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AAVV
Autolyse A SMYW Prod.
CD BOX (Show me your wounds)
NebO e la sua label Show me your wounds celebrano alla grande
questi primi quattro anni di attività con una compilation incentrata
sulla tematica del suicidio, ed in particolare sulle dinamiche
che conducono l'individuo a giungere in maniera ineluttabile verso
la tragica "soluzione finale". La versione in mio possesso é una
delle favolose 49 copie in formato box, che include oltre al cd
con le tredici tracce inedite proposte dagli artisti della label
elvetica anche due preziosi mini cd 3" di Maurizio Bianchi (Autolyse
appunto) ed Outworn, e tre oggetti legati al concept trattato:
una lametta, un piccolo cappio ed una fialetta di sangue. I nomi
in gioco sono di certo familiari per chi segue da sempre la label
di NebO, e più in generale l'area sperimentale, dark ambient ed
industrial nostrana; si va dagli ottimi Urna a Djinn, che abbiamo
visto all'opera nel corso dell'ultimo Congresso di Old Europa,
da Khem (già recensiti sulle nostre pagine con il loro "Come Forth")
al progetto Icydawn, facente capo allo svizzero Sacha Rovelli;
Sacha é attivo in qualità di chitarrista e sperimentatore dalla
metà degli anni '90, ed ultimamente la sua strada si é spesso
incrociata con quella di Aimaproject, che un ruolo così importante
ha avuto tra l'altro nel concepimento di questa bellissima compilation.
Bella mostra di sé fanno poi i pezzi da novanta quali Teatro Satanico,
la creatura SSHE Retina Stimulants di Paolo Bandera, i mitici
Sigillum S ed il padrino di tutto, Mr. Maurizio Bianchi. Penso
che non sia necessario dilungarsi oltre: una raccolta da avere
senza indugi.
Sito web: http://www.myspace.com/showmeyourwounds
(Oflorenz) |
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AAVV
Lost In The Humming Air - Music
inspired by Harold Budd
CD (Oktaf)
La
Oktaf tributa un album di cover ad Harold Budd, una delle più
influenti ed avanguardistiche figure nell'ambito della musica
drone ambient di matrice pianistica. Tredici tracce esclusive
donate gratuitamente da altrettante band allo scopo di raccogliere
fondi tramite le vendite della compilation e destinarli al finanziamento
di un progetto umanitario scelto da Budd. L'idea è nata da due
dei suoi amici più stretti che naturalmente compaiono nella
compilation, Martin Juhls (Marsen Jules) e Raphael Irisarri
(The Sight Below), i quali hanno sempre fortemente ammirato
la musica di Budd e subìto una grandissima influenza nei loro
lavori, sentendosi quindi in debito verso di lui. Con questo
cd, uscito nel cinquantenario della sua carriera, insieme ad
artisti di prima grandezza come Biosphere, Deaf Center, Porn
Sword Tobacco e Andrew Thomas, i due cercano quindi di estinguere
questo debito ed allo stesso tempo tributare un omaggio colmo
di rispetto ad uno dei padri della drone music, chiedendo ai
singoli artisti di portare una traccia che ricalchi o incanali
i canoni artistici di Budd. L'obiettivo è sicuramente centrato,
l'unita d'insieme dei pezzi che provengono da artisti così differenti
raggiunge in pieno lo scopo, non percependosi quasi il salto
da un gruppo all'altro, grazie soprattutto all'elevato livello
degli attori in gioco.
Sito web: http://www. oktaf.com
(M/B'06)
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AEVUM
Nova vita
CD (autoprodotto)
Ep
che segue il demo del 2008 per questa band torinese autrice
di un dignitoso gothic metal caratterizzato dal cantato operistico
della cofondatrice insieme a Richard, Evelyn Moon, che si alterna
con parti vocali sia liriche sia più estreme della voce maschile
di Hydra. La band consta in totale di ben sette elementi e si
può sintetizzare come un incrocio tra Nightwish per l'approccio
vocale femminile e le ritmiche, Cradle of Filth per le sovrapposizioni
vocali maschili estreme growl e scream anche se con toni decisamente
meno sanguinari, ed infine Therion e Paradise Lost per quanto
riguarda l'approccio e l'attitudine musicale. Questo però non
basta a completare l'idea di una band ambiziosa che canta principalmente
in italiano, alternandolo all'inglese ed al latino, infarcendo
i testi di citazioni dotte come gli estratti da l'inno alla
bellezza Baudelairiano e dalla Divina Commedia, o ancora la
rivisitazione del Canon in F minor di Chopin. Le singole tracce
sono corpose, eccezion fatta per intro, outro e l'intermezzo
"From dust to..." con strutture complesse e dense, ma mai caotiche
o confuse. Due punti deboli, considerando che questo è probabilmente
un avvicinamento all'uscita del full length: la pronuncia inglese
è piuttosto approssimativa e, se l'intento è quello di affacciarsi
su uno scenario internazionale, l'italiano dovrà (purtroppo)
sparire a favore di questa lingua barbara. In secundo, più originalità
e meno accademia: che siano bravi lo abbiamo capito, ora serve
lo spunto per emergere e forse una maggiore capacità di sintesi.
