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..................RECENSIONI DISCHI
................................................(Primavera 2007

AA. VV. “Alfa Matrix Re:connected (2.0)”
2CD (Alfa Matrix
/Audioglobe)


Un doppio cd per celebrare i 5 anni della label belga specializzata in EBM-electro pop-industrial che qui riunisce tutti i suoi protetti. Ecco quindi l’ammiccante “Tomorrow Square” di Headscan, la futuristicamente rapida “Andalusion” di Nebula-H feat. Panacea, la crudelmente conturbante “Bleeder” di Zombie Girl mix da Seb, l’electro martellante quasi marziale di Leather Strip… Cito ancora Dunkelwerk, Front 242 con l’indimenticabile “Headhunter” live, Claus Larsen con l’electro-minimal “Dannebrog”, Unter Null, Monolith e Plastic Noise Experience. Un box non-polpettone, ma vivo, vivace e… ben impastato! (Tanks)

AA.VV. "Endzeit Bunkertracks [ Act II ]"
CD-BOX (Alfa Matrix/Audioglobe)


Secondo atto della compilation più elegante e sanguinante della Alfa Matrix. 64 brani di cui 60 rari o mai pubblicati prima, dovrebbero far ingolosire qualunque bestia affamata di industrial-EBM. Non è tutto oro ciò che luccica, sia chiaro. La Alfa Matrix ultimamente ci ha abituato a buttare nel calderone qualunque miscela di harsh-EBM proveniente dal pianeta, di certo, tra qualche caduta di stile e qualche perla di saggezza, la label belga si mantiene giovane e dinamica, sempre attenta al "movimento". 4 CD in un box speciale, con tanto di cover-art rosso-blood by Coinneach (si dice utilizzi il suo sangue per dipingere) ed un concentrato di terrorismo sonoro suddiviso in altrettanti 4 atti: evil, torture, damage, death. Nell'inferno electro peschiamo volentieri The Retrosic e X-Fusion, adatti ad un ambiente italo-dance, la trance di Glis, la rivelazione I:Scintilla remixati da Combichrist e poi si passa da nomi ultranoti quali Suicide Commando, Leather Strip, :Wumpscut:, Die Form, Mentallo & The Fixer, Unter Null, Plastic Noise Experience al power noise di Monolith, Noisuf-X, Implant, fino alle nuove generazioni Headscan, Dunkelwerk, Alien Produkt, Tamtrum e Diskonnekted. Da segnalare il side-project di Unter Null col monicker Stray. Inutile sprecare parole in questa melma di suoni industrial, la musica è talmente tanta da perdersi in un labirinto mentale di pazzia. Un box-set d'avanguardia per stare al passo coi tempi e scoprire qualche talento da non farsi sfuggire (Tamtrum e Unter Null su tutti, ma per questi basta leggersi le recensioni dei loro dischi sulle nostre pagine). (Pinhead)

AA. VV. "Kaliffornian Deathrock"
CD (Strobelight/distr. Masterpiece)


Davvero allettante questa nuova compilation della ormai affermata label austriaca: qui troviamo 17 brani di storiche formazioni death rock californiane, da nomi assolutamente noti ai più come Christian Death, Mephisto Walz, Shadow Project, ad altri comunque di culto come Screams For Tina, Super Heroines (dove militò Eva O), Ex Voto, Voodoo Church, Kommunitiy FK e 45 Graves. La selezione delle tracce è piuttosto indovinata e non c’è un solo brano di serie B messo tanto per riempire, al contrario, va detto anche che ognuna di queste band, proprio perché iniziatrice di un genere, aveva il proprio stile, personalità e sonorità, e quindi non ci troviamo davanti alla solita schiera di cloni di Rozz Williams e soci, come succede purtroppo spesso ascoltando gruppi del nuovo millennio. Ad arricchire ulteriormente l’opera, due videoclip di The Deep Eynde, ed un booklet particolarmente voluminoso, pieno di foto ed informazioni. Da avere assolutamente se non si è già degli enciclopedisti in materia. (Fabio Degiorgi)

ACT NOIR
"Automatisme Psychique" CD (My Kingdom Music)

