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Macelleria
Mobile di Mezzanotte
Black lake confidence
LP (Trips und Träume)
Continua
su vinile in edizione limitata il percorso dei nostrani Macelleria
Mobile di Mezzanotte sulla scia di sangue lasciata agli esordi
della loro carriera dalla rievocazione di fatti di cronaca
nera e qui nella sua ultima accezione principalmente hard
boiled e cinematografica, sotto la pesante influenza culturale
di maestri come Ellroy e Lynch, in cui si mescolano fiction
e storia recente, trovando un momento anche per il misterioso
omicidio di Wilma Montesi. E come le tematiche, si evolve
la musica che, partita dallo "snuff electronics" degli esordi
è ormai approdata dall'album "La dolce vita" a sonorità jazz
che qui si mescolano con lo swing, l'ambient ed il drone.
Per chi ha seguito il gruppo sin dall'inizio, la miscela che
si materializza si distacca fortemente dal passato e da qualunque
altra proposta musicale e probabilmente farà storcere il naso
a molti, ma resta sicuramente un prodotto di valore per la
maturità artistica ormai consolidata del gruppo, e come sempre
coraggioso, celebrativo dell'opera di eccelsi artisti che
andrebbero studiati a scuola.
Sito web: https://www.facebook.com/macelleriamobiledimezzanotte
(M/B’06)
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MALATO
Avamposto Malato
CD (Old Europa Cafe)
Grande
ritorno per il combo romano sotto l'egida della OEC di Rodolfo
Protti, con un disco che tra la migliore tradizione industriale
capitolina (anime storiche di Ain Soph, Circus Joy e No lights
for Tomorrow costituiscono l'ossatura di Malato) ed una vena
goliardica sempre effervescente riesce a catturare la nostra
attenzione sin dal primissimo ascolto. Una cover in perfetto
MODS style potrebbe ingannare più di un ignaro ascoltatore,
che rimarrebbe certamente stupefatto dall' abbondare di Kaoss
Pad, Theremin e voci filtrate all'inverosimile, ricetta vincente
di Marchettini e compagni, prodighi peraltro in questo secondo
lavoro di ritmiche 'elettro-industrial' trascinanti e perché
no, anche ballabili! 'TEOT' e 'Pquadro88(IndustrialPopDesign)'
due tra le tracce piú 'catchy', mentre l'eccentrica 'Distruzione',
proposta anche nel remix di Lanconero, si ispira al vecchio
film 'Liquirizia', titolo che i cultori di pellicole italiane
d'antan certamente ricorderanno. Oltre al giá citato Lanconero,
ospiti d'eccezione per il ritorno di Malato anche Eranot e
Simona Ferrucci di Winter Severity Index. Degno di nota infine,
il ringraziamento nel booklet del cd alla carissima Cosey
Fanny Tutti, musa ispiratrice, con gli imprescindibili TG
(ed ancora oggi con gli X-TG), di un'intera generazione di
musicisti e sperimentatori della nostra area di riferimento.
Quella stessa scena sulla quale sventolano oggi imperituri
i vessilli dell' Avamposto Malato, avanti cosí!
Sito web:
https://www.facebook.com/pages/MALATO-fan-page/243281641457
www.oldeuropacafe.com
oflorenz
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MERZBOW VS. NORDVARGR
Partikel III
CD (Cold Spring)
Prosegue e forse si conclude la saga di Partikel iniziata oramai
nove anni fa, che vede come protagonisti il signore assoluto
del "japanoise" e l'altrettanto rispettabile maestro del black
industrial. Nonostante l'estrema prolificità dei due, il primo
con oltre duecentocinquanta uscite discografiche ed il secondo
padre fondatore di sei progetti, tra cui Toroidh, ed appartenente
ad una dozzina di formazioni, tra cui i celebri MZ.412, questo
terzo episodio non regala pressoché nessuna sorpresa, probabilmente
per la filosofia archivista di entrambi di incanalare certe
collaborazioni su binari ben definiti. Come già per le due volte
precedenti il lavoro esce sotto Cold Spring ed è una sapiente,
su questo non c'è dubbio, miscela di dark ambient, glitch e
noise in cui Nordvargr cura la parte musicale, mentre Masami
Akita gestisce la parte legata ai suoni. Il connubio è senza
dubbio ideale e sfruttato al meglio con questa suddivisione
dei compiti che ricalca le attitudini di entrambi. Il problema
è piuttosto capire se, rispetto al mare di produzioni precedenti
dei due, questo lavoro sia meritevole di essere sentito e soprattutto
acquistato, fugando ogni dubbio sulle loro eccelse capacità.
