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...........................RECENSIONI
DISCHI
..........................................Primavera
2010
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GIORGIO
MAGGIORE
"I colori che cambiano" CD (Astolfo the Parakeet Records)
2006
"Dentro ai tuoi sogni" CD (Astolfo the Parakeet Records)
2007
"Radio Anima" CD (Astolfo the Parakeet Records) 2008
Mi accosto per la prima volta, grazie ai tre lavori pervenutici
realizzati tra il 2006 ed il 2008, a questo autore milanese sulle
scene dai primissimi anni ‘80, e fin da subito con notevole interesse:
dalle note di copertina leggo della collaborazione e produzione
ad opera di Mauro Berchi, un nome che significando Eibon Records,
Weltschmerz e Canaan è sinonimo di un pezzo importante della storia
oscura italiana.In realtà le produzioni di Giorgio, all’inizio
della sua carriera attivo in alcune bands vicine alla psichedelia
ed al progressive rock, non sono ascrivibili all’area dark o comunque
sperimentale italiana, bensì ad uno stile spaziante tra il rock
indipendente d’autore e talune reminescenze wave tipicamente ottanta.
Ottimo polistrumentista ed autore di tutti i brani inclusi nei
suoi lavori, Giorgio ci regala dei dischi dall’ascolto godibile,
a tratti malinconico, e da cui traspare indubbiamente non solo
la perizia strumentale dell’autore, ma anche quella giusta componente
di cuore e passione che ogni disco, al di là del genere, deve
possedere e trasmettere. Personalmente tra i tre dischi in esame
ho apprezzato maggiormente “Dentro ai tuoi sogni”, permeato da
una vena progressive che mi ha riportato ad alcuni dischi italiani
degli anni ’70, piccoli capolavori ormai impolverati e dimenticati
dai più. Mentre scriviamo, è già uscito il suo ultimissimo cd,
“Danza nel labirinto”.
Sito
Web: www.myspace.com/giorgiomaggiore
(Oflorenz)
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MORDACIOUS
"Necrolust"
CD (BLC Music)
Californiani
e distanti anni luce dal marasma americano fatto di musicaccia
commercialissima. La label americana sforna (soprattutto per
il mercato locale con intenti sconfinanti) il classico disco
electro-industrial di stampo ebm dalle nostre parti ben noto.
Quindi nessunissima novità e nessuna nota di merito da evidenziare,
il sound è assolutamente in linea con quanto da noi ascoltato
ogni santissimo giorno dal mercato europeo. Possiamo solo sottolineare
quanto sia buono il lavoro svolto dalla band, si vede che l'isolamento
ambientale californiano funziona a dovere. Il gruppo è ben coinvolto
nel movimento electro da non mostrare nessuna sbavatura a noi
"intenditori". Piacevole notare come sia un USA che soprattutto
in Sud America sia vivo l'interesse per la cultura "dark" musicale,
dall'ebm al gothic. Ancora più piacere nello scovare una band
californiana che potremmo "disturbare" con l'occasione di fare
un salto dalle loro parti. Giusto per sentirsi un po' a casa
propria.
(Matteo "Pinhead" Chamey)
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MORGANA
"Allucinazioni Auditive"
CD (Bite Records)
Quartetto
di Gubbio esistente dal lontano 1995, all’inizio conosciuto
come Medium e poi divenuto definitivamente Morgana. Nonostante
la lunga militanza, questo “Allucinazioni Auditive” è il primo
parto ufficiale della band umbra, ed esce accompagnato da un
Ep di 5 brani. Fondamentalmente la proposta dei Morgana rientra
nei canoni di un buon rock indipendente italiano, ed in italiano
sono cantati i 9 brani del disco, mentre si differenzia l’Ep
completamente in inglese. Chitarre elettriche in grand’evidenza,
una certa attenzione alla melodia (“Isolamento”), lo stile dei
4 lambisce a tratti un hard rock sempre ben suonato e prodotto
(“Nuova Dimensione”), che immagino possa approdare ad un pubblico
ben più variegato e vasto di quello solitamente avvezzo alle
produzioni da noi recensite. In bocca al lupo ragazzi…!
