Rivista e Web-zine di musica, cultura, arte e tutto l'universo oscuro

AD OMBRA
Almost eternity
CD (Rage in Eden)

I nostri romeni sono arrivati al loro terzo lavoro e lo celebrano con l'uscita in parallelo all'album di una eccezionale edizione limitata a 33 copie che raccoglie tutta la discografia più un cdr con pezzi inediti, il tutto racchiuso in un cofanetto di legno. Parlando nello specifico di "Almost Eternity", siamo di fronte probabilmente al lavoro più ambizioso della band sempre in ambito neoclassico, sia per l'approccio talvolta molto sperimentale come in "Flowers for Eschaton", in cui suoni scarni e fuori contesto si mescolano a trombe trionfali, che per le citazioni a volte spiazzanti, come lo spezzone tratto dalla traduzione italiana di "Le onde" di Pasternak recitato da Carmelo Bene che chiude la traccia di "The book of Mire". Ritmi lenti, incedere maestoso e voci femminili creano un amalgama davvero particolare, adatto forse più ad un pubblico avvezzo alla musica classica che ai consumatori del genere, anche per la struttura molto complessa dei brani: un lavoro da e per intenditori.
Sito web: http://www.myspace.com/adombra
(M/B'06)

The ARCH
Engine in void
CD (Echozone)

Tornano dopo quasi quindici anni di silenzio, fatta eccezione per un singolo ed una compilation, e proseguono una carriera lunga il doppio, i belgi The Arch, con questo album che celebra ancora una volta il loro unico stile a cavallo tra wave ed electro, genere in cui è tanto difficile emergere quanto creare qualcosa di originale. La combinazione di chitarre e sintetizzatori dà vita a canzoni che variano da momenti puramente strumentali come nell'opener "Individuals" a brani electro-rock come "Seminary" e "Skinny Meadows", per proseguire con pezzi come "Only she" che sposano riverberi di fredda elettronica con la voce di CUVG che alza un po' la temperatura e la rende più accessibile, dialogando con la chitarra sullo sfondo di una batteria estremamente ripetitiva. L'album vede un crescendo di aggressività nelle ritmiche per rallentare definitivamente con la distorta ed emozionata "In silence", che è forse la canzone che più si distacca dalle altre. Lavoro controverso, non resta molto dopo il primo ascolto e questo è dovuto da una parte alla struttura complessa delle singole tracce e dall'altra al fatto che pur essendo abbastanza differenti l'uno dall'altro, i brani hanno poca personalità, sono poco ispirati e virano su terreni piuttosto mainstream.
Sito web: http://www.thearch.be
(M/B'06)

ARSINE TIBE'
Good evening, the mountain said
CD (Echozone)

Progetto del tedesco Manfred Thomaser, leader del gruppo synth-pop Distain!, del quale fa parte anche Alex Braun che, insieme a Tania Murray, collabora a questo lavoro. Già dalla copertina restano pochi dubbi sull'intento di questo lavoro che, con un misto di downtempo, wave eterea, ambient e new age, accompagna l'ascoltatore in un viaggio ipnotico e delicato, che in parte attinge dal passato con brani usciti in versione radio edit sul precedente "Skyline - Deep and dead", come la title track e "Dawn at night", ed in parte anticipa l'uscita di maggio di "Death of a cube", con l'omonima traccia. L'approccio richiama fortemente i Popol Vuh nelle iniziali "Light" e "Darkness", diventa wave nella strumentale "In my room at night", per poi approdare a mood danzerecci con "Maximum boy", "Labeled models" e "At the gates". La finale "Monumental movement" salva l'album da una mediocrità dal sapore anni 80, anche se non risolleva le sorti di un album tutto sommato modesto e poco incisivo.
Sito web: http://www.arsinetibe.com
(M/B'06)

ASS-OLO
La pinacoteca invisibile e altre schifezze
Download (autoprodotto)

