Rivista e Web-zine di musica, cultura, arte e tutto l'universo oscuro
...........................RECENSIONI DISCHI
..........................................Primavera
2010
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GIORGIO MAGGIORE
"I colori che cambiano" CD (Astolfo the Parakeet Records) 2006
"Dentro ai tuoi sogni" CD (Astolfo the Parakeet Records) 2007
"Radio Anima" CD (Astolfo the Parakeet Records) 2008


Mi accosto per la prima volta, grazie ai tre lavori pervenutici realizzati tra il 2006 ed il 2008, a questo autore milanese sulle scene dai primissimi anni ‘80, e fin da subito con notevole interesse: dalle note di copertina leggo della collaborazione e produzione ad opera di Mauro Berchi, un nome che significando Eibon Records, Weltschmerz e Canaan è sinonimo di un pezzo importante della storia oscura italiana.In realtà le produzioni di Giorgio, all’inizio della sua carriera attivo in alcune bands vicine alla psichedelia ed al progressive rock, non sono ascrivibili all’area dark o comunque sperimentale italiana, bensì ad uno stile spaziante tra il rock indipendente d’autore e talune reminescenze wave tipicamente ottanta. Ottimo polistrumentista ed autore di tutti i brani inclusi nei suoi lavori, Giorgio ci regala dei dischi dall’ascolto godibile, a tratti malinconico, e da cui traspare indubbiamente non solo la perizia strumentale dell’autore, ma anche quella giusta componente di cuore e passione che ogni disco, al di là del genere, deve possedere e trasmettere. Personalmente tra i tre dischi in esame ho apprezzato maggiormente “Dentro ai tuoi sogni”, permeato da una vena progressive che mi ha riportato ad alcuni dischi italiani degli anni ’70, piccoli capolavori ormai impolverati e dimenticati dai più. Mentre scriviamo, è già uscito il suo ultimissimo cd, “Danza nel labirinto”.
Sito Web: www.myspace.com/giorgiomaggiore
(Oflorenz)

MORDACIOUS
"Necrolust"
CD (BLC Music)

Californiani e distanti anni luce dal marasma americano fatto di musicaccia commercialissima. La label americana sforna (soprattutto per il mercato locale con intenti sconfinanti) il classico disco electro-industrial di stampo ebm dalle nostre parti ben noto. Quindi nessunissima novità e nessuna nota di merito da evidenziare, il sound è assolutamente in linea con quanto da noi ascoltato ogni santissimo giorno dal mercato europeo. Possiamo solo sottolineare quanto sia buono il lavoro svolto dalla band, si vede che l'isolamento ambientale californiano funziona a dovere. Il gruppo è ben coinvolto nel movimento electro da non mostrare nessuna sbavatura a noi "intenditori". Piacevole notare come sia un USA che soprattutto in Sud America sia vivo l'interesse per la cultura "dark" musicale, dall'ebm al gothic. Ancora più piacere nello scovare una band californiana che potremmo "disturbare" con l'occasione di fare un salto dalle loro parti. Giusto per sentirsi un po' a casa propria.
(Matteo "Pinhead" Chamey)

MORGANA
"Allucinazioni Auditive"
CD (Bite Records)

Quartetto di Gubbio esistente dal lontano 1995, all’inizio conosciuto come Medium e poi divenuto definitivamente Morgana. Nonostante la lunga militanza, questo “Allucinazioni Auditive” è il primo parto ufficiale della band umbra, ed esce accompagnato da un Ep di 5 brani. Fondamentalmente la proposta dei Morgana rientra nei canoni di un buon rock indipendente italiano, ed in italiano sono cantati i 9 brani del disco, mentre si differenzia l’Ep completamente in inglese. Chitarre elettriche in grand’evidenza, una certa attenzione alla melodia (“Isolamento”), lo stile dei 4 lambisce a tratti un hard rock sempre ben suonato e prodotto (“Nuova Dimensione”), che immagino possa approdare ad un pubblico ben più variegato e vasto di quello solitamente avvezzo alle produzioni da noi recensite. In bocca al lupo ragazzi…!
Sito Web: www.myspace.com/morganarockband
(Oflorenz)

NONmusic
"Not Everything Is Made In China"
CD (Echozone
/Masterpiece distr.)