Sito
Web: www.myspace.com/morganarockband
(Oflorenz)
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NONmusic
"Not Everything Is Made In China"
CD (Echozone/Masterpiece
distr.)
Titolo
curioso per questo progetto sloveno. 4 bei ragazzotti che amano
dilettarsi tra synth e stilemi pop-rock di buona fattura, non
a caso molto vicini al sound di band quali The Killers (per
i quali hanno aperto la data slovena di fronte a 20.000 persone).
La cover di "It's No Good" dei Depeche Mode è carica di sensualità
rock e vocal vibrante, un brano già sinuoso di suo ora reso
ancor più elettrizzante. E questo è solo un esempio, tutti gli
altri pezzi (per la prima volta cantanti in inglese) suonano
carichi di un eco synthetico caro a Placebo e compagnia electro-rock
sensuale. Non è possibile catalogarli sullo stesso livello ma
di certo l'intento ed il risultato stesso appaiono ben coordinati.
Il brano di apertura "2 Euros" comprende tutte queste "argomentazioni"
proiettandoci in un'ambientazione a tratti futuristica e parzialmente
western. I testi ben ideati scherniscono con tono tra il serioso
e l'ironico-non-ricercato il concetto espresso già nel titolo:
non tutto ciò che ci dicono corrisponde alla realtà. Conclusione
banale ma ben incastrata nel contesto musicale. Un'apertura
verso l'esterno per accogliere la "bontà" delle cose per il
loro aspetto naturale senza troppe alterazioni di contorno.
"Trionic" vive sotto l'ala protettrice di Molko, e si sente
dal primo all'ultimo secondo, sebbene si agiti con l'influsso
di iniezioni female-vocal. Ma è il sensazionalismo del Molko
stesso (presentissimo in quasi tutti i cantati, ovviamente impersonificato
da singer-clone) unito allo spirito rocker tipico dei The Killers
a calibrare tutto il sound (vedi "Drill") verso quelle lande
desolate cariche di moltitudine cerebrale. NONmusic: una metropolitana
in movimento nel caldo deserto del Sahara. Però: un po' troppo
cloni. Non si può cantare come Molko e poi fingere di NONessere
i Placebo.
(Matteo "Pinhead" Chamey)
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ONIRIC
"CabaretSyndrome"
CD (Caustic Records)
Ecco
la perla! Scovata. Benevento è la terra d'origine, il dark-folk-ethereal
la dimensione. Splendore cabarettistico, melodia italiana e
tanta passionalità femminile. Concentrazione di umori sapori
e odori che non aggiungono novità eclatanti al panorama musicale
ma che innaffiano di buon umore qualunque amante della buona
musica, purtroppo preso quotidianamente per il culo da releases
opache spacciate per oro colato. Ahinoi di esempi eclatanti
ne "esaminiamo" tutti i giorni qui sulle pagine di Rosa Selvaggia,
una piccola oasi mistica dal richiamo ethereo che tanto apprezziamo.
Lontani dallo stordimento dell'industrial, dell'ebm e del synthpop
mieloso, gli Oniric sono un tappeto volante con la quale cullarci
beatamente sorvolando città in decadenza. Rifugiarsi nell'ethereal
e nel folk così come nel sound organico di altre band è un buon
modo per estraniarsi dalla quotidianità e volare con l'immaginazione.
A differenza ad esempio del power-metal che inverte a tutti
i costi l'impatto sonoro al servizio del pop unto di goticume.
Funziona tutto in questo disco d'esordio, dal piano alle voci
(male-female), dalla sinteticità (9 brani) alla forma canzone:
putrefatta in slow motion e travestita per il Carnevale della
vitalità. Godeteveli! Finché potete..
(Matteo "Pinhead" Chamey)
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PERSONA
"Ruïnes"
CD (Marbre Negre)
Magnificente
ed imponente si presenta, sin dall’elegante veste grafica, questa
quinta opera del duo catalano formato da Òscar e Desirée. Interessante
ed originale la tematica del concept: il ruolo e l’estetica
delle Rovine nel corso della storia, le Rovine intese come vestigia
che tramandano ai posteri la memoria dei passati eventi storici.