Un must per cultori e consumatori incalliti del genere.
Sito web:
http://www.merzbow.net
https://www.nordvargr.com
(M/B’06) |
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MOLDIG
Red Light
Album digitale
Accattivante, il mondo dei torinesi Moldig. Il trio formatosi
nel 2005, con questo lavoro discografico ha fatto ben comprendere
in cosa consiste il loro pensiero su come concepiscono il loro
fare musica. La voce è ammaliante e nell'insieme, creano delle
piacevoli sonorità. Ricordano a tratti molto british anni ottanta
e novanta, ma senza ovvietà. Una fresca essenza di dark wave
e post punk. Un album che è consigliato a tutti, sia agli amanti
del genere, che a quegli ascoltatori che magari in quegli anni
non erano ancora nati. Una miscellanea che Giuditta Corgnani,
graziosa al la voce e al basso, Enrico Bricco alle chitarre
e l'ultimo arrivato in ordine di tempo, Ronnie Pizzo alla batteria,
dosano sapientemente senza mezzi termini e con grande energia.
(Maurizio Piccirillo) |
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ORDO
EQUITUM SOLIS
Killing Time Killing Love
CD (Cynfeirdd)
Dopo
ben 12 anni di silenzio ritornano finalmente con un nuovo
disco gli OES, una delle band che negli anni ’90 ha anticipato
il calderone della scena neofolk ed ethereal odierna. Allontanadosi
sapientemente dalla scena si sono risparmiati di assistere
al degrado degli ultimi anni dovuto a gruppi insignificanti
e incosistenti o a band cloni. “Killing Time Killing Love”
ribadisce, se c’era ancora bisogna di dimostrarlo, che Leithana
e Deraclamo sono superiori alla banalità della scena odierna.
“Tomorrow” è un brano in cui i pattern del synth creano un’atmosfera
apocalittica d’impronta new wave che si evolve, a metà traccia,
verso una più riflessiva grazie all'impatto della voce di
Deraclamo, alla fine del brano si ritrovano le atmosfere apocalittiche
iniziali. A mio avviso la miglior traccia dell’album. Ritroviamo
invece gli OES delle origini in tracce come in ”Never Read
Book” e ” Dreamer”, in cui la voce stupenda di Leithana si
ben amalgama slla chitarra acustica suonata da Deraclamo.
“Killing Time Killing Love” è un album di gran classe e di
raffinatezza squisita. Siamo contenti che gli OES siano ritornati,
ci siete mancati!
Sito web: http://www.sinope.org/oes/
(Nikita)
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VALERIO
ORLANDINI
Saturno Meccanico
CDR (Autoprod.)