Sito web: http://www.aevumband.com
(M/B'06)
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AIMAPROJECT
Di Aima il segno
CD (Show me your wounds)
La mente di Les Jumeaux Discordants raccoglie in questa preziosa
compilation edita dall'elvetica Show me your wounds le migliori
collaborazioni collezionate in anni di attività, alcune delle
quali sfociate in duraturi progetti artistici ed altre rimaste
episodi isolati, ma non per questo meno meritevoli di essere ricordate
e riportate a nuova vita. Molteplici i nomi coinvolti, a partire
dal progetto base di Les Jumeaux (di cui Luisa ci ripropone gli
inediti "Stanze" e "Horus"), sino alla proficua unione di intenti
con la mente di Pino "Il Lupo" Carafa, già collaboratore pluriennale
della Camerata Mediolanense. E proprio un brano che apparve sul
10" pollici della Camerata "L'Alfiere", allora proposto sotto
lo pseudonimo di Pavor Nocturnus, viene qui reinterpretato magistralmente
da Insula Lucis, recente progetto a quattro mani tra Aima e Il
Lupo. Insula Lucis ci omaggia anche di una cover della celebre
"White Rabbit" dei seminali Jefferson Airplane, mentre il breve
"haiku" scritto da Aima "Occhi di Notte" viene presentato semplicemente
come AimA + Pino Carafa. Presente anche il gelido progetto ambientale
del veneto Yvan Battaglia LCHM (di cui abbiamo parlato recentemente
in occasione dell'esordio ufficiale di "Terra Australis Incognita"),
qui all'opera insieme a Daimatland, il fresco progetto di Aima
e della violoncellista Detty votato a trasporre in musica gli
haiku dell'autrice. Tra i nomi altisonanti della scena non possiamo
scordare Mr. Allerseelen Gerhard Hallstatt, qui impegnato nel
canto in lingua madre di "Nacht". Figurano infine tra i compagni
di viaggio della nostra Luisa l'interessante progetto di ricerca
Fehu, l'ormai quindicinale one-man band legata alla mitologia
nordica Wutanes Heer, ed Im Einsatz, side project dark-ambient/industrial
degli svizzeri Die Macht. Un viaggio appassionante nel segno mistico
ed arcano di Aimaproject, ed un disco che per chi scrive é ad
oggi tra le migliori uscite in assoluto per la label di NebO.
Sito web: http://www.aimaproject.it/
(Oflorenz) |
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ALIEN
HAND SYNDROME
The sincere and the cryptic
CD (Echozone)
Debutto
straordinario per questi viennesi capitanati da Clemens Engert,
polistrumentista ed autore, o co-autore insieme al bassista
Emile Rameau, di tutti i testi. La grafica ci trasporta immediatamente
in un luogo fatto di vecchi ricordi sbiaditi, ambientazioni
squallide che possono portare alla mente il film "Spider", incubi
infantili come enormi ragni governati a guisa di surreali marionette
ed un grigio alone di morte che permea il tutto. La musica rende
il tutto meno soffocante e più piacevole, ricalcando il modello
portato in auge dai Muse alternato a brani che riportano alla
mente le oscure ballate di Nick Cave. Questo però non deve fuorviare
quello che è effettivamente il nocciolo della proposta musicale
e cioè gothic/alternative rock contaminato da nu metal prendendo
il meglio da entrambi con un risultato emozionale, solidamente
rock, a tratti industriale ed abrasivo, sempre ispirato ed adatto
a soddisfare un pubblico davvero ampio senza essere commerciale,
scontato o poco originale, anche se paga dazio in certi momenti
troppo simili ai precursori dei generi trattati.
