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ORDEAL
BY FIRE
All is Lost
CD (Innermost Phobia)
Le
12 tracce che compongono quest'ultimo lavoro dei piemontesi
Ordeal By Fire dal titolo "All is Lost" ci portano nel variegato
mondo del goth-rock. Ritmi ossessivi e chitarre aggressive con
una voce tipicamente oscillante tra il rock, il ghotic e in
alcuni tratti quasi metallica. La band ha molta esperienza che
trasuda dai brani che compongono l'album. La loro storia ci
rimanda ai tempi passati, caratterizzati dalle icone di questo
genere musicale che indubbiamente, è riservato a pochi ma buoni
intenditori. Ascoltando i loro brani mi tornano in mente una
varietà di sonorità che si spingono persino nel metal progressive
ed il loro sound è d'impatto e frutto di grande professionalità.
Un progetto musicale che è una vera e propria chicca per chi
ama questo genere nella sua forma più classica ma mai scontata
e banale.
Sito web: www.myspace.com/ordealbfire
(Maurizio Piccirllo)
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PIL
This is PIL
CD/CD+DVD/LP (autoprodotto)
Sinceramente non mi aspettavo un bell'album dal rientro discografico
della storica band inglese, ma mi hanno piacevolmente stupito.
Il disco è aperto da "This is PIL", un brano ironico in cui John
Lydon e soci si prendono un po' in giro. Ma è con il brano seguente,
"One Drop", che i Pubblic Image Limited fanno veramente sul serio
e ci dimostrano ancora una volta la loro potenza. Segue il miglior
brano dell’album "Deeper water", traccia che da sola vale l'acquisto
dell'album, dove troviamo i migliori PIL, quelli che tanto ci
mancavano. Anche in "Terra -Gate" la band dimostra di avere ancora
molto da dire, nonostante siano passati 35 anni da l suo debtutto,
e che la new wave è ancora viva e vegeta! Ancora funk e dub in
"Human".
"I Must be dreaming" è un brano magnetico, "It said that" ha sonorità
molto oscure, tranne per il cantato/recitato di John Lydon , come
il seguente "The Room I AM In". Purtroppo "Lollipop Opera" è una
nota stonata all'interno del disco, un brano trance-dub assolutamente
a se stante. Per fortuna nella seguente "Fool" torniamo nella
media e il disco continua ancora a piacermi. Chiude l’album la
dodicesima traccia “Out of the Woods”, degno termine di questo
disco che continuo ad ascoltare fino all'infinito: era tanto tempo
che un disco non mi "rapiva" così. Lydon è accompagnato in questo
album da validi musicisti: Lu Edmonds (chitarra), Scott Firth
(basso), Alexis Grower (batteria). This is PIL è disponibile oltre
che in CD anche in vinile e che in una speciale confezione in
CD digipack in cui è incluso un DVD del loro live al Heaven Nightclub
di Londra, tenuto il 2 aprile 2012. In definitiva un bel disco
che consiglio sia agli amanti dei PIL che a quelli della new wave.
(Nikita) |
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PRESS
GANG METROPOL
Checkpoint
CD
(D-Monic Records)
Checkpoint
è un ottimo lavoro musicale che miscela new-wave al dark e al
rock alternativo. 13 tracce di chitarre graffianti che si alternano
in un sound corposo. Si va da brani più sostenuti a ballate
melodiche ma mai scontate e banali. Il tutto, impreziosito da
una voce coinvolgente che ricorda voci e gruppi importanti che
hanno fatto la storia della musica internazionale. Dall'ascolto,
si nota anche la buona esperienza dei musicisti, una band creata
nel 2006 ma derivante da altre esperienze durate anni (una per
tutte i Corpus Delicti, ndr) e con condivisioni di generi musicali
diversi tra loro. Questo primo album del gruppo concilia l'energia
con la melodia, un buon inizio per cultori del genere.
Sito web: http://www.pressgangmetropol.com/
(Maurizio Piccirllo)
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ROSARIUM
Imprimetur I
CDR (Nihil Obstat)
nteressante
esperimento musicale queste dieci tracce dei Rosarium. Un'accattivante
incontro tra la spiritualità cattolica ed altri mondi mistici.
Colpisce la miscela sonora tra il canto solenne gregoriano,
dei testi rigorosamente in latino, e le atmosfere elettroniche
e new age. I Rosarium con questo loro ultimo lavoro artistico
ci accompagnano in un univer so misterioso e introspettivo,
facendoci virare il pensiero su di una linea di confine immaginaria
tra passato e futuro. Un progetto senza dubbio coraggioso ed
al contempo ambizioso, sapientemente dosato attingendo a mondi
musicali come l'ambient, il Ritual Industrial, il martial industrial,
il martialindustrial, l'Experimental. Infine i testi, ma soprattutto
la tematica incentrata sulla recitazione del rosario, pratica
intimistica della religione cattolica che durante tutte le dieci
composizioni riaffiora tra monito e liberazione. Veramente un
progetto musicale originale.