Vi parlai di questo interessante progetto italo-danese qualche tempo fa, esprimendo lusinghieri pareri a proposito del "Cosmo minimized EP". Pareri che sottoscrivo e confermo con l'ascolto di questo elegante debutto sulla lunga durata, che conferma quanto di buono intuito con il precedente lavoro. Atmosfere raffinate e soffuse per un disco difficilmente catalogabile, di certo non limitato alle consuete sonorità del mondo dark, seppur a 360 gradi, normalmente da noi trattate. Qui fine psichedelia, soffusa elettronica quasi trip-hop e ambientazioni prog avvicinano Act Noir a certe belle cose dei primi Porcupine Tree, quelli precedenti alla recente svolta "hard" per intenderci. Un avvincente e lungo viaggio negli oscuri labirinti della mente umana, per oltrepassare, nella penombra della propria stanza, le porte della percezione... Info: www.actnoir.com (Oflorenz)

ALBIREON
"Indaco EP" CD-EP (Cynfeirdd)


Non c'è niente da fare: Albireon si presentano sempre più come una delle conferme più concrete nel nuovo panorama dark italiano. In questa occasione il gruppo di Davide Borghi fa uscire un EP di 6 pezzi, ma a differenza del passato, dove coesistevano più generi in ciascuna composizione, stavolta il quartetto emiliano si cimenta con il più puro neo-folk, dimostrando che il genere non è solamente appannaggio delle più blasonate band del centro Europa. Ogni singolo brano, guidato dalla voce di Davide, è alimentato da correnti riconducibili a band quali Forseti, Orplid, Death in June, Ostara, ecc. Ho saltato appositamente due nomi importanti di questo filone, poiché hanno direttamente partecipato alla realizzazione dell'album: i Sonne Hagal, che hanno prestato la voce di Oliver in "Somewhere far from heaven", e nientemeno che mr Ian Read che canta in "Awakening dance" (qui fortemente rielaborata assieme ad "Ala di falena", entrambi brani originariamente previsti nel cd "Il volo insonne"). Chiude poi il cd il bel live "Il testamento dell'avvelenato". Che dire? Gli Albireon hanno corso il rischio di cadere nell'anonimato di tante band del genere folk-apocalittico, che ormai stanno veramente rincorrendosi una con l’altra, ma ne sono usciti secondo me in maniera egregia. Splendida confezione slim-dvd, con stampati all'interno i testi da leggere e rileggere più volte, poiché sono parte indispensabile (e non di contorno) delle composizioni. (Anialf)

ALÉMON
"s/t" CDR (prod. Pezzente)


Quando ho visto nell’inserto in cartoncino arancione del mio cdr che tra gli strumenti suonati dalla lituana Agne Raceviciute figuravano: tornio da ceramica, pezzi di ferro, martelli e scalpello e bidoni della spazzatura, ho pensato: eccoci finalmente! Siamo alle prese con i CCC CNC NCN del Baltico, oppure magari… con il Blixa Bargeld al femminile della Lituania! Nulla di tutto ciò purtroppo. Le tre tracce del cd sono un’accozzaglia di rumore nella miglior tradizione del peggior noise-industriale dei tempi odierni: casino tanto, idee zero. Con il tornio da ceramica, cara Agne, facci un bel soprammobile tradizionale lituano: lo accoglieremo ben più volentieri che questo disco, promesso! http://www.nuovamusicarurale.it/alemon.htm (Oflorenz)

ALIEN VAMPIRES
"Evil generation" CD (Koldfinger/ distr. Masterpiece)

Nysrok, già appartenente agli Aborym, debutta con questo side-project techno-industrial. Voce distorta con aggressività che li avvicina agli ultimi Hocico e BPM martellante sono gli ingredienti degli A. V. In un mercato saturo di materiale pressappoco simile a questo, mi chiedo cosa rimarrà fra un anno, per ora c'è chi annuncia il progetto come la rivelazione EBM del 2006. Tutto all'ascolto mi sembra già strasentito, certamente piacerà agli amanti sfegatati del genere, ma in giro, cercando tra centinaia di bands tutte uguali, qualcosa di più interessante sicuramente c'è. (Nikita)

ASHRAM
"Shining silver skies" CD (Equilibrium Music/distr. Audioglobe)

