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...........................RECENSIONI
DISCHI
..........................................Primavera
2010
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AAVV
"Post Punk"
3 CD (MusicBrokers)
Questa
interessante tripla compilation raccoglie alcuni brani che hanno
fatto la storia del Post Punk. I primi due CD hanno le versioni
in studio di Theatre Of Hate, Jesus and Mary Chain, Lords of
the New Church, Chrome, Modern English, the Wolfang Press, Bauhaus,
Joy Division, Lydia Lunch, etc. Il terzo Cd invece raccoglie
brani live di Echo and The Bunnymen, 1919, 45 Grave, Christian
Death, Killing Joke e altre bands famose che a causa delle registrazioni
un po’ scarse non rende giustizia a queste storiche canzoni.
Nonostante questo vi consiglio vivamente l'acquisto di "Postpunk"
perché grazie ai primi due CD potete ripercorrere tutta la grande
storia di questa scena partendo dai primordi fino ad assaporare
le chicche meno datate. Vi consiglio l’acquisto di “Post punk”
sia per arrichire la vostra collezione di dischi sia per rivivere
gli anni in cui la scena musicale era intensa grazie all’attività
di band che ora sono diventate di culto!
(Nikita)
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ACT
NOIR
"Shape A New Start"
CD (Eibon Records)
Sarebbero
da proteggere, se non altro per le fonti di ispirazioni: Depeche
Mode, Perfect Circle, Radiohead, Nine Inch Nails (in ordine
molto sparso). Ma sono italiani (ahia) e i piatti da batteria
infastidiscono. Perché siete così rovinosi? Cantato inglese,
leggerino, frizzante, molto insulso se paragonato alle citate
band dal carisma sproporzionato, quindi sul vocal nonci siamo
proprio (pessimo). Sul sound potremmo starcene qui ore ed ore
a capire per quale dannato motivo "la leggerezza dell'essere"
prenda il sopravvento. Sarà la non ottimale session di registrazione,
ma le chitarrine e la batteria provocano un tremendo rigetto,
soprattutto (ripeto!) se vengono tirati fuori dal cappello magico
4 nomi così determinanti! Lavorate per la Eibon Records ragazzi,
un'ottima label (lo è ancora?) ma da qui a salire sul carro
dei "capaci" in così poco tempo.. Semmai dovremmo parlare di
carro dei "rapaci" per la verve sonnolenta col quale annientate
qualunque buona idea vi balzi per la testa. Le linee guida ci
sono, ma è tutto il resto che si perde nei meandri della mentalità
italiota: melodia, chitarrine, batteri-n-a e poco altro. Questo
disco pretende di dare nuova linfa ma in realtà affossa i generi
e le "simpatiche" recensioni sul web non fanno altro che confermare
la deriva del giornalismo-critico. Eibon è (era?) sinonimo di
qualità, ma il mercato straniero si conquista coi denti, sempre
che l'obiettivo non sia semplicemente far parlare di sé. Con
rispetto.
(Matteo "Pinhead" Chamey)
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AETERNA
"New Dawn"
CD (Cold Meat Industry)
La
tedesca Birthe Klementovski é responsabile della grafica per
alcuni progetti della scuderia di Karmanik, quali Desiderii
Marginis, :Golgatha: e Dawn and Dusk Entwined. Ebbene, le sue
splendide foto dalla decadente bellezza trovano in questo suo
“New dawn” un compendio sonoro che nulla ha da invidiare ai
più celebri progetti per cui la ragazza ha in passato lavorato.
