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........................................RECENSIONI
DISCHI
. ......................,,,,,,,,,,,,,..........Estate
2008 |
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ECHOES
THEREIN GALE feat. Kenji Siratori
"Virgin Clone" MCD (Autoprod.)
Dopo
molteplici collaborazioni decisamente “abrasive”, ecco il mitico
Kenji Siratori alle prese con questo ottimo progetto ellenico
in un contesto sì sperimentale, ma un pochino più
morbido e melodico. La musica di ETG è un bellissimo
ambient, avvolgente e sognante, notturno e misterioso, che ben
si sposa col recitato dell’amico giapponese. Anzi, il termine
“ambient” rende addirittura poco merito alle composizioni dell’ensemble
greco, che in taluni casi partorisce delle vere e proprie mini-suite
di rock progressivo, come ad esempio la bellissima “Paranoia
Womb”. L’Ep, di 6 tracce, è un’edizione limitata, ed
é reperibile direttamente presso la band: contattateli
tramite la pagina di Myspace, sarà una rivelazione di
cui non avrete di che pentirvi!
Info:
http://www.myspace.com/echoestg
(Oflorenz)
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EGIDA
AUREA
"Storia di una rondine" MCD (Wolf Age Records)
La
scuola stilistica è quella pregiata di Ianva e Crisantemo
del Carrione, la mente quella di Diego Banchero, già
in Malombra, Segno del Comando e Recondita Stirpe. Da una sua
collaborazione con la brava Carolina Cecchinato, voce femminile
proprio di Recondita Stirpe, nasce nel 2006 questo nuovo progetto
che si tuffa nelle radici della musica popolare e dell’estetica
folk di matrice europea/mediterranea, così come nella
miglior vena cantautorale d’antan che il nostro paese abbia
saputo partorire. I cori epici de “L’ottobre nero di Mosca”
e di “Il giorno delle chimiche brune”, la marzialità
della title-track, , la vena prog di “Theos Aniketos”: una magistrale
combinazione di elementi che mi fa rimpiangere di stringere
tra le mani solamente un mini. Mi domando quale capolavoro potrebbe
scaturire - in un futuro - dal primo full lenght di Egida Aurea.
Info:
www.myspace.com/egidaaurea
(Oflorenz)
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FIN
DE SIÈCLE
" Nine barns" LP (OPN records)
Avevo
perso le tracce di questo interessante progetto transalpino
fin dai tempi di “Sans titre”, disco del 2003 e unico lavoro
sino ad oggi in mio possesso. “Nine barns” esce in una limitatissima
edizione vinilica in 300 copie, e ci riporta registrazioni abbastanza
datate risalenti proprio al periodo 2003/2004, subito prima
dell’album “Patagonie” dunque. “Nine barns”, forte di suggestioni
di stampo tipicamente ambientale, cascherebbe a pennello come
colonna sonora per una pellicola cinematografica; il malinconico
violino della bella Florence Cailleux gioca un ruolo fondamentale
in tracce come “Prison”, costruendo sinistre trame introspettive
che potrebbero piacere non poco agli estimatori di label quali
ad esempio la nostrana Cold Current. Voci recitate si sovrappongono
in taluni episodi (“Daddy”, “Stranger” e “Night hawks” ad esempio)
al minimalista tappeto sonoro del disco, riportandomi alla mente
il recente Apoptose di “Schattenmädchen”. Questo LP di
Stephane e Florence sancisce purtroppo il capolinea per il progetto
FDS, che termina così la sua innovativa attività
a soli 7 anni dagli esordi: procuratevi una delle poche copie
del disco, sarà un bel gesto per ripagare gli sforzi
di questa coppia che ha saputo dire la sua negli infiniti territori
della musica meno convenzionale.
Info:
www.opn.fr
(Oflorenz)
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FIN
DE SIÈCLE
"Patagonie" CD (OPN Records)
E’
con una punta di amarezza che vi parliamo di questo bel concept
dedicato ad una delle zone più belle del mondo, la Patagonia.
Sì, perché il progetto di Stéphane e Florence
ha posto recentemente la parola fine ad una storia durata 7
anni. Ammetto che mi mancheranno i viaggi in compagnia del duo
francese, bravo da sempre nell’ideare e comporre ottimi lavori
quanto mai vicini al concetto di musica ambientale/colonna sonora
cinematografica. “Patagonie” raccoglie 15 capitoli registrati
tra il 2004 ed il 2005, e costituisce l’ideale compagno per
sognare ad occhi aperti le lande stupende e desolate della Terra
del Fuoco, luogo che spero, un giorno o l’altro, di aver l’occasione
di visitare. Mi piacerebbe compiere una lunga traversata in
questa porzione di sud del mondo, magari da solo, con in cuffia
i drones atmosferici di “Bradzingue” o le digressioni violinistiche
di “Odyssée”.