Ci sono voluti diversi anni per dare un seguito all'incredibile album di debutto del terzetto partenopeo, ma ne è valsa la pena. Lungi da me il fare una semplice recensione-confronto fra i due lavori (sarebbe troppo facile.), mi voglio esclusivamente concentrare su questo capolavoro in bilico fra nostalgia, dolcezza e anche forza in certi brani. Il suono si è ulteriormente arricchito ed ispessito grazie all'ingresso del violoncello ad opera di Leonardo Massa: sono tuttavia i brani più minimali, appena sussurrati sia musicalmente che localmente, che trascinano inesorabilmente verso pensieri che si pensava dimenticati. La perfetta sincronia fra gli strumenti – e qui ripeto che la voce di Sergio assume i connotati di uno strumento, così come succede nei migliori gruppi del genere – fa sì che il fluido emotivo non cada nemmeno di una nota: e questo affiatamento è uno dei principali e al contempo semplici segreti del successo degli Ashram. Neoclassicismi, virtuosismi eterei, melodie d'ispirazione dei maggiori compositori mondiali, da Nyman a Tiersen. È difficile scegliere qualche brano, personalmente mi lascio crogiolare da "Il Mostro" e soprattutto da "All'imbrunire", però chi ascolta il disco può entrarvi facilmente sin dall'inizio, grazie all'apertura di "5 Steps.", fino ad uscirne con la struggente melodia di solo piano "Ultimo Carillon" che chiude degnamente l'album ed inevitabilmente spinge a suonarlo nuovamente (e nuovamente, e nuovamente). (Anialf)

AUTONERVOUS
"Autonervous" CD/LP (Cochon/distr. Red Eye)

Se gli orfani dei Vanishing pensavano di trovare una forte continuità fra questi ultimi e il nuovo progetto di Jessie Evans, con Bettina Koster delle storiche Malaria, saranno probabilmente spiazzati dalla formula adottata dal duo: un’elettronica personale e ben poco ballabile, contaminata dai generi più svariati, si sentono infatti echi di un certo industrial degli albori (Cabaret Voltaire e Clock DVA soprattutto), strizzate d’occhio al krautrock e all’electro-clash, dosi di nu-jazz con controtempi, saxofoni dai rimandi no-wave, e molto altro. I brani migliori a mio avviso sono quelli già disponibili in streaming sul web, ossia la cover di Amanda Lear "Gold", "Anchors Aweigh", e soprattutto le ipnotiche ed eccelse "Don’t Walk" e "Sax New Age", mentre l’album nel suo complesso richiede più ascolti per essere apprezzato. Geniali, originali ed imprevedibili, le Autonervous hanno partorito davvero un’interessante opera prima, adatta a tutti coloro che cercano stimoli nuovi in un marasma di produzioni seriali dove è facile restare letteralmente soffocati. (Fabio Degiorgi)

AUTUNNA ET SA ROSE
"L'Art et la Mort" CD (Ark records/distr. Masterpiece)

Altro colpaccio della Ark, che ha pubblicato l'ennesimo grande disco della formazione estense capitanata dall'infaticabile Disorder. Questa volta l'album ha un duplice scopo: rendere due omaggi, uno al profeta Antonin Artaud, e l'altro ad artisti 'dark' del passato, mediante rivisitazione di loro brani significativi. Si parte da un auto-omaggio a se stessi, riproponendo la loro "L'art et la mort" rinominata "Qui, au sein" come l'omonimo saggio di Artaud. L'uso del francese come lingua madre continua in "Quand nous reverons-nous" che altro non è che "Decline and fall" dei Virgin Prunes. Disorder, che si occupa del cantato-recitato, è affiancato da Gianluca Lo Presti alle chitarre elettriche, Simone Montanari al violoncello, e la bravissima Sonia Visentin come soprano: i brani sono piuttosto ostici ad un primo, semplice ascolto, risultando complessi nel voler creare ceselli di pura teatralità, puntando lo sguardo alle avanguardie europee del secolo passato (Berio, Stockausen, Varése, Kurtag) e finendo immancabilmente ai loro sempre dichiarati maestri: quei Tuxedomoon omaggiati dalla riedizione di "Egypt" (qui chiamata "Kyfi"). L'ensemble americano ha da sempre influenzato gli Autunna, specialmente negli arrangiamenti: si veda ad esempio "Canzona" degli Ataraxia, destrumentalizzata a dovere, oppure nel caposaldo di "Ostia" degli immancabili Coil. Bauhaus, Dead Can Dance, Einsturzende, Laibach, tutti sono ripresi con brani ora famosi ora meno; in tutti comunque c'è sempre ampio spazio alla (ri)elaborazione elettronico-acustica, con il pensiero ad una possibile recitazione di ciascun brano. Questo mi porta a poter comparare "L'art et la mort" ad uno qualsiasi dei dischi dei Goethes Erben (quel recitato), gruppo che ha da sempre un forte impatto emotivo e teatrale. Complimenti anche per la lussuosa confezione del cd, dove, oltre ai testi, vengono anche ben illustrate le tematiche che sono alla base del nuovo lavoro. Molto difficile, come dicevo, ma una volta assimilato ci si rende conto di aver ascoltato qualcosa di "diverso" dal consueto. (Anialf)

