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RECENSION DISCHI (estate 2012)
AAVV
Autolyse A SMYW Prod.
CD BOX (Show me your wounds)


NebO e la sua label Show me your wounds celebrano alla grande questi primi quattro anni di attività con una compilation incentrata sulla tematica del suicidio, ed in particolare sulle dinamiche che conducono l'individuo a giungere in maniera ineluttabile verso la tragica "soluzione finale". La versione in mio possesso é una delle favolose 49 copie in formato box, che include oltre al cd con le tredici tracce inedite proposte dagli artisti della label elvetica anche due preziosi mini cd 3" di Maurizio Bianchi (Autolyse appunto) ed Outworn, e tre oggetti legati al concept trattato: una lametta, un piccolo cappio ed una fialetta di sangue. I nomi in gioco sono di certo familiari per chi segue da sempre la label di NebO, e più in generale l'area sperimentale, dark ambient ed industrial nostrana; si va dagli ottimi Urna a Djinn, che abbiamo visto all'opera nel corso dell'ultimo Congresso di Old Europa, da Khem (già recensiti sulle nostre pagine con il loro "Come Forth") al progetto Icydawn, facente capo allo svizzero Sacha Rovelli; Sacha é attivo in qualità di chitarrista e sperimentatore dalla metà degli anni '90, ed ultimamente la sua strada si é spesso incrociata con quella di Aimaproject, che un ruolo così importante ha avuto tra l'altro nel concepimento di questa bellissima compilation. Bella mostra di sé fanno poi i pezzi da novanta quali Teatro Satanico, la creatura SSHE Retina Stimulants di Paolo Bandera, i mitici Sigillum S ed il padrino di tutto, Mr. Maurizio Bianchi. Penso che non sia necessario dilungarsi oltre: una raccolta da avere senza indugi.
Sito web: http://www.myspace.com/showmeyourwounds
(Oflorenz)

AAVV
Lost In The Humming Air - Music inspired by Harold Budd
CD (Oktaf)

La Oktaf tributa un album di cover ad Harold Budd, una delle più influenti ed avanguardistiche figure nell'ambito della musica drone ambient di matrice pianistica. Tredici tracce esclusive donate gratuitamente da altrettante band allo scopo di raccogliere fondi tramite le vendite della compilation e destinarli al finanziamento di un progetto umanitario scelto da Budd. L'idea è nata da due dei suoi amici più stretti che naturalmente compaiono nella compilation, Martin Juhls (Marsen Jules) e Raphael Irisarri (The Sight Below), i quali hanno sempre fortemente ammirato la musica di Budd e subìto una grandissima influenza nei loro lavori, sentendosi quindi in debito verso di lui. Con questo cd, uscito nel cinquantenario della sua carriera, insieme ad artisti di prima grandezza come Biosphere, Deaf Center, Porn Sword Tobacco e Andrew Thomas, i due cercano quindi di estinguere questo debito ed allo stesso tempo tributare un omaggio colmo di rispetto ad uno dei padri della drone music, chiedendo ai singoli artisti di portare una traccia che ricalchi o incanali i canoni artistici di Budd. L'obiettivo è sicuramente centrato, l'unita d'insieme dei pezzi che provengono da artisti così differenti raggiunge in pieno lo scopo, non percependosi quasi il salto da un gruppo all'altro, grazie soprattutto all'elevato livello degli attori in gioco.
Sito web: http://www. oktaf.com
(M/B'06)

AEVUM
Nova vita
CD (autoprodotto)