Sito web: http://www.discogs.com/label/Nihil+Obstat
(Maurizio Piccirillo)
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ROSE
ROVINE E AMANTI
Giorni di splendore e sole
CD (autoprodotto)
A
3 anni dall'uscita di "Damien", splendido disco folk da considerarsi
una delle miglior uscite della scena italiana del 2009, ritorna
in scena il progetto di Damiano Mercuri.
In questo nuovo CD "Giorni di splendore e sole" Damiano è accompagnato
dalla ormai storicacollaboratrice Noemi York (cori), da Pamela
Gargiuto (violino e cori), Lucio Leone (batteria) e Angelo Di
Veroli (batteria). Ma la parte da leone la fa ovviamente Mercuri,
che oltre ad essere un'ottima voce solista, suona con grande
passione chitarre, mandolino, basso, tastiere e percussioni.
Questo disco ripercorre in qualche modo la "strada" aperta da
"Damien", un folk per nulla monotono ma pieno di ingegno e di
pathos (cosa rara nella scena neofolk). Il disco si apre con
"Novembre" malinconico brano strumentale molto coinvolgente.
Segue "Rain", una folk song romantica e poetica cantata in italiano
(nonostante il titolo del brano sia in inglese) che dimostra
come i RREA siano tra le band migliori del genere. "La mia Germania",
"Black Europa" e "Holy Mary Protect my child" sono delle tradizionali
ballate folk suonate con grande maestria e enfasi. Ma è in "Danza
la nostra danza" che il pathos dei RREA viene fuori travolgendo
l'ascoltatore. Una macabra danza piena di impeto e potenza.
In "Versi scritti sul golfo di Lerici (after Shilley")" si raggiunge
l'estasi. Chiude degnamente l'album, che contiene 10 gioielli
preziosi, il brano che dà titolo al disco, “Giorni di splendore
e sole” che ci aggrada con le sue sonorità alla “Morricone”.
A mio avviso i brani cantati in italiano sono quelli migliori
dimostrando che chi rimane legato alla propria indole può interpretare
dei brani pieni di pathos. Un disco da avere e se per caso vi
dovesse capitare non perdete l'occasione di assistere a un concerto
di RREA, dal vivo sono bravissimi e vi stupiranno!
Sito web: http://www.myspace.com/roserovineamanti
(Nikita)
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SHIRINE
Somnia
CD
(Cyclic Law)
Sotto
il nome di Shirine si cela il bulgaro Hristo Gospodinov che
in “Somnia” ci regala otto tracce ambient. L'album è edito da
Cyclic Law, pubblicato in edizione digipack a 6 pannelli e stampato
in sole 600 copie. “Somina” non è il solito disco ambient minimale.
Nonostante non abbandoni gli stilemi del genere Shirine ci offre
una musica rarefatta e molto sognante.
I suoni della natura si intrecciano alle note minimali di tappeti
delicati generati dai synth e accompaganti da qualche nota di
chitarra acustica. Nonostante sia difficile in questo genere
creare qualcosa di forte impatto i fans sfegatati saranno soddifsfatti
dall’ascolto di questo disco. Ideale colonna sonora mentre si
legge un buon libro.
Siti web:
http://www.shrine.me.uk/
http://www.cycliclaw.com/
(Nikita)
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SIGMA
OCTANTIS
Disséminations
CD (Opn)
Dopo
l'ottimo "Dislocations" uscito nel 2009 i Sigma Octantis, soddisfano
le aspettative e sfornano questo digipak dalla grafica splendida,
limitato a 500 copie di otto tracce per quasi un'ora di musica.
Nati nel 2000, dopo i primi lavori decisamente abrasivi, influenzati
da gruppi come Nachtstorm, i francesi hanno sterzato su sonorità
ambientali senza più scostarsene: ed il risultato si vede. Musica
difficile da digerire, siamo a cavallo tra post punk, noise
e industrial che si alternano su un soffice tappeto dark ambient
spesso accompagnato da sommesse percussioni che scandiscono
i tempi delle singole tracce dando loro, insieme alle chitarre,
il corpo della forma canzone con accezioni cosmiche e psichedeliche
che possono ricordare maestri del genere come i Tangerine Dream.
Ottima la resa del suono, non si scorgono cali per tutta la
durata dell'album, però aleggia una sensazione di incompletezza.
legata la fatto che le singole tracce hanno talvolta una struttura
molto simile ad una canzone e forse aggiungere una parte cantata
darebbe quel valore aggiunto che manca, ma naturalmente questo
snaturerebbe l'attuale proposta.
