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Macelleria Mobile di Mezzanotte
Black lake confidence

LP (Trips und Träume)

Continua su vinile in edizione limitata il percorso dei nostrani Macelleria Mobile di Mezzanotte sulla scia di sangue lasciata agli esordi della loro carriera dalla rievocazione di fatti di cronaca nera e qui nella sua ultima accezione principalmente hard boiled e cinematografica, sotto la pesante influenza culturale di maestri come Ellroy e Lynch, in cui si mescolano fiction e storia recente, trovando un momento anche per il misterioso omicidio di Wilma Montesi. E come le tematiche, si evolve la musica che, partita dallo "snuff electronics" degli esordi è ormai approdata dall'album "La dolce vita" a sonorità jazz che qui si mescolano con lo swing, l'ambient ed il drone. Per chi ha seguito il gruppo sin dall'inizio, la miscela che si materializza si distacca fortemente dal passato e da qualunque altra proposta musicale e probabilmente farà storcere il naso a molti, ma resta sicuramente un prodotto di valore per la maturità artistica ormai consolidata del gruppo, e come sempre coraggioso, celebrativo dell'opera di eccelsi artisti che andrebbero studiati a scuola.
Sito web: https://www.facebook.com/macelleriamobiledimezzanotte
(M/B’06)

MALATO
Avamposto Malato

CD (Old Europa Cafe)

Grande ritorno per il combo romano sotto l'egida della OEC di Rodolfo Protti, con un disco che tra la migliore tradizione industriale capitolina (anime storiche di Ain Soph, Circus Joy e No lights for Tomorrow costituiscono l'ossatura di Malato) ed una vena goliardica sempre effervescente riesce a catturare la nostra attenzione sin dal primissimo ascolto. Una cover in perfetto MODS style potrebbe ingannare più di un ignaro ascoltatore, che rimarrebbe certamente stupefatto dall' abbondare di Kaoss Pad, Theremin e voci filtrate all'inverosimile, ricetta vincente di Marchettini e compagni, prodighi peraltro in questo secondo lavoro di ritmiche 'elettro-industrial' trascinanti e perché no, anche ballabili! 'TEOT' e 'Pquadro88(IndustrialPopDesign)' due tra le tracce piú 'catchy', mentre l'eccentrica 'Distruzione', proposta anche nel remix di Lanconero, si ispira al vecchio film 'Liquirizia', titolo che i cultori di pellicole italiane d'antan certamente ricorderanno. Oltre al giá citato Lanconero, ospiti d'eccezione per il ritorno di Malato anche Eranot e Simona Ferrucci di Winter Severity Index. Degno di nota infine, il ringraziamento nel booklet del cd alla carissima Cosey Fanny Tutti, musa ispiratrice, con gli imprescindibili TG (ed ancora oggi con gli X-TG), di un'intera generazione di musicisti e sperimentatori della nostra area di riferimento. Quella stessa scena sulla quale sventolano oggi imperituri i vessilli dell' Avamposto Malato, avanti cosí!
Sito web:
https://www.facebook.com/pages/MALATO-fan-page/243281641457
www.oldeuropacafe.com
oflorenz

MERZBOW VS. NORDVARGR
Partikel III
CD (Cold Spring)

Prosegue e forse si conclude la saga di Partikel iniziata oramai nove anni fa, che vede come protagonisti il signore assoluto del "japanoise" e l'altrettanto rispettabile maestro del black industrial. Nonostante l'estrema prolificità dei due, il primo con oltre duecentocinquanta uscite discografiche ed il secondo padre fondatore di sei progetti, tra cui Toroidh, ed appartenente ad una dozzina di formazioni, tra cui i celebri MZ.412, questo terzo episodio non regala pressoché nessuna sorpresa, probabilmente per la filosofia archivista di entrambi di incanalare certe collaborazioni su binari ben definiti. Come già per le due volte precedenti il lavoro esce sotto Cold Spring ed è una sapiente, su questo non c'è dubbio, miscela di dark ambient, glitch e noise in cui Nordvargr cura la parte musicale, mentre Masami Akita gestisce la parte legata ai suoni. Il connubio è senza dubbio ideale e sfruttato al meglio con questa suddivisione dei compiti che ricalca le attitudini di entrambi. Il problema è piuttosto capire se, rispetto al mare di produzioni precedenti dei due, questo lavoro sia meritevole di essere sentito e soprattutto acquistato, fugando ogni dubbio sulle loro eccelse capacità. Un must per cultori e consumatori incalliti del genere.
Sito web:
http://www.merzbow.net
https://www.nordvargr.com
(M/B’06)
MOLDIG
Red Light
Album digitale