Dopo
una serie di uscite digitali nel triennio 2007/2010, ecco
il meritato esordio su cd (un demo-cdr autoprodotto) per Valerio
Orlandini, noto probabilmente a qualcuno di voi anche sotto
il moniker di Symbiosis relativamente alle sue produzioni
di taglio piú ambient. Raccolta di tracce composte a partire
dal 2008, 'Saturno Meccanico' potrebbe essere la colonna sonora
ideale per qualche oscura pellicola destinata ai cultori della
miglior cinematografia undergorund, ma non di meno i sei capitoli
del disco sono essi stessi un claustrofobico viaggio sonoro
assolutamente godibile ed appassionante. Tappeti ambientali
spesso sporcati da un sottile rumorismo si legano alla perfezione
a brevi frammenti recitati, come in 'Le Carceri', che immagino
come soundtrack ideale per una vecchio cult-movie tutto italiano,
magari di Fulci o Bava. Un visual-artist ed abile manipolatore
di suoni in grado di suscitare in chi ascolta emozioni sinistre
e malate, scopritelo su: valeriorlandini.altervista.org
(Oflorenz)
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PAS
MUSIQUE
Abandoned bird egg
CD (Alrealon Musique)
Secondo
lavoro per i Pas Musique anche noti semplicemente come Pas.
Il nome del gruppo la dice già lunga sulla loro proposta,
ossia la "non musica": i nostri propongono infatti una mescolanza
di collage sonori supportati da stratificazioni di suoni astratti
ad opera di synth e da percussioni. Le dodici tracce sono
suite strumentali dal sapore arcaico, in cui beat ripetuti
fanno da sfondo a drone e field recording, nel tentativo di
ritrovare il connubio tra uomo e natura, ormai dimenticato
dalla società moderna. O forse, più semplicemente, siamo di
fronte ad una quanto mai libera confluenza delle velleità
di ogni singolo componente del gruppo in qualcosa che ha ormai
nulla a che fare con la musica nel senso tradizionale del
termine e che costeggia l'attitudine delle sperimentazioni
dei pionieri Nurse With Wound, anche se oltre trent'anni dopo,
pur mantenendone immutata l'indigeribilità e la mancanza di
punti di riferimento veri e propri.
Sito web: http://www.myspace.com/pas-music
(M/B'06)
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POUPPEE
FABRIKK
Bring back the ways of old
EP digitale (Alfa Matrix)
Un
gruppo datato i Pouppee Fabbrikk, che ci riporta alla fine
degli anni 80. Bring Back The Ways Of Old "è più di uno slogan
gridato da Henrik Björkk, una dichiarazione provocatoria che
spinge alla fonte, incoraggiandoci guardando indietro alle
loro radici. La formazione svedese, non manca, fin dalla sua
origine, di dare un'impostazione di musica piuttosto fisica
che spinge oltre che all'ascolto anche al movimento. Questo
lavoro discografico non esula da questo presupposto, e quindi
si assiste inermi a dei ritmi forsennati con una voce possente
e persino ancestrale, perché il loro è un messaggio senza
compressi, nessuna politica e 100% di primitiva impronta elettronica.
Un lavoro che nell'ambiente, non passerà certamente inosservato.
(Maurizio Piccirillo)
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PSY'AVIAH
Future past
CD (Alfa Matrix)
Il
trio belga prosegue il discorso interrottosi con il precedente
"Introspection/Extrospection", sempre nel segno del synth-pop/ebm.
La band si è oramai ritagliata un ruolo di tutto rispetto
nella scuderia dell'Alfa Matrix e nell'ambito appunto dell'ebm
moderno, grazie anche alla splendida voce di Emélie Nicolaï.
La musica è davvero raffinata e coinvolgente, ottimamente
strutturata e strapiena di sfumature ed influenze, dall'house
all'ambient per finire con l'electro, che prevalgono di volta
in volta nelle singole canzoni, rendendole sempre varie e
gradevoli, mai noiose. Da segnalare "Paused" in stile dubstep
e "Our common future" che vede la presenza della bellissima
Kyoko Baertsoen, ex Hooverphonics. Da metà cd in poi invece
si passa alla solita pletora di remix in pieno stile Alfa
Matrix, superflui ad esclusione della versione basata sul
pianoforte di "Circles". Discreto lavoro, magari con qualche
canzone in più e qualche remix in meno.
Sito web: http://www.psyaviah.com
(M/B'06)
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SUBTERFUGE
Reflect Rewind
CD (Strobelight Records)
Vent'anni di silenzio e riappaiono sulle scene gli australiani
Subterfuge di Clifford Ennis e Rick Mullen, il primo meglio
noto come il cantante degli Ikon, tra le prime goth band a formarsi.