Ep che segue il demo del 2008 per questa band torinese autrice di un dignitoso gothic metal caratterizzato dal cantato operistico della cofondatrice insieme a Richard, Evelyn Moon, che si alterna con parti vocali sia liriche sia più estreme della voce maschile di Hydra. La band consta in totale di ben sette elementi e si può sintetizzare come un incrocio tra Nightwish per l'approccio vocale femminile e le ritmiche, Cradle of Filth per le sovrapposizioni vocali maschili estreme growl e scream anche se con toni decisamente meno sanguinari, ed infine Therion e Paradise Lost per quanto riguarda l'approccio e l'attitudine musicale. Questo però non basta a completare l'idea di una band ambiziosa che canta principalmente in italiano, alternandolo all'inglese ed al latino, infarcendo i testi di citazioni dotte come gli estratti da l'inno alla bellezza Baudelairiano e dalla Divina Commedia, o ancora la rivisitazione del Canon in F minor di Chopin. Le singole tracce sono corpose, eccezion fatta per intro, outro e l'intermezzo "From dust to..." con strutture complesse e dense, ma mai caotiche o confuse. Due punti deboli, considerando che questo è probabilmente un avvicinamento all'uscita del full length: la pronuncia inglese è piuttosto approssimativa e, se l'intento è quello di affacciarsi su uno scenario internazionale, l'italiano dovrà (purtroppo) sparire a favore di questa lingua barbara. In secundo, più originalità e meno accademia: che siano bravi lo abbiamo capito, ora serve lo spunto per emergere e forse una maggiore capacità di sintesi.
Sito web: http://www.aevumband.com
(M/B'06)

AIMAPROJECT
Di Aima il segno
CD (Show me your wounds)


La mente di Les Jumeaux Discordants raccoglie in questa preziosa compilation edita dall'elvetica Show me your wounds le migliori collaborazioni collezionate in anni di attività, alcune delle quali sfociate in duraturi progetti artistici ed altre rimaste episodi isolati, ma non per questo meno meritevoli di essere ricordate e riportate a nuova vita. Molteplici i nomi coinvolti, a partire dal progetto base di Les Jumeaux (di cui Luisa ci ripropone gli inediti "Stanze" e "Horus"), sino alla proficua unione di intenti con la mente di Pino "Il Lupo" Carafa, già collaboratore pluriennale della Camerata Mediolanense. E proprio un brano che apparve sul 10" pollici della Camerata "L'Alfiere", allora proposto sotto lo pseudonimo di Pavor Nocturnus, viene qui reinterpretato magistralmente da Insula Lucis, recente progetto a quattro mani tra Aima e Il Lupo. Insula Lucis ci omaggia anche di una cover della celebre "White Rabbit" dei seminali Jefferson Airplane, mentre il breve "haiku" scritto da Aima "Occhi di Notte" viene presentato semplicemente come AimA + Pino Carafa. Presente anche il gelido progetto ambientale del veneto Yvan Battaglia LCHM (di cui abbiamo parlato recentemente in occasione dell'esordio ufficiale di "Terra Australis Incognita"), qui all'opera insieme a Daimatland, il fresco progetto di Aima e della violoncellista Detty votato a trasporre in musica gli haiku dell'autrice. Tra i nomi altisonanti della scena non possiamo scordare Mr. Allerseelen Gerhard Hallstatt, qui impegnato nel canto in lingua madre di "Nacht". Figurano infine tra i compagni di viaggio della nostra Luisa l'interessante progetto di ricerca Fehu, l'ormai quindicinale one-man band legata alla mitologia nordica Wutanes Heer, ed Im Einsatz, side project dark-ambient/industrial degli svizzeri Die Macht. Un viaggio appassionante nel segno mistico ed arcano di Aimaproject, ed un disco che per chi scrive é ad oggi tra le migliori uscite in assoluto per la label di NebO.
Sito web: http://www.aimaproject.it/
(Oflorenz)

ALIEN HAND SYNDROME
The sincere and the cryptic
CD (Echozone)

Debutto straordinario per questi viennesi capitanati da Clemens Engert, polistrumentista ed autore, o co-autore insieme al bassista Emile Rameau, di tutti i testi. La grafica ci trasporta immediatamente in un luogo fatto di vecchi ricordi sbiaditi, ambientazioni squallide che possono portare alla mente il film "Spider", incubi infantili come enormi ragni governati a guisa di surreali marionette ed un grigio alone di morte che permea il tutto. La musica rende il tutto meno soffocante e più piacevole, ricalcando il modello portato in auge dai Muse alternato a brani che riportano alla mente le oscure ballate di Nick Cave. Questo però non deve fuorviare quello che è effettivamente il nocciolo della proposta musicale e cioè gothic/alternative rock contaminato da nu metal prendendo il meglio da entrambi con un risultato emozionale, solidamente rock, a tratti industriale ed abrasivo, sempre ispirato ed adatto a soddisfare un pubblico davvero ampio senza essere commerciale, scontato o poco originale, anche se paga dazio in certi momenti troppo simili ai precursori dei generi trattati.
Sito web: http://www.alien-hand-syndrome.com
(M/B'06)