Sito web: http://www.alien-hand-syndrome.com
(M/B'06)
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ALIEN
VAMPIRES
Clubbers Die Younger
CD (Alfa-Matrix)
Esce
il nuovo ep pre-full-length per questo gruppo italo/britannico
che si definisce techno/black industrial, invero piuttosto lungo
visto che dura oltre 40 minuti, ma costituito di fatto solo
da quattro nuove tracce, quattro remix delle stesse e due (di
cui una tra le nuove già citate) in collaborazione con Sonya
Scarlet dei Theatre des Vampires. Il gruppo è decisamente techno
e quasi niente black industrial, non ha nulla a che fare con
gli MZ.412 tanto per fare un nome, tuttavia propone un'immagine
antisociale ed estrema fatta di sesso, droga e blasfemia, sia
nei testi, che nelle copertine, sicuramente influenzata fortemente
da Nysrok, ex membro di Aborym, gruppo che ha avuto tra le sue
fila una leggenda del black metal come Attila Csihar. Vocals
distorte, hard beats sonorità techno-industriali spietate, ma
nulla di davvero estremo, piuttosto roba da clubbers "cattivi".
Sito web: http://www.myspace.com/alienvampires666
(M/B'06)
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ANTIKATECHON
Chrisma Crucifixorum
CD (Rage in Eden Records)
La dark ambient (secondo lavoro di Davide Del Col con questo
moniker n.d.r) miete vittime tra i polacchi. Folgorati sulla
via dell'inettitudine, si lasciano travolgere dalle atmosfere
criptiche delle camere di risonanza catacombali. Nonostante
la celebrazione si svolga secondo i dettami della regola aurea
dogmatica (lo stupore si carica di incantevole armonia cosmica
e trasale), il desiderio di libertà sovrasta l'iniziazione per
una più tiepida lezione di darkitudine. Sei tracce di desolazione
collettiva, una esperienza di vita nelle viscere della terra
laddove l'uomo ha posato le sue pietre per ascoltare il suono
della terra oltre la spiritualità. Lo spazio è respiro, l'ossigeno
è goccia, il tempo è nullità. Per ritrovare se stessi nel labirinto
della perdizione e provare ad uscirne senza abbandonare la percezione
che fuori tutto è carta velina.
(Pinhead)
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CENTRAL
UNIT
Loving Machinery
12'' EP 30th Anniversary Edition (Mannequin)
Esce
sotto Mannequin la ristampa limitata a 300 copie, a trent'anni
di distanza dell'indimenticabile ep di uno dei gruppi fondamentali
della scena new wave italiana. Formatisi nel 1981, questi bolognesi,
considerati come la risposta italiana ai Tuxedomoon dei quali
non a caso è inclusa la cover "What use?", sono stati tra i
primi in Italia ad utilizzare apparecchiature elettroniche come
synth e drum machine per creare paesaggi sonori. Suoni elettronici
minimali ed atmosferici dunque, che non sentono il passare degli
anni e la Mannequin lo sa bene e riporta alla luce questa preziosa
gemma nostrana. Consigliato.
Sito web: http://www.centralunit.com
(M/B'06)
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CHANNEL-EAST
Window to Earth
CD (Echozone)
Arrivano
al terzo lavoro i tedeschi Channel-East, alfieri dell'electro-pop
più smaccatamente ballabile e commerciale, che ben si colloca
tra i lavori più conformisti e piatti della scena, anche se
difficilmente questo genere musicale può dar vita a proposte
più evolute, a causa della sua stessa natura. Struttura delle
canzoni povera, elettronica mediocre, abuso del vocoder al punto
da nauseare anche Cher: la sensazione è che questi ragazzi siano
fuori posto, proiettati verso un mainstream che però non li
ha ancora accolti. Continuano quindi ad andare avanti per la
loro strada con etichette come Echozone, che invece sta evolvendo
verso una scuderia più variegata dal punto di vista dei generi
trattati e forse non supporterà ancora per molto gruppi del
genere. Chiudono l'album tre remix ad opera di Frozen Plasma,
Re:\Legion ed Assemblage 23, che ne alzano un po' il livello
complessivo, ma non al punto da pensare di riascoltarlo.
Sito web: http://www.channel-east.de
(M/B'06)
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CLAUDIO
MILANO & ERNA FRANSSENS aka KASJANOOVA
Adython
CD (dEN Records)
Claudio
Milano ritorna con una nuova prova di avanguardia musicale.