E ciò siano essere rovine susseguenti a catastrofi naturali,
oppure attribuibili alla violenza ed all’imperizia dei popoli,
da sempre portati a scatenare guerre e disastri. I 19 brani
di quest’opera assai complessa ed impegnativa sono impreziositi
da un cantato (e talvolta recitato) in varie lingue e dialetti
attuali come del passato, dalla madrelingua catalana allo spagnolo,
ma troviamo anche portoghese, francese, inglese, tedesco, russo
e per finire l’antico idioma occitano. La cura e l’eleganza
del booklet, le cui note storiche sono fondamentali per comprendere
l’essenza di ognuno dei 19 capitoli di “Ruïnes”, pongono Persona
in buona evidenza rispetto alla media degli ensemble sperimentali/marziali-industriali
europei; ed anzi, proprio a proposito della cifra stilistica
del duo, molteplici sono gli elementi presenti nel disco, un
vero viaggio tra le suggestioni regalateci in passato da grandi
attori quali Actus e Wappenbund, con un tocco imprescindibile
derivante dalle tradizioni della loro terra, già prodiga di
ottime sorprese tra cui spicca la stella dei loro concittadini
Der Blaue Reiter. Un’opera che trasmette forti sensazioni di
secolare, decadente grandiosità.
Sito
Web:
www.myspace.com/personaband
(Oflorenz)
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PULCHER
FEMINA
"Darkness Prevails"
CD (Decadance Records)
Torna
Roberto Conforti col terzo disco a distanza di 7 anni dal precedente.
"Abbandonata" la presenza femminile il one-man-project si avvia
su territori ben congeniati e congeniali, sacrificando la controparte
per una linearità e produzione più curata. Mixato tra Grecia e
Germania, tutti i brani risentono di questa cura maniacale per
il suono, forse frutto di amicizie nate nel tempo grazie all'exploit
del 2003. Siamo dalle parti dell'electro-pop in salsa dark, cupezza
e malinconia melodica, tipica di origini latineggianti (non a
caso la Decadance pubblica anche Nadia Sohaei di location spagnola).
I suoni puliti e di eterogeneità sacrificale sono l'ideale piedistallo
per 13 tracce di buona fattura, trascinanti e dal minutaggio consistente,
indirizzate a cogliere l'essenza dell'elettronica più sdolcinata,
in un contesto di distorsioni synthpop impegnative nella loro
pop-pitudine. Sebbene dal vivo (a memoria) non siano mai stati
dei fenomeni, la pochezza del sound in un contesto live è carenza
di grave peso tecnico. Roberto più di tutti dovrà dimostrare cosa
significa suonare sopra un palco, senza strumentazioni classiche.
Questo sarà il vero ostacolo per un progetto nato "sulla scrivania
di casa" ed ora privo della figura femminile portatrice di tocchi
sensuali vocali o danzerecci.
Sito
Web:
www.pulcherfemina.com/
(Matteo "Pinhead" Chamey) |
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RBMK
"Sarcophagus"
MCDr (Autoprodotto)
L’estetica
dei caratteri cirillici del logo di RBMK, duo meneghino nato
nel corso dell’anno 2009, ci anticipa il concept ispiratore
del progetto: il disastro nucleare di Chernobyl, correva l’ormai
lontano 1986. “RBMK” era il nome del reattore nucleare n. 4
della tristemente famosa centrale, da cui si sprigionò la nube
tossica i cui devastanti effetti sono ancora oggi percepibili.