Titolo curioso per questo progetto sloveno. 4 bei ragazzotti che amano dilettarsi tra synth e stilemi pop-rock di buona fattura, non a caso molto vicini al sound di band quali The Killers (per i quali hanno aperto la data slovena di fronte a 20.000 persone). La cover di "It's No Good" dei Depeche Mode è carica di sensualità rock e vocal vibrante, un brano già sinuoso di suo ora reso ancor più elettrizzante. E questo è solo un esempio, tutti gli altri pezzi (per la prima volta cantanti in inglese) suonano carichi di un eco synthetico caro a Placebo e compagnia electro-rock sensuale. Non è possibile catalogarli sullo stesso livello ma di certo l'intento ed il risultato stesso appaiono ben coordinati. Il brano di apertura "2 Euros" comprende tutte queste "argomentazioni" proiettandoci in un'ambientazione a tratti futuristica e parzialmente western. I testi ben ideati scherniscono con tono tra il serioso e l'ironico-non-ricercato il concetto espresso già nel titolo: non tutto ciò che ci dicono corrisponde alla realtà. Conclusione banale ma ben incastrata nel contesto musicale. Un'apertura verso l'esterno per accogliere la "bontà" delle cose per il loro aspetto naturale senza troppe alterazioni di contorno. "Trionic" vive sotto l'ala protettrice di Molko, e si sente dal primo all'ultimo secondo, sebbene si agiti con l'influsso di iniezioni female-vocal. Ma è il sensazionalismo del Molko stesso (presentissimo in quasi tutti i cantati, ovviamente impersonificato da singer-clone) unito allo spirito rocker tipico dei The Killers a calibrare tutto il sound (vedi "Drill") verso quelle lande desolate cariche di moltitudine cerebrale. NONmusic: una metropolitana in movimento nel caldo deserto del Sahara. Però: un po' troppo cloni. Non si può cantare come Molko e poi fingere di NONessere i Placebo.
(Matteo "Pinhead" Chamey)

ONIRIC
"CabaretSyndrome"
CD (Caustic Records)

Ecco la perla! Scovata. Benevento è la terra d'origine, il dark-folk-ethereal la dimensione. Splendore cabarettistico, melodia italiana e tanta passionalità femminile. Concentrazione di umori sapori e odori che non aggiungono novità eclatanti al panorama musicale ma che innaffiano di buon umore qualunque amante della buona musica, purtroppo preso quotidianamente per il culo da releases opache spacciate per oro colato. Ahinoi di esempi eclatanti ne "esaminiamo" tutti i giorni qui sulle pagine di Rosa Selvaggia, una piccola oasi mistica dal richiamo ethereo che tanto apprezziamo. Lontani dallo stordimento dell'industrial, dell'ebm e del synthpop mieloso, gli Oniric sono un tappeto volante con la quale cullarci beatamente sorvolando città in decadenza. Rifugiarsi nell'ethereal e nel folk così come nel sound organico di altre band è un buon modo per estraniarsi dalla quotidianità e volare con l'immaginazione. A differenza ad esempio del power-metal che inverte a tutti i costi l'impatto sonoro al servizio del pop unto di goticume. Funziona tutto in questo disco d'esordio, dal piano alle voci (male-female), dalla sinteticità (9 brani) alla forma canzone: putrefatta in slow motion e travestita per il Carnevale della vitalità. Godeteveli! Finché potete..
(Matteo "Pinhead" Chamey)

PERSONA
"Ruïnes"
CD (Marbre Negre)