ALIEN VAMPIRES
Clubbers Die Younger
CD (Alfa-Matrix)

Esce il nuovo ep pre-full-length per questo gruppo italo/britannico che si definisce techno/black industrial, invero piuttosto lungo visto che dura oltre 40 minuti, ma costituito di fatto solo da quattro nuove tracce, quattro remix delle stesse e due (di cui una tra le nuove già citate) in collaborazione con Sonya Scarlet dei Theatre des Vampires. Il gruppo è decisamente techno e quasi niente black industrial, non ha nulla a che fare con gli MZ.412 tanto per fare un nome, tuttavia propone un'immagine antisociale ed estrema fatta di sesso, droga e blasfemia, sia nei testi, che nelle copertine, sicuramente influenzata fortemente da Nysrok, ex membro di Aborym, gruppo che ha avuto tra le sue fila una leggenda del black metal come Attila Csihar. Vocals distorte, hard beats sonorità techno-industriali spietate, ma nulla di davvero estremo, piuttosto roba da clubbers "cattivi".
Sito web: http://www.myspace.com/alienvampires666
(M/B'06)

ANTIKATECHON
Chrisma Crucifixorum
CD (Rage in Eden Records)

La dark ambient (secondo lavoro di Davide Del Col con questo moniker n.d.r) miete vittime tra i polacchi. Folgorati sulla via dell'inettitudine, si lasciano travolgere dalle atmosfere criptiche delle camere di risonanza catacombali. Nonostante la celebrazione si svolga secondo i dettami della regola aurea dogmatica (lo stupore si carica di incantevole armonia cosmica e trasale), il desiderio di libertà sovrasta l'iniziazione per una più tiepida lezione di darkitudine. Sei tracce di desolazione collettiva, una esperienza di vita nelle viscere della terra laddove l'uomo ha posato le sue pietre per ascoltare il suono della terra oltre la spiritualità. Lo spazio è respiro, l'ossigeno è goccia, il tempo è nullità. Per ritrovare se stessi nel labirinto della perdizione e provare ad uscirne senza abbandonare la percezione che fuori tutto è carta velina.
(Pinhead)

CENTRAL UNIT
Loving Machinery
12'' EP 30th Anniversary Edition (Mannequin)

Esce sotto Mannequin la ristampa limitata a 300 copie, a trent'anni di distanza dell'indimenticabile ep di uno dei gruppi fondamentali della scena new wave italiana. Formatisi nel 1981, questi bolognesi, considerati come la risposta italiana ai Tuxedomoon dei quali non a caso è inclusa la cover "What use?", sono stati tra i primi in Italia ad utilizzare apparecchiature elettroniche come synth e drum machine per creare paesaggi sonori. Suoni elettronici minimali ed atmosferici dunque, che non sentono il passare degli anni e la Mannequin lo sa bene e riporta alla luce questa preziosa gemma nostrana. Consigliato.
Sito web: http://www.centralunit.com (M/B'06)

CHANNEL-EAST
Window to Earth
CD (Echozone)

Arrivano al terzo lavoro i tedeschi Channel-East, alfieri dell'electro-pop più smaccatamente ballabile e commerciale, che ben si colloca tra i lavori più conformisti e piatti della scena, anche se difficilmente questo genere musicale può dar vita a proposte più evolute, a causa della sua stessa natura. Struttura delle canzoni povera, elettronica mediocre, abuso del vocoder al punto da nauseare anche Cher: la sensazione è che questi ragazzi siano fuori posto, proiettati verso un mainstream che però non li ha ancora accolti. Continuano quindi ad andare avanti per la loro strada con etichette come Echozone, che invece sta evolvendo verso una scuderia più variegata dal punto di vista dei generi trattati e forse non supporterà ancora per molto gruppi del genere. Chiudono l'album tre remix ad opera di Frozen Plasma, Re:\Legion ed Assemblage 23, che ne alzano un po' il livello complessivo, ma non al punto da pensare di riascoltarlo.
Sito web: http://www.channel-east.de
(M/B'06)

CLAUDIO MILANO & ERNA FRANSSENS aka KASJANOOVA
Adython
CD (dEN Records)