Per chi non lo conoscesse, questo artista poliedrico come ce
ne sono pochi ha un passato dedicato allo studio di canto, pianoforte,
composizione, dizione e lettura teatrale: questi studi gli hanno
permesso di dedicarsi a due carriere parallele nella musica
e nel teatro, carriere che spesso e volentieri sono confluite
in lavori unici e fuori dal comune proprio per il background
molto particolare di questo personaggio. Questo cd ricalca questa
ambivalenza culturale e si presenta, musicalmente parlando,
come un'opera ardita di sperimentazione a cavallo tra vocalizzi
isterici che ricordano Diamanda Galás, grazie alla straordinaria
voce di Milano, ed approccio krautrock/industrial in pieno stile
Nurse With Wound condito da spunti avant-jazz, con però i mezzi
tecnologici moderni che permettono rese sonore eccezionali e
collocano l'opera tra le avanguardie dello sperimentalismo.
Erna Frassens, scrittrice belga, supporta questo lavoro con
due composizioni che fungono da testo, riportato in italiano,
delle due tracce presenti nel cd, mentre Attila Faravelli ed
Alfonso Santimone curano la parte rumoristica integrando il
sax di Stefano Ferrian. La tematica portante è proprio quella
della voce come strumento musicale, oggetto di insegnamento
del compianto Demetrio Stratos, ed anche forse come mistero
antichissimo ed insondabile dell'origine del tutto, come verbo
che si è fatto carne, citando i sacri testi. Coerente con la
proposta, un originalissimo cartonato a fungere da confezione,
ottimamente concepito e perfettamente coeso col cd. Disco molto
difficile, sarà capito tra vent'anni, ma è uscito adesso, quindi
va acquistato ed ascoltato fino alla nausea ed oltre.
Sito web: http://www.claudiomilano.it
(M/B'06)
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DER
HIMMEL ÜBER BERLIN
s/t
CDR (autoprodotto)
Dalla
ventosa Trieste arrivano i DHUB, al loro debutto con queste
quattro tracce. Il loro sound è un postpunk di matrice '80 che,
più che richiamare Berlino come cita il nome della band, ricorda
bands inglesi come Red Lorry Yellow Lorry, UK Decay, etc. La
line-up vede: Davide Simeon (chitarra), Paolo Rossi (drums,
voce), Stefano Bradisca (basso, chitarra), e Giorgio B. (voce).
Quattro tracce ben ritmate ed energiche che fanno ben sperare
nel futuro di questo combo triestino. Se le prime tre tracce
"Varena", "A sad boy", "Sweet Dancing butterfly" sono abbastanza
lineari tra loro, l'ultima traccia, la rockeggiante "Sherpo",
fortunatamente si contraddistingue dando un tocco in più a questo
EP.
(Nikita)
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DER
HIMMEL ÜBER BERLIN
Live 07.04.12
CDR (Swiss Dark Nights)
Prima
uscita per la neolabel SDN che ha cercato di svegliare il Canton
Ticino programmando in soli sei mesi una decina di concerti
di band dark wave proveniente dall'Italia. Ora l'etichetta ha
come progetto quello di pubblicare i live delle band che hanno
suonato per lei. Il primo concerto ad essere pubblicato è quello
dei DHU, registrato il 7 Aprile 2012, con ben 16 tracce, due
delle quali "Sad Boy" e"Sweet Dancing Butterfly" comprese nel
precedente EP. Da quartetto, la postpunk band triestina diventa
trio perdendo per strada Giorgio B.. Nonostante questo i restanti
tre componenti non si perdono d'animo e in questo live sfoderano,
con grande energia, il loro repertorio edito e inedito. DHUB
hanno sia brani potenti che brani più lenti, dimostrando che
la loro espressione musicale non è limitata ma piena di imput.
Se l’EP li avvicinavo verso sonorità postpunk anni ’80 qui virano
verso un gothic rock anni ’90 di stampo inglese. Un sound onesto
e senza fronzoli che, a volte però, risulta un po’ monocorde.
Tuttavia ritengo che per dare un giudizio definitivo sulle nuove
tracce debba aspettare di ascoltare le versioni in studio. A
mio avviso ritengo che se venisse aggiunta una tastiera questa
potrebbe dare più colore ai brani. Certamente piaceranno a chi
ama questo tipo di sonorità. La prima stampa del live dei DHUB
è limitata a solo 100 copie e ritengo che sia un disco da avere
sia per sostenere le nuove band che l'impegno della nuova label
SDN! Infatti la Swiss Dark Nights, oltre ad aver cercato di
svegliare la svizzera italiana, ha dato una scossa importante
alla scena italiana, dimostrando che si può osare, è solo chi
osa viene premiato.