Le 11 tracce del disco cesellano un percorso dai forti richiami
rituali di gran bellezza, e narrano a loro modo del crollo ma
anche della possibile ed auspicabile rinascita dell’umanità,
dei suoi valori, della sua cultura. Il classico neo-folk della
title-track tradisce senza dubbio il debito nei confronti dei
mostri sacri del genere, i Death in June del periodo Rose Mc
Dowall in primis; ma ecco altri episodi di maggior personalità
come “Wild Hunt” a dimostrare il talento di questa giovane autrice,
con un efficacissimo riff di chitarra acustica che si sposa
alla grande con la sua voce recitata marziale ed ipnotica. Nel
complesso il disco, che si avvale tra l’altro di parecchi patterns
di oscura elettronica ambientale, coinvolge e convince, inducendoci
a premere nuovamente sul tasto Play non appena giunti all’undicesima
traccia. Ed a proposito dell’ultimo brano, intitolato “Tears”:
la seconda parte é una riuscitissima cover della celebre “Bang
Bang” di Sonny Bono, portata al successo da Cher. Birthe la
reinterpreta in maniera minimale e malata, come avrebbe fatto
Nico, o forse Lydia Lunch…! Vi consiglio infine di procurarvi
“Stille-Silence”, il libro (che include anche un cd del progetto
ambient teutonico Vortex) dove Birthe rivisita il massivo programma
di “eutanasia” portato avanti durante il nazismo nell’ ospedale
psichiatrico di Hadamar.
Sito Web:
www.myspace.com/aeternaworld
http://www.birthe-klementowski.de/
(Oflorenz)
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ALL
MY FAITH LOST
"Decade" CD Ep
(Final Muzik)
I
lenti rintocchi di “Drowning” aprono questa chicca celebrativa
dei 10 anni del gruppo friulano, e ci introducono nel sospeso
e crepuscolare mondo di AMFL, creatura della coppia Viola Roccagli/Federico
Salvador ora stabilmente supportata dal violino di Fabio Polo
e dal violoncello di Stefania Pellizzer.
Dopo aver inciso per i tipi di Cold Meat Industry e Projekt,
tocca alla brillante etichetta Final Muzik di Gianfranco Santoro
l’onore di licenziare questo oggettino da collezione, che nella
sua versione limitata a 100 copie esce accompagnato da due badge
del gruppo e da un magnifico set di cartoline autografate.
“Decade” è un Ep, ma pur nella sua breve durata ci da
un assaggio più che convincente dell’etereo e neo-classico
folk a tinte noire del gruppo di Valvasone, con gemme quali
“Land’ End”, apparsa tra l’altro sulla bellissima raccolta della
Final Muzik “Tal Mont de Lune”, o con la poesia di “Apart”,
recitata da Silvia Trevisan ed accompagnata da minimali quanto
efficaci rintocchi di pianoforte. Il piano e le tastiere di
Viola, le chitarre di Federico, e gli archi di Fabio e Stefania:
tutto in AMFL sembra manifestarsi in un impalpabile e talvolta
immobile crescendo, quasi “in punta di piedi”.
“…La pioggia e gli assenti sono la stessa cosa…si confondono…”
.
Siti Web:
http://www.allmyfaithlost.com/
http://www.myspace.com/allmyfaithlost
(Oflorenz)
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ANDREAS
GROSS
"We Like Ghost Girls"
CD (Echozone/Masterpiece
distr.)
Hanno
un bel coraggio ad accostarli a Cocteau Twins, This Mortal Coil
e Clan Of Xymox. Per la serie spariamo a caso qualche influenza
così generiamo un eco mediatico di rimbalzo. Scordatevi quelle
3 pietre miliari della musica. Sebbene le atmosfere respirate
viaggino su frequenze similari, il risultato è una scadente malinconia
trincerata dietro tastiere e female-vocal decadente. Peccato doverci
tuffare nel dream-pop per poter sostenere con qualche appellativo
questo misero disco ripetitivo. Indecenti le recensioni positive
sul web, cariche di sdolcinate sviolinate effimere, giustappunto
elargite per riempire l'ego smisurato di qualche nostalgico. Il
vocal è pessimo, la cantante si crede Julie Cruise ma non riesce
a sopportare il peso della responsabilità, trascinarsi nel minutaggio
con le catene ai polsi e alle corde vocali. I giochi elettronici
sono piatti e insensibili, si dilungano in cavalcate assonnate
molto anni '90 per dissolversi nelle parti cantate, come se fossero
un tappabuchi o una striscia allungata di opacità tecnologica.