Debutto come solista di Madrasko, percussionista della Barbarian Pipe Band, in cui si mescolano macchine analogiche e programmazione digitale in un delirio non-sense tipo Elio e le Storie Tese, in chiave symphonic-electro-noise-industrial, ma è piuttosto complicato etichettare anche solo sommariamente un lavoro del genere. Campionamenti di musica "da circo" (C-l-OW-n-s), marcette su spoken e titoli sgrammaticati (Io vedo gli Aglieni), esilaranti rituali strampalati (Giubuddu) e così via. Tuttavia sarebbe errato liquidare come un bizzarro esperimento senza pretese questo lavoro, che invece è mixato in maniera egregia e dimostra una notevole variabilità, forse eccessiva, e conoscenza dei generi che si sono alternati nell'era elettronica e racchiude pezzi eccellenti come "EsEmpire" e "HoMe", quando Madrasko abbandona la maschera del giullare. Forse è nato un genere, forse è nata una stella, forse sarebbe meglio essere meno ermetici, sempre che si abbia qualcosa da dire.
Sito web: https://www.facebook.com/pages/Ass-OlO/273481926030347?ref=ts
(M/B'06)

AUSWALHT
Paroxysm
CD (Rage in Eden)

Secondo lavoro per il gruppo del francese Stéphane Layas, altrimenti noto come Sven Mann, già noto per il suo progetto principale Liyr, sempre nell'ambito martial industrial con inserti orchestrali. L'album succede all'ottimo debutto "History Of Suffering" uscito sotto la cinese Collapse Of Utopia e mantiene sicuramente le promesse, avvalendosi di imponenti percussioni marziali su cui si appoggiano archi, strumenti a fiato e voci campionate e distorte. L'incedere è lento ed oppressivo per tutto l'album, che risulta duro e maestoso e riporta al martial industrial dei primi Toroidh che pochissime band fanno ancora, essendosi la più parte spostata o su contaminazioni ambient/neo-folk e della musica classica, oppure ripiegando su altri versanti dell'industrial. Le tracce hanno lo stesso tessuto, lo stesso "odore", però si differenziano marcatamente tra di loro in un amalgama riuscito e coerente trascinando l'ascoltatore in un mondo fatto di sangue, armi ed eroi. Ottimo lavoro!
Sito web: http://www.myspace.com/552608386
(M/B'06)

PETER BJÄRGÖ
The Architecture of Melancholy
CD (Cyclic Law)

Peter Bjärgö, già ideatore dei progetti cult di Arcana e Sophia, dà alla luce il suo secondo lavoro solista, grazie alla label canadese della Cyclic Law. La chitarra acustica, lo strumento che crea l’atmosfera dei sette brani intimisti di “The Architecture of Melancholy”, è accompagnata da tastiere minimali e da una voce tenebrosa che da forza all’intero album. Le atmosfere dei due precedenti progetti di Bjärgö appaiono solo in piccoli frammenti dei 40 minuti dell'album. Le trame melancoliche sono create ad arte, e ascolto dopo ascolto rapiranno gli ascoltatori. Un dark ambient anomalo, semplice nella composizione ma diretto, per nulla banale, ed è questo è il punto di forza di quest’album. Il CD è limitato a sole 700 copie, nella sola versione digipack a otto panelli.
Sito web:
www.myspace.com/mrbjargo
/www.cycliclaw.com/
(Nikita)

CHRISTINE PLAY VIOLA
Innocent Awareness
CD (Af music, Ts Musicx)

Penso che nelle recensioni bisogna essere sinceri con i lettori, essere diplomatici è ingannevole nei confronti di chi legge. Per cui cercherò di essere più sincero possibile, la recensione non è una sentenza ma solo una opinione personale di chi ascolta il disco. I Christine Play Viola stanno riscuotendo parecchio successo visto che spesso sono in tour in Italia e all'estero. Ma la musica è una cosa personale, può piacere a qualcuno mentre a qualcun'altro non dire nulla. E infatti a me questo disco non trasmette nessuna emozione. In 15 anni di recensioni ho ascoltato migliaia di dischi e ormai poche di questi mi colpiscono. Il sound dei CPV è una dark wave ispirata agli anni '80, poco personale e monocorde. Il cantato ricorda alcune volte la tipica timbrica del gothic rock alla Sisters of Mercy e altre volte è troppo alla "Robert Smith". L'ascolto di "Innocent Awarenènèss" scivola senza lasciarmi nulla, le undici tracce non mi hanno emozionato anche perché ho ascoltato troppi dischi simili a questo in questi anni (è dal 1985 che ascolto musica dark). Sono sicuro che i CPV ci mettono anima nella propria musica, ma devono ancora lavorarci sopra per dimostrare una personalità che poco esce da questo disco.
Sito web: www.myspace.com/christineplaysviola
(Nikita)

