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........................................RECENSIONI
DISCHI
. ......................,,,,,,,,,,,,,..........Estate
2008 |
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KIM
CARSON
"s/t" Mini CD (Autoproduzione/distr. Hau Ruck! SPQR)
Al
primo ascolto di questo valente mini mi è venuto subito in mente
Spiritual Front, date le moltitudini di vicinanze musicali e vocali
di Kim Carson con Simone Salvatori, e subito ho pensato che, oltre
ad essere diventato una nuova valente realtà internazionale, Spirtual
Front ha creato anche una vena musicale alla quale altri si sono
ispirati ultimamente, basti ascoltare anche Thomas Nola et son
Orchestre (Punch rec). Con K.C. siamo di fronte ad un buon disco,
non paragonabile ovviamente all'ultimo e ottimo album di S.F.,
ma certamente piacevole con le sue quattro ballate folk alla Johnny
Cash. Attendiamo al più presto un CD di lunga durata per sapere
come si svilupperà questo progetto. Al momento però, procuratevi
questo mini CD. (Nikita) |
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CELLULOIDE
"Passion & excitements" CD (Boredom)
I
francesi Celluloide, da Marsiglia, sono 3: la bella vocalist
Darkleti, ed i due costruttori di suoni Patryck Holdwem e Member
U-0176. Sembrano la sintesi perfetta tra la vena pop più
“catchy” (forse in questo caso un po’ troppo ruffianetta…) e
le analogiche sequenze ad 8 bit trasmesse sul globo ormai da
anni da ottimi e divertenti ensemble come i teutonici Welle:Erdball.
In P&E però, rispetto allo stile del Welle-sound,
c’è parecchia cattiveria in meno e forse un po’ troppa attenzione
alle esigenze dei dance-floor di più semplice palato;
La scuola di Client e Marsheaux sta facendo adepti insomma,
ma attenzione: non è così semplice e scontato
giocarsi in maniera vincente la carta delle due “Hostess” britanniche
o della magica coppia ellenica! Per ascolti estremamente disimpegnati.
Info:
www.myspace.com/celluloide
(Oflorenz)
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CHAOS
RESEARCH
"Revelations" CD (Deserted Factory)
Ipotetica
colonna sonora totalmente strumentale che va da atmosfere apocalittiche
a quelle neoclassiche, anche se le migliori sono le prime. La
durata del CD forse è un po’ troppo lunga e stancante, alcuni
brani hanno delle buone idee, sono però contornati da altre tracce
che fanno solo da riempitivo. L'album senza l'inserimento di queste
ultime ne avrebbe ovviamente giovato.
Info:http://www.myspace.com/chaosresearch
(Nikita) |
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CHIRON
“s/t” CDR promo (Autoproduzione)
“Energy/Free Spin” CDR singolo promo (Autoproduzione)
Qualcuno
di voi ricorderà sicuramente il nome Chiron, la band
australiana fondata da Michael Aliani dopo la sua dipartita
dagli Ikon, fautrice di due bellissimi album di dark-wave romantica
e sognante, “Eve” del 1997 e “Slipping Away” del 2003. Se la
risposta è sì, attenti perché quella di
oggi è quasi una creatura con due teste, una delle quali
non ha niente a che vedere con il gruppo che conoscevate. Aliani
ci ha inviato due cdr serigrafati senza copertina, uno di due
tracce che sembrerebbe il promo di un singolo, e l’altro con
undici tracce che sembra quello di un album finito, ma secondo
le confuse note dovrebbe invece essere una raccolta di materiale
nuovo e basta. Incominciamo da quest’ultimo allora, lungo ben
65 minuti. L’iniziale “Fury” ricorda ancora i Chiron che furono,
un bel brano di wave elettronica evocativa con la voce di Aliani
in primo piano affiancata a quella di sottofondo di Tanya Lee.
Ma è con i due successivi, “Wasted” e soprattutto “Take
You” che inizia il cambio di rotta radicale con il passato:
un electro-pop danzereccio e un po’ ruffiano, che non starebbe
male su MTV a fianco delle tante reginette da classifica, tanto
più che la voce di Tanya ha proprio uno stile r’n’b e
soul, e quindi entra pure bene nella parte. Per fortuna, con
i tre episodi di fila che seguono, assolutamente apprezzabili,
si ritorna sullo stile romantico e d’atmosfera di “Fury”, mentre
“Vision” e le due conclusive “Haze” e “Slave” riprendono le
sonorità e le ritmiche ballabili di “Wasted” e “Take
You”, passando da riuscite intenzioni “trance” ad un effetto
un po’ festa da spiaggia ad Ibiza, o a Sydney nel loro caso.
