nave antica bloccata dal ghiaccio, e tante domande
del tipo “Raccontami dei sogni che stai vedendo ora”, “Raccontami
di come la morte ha cessato di darti la caccia”, è come se l’autrice
stesse parlando con la nave arenata, interrogandola sul suo ‘futuro’,
che nell’ultima strofa sembra risponderle “e quando mi libererai?”
(o è lo stesso animo di Carline che lo chiede?). Per me, il disco
più inquietante e cupo mai pubblicato da Prikosnovenie, assolutamente
da comprare ed ascoltare, una volta tanto, leggendo anche i non
scontati testi. Peccato per la durata del cd, poco più di 40 minuti,
anche se, come già successe nel precedente “Doppelganger”, sono
minuti realmente appassionanti.
Info:
http://www.aythis.com
(Anialf) |
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BABYLONE
CHAOS – LAMBWOOL - LE DIKTAT
"Shi "
CD (Opn)
L’ottima
label sperimentale francese ci proprone questo lavoro di gruppo
che coinvolge menti diverse eppure qui così in sintonia, quasi
tasselli complementari l’uno con l’altro. Le ritmiche break-core
di Le Diktat, il lato più rumoristico ed oppressivo di Babylone
Chaos, e l’inventiva melodico-ambientale senza dubbio superiore
di Lambwool si coagulano in queste 10 tracce magari non tutte
originalissime ma senza dubbio coinvolgenti per ogni amante di
elettronica abrasiva e sperimentale. “Afraid of the city” e “Tokio
4 a.m.”, col loro incedere notturno e dilatato, tra le perle del
dischetto. Un parto a 3 nel complesso ben riuscito, impreziosito
dalla possibilità di collegarsi al sito della OPN e godersi, grazie
alle credenziali fornite all’interno del cd, le immagini ed il
press book dell’opera.
Info: http://www.opn.fr/
(Oflorenz) |
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:BAHNTIER//
"Venial"
CD (Rustblade/./ distr. Masterpiece)
I
prolifici :Bahntier// fanno ormai quasi un disco all'anno, questo
infatti è il quarto CD-album. In ogni uscita il sound della band
migliora e cresce sempre di più grazie alle ricerche di Stefano
Rossello (ideatore dei :Banthier//) che mette anima e corpo nel
progetto per promuoverlo al meglio. In questo disco Rosello è
aiutato ancora da Justin Bennett e da Filippo Corradincon con
i quali ha creato un suono elettronico che li identifica come
migliori eredi degli Skinny Puppi. "Venial" contiene ottimi brani
harsh/electro che piaceranno molto agli amanti del genere. Ad
avvalorare la qualità di questo progetto troviamo anche una bella
cover e booklet realizzati da Saturno Buttò noto pittore veneziano
che ben interpreta con le sue opere le atmosfere create dal gruppo.
Oltre alla tradizionale confezione “Venial” è uscito anche nella
versione box a tiratura limitata
(Nikita) |
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BLOOD
“Lost Sky”
CD (Darkest Labyrinth)
Probabile
ultima avventura per la band nipponica, una delle molteplici
scoperte della Darkest Labyrinth (cercatevi le altre band sparse
tra le recensioni). La scena visual kei grazie a questa label
si è arricchita di una vena dancefloor niente male, elaborata,
elegante goth-oriented. Il vocal si distacca nettamente dall’approccio
rock occidentale, la tendenza effeminata arricchisce il sound
di una certa wave venata. Sei brani originali danceable che
ripercorrono lo stile goth-electro dettato da una ritmica techno
mai eccessiva. Ben 7 versioni rivedute e corrette della hit
“Lost Sky” completano il reparto remix con altri tre brani presi
dal passato e remixati per l’occasione. Una scoperta forse scoppiata
in ritardo qui da noi, sapientemente giostrata dalla etichetta,
con onore nascosta tra le pieghe dark nipponiche senza esaltazioni
fuori luogo e soprattutto di scarsa qualità come la corrente
visual kei più rock. I remix ovviamente toccano le corde più
disparate: techno, trance, noise, goth generation. In epoca
di manga e cartoon sparati a tutti i livelli, soprattutto in
ambito giovanile, un gruppo jappo lontano dalle trombe ma vicino
al cuore della musica con una spinta innovativa dal bassline
accattivante e dal vocal se non altro nuovo per questo genere.
(Matteo “Pinhead” Chamey)
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BRIGHTER
DEATH NOW
" Where dreams come true: Live in Chicago"
CD (Cold Meat Industry)
Era
un venerdi 13 di 6 anni or sono quando i due terroristi del
suono Roger Karmanik e Projekt Hat decisero di “offendere” l’audience
di Chicago con questi 60 minuti di pura devastazione sonica.
E per chi non può essere annoverato tra i fortunati (?!) reduci
di quella serata, ecco a noi la testimonianza sonora dell’evento:
quanto di più vicino ad uno dei vecchi live dei Throbbing Gristle
possiate sperare di avere nella vostra collezione. Il tutto
custodito in un elegante digi a 4 pannelli, limitato a 1000
copie.
Info: http://www.myspace.com/brighterdeathnow
(Oflorenz)
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BROTHERS
GRYM
"Fairytales Vol. 1"
CD (Ezekiel Rage Music)
Quando
ho sentito le prime note provenienti dai miei speakers, dopo essermi
beato dell’accattivante package fiabesco di Fairytales, ho sinceramente
pensato di aver invertito il disco con quello di un’altra confezione.
Invece no, era proprio quello. E ho capito quante insidie si celino
dietro una cover di un disco, quanto a volte l’iconografia di
un progetto possa portare fuori strada! Dietro i Fratelli Grym
ed il primo capitolo delle loro “favole” si cela infatti una sequela
di schitarrate miste ad elettronica di facile consumo, “impreziosita”
da inserti di flauto come in “Der Rattenfänger”. Un tentativo
di sposare gli Umbra et Imago e l’EBM con la tradizione medievale?
No, solo un brutto sogno.
Info: www.myspace.com/brothersgrym
(Oflorenz) |
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The
BROTHERHOOD OF PAGAN
“Only once”
CD (Alone prod.)
Sono
passati ben 14 anni dall’ultima uscita discografica dei francesi
TBOF e ascoltando questo nuovo album mi sono reso conto di quanto
sia piacevole scoprire che si può ancora fare e produrre un
buon disco pur rimanendo in silenzio per tanti anni. Infatti
la band francofona, nata nel 1990, ha al suo attivo due demo,
“Tales Of Vampires” CD album edito nel lontano 1995 e un brano
con cui ha partecipato alla compilation "The Goth Box" uscita
per l’indimenticabile Cleopatra (label americana che negli anni
’90 mantenne viva la scena grazie alla produzione di ottima
musca goth). Ma andiamo a commentare alcune delle tracce che
mi hanno colpito di più. “The garden of alkinos” mi ricorda
come impostazione vocale un intimo Peter Murphy mentre “Resurrection
MKII” ha delle atmosfere vicine ai connazionali Corpus Delicti
con i quali hanno calcato insieme le scene. In entrambe le tracce
si può notare come sia evidente la fonte d’ispirazione di questa
band: i Bauhaus. La miglior traccia è per me “I Am His Voice!”
un avvincente brano in cui si alternano fantastiche atmosfere.
I TBOF sono tornati in attività con delle buone idee musicali
e credo che si possano considerare una tra le miglior bands
dark in circolazione ne è conferma “Only once”.
Consiglio a tutti coloro che amano la dark wave di procurasi
al più presto questo CD perché non se ne pentiranno!
(Nikita)
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