CINETECA MECCANICA
Deviazioni
CD (Fonoarte/Danze Moderne)


Davide De Santis e Alessandro Ruberto, i due ideatori di Cineteca Meccanica, dopo diversi live e un promo, debuttano ufficialmente con questo CD. Davide fa parte della scena alternativa milanese sin dagli anni '90. Prima con la band new wave "Le Maschere", poi con il progetto electro-industrial "Der Blaue Reiter" e in seguito, agli inizi del nuovo secolo, con U-bahn Enfants. Alessandro invece ha militato nell'electro band dei Valis e in altre bands. "Deviazioni" è ben registrato e curato e, fortunatamente, si distacca dal promo che non ci aveva colpito molto. Qui finalmente risaltano le qualità del duo: gli interessanti testi e il cantato personale di Davide e le basi elettroniche ben costruite di Alessandro. Il cantato in italiano è più diretto e coinvolgente per il genere proposto. Per far capire il genere della band ai nostri lettori, i C.M. possono ricordare alcune cose del primo Garbo, Faust'o e dei primi Blue Vertigo. Tuttavia grazie a un modo di cantare molto personale e identificativo i CM, pur ricordando i gruppi citati, hanno uno stile che li identifica. Dalla quinta traccia "Il mio cuore sanguina" l'album ci regala le migliori hit dell'album. Tra queste "Anima morte", con un testo incisivo e agguerrito e una base oscura e coinvolgente e "Junkie Love" dalle atmosfere wave romantic. Molto bello il brano "Continuo ad urlare" che sarebbe perfetto i dance-floor, dove ascoltarlo al posto dei soliti brani. Ben 14 tracce che faranno felici gli amanti della wave italiana.
Sito web: www.cinetecameccanica.it/
(Nikita)

CONSENSO
Un Disco Onesto
CD (Breakdown Records)

Un disco onesto ma dalla struttura meccanica consolidata in anni di gavetta al pc, costruendo melodie su melodie alla ricerca di un qualcosa che suoni piacevole e caritatevole. Questa è la sensazione trasferita dalla piattaforma materiale (cd) alla piattaforma sensoriale (mente). E il problemone insormontabile (magari volutamente) è tutto qui: un vocal straziante tra un italiano spento e un inglese maccheronico, fintamente sintetico anni '80. In realtà scusante oscurantista per limitare i propri limiti, infiniti e indefinibili. "Non sono un playboooy, io sono un romanticooo" è probabilmente "plagiata" da una ninnananna in garage composta da Cecchetto . Come se non bastasse la lingua italiana crolla rovinosamente su tappeti melodici che puzzano di crystal ball, sega master system e sedute "istruttive" di gruppo. Incredibile poter solo pensare di distribuire tra amici un simil-scempio, ancor più incredibile concepire tale oscenità e autoconvincersi di un piccolo capolavoro. Ancor peggio se la composizione fosse stata portata a termine "per gioco", cioè il classico tentativo di "rovinare musica, autorialità e coscienza" in una volta sola. "Un Disco Onesto", un disco pieno zeppo di limiti.
Sito web: http://www.facebook.com/consensomusica
(Pinhead)

DELENDA NOIA
Noia Estetica
CD (Disco Dada Records)

