|
..........................................RECENSIONI
DISCHI
. .............................................Autunno
2008 |
|
DATE
AT MIDNIGHT
“s/t” Mini CD (In The Night Time)
Esordio ufficiale per questo quartetto romano già piuttosto attivo
dal vivo, e, visto il genere proposto, un post-punk gothic con
buone dosi di psichedelia, non poteva che uscire per la In The
Night Time. Ho apprezzato parecchio la parte musicale di tutti
e sei i brani del mini cd, caratterizzati da una ritmica potente
e da chitarre a tratti ipnotiche e sulfuree, come nella lenta
“Date At Midnight”, a tratti abrasive, come nelle più tirate “Lost
in Kreuzberg” e “Walking Afterlife”. E la voce? Purtroppo il cantato
di Daniele De Angelis è la parte che mi convince meno dell’insieme,
in alcuni brani lo trovo troppo esasperato e sgraziato per i miei
gusti, ma sono anche convinto che con il tempo possa migliorare
e trovare una giusta dimensione. Il mini rimane comunque un lavoro
più che dignitoso, e penso che i DAM siano una di quelle band
che rendono ancor più sul palco che in studio.
Info: www.myspace.com/dateatmidnight
(Fabio Degiorgi) |
|
DPERD
"Regalerò il mio tempo" CD (My Kingdom music/ Masterpiece distr.)
Ritorna
il duo siciliano, reduce dal recente album di debutto "Tre Non",
il quale aveva avuto una lunga gestazione dopo lo scioglimento
del precedente progetto wave ispirato ai Cure, i Fear of Storm.
Visto il buon responso del primo CD, i Dperd prendono "la palla
al balzo" approdando con un secondo album alla Kingdom Music,
label dedita per lo più a band metal, ma non spaventatevi, non
hanno cambiato il proprio sound, anzi lo hanno migliorato, inoltre
l'atmosfera è più cupa in confronto alla precedente produzione,
trovata per i miei gusti musicali un po’ acerba ed easy, ma che
certamente è servita a spronare in meglio Carlo e Valeria per
la buona composizione di "Regalerò il mio tempo". Atmosfere ammalianti
ed eteree percorrono l'intera durata dell'album, i cui buoni ingredienti
sono: voce eterea femminile con testi romantici cantati in italiano,
suoni di piano, tappeti di strings, e percussioni. . Tutto questo
è il marchio che contraddistingue i Dperd. Undici tracce romantiche,
più un bonus remix di "Sogni persi", alla cui voce in questa traccia
"più elettronica" troviamo questa volta Carlo, che dà al brano
un tocco diverso un po’ alla David Sylvian. Sarebbe interessante,
magari nel prossimo album, trovare un brano in cui Carlo e Valeria
duettano. Chissà se ci accontentano.
(Nikita) |
|
EINSTURZENDE
NEUBAUTEN
"Alles Wieder Offen" CD/LP (Potomak)
Ogni
nuova uscita dello storico progetto berlinese è la creazione
di qualcosa di unico. Per "Alles Wieder Offen", pubblicato tre
anni dopo "Perpetuum Mobile", gli E.N. hanno abbandonato la
Mute e si sono totalmente autoprodotti, anche con l'aiuto dei
fans, per non avere compromessi, e il risultato è un lavoro
molto complesso ed ermetico. Personalmente ho faticato molto
ad ascoltarlo, ed anche dopo diversi passaggi sullo stereo l'ho
trovato troppo difficile e chiuso, e nessun brano mi è rimasto
in mente. Certamente è un buon album, ma dal mio punto di vista,
la troppa ricerca di "Alles Wieder Offen" ha fatto "perdere
un po' la bussola" a Blixa e soci, che in passato ci hanno dato
dischi più straordinari, mentre non penso che questo rimarrà
nella storia.