Info:
www.opn.fr
(Oflorenz)
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THE
FLUX KOMPLEX
"Lost illusion" CD (Trinity rec.)
Il
prolifico Karsten Hamre, sempre per la solita Trinità,
propone un ennesimo progetto parallelo, questa volta aiutato da
Idan Bàrlà, è sempre ambient ma finalmente
un po’ diversa dal solito clichè degli altri suoi progetti,
nel senso che è più ritmata là dove una drum
machine scandisce il tempo, ma alla fine non cambia molto in quanto
a originalità. E quindi diventa difficile per me dilungarmi
in questa recensione
(Nikita)
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FOUNDATION
HOPE
"Tunes for the wounded" CD (Cold Meat Industry)
Nuova
uscita per il progetto dark ambient di Joep Smailing, che in
questo CD raccoglie materiale registrato nel 2006. Anche “Tunes
for the wounded”, come il precedente "The faded reverie", ha
uno stile di ambient con atmosfere funeree, ma non riesce a
sbocciare in qualcosa di personale, dato che oramai il mercato
è inondato da progetti del genere, caratterizzati da un palpabile
anonimato. Una via di svolta sarebbe cercare nuove strade ed
uscire dai soliti clichè ambient. Speriamo al più presto in
un rinnovamento.
(Nikita)
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FORKYS
"My Spirit freed at last" CD (Dead Scarlet)
Dalla label greca ci giungono diversi Cd, tra cui l'album di questo
duo, che ricorda i primi Project Pitchfork e gli Athamay, quindi
un'elettronica wave di un certo stampo in voga nei primi anni
'90. Il sound electro, che condisce la maggior parte dei brani,
viene nelle ultime tracce spruzzato da atmosfere ethereal. Purtroppo
si sente che i Forkys sono ancora acerbi e quindi abbastanza anonimi,
per cui dovranno fare molto strada per diventare convincenti.
(Nikita) |
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FRANK
THE BAPTIST
"New colossus" CD (Strobelight/ distr. Masterpiece)
Ritorna
la band americana, ora trasferatesi in Germania, con il suo
dark rock (molto più rock che dark) scanzonato, i cui brani
facili facili sono senza mordente, per cui mi chiedo perchè
produrre una band del genere quando tanti gruppi validi sono
senza una label che li promuova. Questa mia domanda certamente
rimarrà senza risposta. Per la cronaca, la nuova line-up vede
l'entrata di Benn Ra alla chitarra (ex Diva Destruction, Hatesex).
Per quanto mi riguarda il disco all'ascolto risulta abbastanza
noioso e privo di qualsiasi stimolo.
(Nikita)
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GACKT
"Diabolos" CD (Gan-shin/Distr. Audioglobe)
Band
giapponese del nuovo calderone denominato J-rock (Japan rock),
che propone un sound gothic rock neoromantico. I brani, molto
omogenei tra loro, dopo un po' di ascolti possono annoiare se
non si è patiti del genere. Solo per amanti di questo nuovo
filone quindi, che in Italia sta avendo un discreto interesse
ora, anche se mi sembra che sia più una moda passeggera da seguire
che non una serie di gruppi realmente interessanti da scoprire.
(Nikita)
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GARDEN
BLACK
"s/t" Mini CD (Dead Scarlet)
Ancora
Grecia e ancora Dead Scarlet, ma questa volta l'ascolto mi sembra
interessante in confronto agli altri due progetti della label
di Atene (Forkys e Illusion Fades). In questo caso parliamo
di uno one man band, i cui suoni mi ricordano un'elettronica
prodotta nei primi anni '90 da label come la KK records (Cat
Rapes Dogs tra le band). Un electro con spruzzi wave piacevole
all'ascolto.
(Nikita)
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:GOLGOTHA:
"Tales of transgression & sacriface" CD (Cold Meat Industry)
Il
filosofo francese Georges Bataille è stato preso come ispirazione
per quest'album, terza produzione di :Golgotha:. La band teutonica
è nata nel 2004 dalle menti di Christoph Donarski e S.