L'unico punto a favore: ottima recording session, suono pulito,
anche per il vocal, nonostante troppo spesso si nasconda sotto
la musica. Andreas Gross, dei tappeti volanti senza ali.
(Matteo "Pinhead" Chamey) |
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ANTRABATA
"Dark&Bright"
CD (Prikosnovénie)
Eccoci
alla prese con un gruppo fuori dal coro, se consideriamo le produzioni
tipiche della scuderia francese nota in particolare per l’area
prettamente “ethereal” che è solita esplorare. Il sestetto parigino,
di cui due fanciulle, ci ricorda piuttosto il tipico sound inglese
noto come trip-hop e reso famoso da Massive Attack e Portishead,
in particolare nell’ottima ipnotica title track “Dark & Bright”
oppure in “What if”, ove il cantato (in inglese) ricorda proprio
lo stile disincantato e freddo della brava Beth Gibbons. Antrabata
approda a questo secondo full-lenght dopo l’esordio con “Elephant
Reveries” del 2007, e sarà di certo una bella scoperta per i nostalgici
del famoso “Bristol Sound”, magari un po’ in astinenza visto il
carattere non propriamente prolifico di questa branca della musica
elettronica.
Sito
Web: www.myspace.com/antrabata
(Oflorenz)
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APART
"Winter Fragments"
2 CD (Final Muzik)
Francis
M. Gri, lasciati gli All My Faith Lost, ha prima fondato il
suo progetto solista Apart e poi i Revglow, interessante progetto
ethereal, di cui abbiamo già recensito il ""Liquid Pearls" (recensionidischidic09_4.htm).
Ma parliamo di Apart e del suo secondo CD "Winter Fragments"
in cui collaborato Daniele Crovato, Lilium, Martina Bertoni,
Maximilian Bremer. Questo lavoro è uscito in doppio CD per la
label friulana Final Muzik. I due CD contenuti nel lavoro di
Apart si intitolano "Fragments Of A Cold Broken Day" e "A winter
project" e sono stati registrati e composti nel 2008. I brani
per la maggior parte sono strumentali a parte alcune tracce
come ad esempio "Broken day". "Winter Fragments" si può considerare
come un’ipotetica colonna sonora basata su particolarissimi
arrangiamenti curati nei minimi dettagli che generano atmosfere
camaleontiche che pur muovendosi tra sonorità acustiche, electrominimali
e postrock convivono molto bene. Le 18 tracce presenti in "Winter
Fragments" coinvolgeranno viaggio decisamente malinconico e
introspettivo. Certamente la migliore produzione, fatta finora,
dalla label di Udine.
Sito web:
www.myspace.com/apartlyseconds
www.finalmuzik.com
(Nikita)
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ATARAXIA
"Llyr"
CD (Prikosnovenie)
Dopo
tre anni di silenzio discografico, interotto solo dalla raccolta
"Oil on canvas" dell'anno scorso, gli Ataraxia ritornano
con un nuovo album da studio "Llyr". Si tratta di un concept album
dedicato allla celebrazione di madre natura attraverso le tradizioni
celtiche e le vicissitudini di Sigilta , un misterioso guaritore
e sciamano. Il titolo dell’album è dedicato alla Lira strumento
antico utilizzato dai poeti lirici greci e dai bardi. Gli Ataraxia,
cantori in questo medioevo moderno, riescono a creare un'atmosfera
mistica in questo loro 23° CD (comprese le raccolte uscite). Dieci
tracce di estrema bellezza in cui il maestro Vittorio Vandelli
con la sua chitarra crea delle belle ballate impreziosite dai
tappetti di tastiere di Giovanni Pagliari e dalla splendida voce
di Francesca Nicoli che si destreggia tra incantate e arcane melodie.