(Nikita)
|
|
ELECTRIC
COLONY
"Electric colony 2007" CD (Autoproduzione)
Devo ammettete che questo debut album mi ha molto sorpresa. Dal
nome del gruppo e dalla copertina del CD mi aspettavo il solito
esperimento elettronico anonimo e invece inserisco il CD nel lettore
e comincio a fare i fatti miei ascoltandolo distrattamente. Lentamente
la musica mi tira dentro ad un tunnel buio con luci lontane che
mi confondono. Sperimentazione elettronica, chitarre rock crude
e violente, suoni ossessivi, spinte e strattoni che mi buttano
tra gli anni '80 dei Killing Joke ai primi anni '90 dei Neurosis
fino a fine '90 con i Radiohead e molto, molto ancora. Per gli
amanti dello Shoegaze e delle sperimentazioni elettroniche questo
lavoro potrebbe rivelarsi una chicca da non lasciarsi scappare,
ma dovete prepararvi a saltare tra paranoia, rock e romantico
New wave ... buon viaggio.
Info: www.myspace.com/electriccolony
(Nacht) |
|
EMPTY
“Open Aeon” CD (Aphotic Audio)
Ristampa
dell’esordio dark-electro di questo duo australiano alle prese
con atmosfere al rallentatore sopra castelli e ponti dall’aspetto
tenebroso e fumoso. L’aspetto senza dubbio interessante del progetto
è quello di non pigiare mai sull’acceleratore, nonostante la ritmica
a volte invogli al classico giro di basso pompato, al desiderio
di quel battito pesante. Ma ad esempio con “Torn”, gli Empty affrontano
a viso aperto le loro fantasie, con vocalizzi distorti, ritornelli
circolari stranianti e leggermente pizzicati nel sensibile up&down
emotivo, con profilo bassissimo e percezioni synthetiche darkwave.
“Blue” si posiziona su questi mondi dalla diffusione ethereal-dark,
situazioni rarefatte nel mentre di un disegno favolistico cupo
dai forti connotati electro. C’è quell’atmosfera ideale per il
proliferare di sensual-vocal-touching, sussurri e accennati sussulti
delle corde vocali in linea col synth che delinea la più classica
melodia da “trascinamento”. “Scarred” invece strizza l’occhiolino
al beat a singhiozzo, il funky-dark se vogliamo esagerare con
le terminologie tanto care ai recensori di oggi (e al sottoscritto
in quanto a confondervi volontariamente le idee). Non potevano
mancare il remix che tamarrizza qualunque nota. Finale altalenante
tra lunghi tappeti e bordate di basso.
(Matteo “Pinhead” Chamey) |
|
EMPTY
“Aeon Xpand” CD (Aphotic Audio)
Poche
righe per questo disco. Il seguito di “Open Aeon” è una delusione
totale per la patetica idea di remixare tutti i brani del debut-album
con l’aggiunta di un inedito “Castrated” e relativi remix. A distanza
di due anni o non avevano nessuna voglia di rimettersi in carreggiata,
oppure erano a corto di soldi e idee oppure ancora la musica per
loro è tempo perso da occupare, pena la noia totale (che assale
noi poveracci). Insomma le ipotesi sono moltissime, ma niente
spiega una simile bruttura. Tant’è, non mi soffermo nemmeno su
“Castrated”, inutile, inespressiva, senza pathos, senza grinta,
lenta e scontata e con un giro di basso e groove ai limiti dell’emergenza.
Solo un pivello può partorire un brano del genere. E gli Empty
si persero negli abissi dell’Australia, definitivamente.
(Matteo “Pinhead” Chamey) |
|
FONTE
DI MISERIA
Sonno Paradossale CD (Autoproduzione)
Riceviamo da questo duo modenese un promo- cdr contenente un estratto
di 5 brani dal loro esordio “Sonno paradossale”, sufficienti comunque
ad entrare in sintonia con le buone idee di Deneb ed Erdrückt.
Se “En Trance” (un tributo all’omonimo album dell’immortale Klaus
Schulze…?) apre con una lenta ed oscura dark ambient strumentale,
è “Sea Horse” a colpire il nostro immaginario, in virtù delle
sue atmosfere liquide e dilatate disegnate dai sintetizzatori
e guidate da un basso pulsante in grande evidenza, per un crescendo
tra ambient, dark vecchia scuola e post-rock di pregevole inventiva.