Claudio Milano ritorna con una nuova prova di avanguardia musicale. Per chi non lo conoscesse, questo artista poliedrico come ce ne sono pochi ha un passato dedicato allo studio di canto, pianoforte, composizione, dizione e lettura teatrale: questi studi gli hanno permesso di dedicarsi a due carriere parallele nella musica e nel teatro, carriere che spesso e volentieri sono confluite in lavori unici e fuori dal comune proprio per il background molto particolare di questo personaggio. Questo cd ricalca questa ambivalenza culturale e si presenta, musicalmente parlando, come un'opera ardita di sperimentazione a cavallo tra vocalizzi isterici che ricordano Diamanda Galás, grazie alla straordinaria voce di Milano, ed approccio krautrock/industrial in pieno stile Nurse With Wound condito da spunti avant-jazz, con però i mezzi tecnologici moderni che permettono rese sonore eccezionali e collocano l'opera tra le avanguardie dello sperimentalismo. Erna Frassens, scrittrice belga, supporta questo lavoro con due composizioni che fungono da testo, riportato in italiano, delle due tracce presenti nel cd, mentre Attila Faravelli ed Alfonso Santimone curano la parte rumoristica integrando il sax di Stefano Ferrian. La tematica portante è proprio quella della voce come strumento musicale, oggetto di insegnamento del compianto Demetrio Stratos, ed anche forse come mistero antichissimo ed insondabile dell'origine del tutto, come verbo che si è fatto carne, citando i sacri testi. Coerente con la proposta, un originalissimo cartonato a fungere da confezione, ottimamente concepito e perfettamente coeso col cd. Disco molto difficile, sarà capito tra vent'anni, ma è uscito adesso, quindi va acquistato ed ascoltato fino alla nausea ed oltre.
Sito web: http://www.claudiomilano.it
(M/B'06)

DER HIMMEL ÜBER BERLIN
s/t
CDR (autoprodotto)

Dalla ventosa Trieste arrivano i DHUB, al loro debutto con queste quattro tracce. Il loro sound è un postpunk di matrice '80 che, più che richiamare Berlino come cita il nome della band, ricorda bands inglesi come Red Lorry Yellow Lorry, UK Decay, etc. La line-up vede: Davide Simeon (chitarra), Paolo Rossi (drums, voce), Stefano Bradisca (basso, chitarra), e Giorgio B. (voce). Quattro tracce ben ritmate ed energiche che fanno ben sperare nel futuro di questo combo triestino. Se le prime tre tracce "Varena", "A sad boy", "Sweet Dancing butterfly" sono abbastanza lineari tra loro, l'ultima traccia, la rockeggiante "Sherpo", fortunatamente si contraddistingue dando un tocco in più a questo EP.
(Nikita)

DER HIMMEL ÜBER BERLIN
Live 07.04.12
CDR (Swiss Dark Nights)

Prima uscita per la neolabel SDN che ha cercato di svegliare il Canton Ticino programmando in soli sei mesi una decina di concerti di band dark wave proveniente dall'Italia. Ora l'etichetta ha come progetto quello di pubblicare i live delle band che hanno suonato per lei. Il primo concerto ad essere pubblicato è quello dei DHU, registrato il 7 Aprile 2012, con ben 16 tracce, due delle quali "Sad Boy" e"Sweet Dancing Butterfly" comprese nel precedente EP. Da quartetto, la postpunk band triestina diventa trio perdendo per strada Giorgio B.. Nonostante questo i restanti tre componenti non si perdono d'animo e in questo live sfoderano, con grande energia, il loro repertorio edito e inedito. DHUB hanno sia brani potenti che brani più lenti, dimostrando che la loro espressione musicale non è limitata ma piena di imput. Se l’EP li avvicinavo verso sonorità postpunk anni ’80 qui virano verso un gothic rock anni ’90 di stampo inglese. Un sound onesto e senza fronzoli che, a volte però, risulta un po’ monocorde. Tuttavia ritengo che per dare un giudizio definitivo sulle nuove tracce debba aspettare di ascoltare le versioni in studio. A mio avviso ritengo che se venisse aggiunta una tastiera questa potrebbe dare più colore ai brani. Certamente piaceranno a chi ama questo tipo di sonorità. La prima stampa del live dei DHUB è limitata a solo 100 copie e ritengo che sia un disco da avere sia per sostenere le nuove band che l'impegno della nuova label SDN! Infatti la Swiss Dark Nights, oltre ad aver cercato di svegliare la svizzera italiana, ha dato una scossa importante alla scena italiana, dimostrando che si può osare, è solo chi osa viene premiato.
Sito web: http://www.facebook.com/SwissDarkNights
(Nikita)