Magnificente ed imponente si presenta, sin dall’elegante veste grafica, questa quinta opera del duo catalano formato da Òscar e Desirée. Interessante ed originale la tematica del concept: il ruolo e l’estetica delle Rovine nel corso della storia, le Rovine intese come vestigia che tramandano ai posteri la memoria dei passati eventi storici. E ciò siano essere rovine susseguenti a catastrofi naturali, oppure attribuibili alla violenza ed all’imperizia dei popoli, da sempre portati a scatenare guerre e disastri. I 19 brani di quest’opera assai complessa ed impegnativa sono impreziositi da un cantato (e talvolta recitato) in varie lingue e dialetti attuali come del passato, dalla madrelingua catalana allo spagnolo, ma troviamo anche portoghese, francese, inglese, tedesco, russo e per finire l’antico idioma occitano. La cura e l’eleganza del booklet, le cui note storiche sono fondamentali per comprendere l’essenza di ognuno dei 19 capitoli di “Ruïnes”, pongono Persona in buona evidenza rispetto alla media degli ensemble sperimentali/marziali-industriali europei; ed anzi, proprio a proposito della cifra stilistica del duo, molteplici sono gli elementi presenti nel disco, un vero viaggio tra le suggestioni regalateci in passato da grandi attori quali Actus e Wappenbund, con un tocco imprescindibile derivante dalle tradizioni della loro terra, già prodiga di ottime sorprese tra cui spicca la stella dei loro concittadini Der Blaue Reiter. Un’opera che trasmette forti sensazioni di secolare, decadente grandiosità.
Sito Web: www.myspace.com/personaband
(Oflorenz)

PULCHER FEMINA
"Darkness Prevails"
CD (Decadance Records)


Torna Roberto Conforti col terzo disco a distanza di 7 anni dal precedente. "Abbandonata" la presenza femminile il one-man-project si avvia su territori ben congeniati e congeniali, sacrificando la controparte per una linearità e produzione più curata. Mixato tra Grecia e Germania, tutti i brani risentono di questa cura maniacale per il suono, forse frutto di amicizie nate nel tempo grazie all'exploit del 2003. Siamo dalle parti dell'electro-pop in salsa dark, cupezza e malinconia melodica, tipica di origini latineggianti (non a caso la Decadance pubblica anche Nadia Sohaei di location spagnola). I suoni puliti e di eterogeneità sacrificale sono l'ideale piedistallo per 13 tracce di buona fattura, trascinanti e dal minutaggio consistente, indirizzate a cogliere l'essenza dell'elettronica più sdolcinata, in un contesto di distorsioni synthpop impegnative nella loro pop-pitudine. Sebbene dal vivo (a memoria) non siano mai stati dei fenomeni, la pochezza del sound in un contesto live è carenza di grave peso tecnico. Roberto più di tutti dovrà dimostrare cosa significa suonare sopra un palco, senza strumentazioni classiche. Questo sarà il vero ostacolo per un progetto nato "sulla scrivania di casa" ed ora privo della figura femminile portatrice di tocchi sensuali vocali o danzerecci.
Sito Web: www.pulcherfemina.com/
(Matteo "Pinhead" Chamey)

RBMK
"Sarcophagus"
MCDr (Autoprodotto)

L’estetica dei caratteri cirillici del logo di RBMK, duo meneghino nato nel corso dell’anno 2009, ci anticipa il concept ispiratore del progetto: il disastro nucleare di Chernobyl, correva l’ormai lontano 1986. “RBMK” era il nome del reattore nucleare n. 4 della tristemente famosa centrale, da cui si sprigionò la nube tossica i cui devastanti effetti sono ancora oggi percepibili. “Sarcophagus”, titolo del mini, si ispira invece al sinistro nome con cui si identificò la corazza costruita esternamente a mo’ di imbragatura per le rovine della centrale. L’attacco di analogico dark-ambient della intro prepara il terreno all’esplosione power-electronics della seconda traccia, per me il momento top dell’intero dischetto, idealmente suddiviso in 4 fasi come emerge dall’accattivante inserto interno: la Semina, la Crescita, la Maturazione ed il Raccolto, qui intese come le differenti fasi storiche nell’evolversi della catastrofe di Chernobyl. Le allucinazioni death-ambient ed elettro-industrial di RBMK entrano prepotentemente nella pericolosa area grigia di Wertham, SantAAgostino e Wuornos Aileen: se quel mondo è anche il vostro, non esitate a contattarli presso: www.myspace.com/rbmk86
(Oflorenz)