“Another Nightmare” prosegue il valido discorso intrapreso con
“Sea Horse”, ma ecco la svolta wave- elettro davvero “80es” (ricordate
i miei concittadini Frozen Autumn?) di “Lebensüberdruss” a movimentare
l’atmosfera del disco, per poi rilassarci nuovamente nell’abrraccio
minimalista di “Pain/Sorrow”. Penso che queste 5 tracce siano
più che sufficienti per immaginare che “Sonno Paradossale” sia
un ottimo disco: approfondite l’argomento visitando il gruppo
su www.myspace.com/fontedimiseria.
(Oflorenz) |
|
:GOLGOTHA:
& DAWN AND DUSK ENTWINED
"Sang Graal" CD (Cold Meat Industry)
Già
il precedente CD dei tedeschi :GOLGOTHA: mi aveva entusiasmato,
e questa collaborazione con il progetto ritual francese DAWN
AND DUSK ENTWINED riesce a cogliere ancora nel segno. Questo
concept album, come potete presumere dal titolo, è dedicato
alla reliquia del Santo Graal, e la musica, tra il ritual e
il neoclassico, ben si adatta al tema trattato, non dal punto
di vista cristiano ma da quello pagano. L'unione delle due bands
riesce a creare un'ottima alchimia sonora, nonché una ricerca
musicale questa volta aiutata anche da strumenti acustici (chitarra,
viola, flauto, dulcimer, percussioni, etc), e dove ben tre vocalist
si alternano. Un disco interessante per due progetti che tengono
alto il nome della gloriosa label scandinava!
(Nikita)
|
|
HALO
EFFECT
“New Romantic Industry” CD (Autoprodotto)
Sono
amici e non lo nego, ma con questo l’imparzialità è il mio primo
dovere e non ricamerei su di loro parolone esagerate solo per
questo puerile motivo. Ma il disco ha qualcosa da dire per diversi
aspetti: a) sono italiani; b) è sporchissimo, unto; c) è quasi
trash ed innovativo. Vediamo il perché, innanzitutto risente di
influenze depechemodiane degli esordi, soprattutto del periodo
industrial. Inoltre la presenza della body experience alla And
One pesa sul comparto pop-dance e l’alone cupissimo e maleodorante
è figlio di un certo amore spassionato per le zone “calde” della
feccia terrestre, modello “TheCrow” o “1997: Fuga da New York”.
Il synthpoppismo non deve deludere le attese perché in realtà
inasprisce e inaridisce il classico sound pop, come se vedeste
una vecchietta perbene girare con occhiali unti o un fighettino
milanese sputare per strada. Le chitarrine darkwave si divertono
tra le pieghe sonore e la drum-machine (orrido esemplare dal vivo)
batte il tempo che è una meraviglia retrò. Sono ben tredici i
brani ma ciò che colpisce è la melodia di “Spoilt”, capolavoro
electropop da far invidia a chiunque (non a caso inclusa in compilation
a tema, tra le quali l’ultimo episodio della community Electroworld).
Questo brano fa girare la testa per quanto stenda il capo altalenante,
sin dal primo ascolto, trascinante da club dark, pop da club dance.
Tutto il resto scorre ma non raggiunge più questo picco, volontariamente,
perché un pugile leale ti stende una volta e ti fa perdere i sensi
con colpi più bassi ma letali.