Marleni, e questo nuovo CD offre atmosfere particolari tra il
ritual molto ritmato, brani d'atmosfera ideali per una colonna
sonora, folk song non banali ed ammalianti. Tra i brani presenti
vi sono tre tracce già ascoltate altrove qui in nuove vesti:
"Rites of springs", uscita nel sampler made in CMI "All my dead
friends", "Garden of love" dal sampler "Non-pop compilation",
ed infine "Flesh of the orchid". Molto curata la confezione del
CD, in un libretto fotografico A3, le cui immagini sensuali sono
create dal fotografo artista Birthe Klementowski, che ben si adattano
al concept-album.
(Nikita) |
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HEATHCLIFF
AND CATHERINE
“Regina Della Notte” MiniCD
(autoprodotto)
Stefano
Teatini (qui tastiere, piano, campioni e programming) non è
nuovo all’ambiente electro romano: Meschalina (lì voce
e programming). L’apporto netto è evidente fin dai primi
vagiti puliti e delineati, all’interno di un contesto poetico,
classico (orchestrale-sinfonico) decostruito per far emergere
il lato romantico-decadente. Il vocal etereo di Chiara Ferralis
si espande in netta decadenza, peccato per il parlato deciso
e forzatamente teatrale di Roberto Baldassari, assolutamente
fuori luogo tra le note decise e pulsanti dal basso pesante,
nonostante l’ottima recitazione. Forti i contrasti vocal-parlato-musica,
forse eccessivamente sperimentali, seppur facenti parte del
bagaglio Current 93 rivisto sotto un aspetto molto amatoriale.
Forse il “Signore Degli Anelli” rincoglionisce troppa gente
e la voglia di apparire teatrali stona con la decadenza-pop.
La title-track sfuma sul brano inedito “Soli Deo Gloria”, nient’altro
che una decisa accelerazione al brano madre, con quei fastidiosi
innesti parlati, da dialogo molto personale e poco condivisibile,
buono solo a farsi coraggio tra amici e parenti. Interessanti
ma spesso fastidiosi.
(Pinhead)
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PATRICIA
HERNANDEZ
"Ancient shadows: the ghost book and the fairy" CD (Yidneth prod.)
Edizione digipak con uno speciale doppio
booklet, con testi e disegni creati dalla stessa Patricia, la
quale è anche autrice sia delle musiche che delle liriche,
dove sfoggia tutto il proprio amore per l'ethereal e il fantasy.
Un concept-album che è diviso tra temi fiabeschi e romantiche
ghost-stories, con la seconda parte dedicata al fantasma di un
nobile e l'altra ad una fata. Un'incantevole voce onirica che
si adagia su musiche tra l'etereo e il celtico, che richiamano
Enya e Louisa John-Kroll, ma il disco è sia da ascoltare
sia da ‘sfogliare’, grazie al delizioso booklet. La Hernandez
è accompagnata da validi strumentisti, tra cui Héctor
Corcin (percussioni), Carles Reig (seconda voce), Catherine Duc
(tastiere e cello), Gaston Lungman (chitarra elettrica) ed altri
vari musicisti.
Info: http://www.yidneth.com
(Nikita) |
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HEXPEROS
"The Garden of the Hesperides" CD (Equilibrium Music)
Dopo
lo scioglimento dei Gothica, la brava cantante Alessandra Santovito
nel 2004 ha dato vita insieme a Francesco Forgione (contrabbasso
e tastiere) al progetto degli Hexperos. Questo album di debutto
ha avuto una lunga gestazione, si pensava che sarebbe uscito
per la Cold Meat Industry dato che il loro primo brano, "The
Warm Whisper of the Wind", è uscito nel doppio CD sampler "Flowers
Made of Snow", pubblicato nel 2005 proprio dalla scuderia svedese.
Poi finalmente l'anno scorso l'etichetta portoghese Equilibrium
Music ha avuto l'onore di licenziare questo bell'esordio. La
Santovito già aveva preannunciato anni fa le sue capacità con
i Gothica, ma in questi anni è riuscita a maturare e la sua
voce è più incantevole che mai, accompagnata dalle dolci e sognanti
melodie create da Forgione, alle quali si aggiunge la collaborazione
di bravi musicisti come l'arpista Francesca Romana Di Nicola
e i violinisti Domenico Mancini e Alessandro Pensa. Un album
incantevole, decisamente tra le migliori uscite ethereal dell'ultimo
anno. Per ascoltare un assaggio collegatevi a www.myspace.com/hexperos,
dove troverete quattro tracce incluse in “T.G.O.T.H.”, tra cui
la struggente "Ave Maria", e se sono di vostro gradimento, mi
raccomando, comprate poi il disco originale per sostenere questi
meravigliosi artisti!