Sito web: http://www.hr7228.com
(M/B'06)
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SURGERY
Reset
CD (Altipiani)
Terzo album al dodicesimo anno di attività per il combo romano
che, centellinando sapientemente le uscite, riesce a sfornare
un album che suona davvero nuovo e corposo. Capace di unire electro-industrial,
metal, attitudine cantautoriale ed ebm in un solido mix accattivante
e ricco di ispirazione, che conta contributi eccellenti come Sergio
Stivaletti, che si è occupato delle maschere scenografiche usate
dal gruppo. Cantato in italiano ed inglese, pronto a tutti gli
effetti ad affacciarsi sul mercato internazionale, questo disco
contiene i due singoli "Habitat" ed "Enemy domine", quest'ultimo
lanciato in free download sul loro sito, presenti anche in versione
indurita grazie ai remix di Nachtmahr e Sebastian Komor, più sfacciatamente
da pista da ballo, che rischiano di fuorviare l'ascoltatore nell'approccio
al disco che sforna sì canzoni dure e ritmate a metà tra harsh
electro e industrial metal con vocals abrasive, ma anche ballate
dai testi strappa applausi come appunto "La ballata dei caduti"
o la cover de "Il galeone", canto anarchico scritto da Belgrado
Pedrini. I testi in italiano che di solito limitano i confini
del potenziale di un grande album, sono qui invece decisamente
il punto forte, sopra le righe ed eccezionali come non se ne sentivano
da temp o. Basta così, compratevi quest'album a facciamola finita!
Sito web: http://www.surgerycaos.com
(M/B'06) |
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VANITY
Occult you
CD (Church indipendent/Rough Trade)
Alla
fine degli anni ’90 esisteva il crossover, genere che mischuiava
vari generi musicali, poi negli ultimi anni, per quanto mi riguarda,
il genere non ha avuto nuove bands degne di nota fino a quando
non ho ascoltato questo CD dei Vanity, band composta da membri
di varie nazioni (Italia, Svizzera e Palestina). “Occult you”
raccoglie 10 tracce interessanti pur unendo sonorità new wave,
indie, gothic metal le miscela con sapienza senza eccedere o
caricare troppo in un determinato genere. I brani a volte intesi
e a volte epici creano delle belle atmosfere che mi hanno fatto
apprezzare molto questo album. Il brano che preferisco è “Sun”
che meglio esprime le potenzialità della band. Il disco mi è
piaciuto molto e lo consiglio soprattutto a chi ha voglia di
ascoltare qualcosa di interessante e non scontato. Buon ascolto!
Sito web: https://www.facebook.com/VanityDoom
(Nikita)
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VISION
OF THE HEREAFTER
Visions of Heaven, Hell and Purgatory'
Digital album
Altra
perla di Philippe Gerber / Giovanni 3:16. Questo album è un
buon mix di generi e ha una varietà di ambienti musicali. È
un progetto musicale che rimanda ad un passato tra malinconia
e sogno, probabilmente un mondo che non è assolutamente scomparso
o moribondo. C'è molta poesia che trasuda da queste tracce,
caratterizzate da timbriche struggenti e da lamenti affascinanti
che talvolta sembrano scuotere l'anima ed il pensiero. Come
dicevamo è un cofanetto di ricordi dove possiamo trovare la
new wave, il dark, punk rock e la musica elettronica, ben dosata
da una grande professionalità ed esperienza, quelle che sono
ben rappresentate da Philippe Gerber. Un lavoro emozionale rilevante,
quindi, che ci farà sognare e viaggiare tra le nebbie di un
passato ancora eccezionalmente vivo e ben vegeto.
Sito web: http://www.7digital.com/artist/john-3-16/release/visions-of-the-hereafter-visions-of-heaven-hell-and-purgatory
(Maurizio Piccirillo)
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WHITE
HEX
Heat
LP
(Avant!)
Debutto
su 12" per il duo australiano di Melbourne, che si autodefinisce
propugnatore di "tropical goth". Post punk apocalittico e sottozero,
cioè gelido, riff che richiamano Bauhaus e le atmosfere
di "Pulp fiction", a causa delle quali potrebbero riportare
alla mente i King Dude, ma con un'attitudine goth rock al 100%
(e 0% tropical). La voce distaccata di Tara Green ci traghetta
in questo viaggio senza ritorno nei bassifondi del passato del
duo, trascorso in abitazioni ai margini della città dove
tutta questa negatività è stata inglobata e fortunatamente
trasformata in questo ottimo lavoro, che auspicabilmente avrà
un degno seguito a breve distanza.
Sito
web: http://www.facebook.com/pages/White-Hex/126787447427961
(M/B’06)
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