(Matteo “Pinhead” Chamey) |
|
INFIERI
“Through the night lights" CD (Autoprodotto)
Dopo svariati demo ed EP pubblicati nel corso di un’attività iniziata
nel 2001, il gruppo di Roma approda al primo album vero e proprio,
della durata di circa 50 minuti ed arricchito pure da una traccia
video. Con una forte influenza new wave e dark anni ’80, colonne
portanti del suono degli Infieri sono i multiformi strati di tastiere,
che spaziano dai classici suoni sintetici al piano ad arrangiamenti
elettronici mai tamarri, e un basso molto presente dalle linee
tanto semplici quanto efficaci, sui quali si adagia compostamente
il cantato di Andrea Tomasich. Tra i dieci brani emerge particolarmente
“Rebirth”, con la doppia voce di Barbara Profazi e del bassista
Fausto Leonetti, mentre la conclusiva e robotica “Time Machine”
si discosta per il suo orientamento più future-pop, quasi kraftwerkiano.
Per il resto “Throught the night lights” scorre piacevolmente,
con un’uniforme malinconia che lo rende un album onesto e coerente,
il quale potrà soddisfare particolarmente chi ha apprezzato i
lavori recenti di Clan Of Xymox, Ikon, ma anche tutta la new wave
elettronica di due decenni fa.
Info: www.myspace.com/infieri
(Fabio Degiorgi) |
|
KARDIA
“Kaleidocristo” CD (Killer Pool)
Ecco la perlina scovata nei mucchietti di cd pervenuteci dalle
varie case discrografiche. Italiani e validi (olè!). Già l’italianità
è un peso notevole da sopportare, in più ci si mette il cantato
in lingua madre ed i rischi sono immediati. Ma la band pop-rock
romana stravolge le malelingue, le rivolta e mette loro sul piatto
dei bei pezzi quadrati, diretti, new wave come la voce del cantante.
Se vi chiedete perché questa musica non la sentiamo per tv, nelle
radio, il motivo è molto banale: le merdacce del business non
ci possono far soldi con quella grande fetta di gente che non
sa ascoltare la musica, ma solo masticare come se fossa una chewingum
da sputare al primo incrocio. Tornando alle cose serie: “Senza
Forma” si alza dal tavolo, vibra tra chitarre-vocal really wave,
bizzarrie british dall’impronta italo rock. Pausa di 3 brani (evitabili)
per riprendere il filone con “Onda:Limbico” e spaziare con “Inno
Al Buio”, ballad sempre e profondamente wave, con quelle pizzicate
alle corde da far star bene un orso in preda a convulsioni.
(Matteo “Pinhead” Chamey) |
|
KETVECTOR
“The Infinite Regress” CD (Rustblade/Masterpiece distr.)
Justin Bennet è musicista e produttore di vari progetti electro/industrial/ambient:
Bahntier, Rozz Williams, The Implicate Order oltre ad essere live
session drummer per gli Skinny Puppy e Peter Murphy (Bauhaus).
Stefano Rossello è membro di Bahntier e Detune-X ed insieme al
suo compagno industrial formano la coppia “vettore” per una nuova
ondata di break-dub techno-industrial. Interessante, chimica,
snodata e meccanica da sondare il terreno impervio del maniacale
magnetismo planetare. La “disturbia”, battiti frenetici e venosi
da riecheggiare nell’atmosfera, come una cappa di vibrazioni impazzite
su e giù per il cielo in preda a raptus paranoici. Il brano “Struttura”
analizza l’evoluzione organica, “Infinite Regress” si scioglie
nel proprio liquido seminale, annullando se stesso senza porsi
quesiti buoni a ragionare razionalmente su una condizione di vita
ormai inesistente. Ketvector, tentazioni in movimento.
(Matteo “Pinhead” Chamey) |
|
LILIUM
AERIS
"Leis d'amors" CD ( Fossil Dungeon )
Vorrei attirare la vostra attenzione su questo progetto italiano
(milanese) piuttosto giovane; nasce infatti nel 2006 e questo
è il secondo CD che questo gruppo ci propone. Quello che potrete
sentire è purissima musica medievale. Purissima nella composizione,
nei testi romantici e poetici, nel cantato femminile in lingua
arcaica ma soprattutto nella strumentazione. Potrete chiudere
gli occhi ed entrare davvero in un'altra dimensione temporale
grazie a strumenti antichi come l'arpa, il saltiero (suonato sia
ad arco che pizzicato), flauti dolci, tamburelli e perfino la
viella (strumento ad arco della famiglia dei violini), strumento
ormai perduto. Tutto questo privo da contaminazioni moderne, vi
permette un ascolto incorrotto e puro per veri amanti del genere,
ma anche per chi vole riscoprire qualche rimembranza atavica.