Accattivante, il mondo dei torinesi Moldig. Il trio formatosi nel 2005, con questo lavoro discografico ha fatto ben comprendere in cosa consiste il loro pensiero su come concepiscono il loro fare musica. La voce è ammaliante e nell'insieme, creano delle piacevoli sonorità. Ricordano a tratti molto british anni ottanta e novanta, ma senza ovvietà. Una fresca essenza di dark wave e post punk. Un album che è consigliato a tutti, sia agli amanti del genere, che a quegli ascoltatori che magari in quegli anni non erano ancora nati. Una miscellanea che Giuditta Corgnani, graziosa al la voce e al basso, Enrico Bricco alle chitarre e l'ultimo arrivato in ordine di tempo, Ronnie Pizzo alla batteria, dosano sapientemente senza mezzi termini e con grande energia.
(Maurizio Piccirillo)

ORDO EQUITUM SOLIS
Killing Time Killing Love
CD (Cynfeirdd)

Dopo ben 12 anni di silenzio ritornano finalmente con un nuovo disco gli OES, una delle band che negli anni ’90 ha anticipato il calderone della scena neofolk ed ethereal odierna. Allontanadosi sapientemente dalla scena si sono risparmiati di assistere al degrado degli ultimi anni dovuto a gruppi insignificanti e incosistenti o a band cloni. “Killing Time Killing Love” ribadisce, se c’era ancora bisogna di dimostrarlo, che Leithana e Deraclamo sono superiori alla banalità della scena odierna. “Tomorrow” è un brano in cui i pattern del synth creano un’atmosfera apocalittica d’impronta new wave che si evolve, a metà traccia, verso una più riflessiva grazie all'impatto della voce di Deraclamo, alla fine del brano si ritrovano le atmosfere apocalittiche iniziali. A mio avviso la miglior traccia dell’album. Ritroviamo invece gli OES delle origini in tracce come in ”Never Read Book” e ” Dreamer”, in cui la voce stupenda di Leithana si ben amalgama slla chitarra acustica suonata da Deraclamo. “Killing Time Killing Love” è un album di gran classe e di raffinatezza squisita. Siamo contenti che gli OES siano ritornati, ci siete mancati!
Sito web: http://www.sinope.org/oes/
(Nikita)

VALERIO ORLANDINI
Saturno Meccanico

CDR (Autoprod.)

Dopo una serie di uscite digitali nel triennio 2007/2010, ecco il meritato esordio su cd (un demo-cdr autoprodotto) per Valerio Orlandini, noto probabilmente a qualcuno di voi anche sotto il moniker di Symbiosis relativamente alle sue produzioni di taglio piú ambient. Raccolta di tracce composte a partire dal 2008, 'Saturno Meccanico' potrebbe essere la colonna sonora ideale per qualche oscura pellicola destinata ai cultori della miglior cinematografia undergorund, ma non di meno i sei capitoli del disco sono essi stessi un claustrofobico viaggio sonoro assolutamente godibile ed appassionante. Tappeti ambientali spesso sporcati da un sottile rumorismo si legano alla perfezione a brevi frammenti recitati, come in 'Le Carceri', che immagino come soundtrack ideale per una vecchio cult-movie tutto italiano, magari di Fulci o Bava. Un visual-artist ed abile manipolatore di suoni in grado di suscitare in chi ascolta emozioni sinistre e malate, scopritelo su: valeriorlandini.altervista.org
(Oflorenz)

PAS MUSIQUE
Abandoned bird egg
CD (Alrealon Musique)

Secondo lavoro per i Pas Musique anche noti semplicemente come Pas. Il nome del gruppo la dice già lunga sulla loro proposta, ossia la "non musica": i nostri propongono infatti una mescolanza di collage sonori supportati da stratificazioni di suoni astratti ad opera di synth e da percussioni. Le dodici tracce sono suite strumentali dal sapore arcaico, in cui beat ripetuti fanno da sfondo a drone e field recording, nel tentativo di ritrovare il connubio tra uomo e natura, ormai dimenticato dalla società moderna. O forse, più semplicemente, siamo di fronte ad una quanto mai libera confluenza delle velleità di ogni singolo componente del gruppo in qualcosa che ha ormai nulla a che fare con la musica nel senso tradizionale del termine e che costeggia l'attitudine delle sperimentazioni dei pionieri Nurse With Wound, anche se oltre trent'anni dopo, pur mantenendone immutata l'indigeribilità e la mancanza di punti di riferimento veri e propri.
Sito web: http://www.myspace.com/pas-music
(M/B'06)