“Sarcophagus”, titolo del mini, si ispira invece al sinistro
nome con cui si identificò la corazza costruita esternamente
a mo’ di imbragatura per le rovine della centrale. L’attacco
di analogico dark-ambient della intro prepara il terreno all’esplosione
power-electronics della seconda traccia, per me il momento top
dell’intero dischetto, idealmente suddiviso in 4 fasi come emerge
dall’accattivante inserto interno: la Semina, la Crescita, la
Maturazione ed il Raccolto, qui intese come le differenti fasi
storiche nell’evolversi della catastrofe di Chernobyl. Le allucinazioni
death-ambient ed elettro-industrial di RBMK entrano prepotentemente
nella pericolosa area grigia di Wertham, SantAAgostino e Wuornos
Aileen: se quel mondo è anche il vostro, non esitate a contattarli
presso: www.myspace.com/rbmk86
(Oflorenz)
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REALGAR
"Auriloquio"
CD (Autarkeia)
Dopo
il promo del 2006, ecco finalmente che l’ingegno di Claudia
Florio e Roberto Marino portano a questo primo lavoro sulla
lunga durata per l’etichetta lituana Autarkeia. Per chi è attento
alla scena più “colta” dell’italico underground i due non sono
nomi nuovi: Claudia cantò su “Florilegium” di Lupercalia, ed
ora collabora con i Corde Oblique di Riccardo Prencipe e con
Luigi Rubino di Ashram. Roberto, compositore e strumentista
dal background progressive e minimalista, prestò invece la sua
chitarra ed il suo flauto ai grandissimi Argine, per poi dar
vita anche ad un suo personale progetto dal nome Le Trascendenze.
Il tipo di ricerca che i due portano avanti con Realgar tocca
l’ambito musicale di progetti quali i teutonici Qntal, con quella
incredibile commistione tra le tipiche arie della musica antica
cinquecentesca (l’uso della voce di Claudia) e la fine ricerca
elettronica (la perizia di Roberto). Due elementi così apparentemente
distanti, eppure così coesi in opere come Auriloquio, disco
che trae il proprio nome da un trattato di Vincenzo Percolla,
alchimista e giurista del XVI secolo. Di certo anche le attuali
occupazioni dei due avvicinano il loro interesse alla figura
di Percolla: leiè una chimica che si occupa di ricerche scientifiche,
lui un avvocato. I
Sito
Web:
www.myspace.com/realgarmusic
(Oflorenz)
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LILI
REFRAIN
"9" CD
( Three Legged Cat/Trips und Träume)
Lili
Refrain, dopo un primo CD autoprodotto nel 2007, debutta ufficialmente
con "9" . L'album è diviso in tre parti: "Invocazione", "Iniziazione"
e "Incantesimo", che contengono a loro volta tre brani ciascuna.
L’opera parte con i primi due brani di “Invocazione” in cui è
la voce a fare da protagonista ma già dalla terza traccia in poi
si è catapultati in uno strabiliante viaggio sonoro quasi totalmente
strumentale, in cui la chitarra, sia elettrica che acustica, ha
il sopravvento su tutto. Il continuo sovrapporsi di chitarre,
a volte addirittura con riff epic metal, lascia basito l’ascoltatore
e lo incuriosisce perché nulla di quello che sta ascoltando gli
fa presagire quello ascolterà brano dopo brano. Lili Refrain,
si è creato un proprio genere dimostrando che, oltre ad essere
una brava chitarrista, ha anche una spiccatissima personalità
fuori dal comune. Un CD inclassificabile, che merita di essere
assolutamente ascoltato. Davvero una piacevole scoperta.
Sito web: www.myspace.com/lilirefrain
(Nikita) |
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SIGILLUM
S
"Wroclaw 071111" CD
(Verba Corrige)
I
Sigillum S, sono il progetto industrial italiano per eccellenza
che, pur avendo avuto tantissimi tentativi d’imitazione, non
è mai stato eguagliato da nessuno. Questo dimostra ancora una
volta che solo le band di un certo livello si differenziano
dalla massa perché hanno un’anima che gli permette di creare
musica di qualità. Infatti la band milanese, attiva da più di
25 anni, ha creato un suono personalissimo ed inimitabile. La
musica dei Sigillum S. non è rumore, come capita nelle bands
che vogliono copiarli, ma vera e propria arte sonora. Il CD
"Wroclaw 071111", che esce per la Verba Corrige in edizione
limitata a sole 150 copie, contiene il live che la band ha tenuto
in Polonia l’11 novembre del 2007 durante il "VI Industrial
Festival". In questa occasione i SIgillum S hanno suonato con
la formazione a cinque elementi: Eraldo Bernocchi, P.NG5361,
Bandera, Luca Di Giorgio, Petulia Mattioli. I nove brani live
sono fantastici poiché generano un'atmosfera claustofobica e
aliena molto coinvolgente. Ancora una volta i Sigillum S dimostrano
che, anche con una performance live, sono da considerarsi uno
tra i migliori progetti industrial al mondo. Non vi resta, quindi,
che acquistare al più presto una copia di questo CD e farvi
rapire dai “rumori” della band!
