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...........................................RECENSIONI
DISCHI (ESTATE 2010)
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AA.VV.
"Berceuses des Fées"
BOOK+CD (Prikosnovenie)
Questa volta la Prikosnovenie ha superato se stessa: un libro
cartonato di racconti-ninnenanne magistralmente illustrati da
Sabine Adélaide e scritti dal leader degli Antrabata Régis Aubert.
14 Fiabe per piccini e meno piccini (sinceramente mi diverto
più io a raccontarle a mia nipote che lei ad ascoltarle… forse
le ninnananne sono fuori tempo in un'epoca del genere?), 14
illustrazioni a piena pagina che cerca, più che disegnare, di
'fotografare' le Fate protagoniste delle storie. Per noi 'adulti'
sicuramente l'ascolto del CD che ogni Artista ha scelto (o creato
appositamente) per ciascun racconto, è un complemento essenziale
per far navigare ancora di più la nostra sensibilità. Per essere
sinceri, più che Fiabe per addormentarsi dolcemente, a me fanno
l'effetto contrario, cioè mi fanno pensare ancora di più, restando
sveglio ad occhi aperti ad immaginare gli scenari musicali e
visivi creati in questo libro. Sugli affreschi cartacei di Sabine
ormai ho detto tutto quel che potevo dire, ogni sguardo dei
suoi personaggi, ogni sfumatura di colore, ogni particolare
anche apparentemente solo decorativo, ha la sua forza vitale
che colpisce ed attira, ormai l'Illustratrice sarebbe pronta
anche per un book fotografico, chissà quali immagini potrebbe
creare? Il disco non è meno affascinante: iniziano due brani
uno più malinconico dell'altro, il primo di Alizbar o meglio
da Ann' Sannat ed il secondo dei più noti Pinknruby con un brano
inedito: due composizioni eteree ed immaginifiche, che realmente
cullano verso un mondo onirico, ma privo di incubi e pieno di
immagini soavi. I Faun adattano "Libere Risen" dal loro album
"Renaissance" del 2005, con le voci di Fiona e Sandra a rincorrere
gli strumenti tradizionali per creare un mondo neo-medievale.
"For each and every child" di Ashram ha nel titolo tutto il
suo malinconico contenuto: è uno dei miei brani preferiti, maturo
e nostalgico, una vera ricerca del trio partenopeo nei labirinti
della memoria, quando ci si addormenta felici e spensierati
sperando che domain sia ancora migliore… in tutto. Régis Abuert,
leader e compositore degli Antrabata, si presenta con uno dei
suoi innumerevoli progetti, chiamato Onde, con una sererata
alla luna tramite un intreccio fra pianoforte, archi ed una
serie di carillon che esistono e suonano in ciascuno di noi:
l'ombra della notta rincuorata dal chiarore di "madame Sélène".
Francesco Banchini: è da tanto che non ho sue notizie, ma il
fatto di avere qui due tracce inedite, ma fa ben sperare… "Cristina"
svela il lato meno etnico e più 'neofolk' dell'Artista napoletano,
e la sua versatilità sia compositiva sia vocale; mentre con
"Cumplean" si torna a quell'etnico di cui 'GOR' è da sempre
fine portavoce: puro e onesto folclore in nemmeno 2 minuti di
brano, solo a pochi artisti riesce l'espressione senza la prolissità.
La bellissima e brava Lily Storm continua ad applicare i suoi
studi (mai smessi) sulla musica tradizionale dell'Europa dell'Est:
qui riprende un tradizionale brano ucraino, ma con uno stile
tutto personale, come se fosse stato composto oggi. E poi ci
sono "loro", i Caprice che con un'inedita "Sleep Baby Sleep"
ennesimo omaggio alle loro origini russe, "modernizzano" a modo
loro ogni nota in maniera ineccepibile, e confermando a quelli
che li considerano 'troppo monotoni ed uguali a tanti altri',
che 'loro' ne hanno ancora molte di cose da dire, sul concetto
di 'neoclassico' più puro. Sarah Shayna ai più non dirà nulla
come nome, ma se dico che è la cantante e pianista di Crista
Galli, allora "O Luna" si spiega da sola: il brano è inedito,
e vede la talentuosa musicista basarsi solo sul suo pianoforte
e la celestiale (ma non melensa) voce: la Luna cui il canto
è dedicato, sarà fiera di questo tocco di magia a Lei rivolta.