POUPPEE FABRIKK
Bring back the ways of old
EP digitale (Alfa Matrix)

Un gruppo datato i Pouppee Fabbrikk, che ci riporta alla fine degli anni 80. Bring Back The Ways Of Old "è più di uno slogan gridato da Henrik Björkk, una dichiarazione provocatoria che spinge alla fonte, incoraggiandoci guardando indietro alle loro radici. La formazione svedese, non manca, fin dalla sua origine, di dare un'impostazione di musica piuttosto fisica che spinge oltre che all'ascolto anche al movimento. Questo lavoro discografico non esula da questo presupposto, e quindi si assiste inermi a dei ritmi forsennati con una voce possente e persino ancestrale, perché il loro è un messaggio senza compressi, nessuna politica e 100% di primitiva impronta elettronica. Un lavoro che nell'ambiente, non passerà certamente inosservato.
(Maurizio Piccirillo)

PSY'AVIAH
Future past
CD (Alfa Matrix)

Il trio belga prosegue il discorso interrottosi con il precedente "Introspection/Extrospection", sempre nel segno del synth-pop/ebm. La band si è oramai ritagliata un ruolo di tutto rispetto nella scuderia dell'Alfa Matrix e nell'ambito appunto dell'ebm moderno, grazie anche alla splendida voce di Emélie Nicolaï. La musica è davvero raffinata e coinvolgente, ottimamente strutturata e strapiena di sfumature ed influenze, dall'house all'ambient per finire con l'electro, che prevalgono di volta in volta nelle singole canzoni, rendendole sempre varie e gradevoli, mai noiose. Da segnalare "Paused" in stile dubstep e "Our common future" che vede la presenza della bellissima Kyoko Baertsoen, ex Hooverphonics. Da metà cd in poi invece si passa alla solita pletora di remix in pieno stile Alfa Matrix, superflui ad esclusione della versione basata sul pianoforte di "Circles". Discreto lavoro, magari con qualche canzone in più e qualche remix in meno.
Sito web: http://www.psyaviah.com
(M/B'06)

SUBTERFUGE
Reflect Rewind
CD (Strobelight Records)

Vent'anni di silenzio e riappaiono sulle scene gli australiani Subterfuge di Clifford Ennis e Rick Mullen, il primo meglio noto come il cantante degli Ikon, tra le prime goth band a formarsi. L'album è una compilation di sedici brani, che raccoglie il materiale delle (molte) demo e delle (poche) uscite discografiche risalenti ai primi anni 90, con qualche remix inedito e soprattutto due nuovi pezzi: "Hand in hand" e "Only the righteous". Il libretto inoltre è una sorta di documento in cui viene tracciata la storia completa della band, informazione sicuramente dovuta ai fan che hanno dovuto attendere così tanto per poterli riapprezzare e che si completa con quello che si può trovare nelle pagine del nuovissimo sito internet della band, attivo da aprile. Dopo l'intro dal titolo non casuale di "Resurrect", che fa il paio con il titolo dell'album, si parte con "Hand in hand" che subito sgombra ogni dubbio sulla possibile modernizzazione o commercializzazione della band: il sound è assolutamente quello gothic rock anni 90, fatto di chitarra e macchine, accattivante ed ispirato, intriso di malinconia e scandito dalla voce lugubre di Ennis. Segue l'immortale e catacombale "Darkland awakening", la quale ha dato il nome all'ep che ha tracciato la storia del gruppo nonché del goth rock. Suoni di chitarra da mondi lontani, tastiere gelide e la voce sotterranea e disperata di Ennis compongono alla perfezione lo stile dei Subterfuge. C'è anche spazio per la cover dei Rosetta Stone "Six before dawn" che si integra perfettamente con la proposta dell'album. I tre remix "Pre-dawn hours", "A prayer for the kindred" e "Haborym" sono altrettanti capolavori riesumati che concorrono ad impreziosire l'album insieme con le ultime quattro tracce recuperate da precedenti demo, nonché "The crystal sky" sinora relegato in una compilation. Must have per neofiti e cultori.
Sito web: http://www.subterfuge-au.com
(M/B'06)

SPIRAL69
Ghost in my eyes
CD (Helikonia)