Alle percussioni Riccardo Spaggiari che ormai si può considerare
il quarto componente della band. Gli Ataraxia ritornano con uno
splendido lavoro che non deluderà certamente i fans e gli amanti
di queste dolci melodie.
Sito
web: www.ataraxia.net/
(Nikita) |
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BLACK
SUN PRODUCTIONS & BAHNTIER
"Enoeraew"
CD (Rustblade/Masterpiece
distr.)
Tipica
ambientazione cyber-cartoonesca sulla splendida organica cover
giallorossa. E tale organicità è collegata al sound tramite
un cordone ombelicale indistruttibile, un tubo metallico che
trasporta materiali, pensieri e suoni dalla materia al cervello.
Black Sun Productions (Massimo e Pierce) e Bahntier (Stefano
Rossello) si fondono per generare sperimentazione fuori dal
tempo. Electro-industrial downtempo e beat sconnessi ma elettrizzati
da elaborazione semiotiche. Da segnalare la cover di "Sweet
Home Under White Clouds" dei Virgin Prunes, onirica e desolante,
epica nei bassifondi, terrestre negli scantinati. La title-track
"Enoeraew" sfonda inuniversi pittoreschi dove il suono è un
magma distorto ma pomposo. Quasi 10 minuti di labirintici viaggi
vicini alla psichedelia elettronica. Un crescendo di emozioni
sintetiche poco propense a discernere fluidità melodica. Quando
subentra l'industrial il mondo tutto attorno sembra tornare
alla normalità, ma è la fusione industrial-pazzia a generare
robotici flussi di sensazionale "blob" cellulare. Senza dubbio
una bel parto italo-svizzero con il ghiaccio nel sangue.
(Matteo "Pinhead" Chamey)
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BLACK
TAPE FOR A BLUE GIRL
"10 Neurotics"
CD (Projekt/Trisol)
Che
il venticinquennale progetto del bravo Sam Rosenthal sia giunto
ad una importante svolta stilistica si inizia ad intuire osservando
i numerosi nuovi membri/ospiti presenti sul disco: dalla ex
Attrition Laurie Reade ad Athan Maroulis, ma soprattutto il
“Cinema Strange” Lucas Lanthier ed il “Dresden Dolls” Brian
Viglione, la cui mano alla produzione del disco si fa oltremodo
sentire. Accantoniamo dunque – almeno in parte - il celeberrimo
“Projekt” sound etereo e dilatato del quale proprio Black Tape
erano stati tra i maggiori paladini, per addentrarci in nuove
trame parzialmente spruzzate da quell’attitudine “dark-wave
cabaret” che tanta fortuna sta riscuotendo proprio grazie a
ensemble quali i Dresden Dolls di Viglione o i francesi Katzenjammer
Kabarett. A tal proposito, sarà utile non dimenticare che proprio
la label di Sam aveva dedicato 5 anni or sono una compilation
alla scena cabaret oscura, dimostrando senz’altro in tempi non
sospetti il suo interesse verso questo innovativo filone espressivo.
“10 neurotics”, che esplora l’intrigante universo feticista
e sado/maso in tutte le sua varie sfaccettature, non trascura
comunque del tutto le atmosfere dei vecchi Black Tape, e con
episodi quale “The perfect pervert” raggiunge addirittura quella
magia sospesa che fu dei grandi This Mortal Coil. In definitiva
un disco la cui chiave di lettura non può prescindere dal legittimo
desiderio di cambiamento/evoluzione di un progetto ormai sulle
scene dal 1986, per quanto gli affezionati di vecchia data probabilmente
non ritroveranno più quell’aria di sogno e magia tipica dei
lavori passati del gruppo e marchio di fabbrica della scuderia
Projekt. Nota finale per la cover della versione europea del
cd: splendido lo scatto di Sam che immortala una stupenda Narcissa
(Mistress dell’ambiente S/M newyorkese) ripresa in ambito domestico
ed in atto di apparente sottomissione.