BALLISTIC
"Vs reality" CD (Kold Finger/distr. Masterpiece)

Dopo il demo già recensito sulle pagine di Rosa Selvaggia, come avevamo preannunciato ecco il vero e proprio album d'esordio di Ballistic, trio emiliano dedito ad una EBM dai toni minacciosi e violenti, a partire dallo spoken-word in pieno stile harsh, che si sposa alla perfezione con i potenti suoni elettronici emessi dai synth. Alcuni brani, come "Ritual" o la mia preferita "Fable", erano già presenti sul demo, ora si rivestono di un remissaggio ed una registrazione professionale, che ne riempie il già forte suono. Già sentito, direte? Probabilmente non è proprio originale come progetto, ma secondo me lo è sicuramente per il nostro paese, dove gruppi di questa matrice fanno fatica ad emergere. Electro a buoni livelli, comunque, che potrebbe anche trovare terreno fertile in Europa, grazie anche al look generale del progetto (dalla grafica all'enigmatico ed energico cantante), perfettamente in tema con la musica prodotta. (Anialf)

FRANCESCO BANCHINI
"Ciganko (a Mediterranean Adventure)" CD (ALULA rec.)

Ennesima riprova, se ce ne fosse bisogno, della massima ecletticità del musicista partenopeo che, stavolta a proprio nome e non come GOR, firma un concept dedicato al girovagare per l'Europa di un musicista, alla ricerca di qualcosa che non sia solamente il solito "se stesso". Si inizia con un simil-blues dove Banchini suona sia il piano che il clarinetto, oltre che cantare. Si prosegue poi con una ballata magrebina dove il gruppo comincia a prendere veramente forma, con tromba, contrabbasso, chitarre, fisarmoniche, rullanti.. Insomma, il brano fa da tramite per quelli tipicamente mediorientali, immancabili suoni negli ultimi album di Francesco. E dopo, di seguito, due brani squisitamente balcanici, il secondo dei quali, "Ciganko" (il nome del musicista errante), è tipicamente yugoslavo, a partire dal testo del poeta Kamov, e qui sembra letteralmente entrare in un film di Kusturica. Un tango leggero ed appassionato ("Vorrei sfiorarti ancor"), una chanson d'amour francese, un ritorno in Spagna grazie alla messa in musica della poesia "Princesa" di Garcia Lorca, e la fine del viaggio del "Gitano", ucciso da una sua spasimante che lo annega poiché, per usare le parole di Banchini "lui aveva imparato che tradire è una parte della vita.". La traccia nascosta ci riporta ancora una volta in luoghi del Medio Oriente, fra un bazar ed una danza del ventre. Piuttosto difficile da seguire ma proprio per questo intrigante. (Anialf)

BEHIND THE SCENES
"Pure" CD (In-D Records)