L'album è una compilation di sedici brani, che raccoglie il
materiale delle (molte) demo e delle (poche) uscite discografiche
risalenti ai primi anni 90, con qualche remix inedito e soprattutto
due nuovi pezzi: "Hand in hand" e "Only the righteous". Il libretto
inoltre è una sorta di documento in cui viene tracciata la storia
completa della band, informazione sicuramente dovuta ai fan
che hanno dovuto attendere così tanto per poterli riapprezzare
e che si completa con quello che si può trovare nelle pagine
del nuovissimo sito internet della band, attivo da aprile. Dopo
l'intro dal titolo non casuale di "Resurrect", che fa il paio
con il titolo dell'album, si parte con "Hand in hand" che subito
sgombra ogni dubbio sulla possibile modernizzazione o commercializzazione
della band: il sound è assolutamente quello gothic rock anni
90, fatto di chitarra e macchine, accattivante ed ispirato,
intriso di malinconia e scandito dalla voce lugubre di Ennis.
Segue l'immortale e catacombale "Darkland awakening", la quale
ha dato il nome all'ep che ha tracciato la storia del gruppo
nonché del goth rock. Suoni di chitarra da mondi lontani, tastiere
gelide e la voce sotterranea e disperata di Ennis compongono
alla perfezione lo stile dei Subterfuge. C'è anche spazio per
la cover dei Rosetta Stone "Six before dawn" che si integra
perfettamente con la proposta dell'album. I tre remix "Pre-dawn
hours", "A prayer for the kindred" e "Haborym" sono altrettanti
capolavori riesumati che concorrono ad impreziosire l'album
insieme con le ultime quattro tracce recuperate da precedenti
demo, nonché "The crystal sky" sinora relegato in una compilation.
Must have per neofiti e cultori.
Sito web: http://www.subterfuge-au.com
(M/B'06) |
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SPIRAL69
Ghost in my eyes
CD (Helikonia)
Ritorna
Riccardo Sabetti col terzo album a due anni di distanza dal
precedente. Le coordinate stilistiche permangono in un originale
amalgama di wave, indie rock e neo-folk, grazie all'esperienza
maturata da Riccardo con gli Argine e nel gruppo di alternative
rock Pixel, nonché alla collaborazione con gli Spiritual Front
in oocasione del singolo "FakeLove". Oltre a lui, che si occupa
della parte vocale, delle chitarre, del basso e del synth,
della band fanno parte Licia Missori (pianoforte, keyboards),
Enzo Russo (chitarre) ed andrea Freda (batteria). Canzoni
che riportano alla mente i fasti della new wave anni '80 come
"Please", si alternano a canzoni prettamente indie rock come
la già citata "Fake Love" si alternano a malinconiche ballate
neo-folk con evidenti influenze pop come "No heart", mentre
venature industrial in stile NIN attraversano le ritmiche
di "Dirty": su tutto regna una alone segnato dalla produzione
di Steven Hewitt e Paul Corkett, entrambi legati per vie diverse
ai Placebo, il primo ex batterista, il secondo tecnico del
suono. L'album è spiazzante per la varietà di stili contenuti
e si fa fatica a digerirlo in fretta, è sicuramente un buon
prodotto, ma andrebbe forse incanalato in una direzione meglio
definita, altrimenti rischia di risultare prolisso e forse
troppo commerciale rispetto ai suoi effettivi contenuti, scontentando
i palati più fini e non essendo capito dalla maggior parte
dell'audience.