REALGAR
"Auriloquio"
CD (Autarkeia)

Dopo il promo del 2006, ecco finalmente che l’ingegno di Claudia Florio e Roberto Marino portano a questo primo lavoro sulla lunga durata per l’etichetta lituana Autarkeia. Per chi è attento alla scena più “colta” dell’italico underground i due non sono nomi nuovi: Claudia cantò su “Florilegium” di Lupercalia, ed ora collabora con i Corde Oblique di Riccardo Prencipe e con Luigi Rubino di Ashram. Roberto, compositore e strumentista dal background progressive e minimalista, prestò invece la sua chitarra ed il suo flauto ai grandissimi Argine, per poi dar vita anche ad un suo personale progetto dal nome Le Trascendenze. Il tipo di ricerca che i due portano avanti con Realgar tocca l’ambito musicale di progetti quali i teutonici Qntal, con quella incredibile commistione tra le tipiche arie della musica antica cinquecentesca (l’uso della voce di Claudia) e la fine ricerca elettronica (la perizia di Roberto). Due elementi così apparentemente distanti, eppure così coesi in opere come Auriloquio, disco che trae il proprio nome da un trattato di Vincenzo Percolla, alchimista e giurista del XVI secolo. Di certo anche le attuali occupazioni dei due avvicinano il loro interesse alla figura di Percolla: leiè una chimica che si occupa di ricerche scientifiche, lui un avvocato. I
Sito Web: www.myspace.com/realgarmusic
(Oflorenz)

LILI REFRAIN
"9" CD
( Three Legged Cat/Trips und Träume)


Lili Refrain, dopo un primo CD autoprodotto nel 2007, debutta ufficialmente con "9" . L'album è diviso in tre parti: "Invocazione", "Iniziazione" e "Incantesimo", che contengono a loro volta tre brani ciascuna. L’opera parte con i primi due brani di “Invocazione” in cui è la voce a fare da protagonista ma già dalla terza traccia in poi si è catapultati in uno strabiliante viaggio sonoro quasi totalmente strumentale, in cui la chitarra, sia elettrica che acustica, ha il sopravvento su tutto. Il continuo sovrapporsi di chitarre, a volte addirittura con riff epic metal, lascia basito l’ascoltatore e lo incuriosisce perché nulla di quello che sta ascoltando gli fa presagire quello ascolterà brano dopo brano. Lili Refrain, si è creato un proprio genere dimostrando che, oltre ad essere una brava chitarrista, ha anche una spiccatissima personalità fuori dal comune. Un CD inclassificabile, che merita di essere assolutamente ascoltato. Davvero una piacevole scoperta.
Sito web: www.myspace.com/lilirefrain
(Nikita)

SIGILLUM S
"Wroclaw 071111" CD
(Verba Corrige)

I Sigillum S, sono il progetto industrial italiano per eccellenza che, pur avendo avuto tantissimi tentativi d’imitazione, non è mai stato eguagliato da nessuno. Questo dimostra ancora una volta che solo le band di un certo livello si differenziano dalla massa perché hanno un’anima che gli permette di creare musica di qualità. Infatti la band milanese, attiva da più di 25 anni, ha creato un suono personalissimo ed inimitabile. La musica dei Sigillum S. non è rumore, come capita nelle bands che vogliono copiarli, ma vera e propria arte sonora. Il CD "Wroclaw 071111", che esce per la Verba Corrige in edizione limitata a sole 150 copie, contiene il live che la band ha tenuto in Polonia l’11 novembre del 2007 durante il "VI Industrial Festival". In questa occasione i SIgillum S hanno suonato con la formazione a cinque elementi: Eraldo Bernocchi, P.NG5361, Bandera, Luca Di Giorgio, Petulia Mattioli. I nove brani live sono fantastici poiché generano un'atmosfera claustofobica e aliena molto coinvolgente. Ancora una volta i Sigillum S dimostrano che, anche con una performance live, sono da considerarsi uno tra i migliori progetti industrial al mondo. Non vi resta, quindi, che acquistare al più presto una copia di questo CD e farvi rapire dai “rumori” della band!
Sito web: www.myspace.com/sigillums