Omasphere: altro colpo al cuore, altro inedito, completamente
accappella: le due voci si (ri)cercano lente ed emotive, altro
non serve. Tornano anche i redivivi Daemonia Nymphe con un inedito
suonato come sempre dagli strumenti arcaici da loro mirabilmente
ed artigianalmente ricostruiti, e così la nostra mente, quando
si addormenta, viaggia indietro in un tempo senza tempo. Les
Fragments de la Nuit li sto aspettando al varco del nuovo cd,
nel frattempo ripropongono la title-track del loro ultimo album,
e al solito, la sensazione impalpabile di immagini quiete e
rilassate compaiono spontaneee, passaggi reali o immaginari?
Chiude il cd un'inedita collaborazione ambient fra Crista Galli
e il famoso musico-terapeuta Daniel Perret (fra l'altro collaboratore
dell'ensemble Poussières d'étoiles) all'arpa:il brano ci lascia
sospesi a cullarsi nel sonno, immaginando quel che si vuole
e sperando che un domani possa realmente avvenire. Terapia che
funziona grazie alla suggestione, o il contrario, non cambiano
i risultati. Imminente un album fra i due artisti, sempre su
etichetta Prikosnovenie. Scusatemi per la lunghezza della recensione,
ma per ciascun brano ci sarebbe stato da scrivere molto di più.
Ovviamente da avere nella propria discoteca.
Sito web: www.prikosnovenie.com
(Anialf)
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AA.VV.
"Prikosnovenie Fairy World VI"
CD (Prikosnovenie)
Siamo
quindi arrivati alla sesta edizione della compilation più amata
da coloro che provano ancora sentimenti "sopra le righe", qualcuno
potrebbe definirli 'smielati' o 'sdolcinati', io continuo a
chiamarli sogni ad occhi aperti, ed in un mondo come questo,
sarò anche ingenuotto, dovrei restare coi piedi per terra: e
chi lo dice? "Un mondo immaginario, musiche sensibili" recita
il motto Prikosnovenie anche su questo volume, dedicato stavolta
ai cinque elementi terra, acqua, fuoco, aria e spazio. Come
rappresentanti dell'acqua troviamo LYS del 'capo' Frédéric che
assieme al nostro Francesco Banchini ci ripropone "Mélisse".
Il musicoterapista Daniel Perret con la sua arpa celtica, assieme
alla voce di Crista Galli Jean-Paul Trutet propongono un ottimo
ed incantevole inedito, mentre Julien Jacob fa remixare dai
sempre brani Antrabata la sua Ylangmorem: ne risulta un mistico
scenario fra il linguaggio immaginario di Jacob e gli strumenti
a corda degli Antrabata. L'elemento fuoco è lasciato alla fantasia
dei sempre migliori Dandelion Wine, dal cui ultimo cd "Decompressed
By Stars" il duo australiano trae XVII, forse il momento migliore
dell'intero album, maggiormente mirato verso fra l'etereo ed
il folk, e la parte 'elettronica' lasciata un po' in disparte.
Un nome nuovo per me è l'inglese Dizzi Dulcimer, percussionista
e apprezzata studiosa di dulcimer, che propone un brano live
"Dizi jig" (interessante musicista per la Prikosnovenie…); infine
i grandi Stellamara scelgono "Lado" come rappresentante poli-etnica
del fuoco, inteso come elemento primordiale. L'aria è la parte
giustamente più rarefatta della compilation, ed è giustamente
affidata a Lily Storm con la tradizionale "The Swallow is Flying",
e non potevano mancare, come dico sempre, i miei Caprice con
la strumentale e struggente "Memory"; ma i miei complimenti
vanno in particolar modo ad Alizbar che con il secondo inedito
"Cry of the banshee" fra l'atro live, continua a mantenere tutte
le promesse già emerse nel disco di esordio ufficiale "The Metamorphoses
of Ann" che se non avete, va acquistato subito per poterne apprezzare
a più riprese le qualità di "Bellezza, Grazia e Mondo Fiabesco"
come viene giustamente sintetizzato nel booklet. Lo spazio inizia
con Les Esprits De La Nature (cioè il già citato Daniel Perret
assieme a Crista Galli) e le loro arpe celtiche di "Le passage
entre deux mondes", di nuovo a LYS dove 'L'impatiente" si muove
su territori maggiormente sperimentali e al limite della new-age
più etnica, il ceco Ivo Sedlacek dove il pluristumentista offre
una visione etnica ricca di movimento e piuttosto "potente"
nella sua "Sahasrara Chakra"; Chiude il cd il terzo brano inedito
"Puits stellaire" nuovamente affidato alla coppia Perret-Crista
Galli. Nel libretto dalla grafica coloratissima ed invogliante
alla lettura, troviamo (finalmente!) tante belle cose che la
Prikosnovenie vende, soprattutto i loro strumenti musicali (anche
per bambini!) creati artigianalmente, sempre rigorosamente di
stampo etnico, ed anch'essi ispirati dal leitmotiv dell'album,
cioè i cinque elementi del mondo.