Sito web: http://spiral69.com
(M/B’06)
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TEATRO
SATANICO
XX
LP (Nedac)
In uno splendido vinile di colore blu i TS fanno i conti sia
con il loro passato che con il loro presente. Il lato A ,
intitolato 2013 rappresenta il presente della band con 5 brani
inediti realizzati e suonati dall'ultima formazione che vede
in azione, oltre al fondatore, Devis “deviLs” Granziera, Roberto
“Kalamun” Pasini e Mauro Martinuz. Secondo il mio parere questa
è la formazione migliore in quanto il suono è maturato diventando
più articolato e ricercato. Il lato B, intitolato 1993, rappresenta
invece il passato della band quando si chiamava ancora Teatro
Satanico Charles Manson e Devis era accompagnato da Kundalini.
Le tracce sono “Comandante Bruno” e “Confesso” caratterizzate
da suoni e atmosfere cupe e claustrofobiche. I brani sono
molto ermetici e secondo me piaceranno di più ai fan della
prima ora. Secondo il mio modesto parere nel 2013 i TS sono
più maturi e molto più ricercati di prima e ciò è dimostrato
dalla qualità dei brani del lato A (quello che prediligo).
La band veneta dimostra di essere una tra le migliori del
genere in Europa soprattutto perchè non è schiava dei canoni
restrittivi della musica elettronica e industrial ma ricerca
costantemente un proprio suono sempre più innovativo e ricercato.
Ne sono la prova le splendide “Mondo Cane (à Yves Klein)”
e “La farmacia dell’angelo” brani trapananti che sottolineano
come gli odierni TS siano in grande forma. Un disco da avere
assolutamente e consumare.
Sito web: www.teatrosatanico.it
(Nikita)
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TECHNOIR
We came for love
E$P digitale (Alfa Matrix)
Dopo sei anni di silenzio, esce il nuovo singolo per il progetto
del tastierista live dei Plastic Noise Experience, Steffen Gehring
e Stephan Altengarten, che anticipa il nuovo "We fall apart"
length del duo tedesco. L'ep annovera tre remix dell'omonima
canzone più una versione ridotta dell'inedita "Now is then".
Dopo i primi due remix fotocopia, la versione di Tom Payne getta
una luce originale sul pezzo che, nella sua versione originale
risulta quello più completo, unendo il lato più club oriented
a quello più synth pop. "Now is then" chiude l'ep e dà l'assaggio
numero due, con un retrogusto più intimistico e dalle vocals
distorte che si affacciano solo alla fine del brano.
Sito web: http://www.technoir.de
(M/B'06) |
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TERRENI
K
S/T
CDR (Autoprod.)
Terreni
K, come quelli del mitico "Zeder" di Pupi Avati, correva il
lontano 1983. Ma anche come "La morte marcia sui Terreni K",
un bel lavoro del progetto mio concittadino SantAAgostino,
targato 2008. Ancora una volta il moniker "Terreni K" è sinonimo
di produzione artistica tanto di nicchia quanto di livello,
grazie alle cinque tracce di oscura elettronica non conforme
dell'omonimo progetto tarantino facente capo a Massimo Gravina.
Musicista sperimentale vicino al progetto ritual-industrial
conterraneo Khem di Cosimo Zos Mungheri (che ritroviamo a
sua volta come collaboratore qui in Terreni K), Massimo sin
dall'iniziale 'Pale dead colours' ci trasporta in una dimensione
fatta di drones e layers elettronici di grand'impatto, che
decollano decisamente nella successiva 'Abrasive dolls' (quanto
amo questo titolo!), quattro minuti che definirei da manuale
dell'industrial-ambient made in Italy. Il loop ossessivo di
'I'll never get out of her(e)' insiste su di una sorta di
'cut-up' recitato dal sempre attuale William Burroughs, e
fa da ponte verso la estraniante 'Maelstrom', mentre i drones
profondissimi della conclusiva 'Turn off the lights' ci catapultano
definitivamente in un abisso che pare non avere fine. L'abisso
che sta ai margini dei TERRENI K.