(Nikita)

SPIRAL69
"A Filthy lesson for lovers"
CD (Megasound)

Riccardo Sabetti, chitarra e basso degli Argine per diversi anni, infrange i confini del suo vecchio mondo dark-wave / neo-folk per dar vita a questa band dal tenore maggiormente mainstream. Classica formazione rock, voce un po’ sporca stile “vecchio rocker stradaiolo”, testi incentrati sui temi spesso ricorrenti del bene e del male, dell’amore e dell’odio: non proprio quello che si direbbe un parto originale, e comunque un’opzione che pare molto dettata dalla ricerca di un maggior successo commerciale, e dal desiderio di approcciare un pubblico più vasto di quello confinato all’interno delle settarie barriere del vecchio neo-folk. Fatta eccezione per l’intervento del violinista Edo Notarloberti in “Cover me”, anche le illustri collaborazioni avvalorano la tesi di una scelta di più ampio respiro da parte di Sabetti: da Marco Manusso, già collaboratore di Dalla e De Gregori, a Stefano Colella, violoncellista per Morricone. Senza nulla togliere a questo esordio a nome Spiral69, senza dubbio un onesto disco pop-rock ben suonato e prodotto, devo ammettere che la nostra sensibilità ed estetica musicale si approssimano molto più al mondo di provenienza di Riccardo, con i suoi suoni, le sue arie “noir”, la sua magia. Questo il nostro “sentiment”, ma se volete levarvi ogni curiosità, il disco è in vendita dall’ottobre del 2009…
Sito Web:
www.megasoundrecords.com
www.myspace.com/spiral69
(Oflorenz)

STELLAMARA
"The golden thread"
CD (Prikosnovenie)

Da anni oramai la Prikosnovenie si addentrata sempre di nel mondo della world music, tralasciando le atmosfere delle prime produzione prettamente ethereal (Ataraxia, Ashram, Anima in Fiamme, etc). Sempre più le produzione si addentrano in atmosfere etniche, perlopiù quelle asiatiche. Ne sono un esempio gli Stellamara che seguono questo filone mischiando sonorità persiane, turche, arabe ad altre più europee ispirate alla musica etnica dei Balcani. Da questo connubio nasce un affascinante viaggio musicale che parte dai suoni di epoche passate e si muove fra colori di terre lontane. Il progetto Stellamara è un affiatato trio: Sonja Drakulich alla voce, il polistrumentista Gari Hegedus e al violoncello Rufus Cappodocia. "The golden thread" è stato registrato nell'isola greca di Creta dove altre sette musicisti, con una strumentazione perlopiù etnica (Afghan Rebab, Lyra, Tombak, Setar, etc) hanno dato il loro contributo alla buona riuscita di questo album.
Sito web: www.stellamara.com
(Nikita)

STRUGGLE AT THE SNUGGLE FACTORY
"Wwuuffwwuuffwwuuff[6]"
CD (Final Muzik)


Questa one man band, creata da Damien Rufus, debutta con il CD, dal titolo inpronunciabile, "WWUUFFWWUUFFWWUUFF[6]", che contiene solo 5 tracce. Il sound proposto è un pop elettronico minimale piuttosto interessante ma purtroppo penalizzato da un cantato tenue e spesso monotono. Quindi il progetto americano, pur riuscendo discretamente a livello musicale, non riesce a creare un sound di impatto e personale.
Sito web: www.myspace.com/struggleatthesnugglefactory
(Nikita)

TABA GOOG MUSIC
"The KillingStar"
MCDr (L’Angelo Carnivoro)