Anche i due brani del presunto singolo, “Energy” e “Free Spin”,
si muovono su queste coordinate electro-dance.
Ovviamente
la svolta che Michael ha intrapreso dopo aver conosciuto alcuni
dj australiani va rispettata, ma a questo punto, per coerenza
e rispetto verso i vecchi fans, non era forse meglio cambiare
nome al duo? Oppure lasciare ai Chiron i brani più vicini
all’eredità di “Eve” e “Slipping Away”, e relegare quelli
sfacciatamente dance ad un side-project?
Info:
www.myspace.com/chironband
(Fabio Degiorgi)
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LA
CLAQUE DI DAFNE
“Fonetica libera trance” Mini CD 3” (Autoproduzione)
Nonostante
questo mini cd, dal rarissimo formato a 3”, sia uscito ben 12
anni fa, lo recensiamo comunque per due motivi: il primo è
che i romani La Claque di Dafne, scioltisi nel 1999, si sono
riformati proprio nel 2008 con l’intenzione di incidere un album
completo; il secondo e più importante è che “Fonetica
libera trance”, ormai esaurito, è ora scaricabile gratuitamente
da internet. L’autodefinizione “new wave” che la band di Roma
dà della propria musica è certamente corretta
ma anche riduttiva, perché in realtà c’è molto
di più. Il cantato di Emiliano ad esempio, senza arrivare
alle acrobazie vocali di Demetrio Stratos, mi ricorda per impostazione
tonale più il progressive italiano dei primi ’70 che
non Diaframma e Neon. Anche la parte strumentale, affidata alla
sei corde di Gabriele e alla ritmica di Dodo e Luca, possiede
un dinamismo notevole che travalica i generi, e che raggiunge
l’apice nei cinque minuti di “Rad 62-83”, una suite condensata
a canzone dai cambi di tempo imprevedibili. Eppure tutti e quattro
i brani, molto diversi l’uno dall’altro, hanno pure una certa
immediatezza in grado di catturare già dal primo ascolto,
che si tratti della serrata “Tu quoque” o delle più ariose
“Tempo non cortese” ed “Elettra”. Nell’attesa della seconda
vita del quartetto, non avete scuse per non procurarvi la versione
virtuale di “F.l.t.”, visto che oltretutto non ci sono di mezzo
criptiche net-labels, ma potete effettuare il download direttamente
dal portale più frequentato del mondo: www.myspace.com/laclaquedidafne
(Fabio
Degiorgi)
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COMANDO
SUZIE
“Pobres Chavales” CD
(Punch Records/Masterpiece)
Occhio alla Punch
Records! Etichetta italiana di stampo electropop davvero interessante,
fra poco uscirà la prima compilation ufficiale. Qui parliamo
dell’esordio di questo duo spagnolo, cadenza lenta electropop
con innesti darkwave non complessi, semmai di una superficialità
genuina. Quel tocco pop che ogni tanto non fa male, semplice
ma efficace, non elaborato ai massimi livelli ma decisamente
diretto, con quella venatura spagnoleggiante tipica delle maracas.
Davvero un’ottima sorpresa lungo gli 11 brani, pronti a scambiarsi
docili “baci” in duetto male-female. Dark vocals non seriosissimo,
semmai volutamente popolare da non sembrare troppo intricato.
Forse alla lunga ci si stanca per quella ritmica così
sincopata e ripetitiva, senza forti accelerazioni, ma di dischi
così è bene farsene una mini-collezione, per non
dimenticare che a volte basta poco per produrre buona musica
senza strafare e apparire come i nuovi cavalieri dell’apocalisse.
(Pinhead)
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CONDANNA
"E i vermi ameranno la mia carne" CD (Rustblade/MAsterpiece
distr.)
Condanna
è la creatura sinistra di Paolo Pineschi, da Volterra.
Sono venuto in contatto con il suo ultimo lavoro (che segue
l’omonimo “Condanna” del 2003, lavoro a tratti vicino ai Coil
del periodo di “Music to play in the dark”) proprio durante
la visione del vecchio serial tv degli anni ’70 “Ritratto di
donna velata”, ambientato, guarda caso, nell’etrusca cittadina
toscana. Un segnale o solo il caso? Chissà. Ma torniamo
alle 7 tracce del disco. Non ho alcun dubbio sul fatto che si
faranno ben apprezzare soprattutto dai rugginosi palati abituati
alle ambientazioni gelide ed urticanti di label quali ad esempio
Old Europa Cafe, e dagli appassionati della miglior scuola industriale
“Made in Belgium”. Non a caso il mastering del lavoro è
ad opera di un certo Eric Van Worterghem! Esplorate insieme
a Condanna i più reconditi meandri del vostro subconscio,
le vostre paure e non temiate sentimenti quali angoscia e dolore.