Info: terreni.k@gmail.com
divinenegation@aol.com
(Oflorenz)
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TESTING
VAULT
The smile of a chain
2 CDR (Looney-Tick Productions)
Seguiamo il progetto di Daniele Santagiuliana, forse conosciuto
da alcuni di voi come dANi/ALvo, sin dai suoi esordi, e questo
doppio cdr riveste una particolare importanza in quanto esce,
insieme a 'Music for Lemurians Vol. I' e 'Isteria' (ad opera
del duo Santagiuliana/Altieri) per la sua personale label Looney-Tick,
ormai solida realtá e veicolo unico di propaganda per le produzioni
di Daniele. Ricordiamo infatti, al di lá di Testing Vault, la
sua attivitá come Anatomy e Pariah. Come giá detto a proposito
delle precedenti uscite (TV compie ormai 10 anni di vita), l'universo
di riferimento del progetto fa riferimento alla sperimentazione
oscura e lisergica della cosiddetta 'England Hidden Reverse',
con i Coil certamente in primo piano; ma non basta: il minimalismo
made in USA dei maestri stile Lamonte Young piuttosto che Tony
Conrad (ascoltate il lungo mantra elettronico di 'The aural
crying'), ed il tribalismo di certo krautrock (ricordate Amon
Duul I ?) fanno capolino nel corso del lungo trip di 'The Smile
of a chain', lavoro che tra l'altro si avvale del supporto di
amici e collaboratori d'eccezione, come Deison e Simon Balestrazzi
di TAC. Testing Vault é in musica ció che uno splendido dipinto
astratto rappresenterebbe in una galleria d'arte contemporanea,
quel quadro che avete sempre cercato, magari inconsciamente.
Psichedelia industriale per il terzo millennio.
Sito web:
www.eafmcart.blogspot.com
http://testingvault.bandcamp.com/
(Oflorenz) |
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UNCODIFIED
Some things collapsing
CDR (Show me your wounds)
Ennesima grande uscita per la label elvetica di Nebo, questa
volta impegnata a dar spazio ad uno dei progetti del cagliaritano
Corrado Altieri, superattivo - oltre che sotto il moniker
di Uncodified - anche con gli altri progetti TH26, Monosonik
e Chandor Chasma. Limitato a 99 copie, usuale grafica superlativa
ad opera di Aimaproject, 'Some things collapsing' ha quel
forte, inconfondibile sapore di elettronica analogica old
school, quella per intenderci della vecchia, cara Slaughter
del compianto Marco Corbelli. In particolare sono le basse
frequenze più ruvide ed abrasive ad infestare tracce quali
'Subterranean 3' o 'Consent Control' (ricordate Mörder Machine?),
con quest'ultima che si avvita in un crescendo violento e
disturbato sconfinante in terreni decisamente power electronics.
Se 'Landline' ci concede un attimo di respiro, il loop ossessivo
e martellante di 'Ultimate Extreme Media' ci riporta immediatamente
sull'attenti, pronti a calarci definitivamente nelle spirali
malefiche della seconda parte di 'Subterranean 3'. Un must
per tutte le 'analogic-heads' nostalgiche dei vecchi suoni
di casa nostra, quelli forti, e non troppo convenzionali.
Sito web: soundcloud.com/uncodified
(Oflorenz)
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VOSTOK
Lo spazio dell'assenza
CD (Golden Morning Sound)
Debutta questo duo brindisino composto da Mina Carlucci voce
e Giuseppe Argentiero alla chitarra. Il nome del gruppo trae
spunto dal primo programma spaziale sovietico che riuscì, per
la prima volta nella storia, a portare un uomo nello spazio,
nientemeno quindi che Yuri Gagarin. E lo spazio è appunto il
termine con cui giocano i due ragazzi, inteso nello specifico
come vuoto determinato dall'assenza o dalla dipartita di qualcuno.