Taba Goog é la creatura di Andrea Tabanelli, autore e performer di tutti i 4 brani inclusi in questo Ep. “Killing Star” è la quarta produzione del nostro a partire dal 2006, anno dell’esordio con “Born Loser”. Un basso pulsante molto wave/post-punk caratterizza le 4 tracce del mini, opera che non disdegna anche l’utilizzo di inserti elettronici e soprattutto di un cantato che mi ricordano vagamente l’attitudine dei vecchi Suicide, seppur senza quella vena “sporca” e malata del combo di Alan Vega. Ritmo in grand’evidenza nella finale funkeggiante “Dreamers’ Movements”, dalle atmosfere quasi lounge. Uno tra i dischi meno decifrabili ed inquadrabili tra quelli ascoltati ultimamente, e chissà, forse proprio questo è un aspetto tutto sommato positivo…!
Sito Web:www.tabagoogmusic.net
(Oflorenz)

TEATRO SATANICO
"Alma Petroli"
CDR (Autoprodotto)


Inizia (e termina) con un irriverente recitato tratto da “Petrolio” di Pasolini quest’ultima autoproduzione firmata Teatro Satanico, che esce in 101 esemplari su nero dischetto avvolto da cover a mo’ di mini-poster. “Petrolio”, “Oleodinamica”, “Black Oil”…l’oro nero sembra essere il filo conduttore dell’intera opera, un disco che sintetizzerei con un’unica parola: notturno. Notturno come preannuncia il metropolitano paesaggio della sua cover, e come i tintinnii ed gli alienanti rintocchi di “Black Oil”, uno dei brani più azzeccati ed originali mai partoriti dalla folle mente di DeviLs G. e compagni. Per il resto “Alma Petroli” procede con una certa staticità, risultando probabilmente tra i lavori maggiormente accostabili all’ “ambient” ad oggi partoriti, seppur filtrata e rielaborata attraverso gli occhi un po’ malati che da sempre contraddistinguono il progetto del nord-est.
Sito Web:www.teatrosatanico.it
(Oflorenz)

TRIORE
"Three Hours" CD
(Cold Meat Industry)


TRIORE, ossia Triarii + ORE, Ordo Rosarius Equilibrio. O se preferite, le menti di Christian Erdmann e Tomas Pettersonn che si incontrano per forgiare 11 brani dal possente mood neo-classico, “bombastic” come direbbero gli inglesi. L’amicizia tra i due era già sfociata nella scrittura a 4 mani del pezzo “Roses 4 Rome”, apparso nel full lenght “Pièce Héroique” di Triarii, correva l’anno 2006. Ed ora ecco la nascita di un disco intero, ove ognuno dei master-minds del duo germanico-svedese tenta - peraltro riuscendo nell’intento - di infondere il marchio di fabbrica del proprio progetto madre facendo sì che si sposi e diventi corpo unico con quello dell’altro. Parafrasando il significato di quanto stava dietro la mitica sigla dei DAF, mi sentirei di coniare un nuovo slogan per questo 2009 all’insegna del martial sound: DEUTSCH-SCHWEDISCH FREUNDSCHAFT!!
Sito Web: www.myspace.com/triore
(Oflorenz)

THE TWILIGHT GARDEN
"A world we pretend"
(CD Projekt 2010)

Nuovo solo-project di Todd Loomis, già conosciuto nel giro gotico grazie a collaborazioni con i Velvet Acid Christ, che subito mi ha ricordato che l'etichetta di Sam Rosenthal sta sempre con le orecchie aperte per non stereotiparsi (troppo). Questa volta i brani, nella fattispecie quelli iniziali, mi hanno riportato alla mente due nomi: Mission (e questo ci può stare…) ma soprattutto gli U2, si QUEGLI U2! E non è solamente il modo di cantare un po' lamentoso di Loomis, ma anche negli arrangiamenti (ascoltare "The Ice King" per esempio…). Pochissimi riferimenti ai Cure, che dal titolo dell'album (che fa riferimento ad una splendida b-track di Robert Smith) potevano essere attesi, o meglio dire che questo è vero nei primi brani: poi arriva la bellissima title-track e si approda ad una fusione fra il rarefatto sound di "Faith" e però ancora richiami alle ballate lente del gruppo di Bono Vox, che ritornano come un refrain anche negli altri brani centrali del cd, dove però i suoni cominciano ad assumere connotati più cupi e sicuramente più vicina alle cose che normalmente sono abituato ad ascoltare dalla Projekt. Penso a "Delusions of us" ma soprattutto alla darkwave di "Something beautiful", il migliore dell'album, in pieno stile Frozen Autumn (eh, alla fine il riferimento è sempre più presente…). In sintesi, un album 'pop' (le virgolette sono d'obbligo) per la label americana, che secondo me ha proprio nella voce troppo monocorde il difetto maggiore
(Sito Web: www.projekt.com)
(Anialf)