Sito web: www.blacktapeforabluegirl.com
(Oflorenz)
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BLEIBURG
"Open Wound - Live in Kassel 23/06/2007" CD ( The Eastern Front
)
E'
un lavoro un po' vecchiotto, ma dato che l'ho recuperato direttamente
dalla label, è mi è molto piaciuto, lo volevo riproporre ai
nostri lettori. Dei Bleiburg si può pensare tutto e niente,
una mistura di electro-trip hop, harsh e spoken word, suoni
sempre cupi ed industriali (difatti la differenza fra noise
ed industrial sta proprio nella regolarità degli arrangiamenti
di questi ultimi, esattamente come suoni in una catena di montaggio).
Emergono qua e là dei tratti prettamente atmosferici ed al borderline
del synthpop, mi hanno sempre ricordato dei Projekt Pitchfork
meno violenti, o le cose più 'innocenti' dei Placebo Effect,
o dei Das Ich meno aggressivi… insomma questo è il genere. Sulla
componente video, debbo dire che la qualità è molto buona, ma
anche i suoni sono stati registrati in modo abbastanza professionale,
e soprattutto mi è sembrato che la competenza musicale live
del duo sia superiore a tante band electro-industriali, che
si limitano quasi esclusivamente a proporre le basi preregistrate
(che, chiaramente, non mancano nemmeno a loro, ma sono comunque
anche accompagnate e guidate dalle loro mani). Il vero difetto
del dvd è la mancanza di qualunque extra (interviste, o altro)
che, assieme alla eccessiva lunghezza di alcuni brani e alla
staticità della loro esibizione, lo rende appetibile fino in
fondo solo agli appassionati del genere, ma per molti sarà difficile
arrivare in fondo.
Sito
web: www.theeasternfront.org
(Anialf)
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BLUE
VELVET
"Rotation"
CD (Breakdown Records)
Torinesi
e molto elettrici. Non ai livelli così estremi dei Prodigy ma
siamo da quelle parti. Sebbene il sound risenta di una ricerca
sonora meno impegnativa o quantomeno distante dall'energica
"grigliata" di suoni possenti di Keith e soci. Techno body music
e soprattutto break beat unto di drum & bass. Questi ultimi
sono figli di una città in perenne rivoluzione contemporanea.
Quella Torino dal beat androgino e "sociale" che scava nella
conturbante sonorità della break per leccare i meccanismi dell'electro-industrial.
Interessante esperimento italiano dalle atmosfere rarefatte
ma solide, tutta colpa della techno in perenne mutazione sebbene
ancorata alle fondamenta. 9 brani di sperimentazione sonora,
ma non troppo, dove emerge tutta l'arte italiana di emergere
senza urlare ai quattro venti la propria capacità. Inno nazionalelettronico
contro qualunque pregiudizio e soprattutto figlio di un ambiente
dove i pali di ferro sui denti sono il miglior riconoscimento.
Brani per locali cittadini multietnici, giusto mix di innovazione
ed eccentricità, cavalcando l'onda electro in eterna evoluzione.
(Matteo "Pinhead" Chamey)
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BLUME
"Rise of grey"
CD (A different drame)
Rise
of grey è l ' album di esordio di una giovane band milanese ,
i Blume, formatasi nel 2008 e di cui sentiremo ancora parlare
in futuro . L'Album pubblicato dalla label statunitense "A different
drame", distribuito in Italia da Audioglobe, appare già maturo
sotto ogni aspetto , sia della musica , sia delle parole . Bella
ed emblematica anche la grafica della copertina. Le 10 tracce
contenute nel cd sono tutte da ascoltare per il sound piacevole,
ottenuto dalla fusione di ritmi New wave e Sinth pop in proporzioni
perfette ed armoniche, che si stemperano in una melodia malinconica
, di gusto decadente ed oscuro, raffinato esteticamente , che
a tratti ricorda gli Ultravox. Le tematiche s'ispirano all'arte,
alla filosofia, all 'estraneità nei confronti dell' età contemporanea
, alienante e disumana, e compongono un affresco complesso ed
articolato della vita, delle emozioni, dei sentimenti. Intensa
e coinvolgente, la voce del cantante s'impone con un timbro caldo
e capace di spaziare dagli accenti più ritmati e potenti di brani
come Der Einzig o più ossessivi come Farewell, alle note più intimiste
di Walking in the darkness o della, per me dolcemente malinconica
e bellissima, White shades.