Forse questo CD doveva essere recapitato all’altra RS, la ben più nota Rolling Stone. Che si voglia definire "gothic" un gruppo come i B.T.S. non mi stupisce affatto, in fondo l’operazione è stata già compiuta con Evanescence, The Rasmus e un sacco di altre band decisamente pop, quindi è giusto sia così anche per il simpatico trio tedesco, attivo da più di 10 anni, il quale nel suo terzo album mescola tutte le tendenze in voga oggi in quella zona grigia che, guardando al pubblico nerovestito, oscilla fra mainstream ed underground senza essere pienamente in nessuno dei due contesti: dagli arrangiamenti elettronici, alle chitarre nu-metal, ai toni romantici e suadenti, il tutto con un risultato che rimane stucchevole e plastificato anche nei brani più spinti, come "For The Loss" e "Creep". Disco tecnicamente impeccabile, pieno di belle canzoni di facile presa, che può piacere ad un pubblico oceanico. In quanto a me, dopo ogni ascolto mi dovevo rifare le orecchie con dosi massicce di Misfits e UK Decay. (Fabio Degiorgi)

BLACKSUN
"Drama" CDR (Autoproduzione)

Mi ha sempre intrigato l'elettro-dark di BlackSun, progetto romano di Luca Basili dal 1994. Oggi è un trio, con Alessandra e Federica "Faith" Cerruti a dare un fondamentale contributo per le vocals femminili ed i testi. "Drama", riedizione di "Shred it!" del 2001 con l'aggiunta di 3 inediti, si avvale di nuove tecnologie (uso di synths di ultima generazione) ed è dunque permeato di un freddo suono digitale più moderno che in passato; l'uso delle due voci femminili, minimale e dal mood ipnotico, è come da tradizione uno dei tratti distintivi che fa di BlackSun un progetto subito riconoscibile nell'area electro, cosa di certo non da poco. L'elettronica cold di "Drama" ci rimembra a tratti i mastodontici Limbo di Becuzzi (nelle loro produzioni più melodiche e meno industriali), così come le cose maggiormente dance-oriented di Kirlian Camera. Una colonna sonora ideale per un lungo e solitario viaggio in auto, nella nebbia a notte fonda, uniche luci i fari della nostra auto. Dischetto misterioso ed avvincente fin dal primo ascolto: se avete amato i vecchi "Di fersi morendo eterni" e "Its creeping rage", e magari non possedete nemmeno l'originale "Shred it!", correte ad ordinarlo su: http://members.xoom.it/sunblack (Oflorenz)

BREATHE ONE’S LAST
"Sonno invernale" CDR demo (Autoprodotto)

Inciso nell’ormai lontano 2003, il terzo demo dei B.O.L. ci arriva nel momento in cui la band, con una formazione leggermente rimaneggiata, sta registrando il suo primo full-length album. Ad ogni modo vale la pena spendere qualche riga per questo cdr di 5 brani, il quale sembra un mini album a tutti gli effetti grazie all’artwork e alla registrazione decisamente professionali. La struttura delle canzoni è sempre un gothic rock di notevole fattura, con una dose di elettronica ben bilanciata a rendere il sound assolutamente in linea con i tempi, mentre di tanto in tanto riaffiorano pure, con discrezione, le origini metal del progetto. Le melodie, gradevoli senza essere mai banali, e la compattezza dell’insieme, fanno positivamente presagire per l’avvenire di questo gruppo. Un consiglio a Luca: lascia pure perdere l’italiano, la tua voce calda rende al meglio con l’inglese! Info: http://www.breatheoneslast.com (Fabio Degiorgi)

CYBORG ATTACK
"Sterf xxx Tor" CD (Black Rain/distr. Audioglobe)

Già dalle prime note della title-track in apertura, si ha la percezione che il quartetto teutonico si ispiri ad un grande progetto elettronico degli anni '90: i Calva Y Nada, dei quali si sente molto la mancanza nella scena elettronica odierna. Finalmente una band non clone degli Hocico, come detta il trend odierno nella sterile scena electro-EBM! Qui troviamo invece composizioni con dei bei ritmi, belle melodie e tappeti sonori, insomma si può rimanere ben lieti di ascoltarli. Tra i brani migliori c'è da menzionare "Blutrausch". (Nikita)

The DEADFLY ENSEMBLE
"An entire waddrobe of doubt and uncertainty" 2CD (Trisol/distr. Audioglobe)