Sito web: www.myspace.com/sigillums
(Nikita)
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SPIRAL69
"A Filthy lesson for lovers"
CD (Megasound)
Riccardo
Sabetti, chitarra e basso degli Argine per diversi anni, infrange
i confini del suo vecchio mondo dark-wave / neo-folk per dar
vita a questa band dal tenore maggiormente mainstream. Classica
formazione rock, voce un po’ sporca stile “vecchio rocker stradaiolo”,
testi incentrati sui temi spesso ricorrenti del bene e del male,
dell’amore e dell’odio: non proprio quello che si direbbe un
parto originale, e comunque un’opzione che pare molto dettata
dalla ricerca di un maggior successo commerciale, e dal desiderio
di approcciare un pubblico più vasto di quello confinato all’interno
delle settarie barriere del vecchio neo-folk. Fatta eccezione
per l’intervento del violinista Edo Notarloberti in “Cover me”,
anche le illustri collaborazioni avvalorano la tesi di una scelta
di più ampio respiro da parte di Sabetti: da Marco Manusso,
già collaboratore di Dalla e De Gregori, a Stefano Colella,
violoncellista per Morricone. Senza nulla togliere a questo
esordio a nome Spiral69, senza dubbio un onesto disco pop-rock
ben suonato e prodotto, devo ammettere che la nostra sensibilità
ed estetica musicale si approssimano molto più al mondo di provenienza
di Riccardo, con i suoi suoni, le sue arie “noir”, la sua magia.
Questo il nostro “sentiment”, ma se volete levarvi ogni curiosità,
il disco è in vendita dall’ottobre del 2009…
Sito
Web:
www.megasoundrecords.com
www.myspace.com/spiral69
(Oflorenz)
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STELLAMARA
"The golden thread"
CD (Prikosnovenie)
Da
anni oramai la Prikosnovenie si addentrata sempre di nel mondo
della world music, tralasciando le atmosfere delle prime produzione
prettamente ethereal (Ataraxia, Ashram, Anima in Fiamme, etc).
Sempre più le produzione si addentrano in atmosfere etniche,
perlopiù quelle asiatiche. Ne sono un esempio gli Stellamara
che seguono questo filone mischiando sonorità persiane, turche,
arabe ad altre più europee ispirate alla musica etnica dei Balcani.
Da questo connubio nasce un affascinante viaggio musicale che
parte dai suoni di epoche passate e si muove fra colori di terre
lontane. Il progetto Stellamara è un affiatato trio: Sonja Drakulich
alla voce, il polistrumentista Gari Hegedus e al violoncello
Rufus Cappodocia. "The golden thread" è stato registrato nell'isola
greca di Creta dove altre sette musicisti, con una strumentazione
perlopiù etnica (Afghan Rebab, Lyra, Tombak, Setar, etc) hanno
dato il loro contributo alla buona riuscita di questo album.
Sito web: www.stellamara.com
(Nikita)
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STRUGGLE
AT THE SNUGGLE FACTORY
"Wwuuffwwuuffwwuuff[6]"
CD (Final Muzik)
Questa one man band, creata da Damien Rufus, debutta con il CD,
dal titolo inpronunciabile, "WWUUFFWWUUFFWWUUFF[6]", che contiene
solo 5 tracce. Il sound proposto è un pop elettronico minimale
piuttosto interessante ma purtroppo penalizzato da un cantato
tenue e spesso monotono. Quindi il progetto americano, pur riuscendo
discretamente a livello musicale, non riesce a creare un sound
di impatto e personale.