Dopo l'apparizione al Moonlight Festival 2011 in quel di Rimini, la loro presenza è un must. Sdoganati come se fossero dei supereroi, si sono appopriati della pazienza di tutti noi per esseresemprepresenti anche agli eventi facebook in cui nemmeno per sbaglio potrebbero presenziare. Basta esserci. Detto ciò, le cattiverie possono qui esaurirsi in quanto il loro sound è una deliziosa electrowave, non sdolcinata, piccante frizzante e noiosamente isterica. Adorano poetizzare in rima, una ninna nanna per adulti, un gioco che ricorda il percorso de Il Genio con maggior cupezza e decadenza. I dieci brani si susseguono ipnotizzando l'ascoltatore, è proprio quella ideale sintesi tra vocal italiano, tonalità e carinerie decadenti da simpatica chiacchierata bisexuale a conquistare l'attenzione. I testi sono una sintesi sociale banalotta, scontata ma raccontano un modo di essere quotidiano, non inculcano il bene o il male ma sanno raccontare e descrivere ciò che molti di noi sono: introspettivi e desiderosi di comprendersi (e comprensione).
Sito web: www.myspace.com/delendanoia
(Pinhead)

DESCENDANTS OF CAIN (D.O.C.)
Songs from a vanishing world
CD (Echozone)

Quinto lavoro per questi londinesi che propugnano la tematica della distruzione del pianeta ad opera dell'umanità stessa: non a caso parte dei proventi (o la totalità?) ricavati dalla vendita del cd andranno alla Wildlife Heritage Foundation. I D.O.C. propongono un album che è piuttosto fuori dagli schemi, sia per l'etichetta sotto la quale incidono, sia per l'album in sé che è estremamente vario e passa dalla traccia introduttiva in stile Arcana, con la meravigliosa voce di Ashley Dayour, a pezzi goth rock, continuando con ballate country/metal per finire con momenti in stile Marilyn Manson. Insomma, il disco è piuttosto spiazzante e non dà punti fermi, cosa che dà l'indizio di un approccio commerciale alla materia, anche se una varietà così grande e poco originale, che sembra prendere un po' dappertutto piuttosto che creare qualcosa di proprio, difficilmente incoraggerà gli acquirenti.
Sito web: http://www.descendantsofcain.co.uk
(M/B'06)

DIATHRIBA
La realtà aumentata
CD (Friction)


La band modenese è sulla scena alternativa da quasi vent'anni. In questi anni ha prodotto vari CD e si è sempre contraddistinta per essere una band personale. I testi sono molto poetici e sono il valore aggiunto della band che li ha resi diversi dalla maggior parte dei gruppi della scena. Inoltre, altro valore aggiunto dei Diathriba è il sound che li distingue per nulla scontato e che permette alla band di non essere una delle tante che clonano i gruppi storici. I Diathriba sono unici, riescono a creare un'atmosfera particolare in ogni traccia, non fanno musica ma poesia. "La realtà aumentata" ne è la conferma. Dalla traccia omonima che dal titolo all'album all'ultima, è un crescente di emozioni. "Etere", "Della Gioia" "Verità o deserti" sono perle di estrema bellezza. Un gruppo da scoprire per chi ama la musica con la emme maiuscola, per cui cercate al più presto questo CD!
Sito web: www.myspace.com/diathriba
(Nikita)

The DOORMEN
s/t
CD (autoprodotto)


Full length che fa debuttare i ravennati prodotti da Paolo Mauri (coinvolto per mixaggio e produzione in progetti eccellenti come Aftehours, Camerata Mediolanense ed Elio e le Storie Tese), la cui mano si vede in una resa del suono perfetta, che però mitiga forse troppo quella che è l'attitudine wave della band: si trovano quindi brani impeccabili dal punto di vista della resa dei suoni, delle melodie ed anche della varietà delle canzoni proposte senza mai intaccare l'integrità della proposta musicale, ma che non "sanguinano" come dovrebbero, quasi che questo sia un album commerciale, un po' come quando Marylin Manson ha sdoganato il rock industriale per le masse di ignoranti musicali di MTV. Sperando che questo doni al gruppo il medesimo successo, non ci si può però esimere dal provare una piccola fitta, provocata da un album di canzoni davvero ben fatte e gradevoli come raramente si è usi sentire in questo genere, ma che mancano di anima.
Sito web: http://www.myspace.com/thedoormenmusicitaly
(M/B'06)