VARSOVIE
"Etat Civil"
CD (Autoproduzione)

Già in passato avevamo recensito questa band francese dedita al postpunk di stampo francofono con il loro EP CD di debutto "Neuf Millimetres". Nel nuovo album i Varsovie hanno acquistato la maturità che gli permette di diventare la band di punta della nuova scena darkwave d'oltrealpe. È dagli anni '90, con band come Lucie Cries e Corpus Delicti. che la Francia non aveva band interessanti. I Varsovie hanno imparato proprio da queste band a costruire soluzioni interessanti che gli hanno permesso di raggiungere alti livelli. I brani sono per la maggior parte avvincenti. Invece in brani come “Mademoiselle Else", "Retour de flamme","L'art de la fugue" i toni si fanno più epici grazie all’uso di una chitarra dai suoni taglienti e di una batteria dai ritmi serrati richiamano le trame new wave '80 tipiche di Alarm e U2 . Undici tracce dalle più svariate atmosfere cadenziate da brani lenti che si alternano ad altri decisamente più incalzanti. Un album da ascoltare tutto d’un fiato che non annoia assolutamente. Ora non resta che vederli dal vivo per constatare se siano vermente una band degna dei suoi predecessori. Vi consiglio vivamente di procuravi il CD, ovviamente la copia originale ;) .
Buon ascolto!
Sito web: www.myspace.com/varsovie
(Nikita)

VIVIANNE VIVEUR
"Rain Feelings"
CD (My Fay Records / distr. Cd Baby)

È uscito il terzo album degli italiani Vivianne Viveur ormai trapiantati a Londra. La band ha un'anima decisamente bohemien riconoscibile sia dalle atmosfere delicate e da un timbro molto personale che rende unico ogni singolo brano. Nelle 10 tracce si potrà viaggiare in trame sonore di grande spessore emotivo dove la classe della band nostrana viene ben evidenziata da un sound internazionale e per nulla scontato. In confronto ai due precedenti CD questo è il loro miglior album. "Rain Feelings" e mi ha molto emozionato.. Non vi resta che procurarvi il loro CD contattatando i Vivianne Viveur ai segurnti indirizzi!
Sito web:
www.myfayrecords.com
www.vivianneviveur.co.uk
www.myspace.com/vivianneviveur
(Nikita)

XOTOX/DETUNE-X
"We Are Deaf"
CD (Rustblade/Masterpiece distr.)


Terrorismo e sinteticità. Andreas Davids (Xotox) e Stefano Rossello (Detune-X) triturano gli ostacoli con lo sfizio di riciclarne la liquidità allo scopo di creare nuove forme di vita. 10 brani di esperimenti alieni sonici, aghi infilati nelle braccia e nel cranio, trapani ed efferatezze soniche sempre più apprezzate dal pubblico della società civile (e non). Terrorismo, parola così abusata (anche in musica) e quindi perpetrata dal sottoscritto al fine di originare disturbo su disturbo, ansia e voglia di reazione. Terrorismo, terrorismo in musica, suono terroristico, così abusato così nervoso, nevrotico. Da nevrosi immediata, terrorismo umano, genocidio meccanico, orgasmo terrifico. E poi si remixano tra loro, si intersecano, intrecciano i fili e fondono organicità e fluidità. Trovano i binari per liquefarsi, in modo tale da non poterne più uscire, da questo meccanismo malato e ipertrofico. Geniali.
(Matteo "Pinhead" Chamey)

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