Sito web: www.myspace.com/struggleatthesnugglefactory
(Nikita) |
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TABA
GOOG MUSIC
"The KillingStar"
MCDr (L’Angelo Carnivoro)
Taba
Goog é la creatura di Andrea Tabanelli, autore
e performer di tutti i 4 brani inclusi in questo Ep. “Killing
Star” è la quarta produzione del nostro a partire dal 2006,
anno dell’esordio con “Born Loser”. Un basso pulsante molto
wave/post-punk caratterizza le 4 tracce del mini, opera che
non disdegna anche l’utilizzo di inserti elettronici e soprattutto
di un cantato che mi ricordano vagamente l’attitudine dei vecchi
Suicide, seppur senza quella vena “sporca” e malata del combo
di Alan Vega. Ritmo in grand’evidenza nella finale funkeggiante
“Dreamers’ Movements”, dalle atmosfere quasi lounge. Uno tra
i dischi meno decifrabili ed inquadrabili tra quelli ascoltati
ultimamente, e chissà, forse proprio questo è un aspetto tutto
sommato positivo…!
Sito
Web:www.tabagoogmusic.net
(Oflorenz)
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TEATRO
SATANICO
"Alma Petroli"
CDR (Autoprodotto)
Inizia (e termina) con un irriverente recitato tratto da “Petrolio”
di Pasolini quest’ultima autoproduzione firmata Teatro Satanico,
che esce in 101 esemplari su nero dischetto avvolto da cover a
mo’ di mini-poster. “Petrolio”, “Oleodinamica”, “Black Oil”…l’oro
nero sembra essere il filo conduttore dell’intera opera, un disco
che sintetizzerei con un’unica parola: notturno. Notturno come
preannuncia il metropolitano paesaggio della sua cover, e come
i tintinnii ed gli alienanti rintocchi di “Black Oil”, uno dei
brani più azzeccati ed originali mai partoriti dalla folle mente
di DeviLs G. e compagni. Per il resto “Alma Petroli” procede con
una certa staticità, risultando probabilmente tra i lavori maggiormente
accostabili all’ “ambient” ad oggi partoriti, seppur filtrata
e rielaborata attraverso gli occhi un po’ malati che da sempre
contraddistinguono il progetto del nord-est.
Sito
Web:www.teatrosatanico.it
(Oflorenz) |
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TRIORE
"Three Hours" CD
(Cold Meat Industry)
TRIORE, ossia Triarii + ORE, Ordo Rosarius Equilibrio. O se
preferite, le menti di Christian Erdmann e Tomas Pettersonn
che si incontrano per forgiare 11 brani dal possente mood neo-classico,
“bombastic” come direbbero gli inglesi. L’amicizia tra i due
era già sfociata nella scrittura a 4 mani del pezzo “Roses 4
Rome”, apparso nel full lenght “Pièce Héroique” di Triarii,
correva l’anno 2006. Ed ora ecco la nascita di un disco intero,
ove ognuno dei master-minds del duo germanico-svedese tenta
- peraltro riuscendo nell’intento - di infondere il marchio
di fabbrica del proprio progetto madre facendo sì che si sposi
e diventi corpo unico con quello dell’altro. Parafrasando il
significato di quanto stava dietro la mitica sigla dei DAF,
mi sentirei di coniare un nuovo slogan per questo 2009 all’insegna
del martial sound: DEUTSCH-SCHWEDISCH FREUNDSCHAFT!!