Lucas Lanthieri, già front-man dei fin troppo acclamati Cinema Strange, cerca con questo nuovo progetto un altro filone d'oro (quello dark folk) in cui intingere la propria musica. Immaginatevi Sopor Aeternus con chitarra acustica, questa è la prima sensazione che si ha all’ascolto del disco, sensazione che si trasforma poi nella certezza che Lucas voglia cercare di perseguire la stessa strada di Anna Varney. Purtroppo, a dispetto della lussuosa confezione doppia in digipak con booklet con i testi e un poster, alla fine rimane, per quanto mi riguarda, solo noia e la sensazione che questo progetto non abbia nulla da dire. Il secondo CD determina ancor più il mio giudizio, con i suoi ben 56 minuti di uno spoken word in cui Lucas racconta il primo CD (?). Per la cronaca, ospite nella bonus track c’è Andi Sexgang, a cui il progetto principale di Lanthieri deve molto. (Nikita)

DIOXYDE
"Social Phobia" CD (NTP/Mindbase/distr. Masterpiece)

Debutto per questo nuovo interessante progetto EBM/industrial spagnolo ideato da Marco Calvo. Tra le influenze troviamo sfumature alla Suicide Commando, infatti in "Words of Judas" e "Invasive Therapy" c'è ospite alla voce Johan Van Roy del progetto belga. Ma nei brani con il cantato in spagnolo, come "Vida Rota", non possiamo non notare nei Dioxyde anche l’ispirazione dei primi Hocico. Un gruppo che certamente farà strada, a condizione che riesca a togliersi dalle spalle le ombre dei nomi sopra citati. (Nikita)

DIRTY ACTIONS TRIBUTE
"Attenti agli 80" CDR (Jestrai)

Chi si ricorda della leggenda Dirty Actions? Fu una delle primissime formazioni punk italiane, nata a Genova alla fine degli anni ’70, contemporanea quindi di nomi più noti come Skiantos e Gaznevada, esordì con il 45 giri "Rosa Shocking", fece da spalla ai Damned durante il loro tour italiano, per poi passare verso sonorità elettroniche e funky, fino allo scioglimento avvenuto nel 1982, e mi fermo qui se no riempirei un’intera pagina di nostalgia verso i bei tempi che furono. A distanza di qualche lustro, il cantante Johnny Grieco, radunati nuovi musicisti, ha deciso quindi di dare vita a questa sorta di tributo alla sua vecchia creatura, per riproporre i classici del repertorio insieme ad alcune cover della stessa epoca. Fa quindi davvero piacere riascoltare brani come "Bandana Boys", "Attenti agli ottanta", "Red China Lips", "Aktion/Aktion" e la già citata "Rosa Shocking", tutti inni devastanti che mantengono inalterata la loro carica dissacrante ed eversiva. È vero, le sonorità del disco sono tipicamente rock e funky, in linea con certe classiche cover band contemporanee, e lo confermano ulteriormente le versioni qui presenti di "Mongoloid" dei Devo, "The Wait" dei Killing Joke e "Nevada Gaz" dei Gaznevada. Bisogna però dare atto al buon Johnny di essere stato onesto nella scelta del nome del progetto, evitando una di quelle finte resurrezioni che si vedono troppo spesso ultimamente. Se il cd – un album ufficiale stampato professionalmente, la scelta del cdr è dovuta sicuramente alla tiratura – è quindi godibilissimo, sono sicuro che i D.A.T. esprimono sul palco il massimo della loro potenzialità; ai puristi consiglio invece di procurasi il doppio cd antologico "Dirty Actions 1979-1982", con le registrazioni originali del gruppo storico. (Fabio Degiorgi)

DISMANTLED
"Standard issue" CD (Dependent/distr. Masterpiece)

Terzo album per Gary Zion, unico ideatore di questo progetto made in USA. Se in "Get It Through" troviamo della classica EMB-pop, già dalla terza traccia "No Effect" in poi si intravedono atmosfere più care ai Nine Inch Nails, che marchiano l'intero album. Un CD ben studiato, certamente non a tavolino. (Nikita)

DIVE VS. DISKONNEKTED
"Frozen" CD-EP (Alfa Matrix/distr. Audioglobe)