Tanto, prima o poi, una certezza ce l’abbiamo: I vermi ameranno
la nostra carne.
Info: www.myspace.com/avanguardiadellanima
(Oflorenz)
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CORDE
OBLIQUE
"Volontà
d’Arte" CD (Prikosnovénie)
La
scuola è quella medievale, folk, mediterranea e popolare
di Argine, Ashram e Lupercalia. La perizia è la stessa
di Spiritual Front e Dwelling. Coloro che collaborano, in qualità
di musici e cantanti, sono proprio membri provenienti da tutti
questi favolosi progetti. Lui, l’ideatore di tale pezzo d’arte,
il napoletano Riccardo Principe, già noto proprio come
leader dei vecchi Lupercalia. In un periodo in cui Napoli non
è certo agli onori delle cronache per fatti esaltanti,
ogni napoletano può invece essere orgoglioso di annoverare,
tra gli artisti di casa propria, persone di questo lignaggio.
Se la volontà di Riccardo era quella di creare Arte,
ebbene c’è riuscito appieno. E se gli ascolti di Ataraxia e
Camerata Mediolanense, magari insieme a qualche bell’album di
vecchio prog italiano, hanno accompagnato alcune ore della vostra
vita, questo disco allora è assolutamente un must.
Info:
www.cordeoblique.com
(Oflorenz)
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CORPO
PARASSITA
"Inesorabile" CD (Final Muzik)
Una
bella confezione cartonata apribile, con in copertina un interessante
disegno che vede quattro conigli in piedi mentre trasportano una
bara, contiene la nuova produzione del duo industrial di Alessandria.
Si tratta di un lavoro difficile, non per tutti, ma quei pochi
che sono amanti di un certo ambient oscuro, grezzo e senza rifiniture,
ideale come colonna sonora per un film horror anni '70, lo troveranno
sicuramente piacevole da ascoltare. Ultimamente Alessandria è
diventata una provincia con molteplici band dedite all'industrial,
grazie a Deviated Sister TV, Cropcircle, Mekhate, Sala delle Colonne,
e alla label Creative Fields rec.
Info: www.finalmuzik.com/
(Nikita) |
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ROMINA
DANIELE
"Aisthànomai: il dramma della coscienza" CD (Autoproduzione)
Siamo
di fronte ad un disco non facile, molto ostico, ma non per questo
non interessante per chi ha la capacità e la volontà di capire.
Romina Daniele, nata a Napoli e residente da alcuni anni a Milano,
ha creato un suo percorso musical vocale, che solo Diamanda Galàs
e Demetrio Stratos hanno avuto la capacità di percorrere. Quindi
siamo di fronte ad un CD non per tutti, ma chi è "allenato" ad
ascoltare i dischi della Galàs lo potrà trovare interessante,
dato che Romina dimostra qui tutta la sua capacità, ed è stata
anche premiata nel 2005 come vincitrice del premio internazionale
"Demetrios Stratos" per la ricerca vocale e la sperimentazione.
Questo lavoro sprigiona un'avanguardia musicale il cui risultato
non vuole avere "facili percorsi" adatti ad un vasto pubblico,
piuttosto percorre strade irte, come l'uso dell'italiano in "Materia"
che è molto difficile da "digerire" ma non per questo da "screditare".
Chi si sente orfano della prima Galàs di "Saint of the Pit", con
“Aistitànomai…” potrà vedere una nuova veste dell'avanguardia
vocale percorsa dall'artista greca, che Romina riesce a raccogliere
dignitosamente. Chi vuol procurarselo contatti direttamente:
Info: http://www.rominadaniele.com
(Nikita) |
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MICHELLE
DARKNESS
“Brand New Drug” CD
(AF M/ Audioglobe distr.)
Il
leader di End Of Green (band tedesca di depressive subcore,
un mix di metal e hard rock) qui nel progetto solista non riesce
a spiccare il volo, eccetto per l’ottima performance in duetto
della cover dei Joy Division “Love Will Tear Us Apart”. Hanna
Pakarinen, la femme-fatal nordica, si alterna al vocione di
Michelle con un delizioso tempismo alternato dalla sontuosità
degli arrangiamenti acustici. Un doom metal aleggia per tutto
il disco oscurando i difettucci stilistici e vocali del buon
Mr Darkness, troppo preso ad aggiustarsi il vocione da apparire
appesantito e stanco. La line-up appare poco aggressiva, il
basso fatica a distinguersi, semmai è il complesso a
fornire uno stordimento musicale approssimativo. Nonostante
qua e la vi siano ottimi momenti “riflessivi”, la ripartenza
è sempre faticosa ed il disco finisce ancor prima di
iniziare, alla ricerca di quella scintilla che non si vede.