(Gabrydark) |
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CHAOS/ORDER
"Significance Of Blood"
CD (Rustblade/Masterpiece
distr.)
Rustblade
sinonimo di "sguardo oltre" e qualità. Finalmente una label
ben organizzata nel proporre il meglio del sound underground
(qualcuno sopravvive all'Apocalisse del mercato). La trilogia
dei colori termina con il rosso, dopo il nero di ""Order/Chaos"
e il bianco di "The Monroe Transfer". Il primo disco indagava
in salsa breakcore-industrial-trance, il secondo con una predisposizione
per l'ebm-trance-psicotica. Ora la cupezza assale l'ascoltatore,
un viaggio di trance progressive con tonalità ebm techno-tribali
di buon livello. Progetto romano che si distacca dall'ambiente
e prende il volo su territori obscure cari a gente come Skinny
Puppy qui presenti con la cover di "Candle". Sangue, fede e
tecnologia, il futuro non sembra dei più rosei in tutta la musica
di un certo peso, dalla speranza dei primi anni del millennio
si è passati al più nero pessimismo, frutto di una "società
del dolore" sotto tutti i punti di vista. Battiti accelerati
ma sincopati, sintetiche visioni organicità multimediale, a
spasso coi tempi, a braccetto con la tecnologia, per rielaborare
il mito della storia con il mezzo del futuro, forse portatore
di Male senza speranze.
(Matteo "Pinhead" Chamey)
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CONTROLLED
BLEEDING
"Gibbering Canker Opera slaves (studies in meditation and evisceration)
Volume One"
Box 5 CD (Ultra-mail prod)
La
label di Hong Kong Ultra-mail prod, che ci ha sempre viziato con
uscite particolari e ben confezionate, ora ci regala un bellissimo
box con 5 CD del progetto industrial Controlled Bleeding. Il primo
CD "new Music" contiene 15 tracce delle quali alcune tratte dal
vinile "Songs from a sewer of Dreams" mentre le altre brani in
versione live e da studio. Il CD inizia con un brano molto sognate,
"Rothko", ma già dalla seconda traccia, "Dedicated to R.R.", i
brani si fanno più rumoristici e sperimentali spesso molto improvvisati.
Le suite rappresentano l’accesso a un mondo claustrofobico e inospitale.
Brani di difficile ascolto se non si è allenati a questo tipo
di sound. Il secondo CD "Archive tracks and unheard music" contiene
undici tracce registrate tra il 1977 e il 2007. Le ultime tre
tracce sono brani live di garage rock, sonorità che non ci si
aspetterebbe dai Controlled Bleeding. Gli altri brani invece hanno
le solite atmosfere claustrofobiche. In "XXX Tape", il terzo CD,
sono presenti solo 4 brani (tratti da un tape del 1983). Le tracce
sono molto lunghe e vanno dai 12 ai 19 minuti. Un dark ambient
rumoroso e tagliente. Il quarto CD "Shitslipper Cassette" ha tre
brani rimasterizzati registrati tra il 1983 e il 1985 su una cassetta
C60. La prima traccia dura ben 34 minuti. Il sound è sempre rumoroso
e claustrofobico. L'ultimo e quinto CD “Shitslipping Bonus Disc"
contiene 12 tracce nel puro stile Controlled Bleeding, tranne
uno, sono vecchi brani registrato su cassetta tra il 1984 e il
1985. Un progetto molto ambizioso destinato però a un pubblico
elitario che ama questa musica un po’ ostica ma decisamente interessante.
Sito web: www.controlledbleeding.com
(Nikita) |
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