Mamma Alfa Matrix ha partorito due menti malate quali Dirk Ivens (Dive) e Jan Dewulf (Diskonnekted), disturbate da una insana passione per una certa dirty-electronic sporcata da sangue industrial. Questa collaborazione ha il sapore del commercial-project d'avanguardia. Ti piazzo due artisti della nuova scena belga, ti creo due hit per il dancefloor quali "Frozen" e "Do You Believe It?", ci mettiamo dentro anche qualche remixer del calibro di Leather Strip, Combichrist, Numb e Inure ed il gioco è fatto. Ma il bicchiere è mezzo vuoto per il semplice fatto che quella dirty-electronic, di cui sopra ho accennato, altro non è che un povero e scarno tentativo di emulare tanti altri miti dell'industrial senza l'energia musicale e vocale necessaria per far decollare un progetto così ambizioso. "Ed ecco che vi salviamo il culo coi remix!" avran detto quelli della Alfa Matrix, perché il redivivo Claus Larsen è un asessuato androgino perverso nella sua perfezione di compositore di un'altra era. Ci remixa "Frozen" (come tutti gli altri, eccetto Combichrist che predilige "Do You Believe It?" e quel suo battito magmatico, da deformare a piacimento per far tremare la terra) come sa fare lui, inserendo synth spiazzanti, groove nero carbone e bassi inquietanti. Non male la versione di Numb, davvero catching, con un ritornello che ti sbatte sulla pista (un recupero quasi miracoloso della verve spenta del brano originale), vibrante e fantasmagorico. Qualche parolina su Inure? Vi rimando alla rece del loro nuovo album! (Pinhead)

DIVISION OF DEATH
"No life here…!" CD (Nelly Records)

Sinistro e potente questo progetto nato solo 3 anni fa, e già autore proprio nel 2003 dell’esordio "Radioaktive (di)vision". Lo studio dove i ragazzi registrano ha un nome che è un vero e proprio manifesto programmatico: KoldBunker. E dal gelido bunker scaturiscono lancinanti frammenti di ghiaccio e lava, portandosi dietro storie di morte, devastazione e follia. "EBM a 360°", conclude il foglietto della Nelly a presentazione del disco. Ma qui con la classica EBM vi è (fortunatamente) ben poco a che spartire. I beats ci colpiscono in maniera cadenzata e a tratti rallentatissima, e di danzabile c’è meno di quanto si potrebbe pensare. Piuttosto nuotiamo nel mondo desolato di Nordvargr e dei Klinik più paranoici, senza comunque sconfinare mai in territori noise troppo oltranzisti; questo almeno fino alla nona e ultima traccia, dove un vortice di fragore ed esplosioni non lascia più dubbi: "No life here…". (Oflorenz)

DERDRAKOS
“Lust for chaos” CDR (Radio Free Satan/Dark Angel Promotion)


8 tracce minimal techno-EBM per questo inusitato duo americano padre/figlio. Un sound da dancefloor spinto, pulsante, che sprizza l’occhio a linee cyber-punk, ma che non aggiunge nulla di nuovo al genere. Merita però un appunto “Time to Fight”, in cui un’incitazione potente al combattimento deriva da una voce femminile che si eleva da un tappeto infernale, una ragnatela martellante che non lascia scampo. La stessa melodia viene ripresa in “Dictator Girls Rules” e quindi in “Joy Thru Fury” e per concludere in “Power of Hate Mix”. Ripetitivo direi… Osare di più! Senza ripetizioni ed ocheggiamenti. (Tanks)

DUSTMUFFIN & THE ALUMINIUM CANS
"Essential recording: 1984-2001" CD (Punch rec.)

Atipica produzione per la nostrana Punch rec., dedita soprattutto a sonorità della grey e brown area, qui invece siamo di fronte ad un progetto electro-pop molto vicino a gruppi come Yello, Devo, Sparks. Tutte le tracce sono state registrate su cassetta tra il 1984 e il 2001, per cui, oltre a farvi assaporare piacevolmente il sound frizzante, la pubblicazione ha un valore anche storico, per fare conoscere un progetto sconosciuto ai più. Per cui un encomio alla Punch, per aver avuto il coraggio di pubblicare questa ottima raccolta. All'interno del CD potrete trovare anche alcuni videoclip che potrete gustare sul vostro computer. Tra le migliori tracce: "Feelings", "Hate is a share", "Beat me", "Mr Grumb" e 2Mr Revere". (Nikita)

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