Il classico album per “malati cronici”, sconsigliato per i cultori
del genere che non vogliono buttare i soldi dalla finestra.
Al giorno d’oggi è bene saper scegliere. C’è di peggio
in giro? Ma c’è anche di meglio!
(Pinhead)
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DAWN
& DUSK ENTWINED
"Septentrion" CD (Cold Meat Industry)
Non
ci troviamo di fronte al solito dark ambient strumentale che
finora non ha fatto altro che saturare il mercato underground,
senza portare nuovi spunti o dando come unica emozione la noia.
La musica ambient di queste cinque lunghe tracce viene ben contornata
qua e là da una voce recitante che può ricordare il Northgate
del primo album "Liturgie pour la fin de la Patrie", in cui
i sottofondi sonori si trasformano e si evolvono con inserti
percussivi, come in "A song of ice and fire", o in brani "più
melodici" e apocalittici come "Horn of hunter". Il mastering,
come è di prassi per quasi tutte le edizioni CMI, è opera di
Peter Andersson (Raison D'Etre).
(Nikita)
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D.B.P.I.T.
"Journey
to the center of noise" CD (Desertedfactory)
Si
presenta in edizione formato A5 limitata a 150 copie il nuovo
capitolo del trombettiere più famoso tra gli industrialoidi
d’Italia, il romano Flavio Rivabella. Siete avvertiti: il titolo
è una manifestazione d’intenti più che sincera!
Il collante dei 13 brani, come spiegato all’interno della confezione,
consiste in una serie di suoni e rumori, opportunamente rielaborati,
registrati dal nostro con l’ausilio di telefoni cellulari, videocamere
e mini-disc nel corso dei suoi pellegrinaggi in giro per il
globo. Dalla metropolitana di Berlino alle fontane parigine,
passando per l’aeroporto di Detroit ed i treni nipponici: tutto
funge da ispirazione e stimolo creativo per DBPIT, in un tourbillon
finale di effetti da “other-world” che prendono forma anche
grazie agli illustrissimi interventi degli “Ain Soph” Spectre
e ClauDEDI, del “Circus Joy” MarioFOB e dell’ormai onnipresente
(alzi la mano chi mi dice per primo un progetto con cui non
ha ancora collaborato!!!) Kenji Siratori.
Info:
www.derbekannte.com
(Oflorenz)
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DEFRAKTOR
"Themes for lunatic" CD (Trinity rec.)
Ulteriore
progetto di Karsten Hamre (Penitent) e ulteriore ristampa per
la label di Hong Kong Trinity rec. Tre lunghe suite di ambient
minimale che non aggiungono granché ai molteplici progetti,
abbastanza simili fra loro, di Hamre, e soprattutto non aggiungono
nulla sulla sua idea nel produrre questo tipo di musica. Solo
per patiti del genere.
(Nikita)
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DEUTCH
NEPAL
"Dystopian party collection" CD (Cold Meat Industry)
Ritorna
Lina Baby Doll con il suo progetto industrial principale, ma non
siamo di fronte ad un nuovo lavoro di D.N., bensì ad una raccolta
che comprende brani usciti su compilation o su edizioni di corta
durata in vinile. Le undici tracce sonore ben allieteranno i fans
dell'artista svedese, che finora non hai mai deluso nelle sue
uscite discografiche, le quali anzi non fanno altro che alimentare
il mito di Deutch Nepal.