Sito web: www.prikosnovenie.com
(Anialf)
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AA.VV.
"Parole in libertà"
2CDR (Creative Fields rec.)
La
label italiana Creative Fields è stata la prima, che mi risulti,
ad aver pensato di dedicare all'operato letterario del Futurismo,
ed in particolare al padre putativo Filippo Tommaso Martinetti
una compilation, e al di là di qualunque speculazione politica,
che non potrebbe minimamente sfiorarmi, volevo sottoporvela
in quanto racchiude una summa dell'odierna situazione post-industrial-folk
e mi ha anche consentito di (ri)scoprire band che magari nei
loro singoli lavori consideravo troppo 'forti' per i miei ascolti.
La difficoltà e la parziale non immediatezza delle proposte
sonore può spaventare chi non è abituato ai nomi scelti, ma
ci sono, come vedremo, anche eccezioni più accessibili. Si potrebbe
anche considerare il sicuro "revival" che la corrente di Martinetti
& compagni sta ritrovando in questi anni, basta vedere le tante
mostre dedicate a questo genere artistico. Il primo CD si apre
con i "Bleiburg"che assieme alla voce di "MDMA" propongono il
brano forse più 'moderno' dell'intera compilation, fra atmosfere
kraftwerkiane e post-pop, il tutto accompagnato da un ossessivo
spoken word. Gli americani "Roto Visage" danno il via alle danze
industrial dark-noise, dove si calca maggiormente sull'aspetto
rumorista piuttosto che il dark-ambient pubblicato in passato;
"Mekhate" rileggono l'amore di Martinetti per le automobili,
dando ritmo e voce imprevedibile, come lo era del resto tutto
il Futurismo se lo si guarda come puro esercizio estetico e
non in quanto letteratura a tutti gli effetti. "N.G.", ennesimo
progetto del poliedrico Northgate, dice la sua in quanto a rumore
ritualistico con cenni neofolk. La signorina "SnowW.Wwhite",
eccezione alle regole di un mondo prettamente maschile, crea
marzialità ed isolazionismo puri, dove la musica è al servizio
della sperimentazione, cosa che al Martinetti non sarebbe affatto
dispiaciuto. I "Post Contemporary Corporation" fanno loro il
famosissimo "Manifesto" futurista, con un'aggressiva vena electro-industrial
con riff di chitarra pesanti, altra eccezione all'omogeneità
degli altri brani della compilation. Più quieta è la proposta
dark-ambient di "Cropcircle" dove il rumore è qui solo di sottofondo.
"Seed" è puro noise alla giapponese, solo ed esclusivamente
per coloro che sanno ascoltare Merzbow, Gerogerigegege, Masonna
e soci, gli altri salteranno oltre. Invece con "La nostra battaglia",
STN09 rimane fedele alla loro dark noise già ascoltata in altri
lavori, qui forse maggiormente quieti ed atmosferici, un cerchio
chiuso a spirale. Tocca ai "Menegroth" musicare la strafamosa
"Zang Tumb Tumb", tuttavia la scelta di un gruppo black-metal
o speed-core mi ha lasciato perplesso, non tanto nella validità
del brano che non so giudicare, quanto nel contesto sperimentale
della compilation. Chiude il primo cd l'immancabile "Kenji Siratori"
(basta, me lo sogno anche di notte!!!) che si 'limita' a recitare
uno spoken-word completamente in giapponese senza alcuno strumento,
quindi potrebbe essere qualunque altra lingua, il risultato
è che una traccia inutile senza avere il senso di ciò che Siratori
dice. Passiamo ora al secondo CD: qui si comincia a vedere come
anche il post-industrial (o chiamatelo in qualsivoglia modo)
può diventare romanticismo a tutti gli effetti: difatti l'apertura
è affidata a "Rose Rovine & Amanti" con Damiano Mercuri alle
prese con una sorta di neofolk di stampo post-wave; "Von Thronsthal"
continua nella tradizionale e forse un po' scontata linea folk
che ormai secondo me sta diventanto un po' troppo uguale a se
stessa. La vera conferma me la danno il collettivo di "Sala
delle Colonne" e "L'Effet c'est moi" con "La battaglia di Adrianopoli"
lavoro di Martinetti del 1926: entrambi i brani sono di stampo
puramente neoclassico, specie il primo, mentre il progetto di
Emanuele Buresta vira in lidi più retrò, pur senza perdere il
classicismo dell'atmosfera. I già noti "Corpoparassita" si muovono
come sempre fra umorismo e dark-ambient, mentre i "Malato" si
cimentano nel dare musica alle parole in libertà di "Bombardamento"
sempre di Marinetti" che fra poesia a tutti gli effetti ed onomatopee
alla "Pim Pam Croar Ziiing" rende da sempre ostico l'approccio
alla letteratura futurista, che da diversi critici viene vista
non troppo seriamente. "F-AZT" associano il loro sperimentale
rumorismo ad una melodia al pianoforte che crea un certo piacevole
contrasto; mentre con "Arbeit!" ho avuto l'impressione (positiva)
di essere davanti ai Kirlian Camera più atmosferici, aggiungendovi
una melodia nostalgica (non in 'quel' senso) e ai testi stralunati
che tanto sarebbero piaciuti al "Maestro". "ZR.1.9.84" musica
il sonetto "Dune" con la voce stessa di Marinetti, su una sorta
di cha-cha-cha frusciante di sete e tabarin. "Barbarossa Umtrunk"
continua il cammino temporale, giocando però maggiormente sull'effetto
"marcetta-neofolk" littoria, che si snoda pian piano su voci
confuse e sovrapposte. Chiudono il primo album i "Deutsch SudOst"
progetto collegato a "In Scherben" che con il solo ausilio del
pianoforte creano una breve suite molto poetica e personale.