(Nikita)
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HIDDEN
PLACE
" Fantasia
Meccanica" CD (HellektroEmpire)
Seguo
con passione il gruppo della bella Sara Lux fin dall’esordio
di “Weather Station”, album che aveva suscitato ottime impressioni
in tutti i seguaci dell’elettronica dalle tinte sperimentali
e “cold”. Rispetto all’esordio il gruppo basilisco compie un
ottimo passo avanti sotto l’aspetto della produzione, impeccabile
in questo nuovo lavoro che vede tra l’altro la partecipazione
dei miei concittadini Frozen Autumn nei due ottimi remix di
“Spazio Zero”. E proprio nella direzione dei vecchi, cari Frozen
Autumn da un lato, e degli ultimi grandi Kirlian Camera dall’altro,
si muove anche FM, con una maggiore attenzione all’aspetto melodico
delle canzoni, senza comunque scadere mai nel banale o nel commerciale.
10 tracce che sprigionano un’elettronica elegante ed accattivante,
negli episodi strumentali (si pensi a “Notturno Italiano”) così
come in brani quale ad esempio “Asimmetrie”, uno dei miei favoriti.
Molto curato, per finire, anche l’aspetto grafico, con un packaging
pienamente all’altezza del contenuto.
Per
chi scrive una delle rivelazioni della scena “dark-elettro”
italica degli ultimi anni, insieme agli ormai sciolti Siderartica
di Elena Fossi.
Info:
www.myspace.com/hiddenplaceitalia
(Oflorenz)
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HIV+
“We Are All Haunted Houses” CD (Caustic/Masterpiece)
Sesto
capitolo per la macchina industriale “velenosa” di provenienza
francese, all’apparenza ingannatrice per l’idioma spagnoleggiante
della mente Mr. Pedro Peñas Robles. Poche informazioni
si traggono da questa cold-wave dalle lunghissime distese di
pianeggiante nebbia elettronica, l’impalpabilità di un
battito sommesso, un vocal mai deciso e stabilizzato nella sua
forma più pacata. Una coldwave noiosa, una via di mezzo
oserei dire “veltrusconiana” se non fosse per la simpatica ospitalità
a musicisti esterni quali Lambwool, Electric Press Kit, Normotone
(Neon Cage Experiment). Quando si osa, il basso è talmente
ridicolo da sembrare il lavoro stanco del primo bamboccio dietro
ad un mixer per pc, un lavoretto orripilante e figlio della
pessima distribuzione gratuita del knowledge tipico del web.
Nemmeno i forzati remix cambiano le carte in tavola, anzi distruggono
quel poco di wave presente per ridurlo a carne da macello harsh
della peggior specie, stile bordello della musica. Musica per
veri infetti.
(Pinhead)
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HOMICIDE
DIVISION
“No Tears To War” CD
(BLC/Masterpiece distr. )
Aerei
da caccia, esplosioni, maschere a gas, eccoli i Righeira brasiliani!
Ironia a parte, che ci sta tutta causa proliferazione gremlinsiana
di omini guerrafondai con l’ebm nei testicoli (e ovviamente
età tarda dettata dalla “folta” capigliatura). La Divisione
Omicidio si preoccupa di legalizzare gli omicidi e di fare del
male al solo scopo di apparire belli dentro e fuori, e magari
anche puliti dentro e fuori (uhm). Nulla di nuovo si direbbe,
tanto di vecchio con tatto e sufficiente maestria. Rumori industriali
sordi, caos ebm e terrore musicale al pari dei Funker Vogt più
dolci (per la serie ormai non spaventiamo più nessuno
con la stessa musica da 100 anni). Però i Righeira brasiliani
sanno stupire, se non altro per un basso determinato e poco
ridondante, oltre ad un vocal simil-Mansoniano dai connotati
electro-electrizzanti e poco propensi a poppizzarsi come Funker
e soci. Debutto con le palle (entrambe al loro posto) ed un
insano ottimismo per il futuro (l’apocalisse è attesa
come la Madonna da tutte queste band) al punto da sperare in
un paradiso terrestre modello Inferno. Trasgressivi e potenti,
rumorosi con eleganza, futuristici con alchimia, sentiremo parlare
di loro se non decideranno di cambiare rotta verso lidi più
congeniali al panorama pop-ebm (non lo sapevate? L’harsh si
è presa una pausa di riflessione).
(Pinhead)
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