Sito web: http://www.facebook.com/SwissDarkNights
(Nikita)
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DEVIATED
SISTER TV
Cronaca vera
CDR (Murderabilia Records)
Qualche
giorno fa’ mi è capitato tra le mani, in una vecchia locanda
della bassa modenese, una copia del mitico settimanale che da
il titolo a questo disco del duo alessandrino: era la numero
2077. CRONACA VERA accompagna da una vita la storia “noir” del
nostro paese, raccontandoci nelle sue tipiche pagine dai colori
grigio/nero/rosso e giallino di omicidi, stupri, relazioni morbose
e storie di ordinaria disperazione che costellano la quotidianità
del Belpaese. Brillante l’intuizione da parte di Mario ed Alice,
in arte Deviated Sister TV, di dedicare un concept al disperato
universo di Cronaca Vera, autoproducendo un cdr limitato a sole
99 copie che richiama sin dal look il tipico formato del giornale:
un bel collage “do it yourself” di spassosissimi ritagli, con
titoli che spaziano da “Sedotta mentre vola sul trapezio” a
“Voglio la foto del tuo amico evirato”, il tutto custodito nel
classico DVD case formato A5. In linea i macabri titoli dei
sette brani, ispirati anch’essi da articoli e lettere di lettori
apparse nel tempo nel mitico “true crime magazine” tutto italiano.
Il sound? Industrial vecchia scuola, di quello vero e senza
compromessi, che amavamo ascoltare su nastro nell’epoca d’oro
del tape-trading e della Slaughter di Marco Corbelli. Indispensabile!
Sito web: http://deviatedsistertv.bandcamp.com/
(Oflorenz)
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DIODATI
Diem supremum obire
CD (Echozone)
Penne
di uccello bianche su fondo nero: così si presenta il secondo
lavoro del terzetto proveniente da Regensburg sotto Körperschall
Records, dopo il debutto con Bright Light. Va subito detto che
questi ragazzi sono dei veri musicisti, nel senso tradizionale
del termine, autori di una tetra musica da camera, che trae
linfa ed ispirazione da gruppi come Sopor Aeternus e Lacrimosa,
con accenti però meno oscuri rispetto ai primi e meno classici
rispetto ai secondi, accomunandosi ad entrambi per il tono gotico,
romantico e malinconico, che trasforma e forse supera l'immortale
"Lili Marleen", nella cover magistralmente eseguita e contenuta
nell'album. L'oggetto del lavoro è, come dice il titolo, il
percorso verso il giorno supremo, quello del trapasso, accompagnato
dalla eccezionale voce di Gwydion e dai recitati di Marcus Testory
e Christian von Aster. Citazioni di Poe, Schiller e Busch fanno
da corollario a questa opera elitaria e sicuramente sottovalutata,
almeno per il momento. Una delle migliori uscite in assoluto
per la Echozone, questo è sicuro.
Sito web: http://www.myspace.com/diodati
(M/B'06)
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DISKONNEKTED
Hotel Existence
CD (Alfa-Matrix)
La creatura del belga Jan Dewulf arriva al quarto album, rimanendo
sempre a cavallo tra progressive techno, ebm, electro ed industrial:
musica di notevole spessore, geniale ed accattivante, una tempesta
sonora coinvolgente ed emozionante, in cui si alternano vere e
proprie canzoni con le influenze più disparate, dal synth-pop
di Yesteryears, alla "Prodigy oriented" Conspiracy, all'electro-rock
di Justify, allo spettacolare incrocio di raffinato electro-pop,
industrial e dubstep di Dark Place e così via. Punto debole potrebbe
essere forse l'eccessiva varietà stilistica, a cui però sopperisce
l'eccellente tecnica di Dewulf, che tiene insieme il pacchetto
in maniera egregia ed apparentemente senza particolare sforzo
con un sound compatto e canzoni sapientemente strutturate. E'
disponibile anche l'edizione limitata con il secondo cd che raccoglie
una serie di remix di Psy'Aviah, Essence of Mind e Liquid Divine,
per citare i più noti. Lavoro eccellente.
Sito web: http://www.diskonnekted.com
(M/B'06) |
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