Personalmente trovo questo lavoro di grande pregio artistico ed
oserei dire, al quale approcciarsi come ci si approccerebbe ad
un testo antico, prestando attenzione alla forma e alla sostanza
in egual maniera.
Info: www.liliumaeris.com
www.myspace.com/liliumaeris
(Nacht) |
|
LOVE
IN ELEVATOR
“Re Pulsion” CD (Jestrai)
Tornano sulla scena le ragazze del rock con la collaborazione
di Frank Valente (Teatro Degli Orrori e One Dimensional Man),
Luca Ferrari (Verdena) e Andrea Garbo (Jennifer Gentle). Terminata
la presentazione passiamo ai fatti. L’indie rock americano dei
’90 qui diventa ossessione di parole schizzate e muri potenti
e cadenzati di chitarre sporgenti (“Oh Di Vuh”), urla di repulsione
punk in salsa noise (“Repulsion) e screzi sonori di matrice gutturale
(“Auto Damned”). Le ragazze sanno il fatto loro, maneggiano le
chitarre come una pornostar i suoi strumenti, il supporto elettrico
è notevole, chitarre e basso alzano barriere resistenti da non
far sembrare italiano un progetto così sostanzioso. E invece questa
è la conferma di sani principi e sani valori presenti nella musica
italiana, dedizione e capacità, qualità elevate e umiltà. Un disco
che si struttura su 8 tracce di mezz’ora, alla prova del “9” dal
vivo, sicuramente da rivalutare con la presa diretta del suono
e delle spinte emotive che tra 4 mura non è possibile percepire
nella loro totalità. Mmh sto dando i numeri?
(Matteo “Pinhead” Chamey) |
|
LA
MAGRA
“Schwarze Boten” CD (Rupal Records/Masterpiece)
Esiste
ancora gente che si crede Lucifero, crea harsh-ebm e crede nella
numerologia diabolica al punto da spezzettare un brano in “mille”
parti in modo tale da conteggiarne 66 in tutto (ma l’altro 6??).
Impalpabile e insopportabile mandria di suoni ed effetti al synth
con annessa voce incomprensibile. Sia chiaro, qui passo per l’anti-harsh,
in realtà tutto ciò che si ripete in eterno è il male assoluto,
è la mercificazione del buon senso e della buona musica, l’harsh
ha fatto il suo tempo perché i cultori di questa branchia dell’ebm
hanno mollato purtroppo le redini, liberando canilupo affamati
di fama. Pessimo disco da evitare, anzi, muovetevi a finir di
leggere questa recensione, è inutile!
(Matteo “Pinhead” Chamey) |
|
LUDMILA
"Nel primo cerchio" CD (Creative Fields / Masterpiece distr.)
Secondo
album per il progetto di Paola Bianchi e Luca Valisi, che in questo
interessante CD prodotto dalla Creative Fields (la quale ha nella
sua scuderia anche nomi come Runes Order e NG ex Northgate) mischiano
sapientemente voce eterea a suoni industrial e sperimentali e,
come sempre, ad un potente basso. Il CD vede la collaborazione
di molti ospiti (Fabrizio M. Palumbo, Alessandro Pipino, Nuke
Satori, Marco Milanesio e A034) che arricchiscono il suono dei
Ludmila. Un bel cambiamento, che ha giovato al suono del duo distaccandolo
nettamente dalle atmosfere del precedente album "Disadorne". "Buenos
Aires" è la traccia che mi ha colpito di più, ma tutte sono in
egual modo di buona fattura. http://www.ludmila.it
(Nikita) |
avanti
Recensioni
dischi:
A - C
M - Z
Recensioni libri
|