ROSA SELVAGGIA OBSCURE FEST 2010
@ Bloom, Mezzago (MI), 30 Aprile 2010
testo
by
Gabrydark
foto by Giancarlo Donatini
Il 30 aprile scorso al Bloom di Mezzago i Vidi Aquam hanno
presentato il loro album di debutto “The World Dies”, in
un live intenso e vibrante di emozioni. La serata oltretutto
è stata molto interessante perché, accanto alla musica,
erano state organizzate delle mostre di foto e dipinti,
e prima del concerto è stato proiettato il film-documento
di Paolo de Iulis "Crollo nervoso", che viaggia
low coast, dal Tirreno all’Adriatico, nella New wave italiana
a cavallo tra gli anni ’70-’80, un momento di grande vitalità
con band entrate nella storia della nostra musica d’ispirazione
anglosassone come i Litfiba, i Neon, i Gaznevada, i Diaframma.
Una
serata di arte multisensoriale quindi, che dava modo al
pubblico convenuto nel locale, veramente accattivante come
spazi e ottimo per gli impianti luci ed audio, di muoversi
in diversi ambienti per ammirare le foto di star e band
come Siouxsie, Editors, Kirlian Camera, scattate durante
i loro recenti concerti da Giancarlo Donatini; la mostra
di foto del Treffen Festival del 2009 e di temi fetish soft,
gambe in primo piano inguainate in calze a rete, con sensuali
scarpe decolletés, di Stefano De Lorenzo (Oflorenz su Rosa
Selvaggia), e la mostra Claustrofilia della pittrice
e fotografa Anita Silva: dipinti e foto che indagano la
solitudine, l’isolamento come scelta di vita, la luce dall’oscurità
interiore, le esasperazioni oniriche dell’intimo, che si
esprimono attraverso le deformazioni dell’immagine sfocata.
E infine Alecks 13 da Torino con i suoi dipinti.
Centro
di gravità, attorno
al quale si svolgeva tutto ciò, ovviamente la musica, quella
dei Vidi Aquam, dalle sonorità oscure, spesso ossessive,
sempre malinconiche ed emozionali del loro CD “The World
Dies”, anch’esso multisensoriale, perché accosta a quel
sound la foto della copertina, una grafica esterna ed interna
curata ed elegante dalle immagini desolate e romanticamente
decadenti e dai colori notturni, dalla superficie lucida,
liscia, che appagano visivamente e nel tatto gli appassionati
del genere dark. Il gruppo, già attivo dal 1994, che ha
visto a Mezzago la partecipazione del trombettista Goj accanto
ai componenti della band, Nikita, male singer, Fabio Degiorgi,
basso, Daniele Viola, chitarra, ha iniziato a suonare dopo
il concerto della band Drezlesion di Brescia, la quale a
sua volta si è esibita subito dopo la fine del film.
Sotto
luci rosse quasi infernali, ed in mezzo ad una cortina di
fumo dopo un’intro drammatica ed intensa, la band si è destreggiata
nel corso dell’esibizione tra The World Dies, che affonda
le radici nelle sonorità dei Bauhaus, In Perverse Dusk,
introdotta da un tuono rimbombante nel nostro cervello,
per prepararci al post punk ossessionante del brano vero
e proprio, e la bellissima e nevrotica Suicide Girl.
E poi la musica di Radio Tuxedo, dai raffinati, cupi
toni industrial e dalle distorsioni vocali di Nikita, bravissimo
nella ricerca di tonalità più ingolate ed improvvisamente
liberate e librantisi in alto. Una voce interessante la
sua, che ora più fredda, ora più rotonda, mostra una grande
duttilità espressiva, concorde con i suoni della tromba
di Goj o con la marzialità elettronica ed aliena di un brano
come Shadow Man. Il gruppo, durante tutta la durata
del concerto, ha rivelato un profondo affiatamento che ci
ha concesso di assistere ad uno spettacolo godibile, multiforme,
costruito con vera professionalità e rispetto per il pubblico
lì convenuto, che ha applaudito ad ogni brano con entusiasmo.
Una
buonissima ed originale idea anche quella di mettere insieme
varie espressioni dell’arte con l’obiettivo di sottolineare
come tutto si fonda su un unico concetto di creatività che
può nascere da un intento comune, in questo caso, la cultura
dark.