A me in sintesi il tributo mi ha molto soddisfatto, anche la
grafica curata, concartolina virata inclusa, dimostra l'impegno
della label italiana nel creare il lavoro, che però potrebbe
essere un po' difficile da reperire: oltre alsito ufficiale
www.creativefields.net, potreste provare alla Old Europa Cafè
(che di cose particolari se ne intende eccome!).
(Anialf)
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AA.VV.
"Under the weight of light"
CD (Projekt)
Ennesima
compilation della nota label americana Project. In "Under the
weight of light" si alternano dodici tracce tra i quali quelli
di band tipo Black Tape for a blue Girl, Unto Ashes, Spiritual
Front, Rome, Katzenjammer Kabarett (il miglior brano presente)
e Lux Interna. I brani sono per la maggior parte folk e fanno
sì che la compilation sia interessante e di buona qualità soprattutto
per gli amanti del genere.
Sito web: www.projekt.com
(Nikita) |
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AA.VV.
" Wave
klassix volume 4"
CD (Wave records)
Interessante
questa raccolta di gruppi che spaziano dalla new wave al post
punk, generi che possono apparire datati e fuori tempo massimo,
ma che invece non bisogna dimenticare che hanno dato il via
a tutto quello che è il movimento neo-folk odierno e che quindi
vanno seguiti con attenzione. Sono inclusi gruppi come: Cabine
C, Die Form e The Actor, gruppi culto del genere che non hanno
bisogno di presentazioni, And Also the Trees dall'Inghilterra,
Margem Sul dal Portogallo, Malaria! dalla Germania, Buzz and
Design dal Belgio, Handful of Snowdrops dal Canada, e per la
prima volta su cd, Helena Muller, cantante brasiliana famosissima
negli anni 80. Insomma, sicuramente un must per i fan del genere.
Sito web: www.myspace.com/waverecordsmusic
(M/B'06)
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AA.VV.
" Wave Records Sampler 2009"
CD (Wave Records)
Esce
questa raccolta dei gruppi che lavorano sotto l'omonima etichetta
che spazia nell'ambito darkwave/gothic/ebm. Le tracce sono a
loro modo tutte interessanti. Si inizia con un pezzo di 3 Cold
Men, gruppo vhe ha la sua base in Brasile, ma che annovera membri
di Opera Multi Steel e Individual Industry, che compaiono anche
singolarmente con un loro brano. Di seguito troviamo gli ottimi
toscani Beata Beatrix, con il nuovo e trascinante brano, "In
the garden of ecstasy". Segue "Neuromance" dei Florence Foster
Fan Club, non tra i suoi pezzi più caratteristici, il feeling
è darkwave anni 80. Gli In Auroram, degni eredi dei Dead Can
Dance, anche se con notevoli margini di miglioramento, sono
sicuramente tra i gruppi da tenere d'occhio. Assolutamente fuori
dagli schemi, e per questo interessanti, i brasiliani Pecadores,
che propongono una catechizzazione a modo loro delle masse,
già fin troppo sfruttate da manipolatori affamati di denaro.
Segnalo infine la teutonica evocativa traccia dei Wintry "Unreale
Welt". Nel complesso un buon lavoro che presenta adeguatamente
la proposta di questa etichetta.
Sito web: www.myspace.com/waverecordsmusic
(M/B'06)
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