DEVIATED SISTER TV
Cronaca vera
CDR (Murderabilia Records)

Qualche giorno fa’ mi è capitato tra le mani, in una vecchia locanda della bassa modenese, una copia del mitico settimanale che da il titolo a questo disco del duo alessandrino: era la numero 2077. CRONACA VERA accompagna da una vita la storia “noir” del nostro paese, raccontandoci nelle sue tipiche pagine dai colori grigio/nero/rosso e giallino di omicidi, stupri, relazioni morbose e storie di ordinaria disperazione che costellano la quotidianità del Belpaese. Brillante l’intuizione da parte di Mario ed Alice, in arte Deviated Sister TV, di dedicare un concept al disperato universo di Cronaca Vera, autoproducendo un cdr limitato a sole 99 copie che richiama sin dal look il tipico formato del giornale: un bel collage “do it yourself” di spassosissimi ritagli, con titoli che spaziano da “Sedotta mentre vola sul trapezio” a “Voglio la foto del tuo amico evirato”, il tutto custodito nel classico DVD case formato A5. In linea i macabri titoli dei sette brani, ispirati anch’essi da articoli e lettere di lettori apparse nel tempo nel mitico “true crime magazine” tutto italiano. Il sound? Industrial vecchia scuola, di quello vero e senza compromessi, che amavamo ascoltare su nastro nell’epoca d’oro del tape-trading e della Slaughter di Marco Corbelli. Indispensabile!
Sito web: http://deviatedsistertv.bandcamp.com/
(Oflorenz)

DIODATI
Diem supremum obire
CD (Echozone)

Penne di uccello bianche su fondo nero: così si presenta il secondo lavoro del terzetto proveniente da Regensburg sotto Körperschall Records, dopo il debutto con Bright Light. Va subito detto che questi ragazzi sono dei veri musicisti, nel senso tradizionale del termine, autori di una tetra musica da camera, che trae linfa ed ispirazione da gruppi come Sopor Aeternus e Lacrimosa, con accenti però meno oscuri rispetto ai primi e meno classici rispetto ai secondi, accomunandosi ad entrambi per il tono gotico, romantico e malinconico, che trasforma e forse supera l'immortale "Lili Marleen", nella cover magistralmente eseguita e contenuta nell'album. L'oggetto del lavoro è, come dice il titolo, il percorso verso il giorno supremo, quello del trapasso, accompagnato dalla eccezionale voce di Gwydion e dai recitati di Marcus Testory e Christian von Aster. Citazioni di Poe, Schiller e Busch fanno da corollario a questa opera elitaria e sicuramente sottovalutata, almeno per il momento. Una delle migliori uscite in assoluto per la Echozone, questo è sicuro.
Sito web: http://www.myspace.com/diodati
(M/B'06)

DISKONNEKTED
Hotel Existence
CD (Alfa-Matrix)


La creatura del belga Jan Dewulf arriva al quarto album, rimanendo sempre a cavallo tra progressive techno, ebm, electro ed industrial: musica di notevole spessore, geniale ed accattivante, una tempesta sonora coinvolgente ed emozionante, in cui si alternano vere e proprie canzoni con le influenze più disparate, dal synth-pop di Yesteryears, alla "Prodigy oriented" Conspiracy, all'electro-rock di Justify, allo spettacolare incrocio di raffinato electro-pop, industrial e dubstep di Dark Place e così via. Punto debole potrebbe essere forse l'eccessiva varietà stilistica, a cui però sopperisce l'eccellente tecnica di Dewulf, che tiene insieme il pacchetto in maniera egregia ed apparentemente senza particolare sforzo con un sound compatto e canzoni sapientemente strutturate. E' disponibile anche l'edizione limitata con il secondo cd che raccoglie una serie di remix di Psy'Aviah, Essence of Mind e Liquid Divine, per citare i più noti. Lavoro eccellente.
Sito web: http://www.diskonnekted.com
(M/B'06)