(Nikita) |
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DEVIATE
DAMAEN
“Religion As Our Methods – Powered Decennalis Edition” CDR promo
(Space 1999)
I
romani Deviate Damaen (già Deviate Ladies) registrarono
questo loro primo album nel 1997, e ce ne presentano ora una
nuova edizione, atta a celebrarne il decennale ed arricchita
dal recente singolo “No More”. Partendo da quest’ultimo, messo
come traccia iniziale, il suono gothic metal originario della
band è contaminato con soluzioni elettroniche da dancefloor
di sapore teutonico, assenti nell’album del ‘97. Passando invece
a quello che era “Religion…”, si apre con la lunghissima “Nec
Sacrilegium Incesti Gratia”, una suite di oltre 20 minuti dove
i primi 8 sarebbero la registrazione di una confessione di un
incesto fatta di nascosto dal chitarrista della band ad un ignaro
parroco; se la voce del prete potrebbe anche essere autentica,
l’enfasi teatrale del confessato e la troppo buona qualità
di registrazione mi fanno pensare ad una sovrapposizione di
voci in studio. Il brano vero e proprio presenta invece ritmiche
serrate, pianoforte e voci spiritate, ed è secondo me
il migliore di tutto il lavoro, il quale prosegue anche nelle
tracce successive su toni funerei, dove la componente gothic
tende a prevalere su quella metal, e dove spadroneggia un cantato
volutamente esasperato, sempre in inglese ad eccezione che nella
conclusiva “Un mondo senza stelle”. È presente fra l’altro
pure una cover di “Venus”, canzone degli olandesi Shocking Blue
rifatta poi da un sacco di gente, Bananarama comprese, che qui
diventa “White Venus”. I D.D. sono stati spesso criticati in
passato, da un lato per le discutibili dichiarazioni ideologiche,
ormai talmente inflazionate in certi ambienti da provocare più
che altro sbadigli, dall’altro per gli aspetti kitsch presenti
nella loro musica, accostata perennemente ai Christian Death
di Valor. Personalmente trovo che a livello sonoro non siano
affatto peggiori di tanti altri gruppi magari più ‘contenuti’
ma terribilmente anonimi, e se siete sulla loro stessa lunghezza
d’onda – io ad esempio non lo sono – potete ancora apprezzare
“R.A.O.M.”.
Info:http://www.myspace.com/deviatedamaen
(Fabio Degiorgi)
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DIE
KRUPPS
"Too Much History: The Electro Years" vol.1 CD
"Too Much History: The Metal Years " vol.2 CD (Soul Food/ Audioglobe
distr.)
Lo
storico gruppo tedesco, uno dei primi a mischiare elettronica
a chitarre metal, festeggia con questi due CD i 25 anni di carriera.
I due volumi sono venduti sia separatamente che in un doppio
CD limitato. In queste raccolte i Die Krupps si autocelebrano
in due periodi distinti, come preannunciano i due titoli, quello
elettronico e quello più metal. Un’occasione quindi per rispolverare
i brani storici della band teutonica, sia per chi non avesse
mai avuto l'occasione di ascoltarla prima, sia per quei pochi
che l'hanno conosciuta ed amata.
(Nikita)
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DIR
EN GREY
“Agitated Screams Of Maggots” CD-Single
(Gan Shin/Audioglobe distr.)
J-rock,
i D.E.G. si distaccano dal visual key per addentrarsi nel vero
fulcro del rock giappo, cioè quel j-rock anticamera di
un rock progressive originale e denso, aggressivo e melodico.
Praticamente sconosciuti da noi, in realtà esistono da
ben 10 anni e fanno sfracelli in tutto il Giappone, collezionando
sold out a valanga. Il singolo in questione fa parte dell’ultimo
album "The Marrow Of A Bone", oltre ad altri 3 brani legati
all’ultimo tour, in perfetta simbiosi live col pubblico delirante.
Difficile capire tali sonorità ad una mente abituata
agli stereotipi anglosassoni, americani ed europei in genere.
Ci troviamo di fronte ad un sound che si ispira a tutto il nostro
catalogo musicale, non disdegnando tortuosi sussulti e deliri
onirici, dal metal al rock, dal punk estremo al pop, un mix
“assurdo” e hard. L’artwork è degno dei primi Iron Maiden,
nefandezze macabre e putride di una esistenza ultraterrena,
con un po’ di ritardo ed un efficacia letteraria assolutamente
inferiore.
(Pinhead)
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DIRTY
ACTIONS
“21 Dirty Rmx’s” CD
(Le Silur D’Europe International)
Davvero
interessante questa opera di remix globale al culto D.A., punk
band genovese di fini anni ‘70 inizio ’80. Un’opera di revival
moderno, con strizzate d’occhio all’electroclash attuale, alla
mistura di punk ed electro insita in ogni dark band nostrana.
La mitica “Rosa Shocking” che regna sovrana, le geniali “Red
China Lips” e “Museo Di Lombroso” spiazzano per quella vena
darkwave così dannatamente retrò grazie soprattutto
alla cura maniacale nostalgica di band quali Vidi Aquam su tutti.
La maggior parte dei remixer si alterna tra bassoni dancefloor
e sonate magiche dagli echi vaghi, forse troppo ancorati a quella
malattia contemporanea che vede nel remix l’opera a tutti i
costi devota alla dance. Poco spazio per le chitarre, quelle
originali dei D.A., ancora pronti a stupire tutti, per modernità
e gusto estetico, con un occhio sul futuro.
(Pinhead)
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