Già la copertina che rappresenta un cosmonauta con una sorta
di valigia o meglio custodia di strumenti musicali anticipa
questa sorta di commistione e di sovrapposizione di differenti
cromie a creare colori nuovi o, in questo caso, alchimie musicali
prima sconosciute, oscillanti tra neofolk, jazz, ma soprattutto
ethereal con abbondanti iniezioni a base di cluster di musica
leggera italiana nell'approccio vocale di Mina, il tutto registrato
e mixato a regola d'arte. Sul cd è scritto "E' consigliato l'ascolto
notturno" e si va subito con la mente ai Coil. Il divario è
abissale ed il suggerimento è di fare esattamente l'opposto:
ci sono amore e buoni sentimenti secondo i canoni cattolici,
non c'è traccia di oscurità, non c'è pathos a sufficienza da
dare i brividi, manca di sostanza e risulta conseguentemente
noioso sulla distanza, ma Mina e Giuseppe sono appena all'inizio
ed hanno ampi margini di miglioramento.
Sito web: https://www.facebook.com/vostokmusic
(M/B'06) |
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WATERGLASS
…And the bleak shall inherit
CD (Watertight Recordings)
Dopo
ben undici anni di silenzio arrivano al secondo album i britannici
Waterglass. Partiti con un ep di debutto nel 1999 di musica
ethereal, i nostri sono rapidamente approdati sul genere gothic/indie
rock per non allontanarsene più. Una così lunga attesa non
è tuttavia risultata vana: i Waterglass operano in maniera
estremamente svincolata dai ritmi del mercato discografico,
non hanno consegne da rispettare e di conseguenza escono solo
quando ritengono che sia tutto pronto. Ed i risultati si vedono.
Brani rock freschi, ispirati e di alto livello, ricchi di
sentimento e poesia senza essere mai melensi, suonati e registrati
splendidamente, sono un misto dei più ispirati Radiohead,
Cocteau Twins e The Cure. Si parte con "Like raindrops", "Bleak"
e "Far from faith", tre tracce piuttosto simili per struttura,
in cui i vocalizzi di Victoria attraversano con grande leggerezza
e sensibilità le partiture di chitarra cupe e malinconiche,
sostenute dalle tastiere eteree e dal delicato drumming di
Andrew. Con "Message ends" i ritmi cambiano e ci avviciniamo
ad una forma canzone più tradizionale in cui la voce di Victoria
acquista forza e unita alla batteria, guida autorevolmente
un pezzo che ricorda il capolavoro dei Radiohead "Street spirit"
ed il brano è a sua volta l'episodio forse migliore dell'album.
Da qui in poi le sonorità prendono una piega più indie mostrando
l'altra faccia dei Waterglass, ugualmente interessante, ugualmente
ispirata: da segnalare sicuramente "Someone like you" e "Seventeen",
ma sostanzialmente non ci sono cadute di tono, anzi. Eccellente.
Sito web: http://www.waterglass.co.uk
(M/B'06)
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WORDS
AND ACTIONS
Time can't be turned back
CD (FinalMuzik)
Ritornano
gli alessandrini WAA, che fanno una sorta di punto della situazione
con questa compilation che raccoglie tutto quanto è uscito
in passato su supporto analogico, cassetta e VHS. Questo duo
suona sostanzialmente musica a cavallo tra darkwave anni 80
e minimal/electro e finalmente dopo tre lavori autoprodotti,
inizia a raccogliere i frutti del suo eccellente lavoro con
questa uscita sotto FinalMuzik la quale, grazie ad una pessimistica
tiratura di 300 copie, permette finalmente ad un pubblico
più vasto di apprezzare questa realtà. Elettronica gelida
si combina con vocals catacombali, con un concentrato di disperazione
e morbosità che raramente ha visto un eguale e che non ha
minimamente accennato ad affievolirsi col passare degli anni:
l'incedere costante e le strutture semplici delle canzoni
non devono indurre a sottovalutare quello che è un lavoro
che non ha nulla da invidiare ai maestri del genere ed in
cui nulla sembra lasciato al caso, nemmeno il suono lo-fi
dei synth trasognati. Ha solo bisogno di essere ascoltato
per diventare un cult.
Sito web: http://www.words-and-actions.com
(M/B'06)
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