Sito
Web:
www.myspace.com/triore
(Oflorenz)
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THE
TWILIGHT GARDEN
"A world we pretend"
(CD Projekt 2010)
Nuovo
solo-project di Todd Loomis, già conosciuto nel giro gotico
grazie a collaborazioni con i Velvet Acid Christ, che subito
mi ha ricordato che l'etichetta di Sam Rosenthal sta sempre
con le orecchie aperte per non stereotiparsi (troppo). Questa
volta i brani, nella fattispecie quelli iniziali, mi hanno riportato
alla mente due nomi: Mission (e questo ci può stare…) ma soprattutto
gli U2, si QUEGLI U2! E non è solamente il modo di cantare un
po' lamentoso di Loomis, ma anche negli arrangiamenti (ascoltare
"The Ice King" per esempio…). Pochissimi riferimenti ai Cure,
che dal titolo dell'album (che fa riferimento ad una splendida
b-track di Robert Smith) potevano essere attesi, o meglio dire
che questo è vero nei primi brani: poi arriva la bellissima
title-track e si approda ad una fusione fra il rarefatto sound
di "Faith" e però ancora richiami alle ballate lente del gruppo
di Bono Vox, che ritornano come un refrain anche negli altri
brani centrali del cd, dove però i suoni cominciano ad assumere
connotati più cupi e sicuramente più vicina alle cose che normalmente
sono abituato ad ascoltare dalla Projekt. Penso a "Delusions
of us" ma soprattutto alla darkwave di "Something beautiful",
il migliore dell'album, in pieno stile Frozen Autumn (eh, alla
fine il riferimento è sempre più presente…). In sintesi, un
album 'pop' (le virgolette sono d'obbligo) per la label americana,
che secondo me ha proprio nella voce troppo monocorde il difetto
maggiore
(Sito
Web: www.projekt.com)
(Anialf)
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VARSOVIE
"Etat Civil"
CD (Autoproduzione)
Già
in passato avevamo recensito questa band francese dedita al
postpunk di stampo francofono con il loro EP CD di debutto "Neuf
Millimetres". Nel nuovo album i Varsovie hanno acquistato la
maturità che gli permette di diventare la band di punta della
nuova scena darkwave d'oltrealpe. È dagli anni '90, con band
come Lucie Cries e Corpus Delicti. che la Francia non aveva
band interessanti. I Varsovie hanno imparato proprio da queste
band a costruire soluzioni interessanti che gli hanno permesso
di raggiungere alti livelli. I brani sono per la maggior parte
avvincenti. Invece in brani come “Mademoiselle Else", "Retour
de flamme","L'art de la fugue" i toni si fanno più epici grazie
all’uso di una chitarra dai suoni taglienti e di una batteria
dai ritmi serrati richiamano le trame new wave '80 tipiche di
Alarm e U2 . Undici tracce dalle più svariate atmosfere cadenziate
da brani lenti che si alternano ad altri decisamente più incalzanti.
Un album da ascoltare tutto d’un fiato che non annoia assolutamente.
Ora non resta che vederli dal vivo per constatare se siano vermente
una band degna dei suoi predecessori. Vi consiglio vivamente
di procuravi il CD, ovviamente la copia originale ;) .
Buon ascolto!
Sito web: www.myspace.com/varsovie
(Nikita)
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VIVIANNE
VIVEUR
"Rain Feelings"
CD (My Fay Records / distr. Cd Baby)
È
uscito il terzo album degli italiani Vivianne Viveur ormai trapiantati
a Londra. La band ha un'anima decisamente bohemien riconoscibile
sia dalle atmosfere delicate e da un timbro molto personale
che rende unico ogni singolo brano. Nelle 10 tracce si potrà
viaggiare in trame sonore di grande spessore emotivo dove la
classe della band nostrana viene ben evidenziata da un sound
internazionale e per nulla scontato. In confronto ai due precedenti
CD questo è il loro miglior album. "Rain Feelings" e mi ha molto
emozionato.. Non vi resta che procurarvi il loro CD contattatando
i Vivianne Viveur ai segurnti indirizzi!
Sito web:
www.myfayrecords.com
www.vivianneviveur.co.uk
www.myspace.com/vivianneviveur
(Nikita)
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XOTOX/DETUNE-X
"We Are Deaf"
CD (Rustblade/Masterpiece distr.)
Terrorismo e sinteticità. Andreas Davids (Xotox) e Stefano Rossello
(Detune-X) triturano gli ostacoli con lo sfizio di riciclarne
la liquidità allo scopo di creare nuove forme di vita. 10 brani
di esperimenti alieni sonici, aghi infilati nelle braccia e
nel cranio, trapani ed efferatezze soniche sempre più apprezzate
dal pubblico della società civile (e non). Terrorismo, parola
così abusata (anche in musica) e quindi perpetrata dal sottoscritto
al fine di originare disturbo su disturbo, ansia e voglia di
reazione. Terrorismo, terrorismo in musica, suono terroristico,
così abusato così nervoso, nevrotico. Da nevrosi immediata,
terrorismo umano, genocidio meccanico, orgasmo terrifico. E
poi si remixano tra loro, si intersecano, intrecciano i fili
e fondono organicità e fluidità. Trovano i binari per liquefarsi,
in modo tale da non poterne più uscire, da questo meccanismo
malato e ipertrofico. Geniali.
(Matteo "Pinhead" Chamey)
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