Ritorna Riccardo Sabetti col terzo album a due anni di distanza dal precedente. Le coordinate stilistiche permangono in un originale amalgama di wave, indie rock e neo-folk, grazie all'esperienza maturata da Riccardo con gli Argine e nel gruppo di alternative rock Pixel, nonché alla collaborazione con gli Spiritual Front in oocasione del singolo "FakeLove". Oltre a lui, che si occupa della parte vocale, delle chitarre, del basso e del synth, della band fanno parte Licia Missori (pianoforte, keyboards), Enzo Russo (chitarre) ed andrea Freda (batteria). Canzoni che riportano alla mente i fasti della new wave anni '80 come "Please", si alternano a canzoni prettamente indie rock come la già citata "Fake Love" si alternano a malinconiche ballate neo-folk con evidenti influenze pop come "No heart", mentre venature industrial in stile NIN attraversano le ritmiche di "Dirty": su tutto regna una alone segnato dalla produzione di Steven Hewitt e Paul Corkett, entrambi legati per vie diverse ai Placebo, il primo ex batterista, il secondo tecnico del suono. L'album è spiazzante per la varietà di stili contenuti e si fa fatica a digerirlo in fretta, è sicuramente un buon prodotto, ma andrebbe forse incanalato in una direzione meglio definita, altrimenti rischia di risultare prolisso e forse troppo commerciale rispetto ai suoi effettivi contenuti, scontentando i palati più fini e non essendo capito dalla maggior parte dell'audience.
Sito web: http://spiral69.com
(M/B’06)

TEATRO SATANICO
XX

LP (Nedac)

In uno splendido vinile di colore blu i TS fanno i conti sia con il loro passato che con il loro presente. Il lato A , intitolato 2013 rappresenta il presente della band con 5 brani inediti realizzati e suonati dall'ultima formazione che vede in azione, oltre al fondatore, Devis “deviLs” Granziera, Roberto “Kalamun” Pasini e Mauro Martinuz. Secondo il mio parere questa è la formazione migliore in quanto il suono è maturato diventando più articolato e ricercato. Il lato B, intitolato 1993, rappresenta invece il passato della band quando si chiamava ancora Teatro Satanico Charles Manson e Devis era accompagnato da Kundalini. Le tracce sono “Comandante Bruno” e “Confesso” caratterizzate da suoni e atmosfere cupe e claustrofobiche. I brani sono molto ermetici e secondo me piaceranno di più ai fan della prima ora. Secondo il mio modesto parere nel 2013 i TS sono più maturi e molto più ricercati di prima e ciò è dimostrato dalla qualità dei brani del lato A (quello che prediligo). La band veneta dimostra di essere una tra le migliori del genere in Europa soprattutto perchè non è schiava dei canoni restrittivi della musica elettronica e industrial ma ricerca costantemente un proprio suono sempre più innovativo e ricercato. Ne sono la prova le splendide “Mondo Cane (à Yves Klein)” e “La farmacia dell’angelo” brani trapananti che sottolineano come gli odierni TS siano in grande forma. Un disco da avere assolutamente e consumare.
Sito web: www.teatrosatanico.it
(Nikita)

TECHNOIR
We came for love
E$P digitale (Alfa Matrix)

Dopo sei anni di silenzio, esce il nuovo singolo per il progetto del tastierista live dei Plastic Noise Experience, Steffen Gehring e Stephan Altengarten, che anticipa il nuovo "We fall apart" length del duo tedesco. L'ep annovera tre remix dell'omonima canzone più una versione ridotta dell'inedita "Now is then". Dopo i primi due remix fotocopia, la versione di Tom Payne getta una luce originale sul pezzo che, nella sua versione originale risulta quello più completo, unendo il lato più club oriented a quello più synth pop. "Now is then" chiude l'ep e dà l'assaggio numero due, con un retrogusto più intimistico e dalle vocals distorte che si affacciano solo alla fine del brano.
Sito web: http://www.technoir.de
(M/B'06)

TERRENI K
S/T

CDR (Autoprod.)

Terreni K, come quelli del mitico "Zeder" di Pupi Avati, correva il lontano 1983. Ma anche come "La morte marcia sui Terreni K", un bel lavoro del progetto mio concittadino SantAAgostino, targato 2008. Ancora una volta il moniker "Terreni K" è sinonimo di produzione artistica tanto di nicchia quanto di livello, grazie alle cinque tracce di oscura elettronica non conforme dell'omonimo progetto tarantino facente capo a Massimo Gravina. Musicista sperimentale vicino al progetto ritual-industrial conterraneo Khem di Cosimo Zos Mungheri (che ritroviamo a sua volta come collaboratore qui in Terreni K), Massimo sin dall'iniziale 'Pale dead colours' ci trasporta in una dimensione fatta di drones e layers elettronici di grand'impatto, che decollano decisamente nella successiva 'Abrasive dolls' (quanto amo questo titolo!), quattro minuti che definirei da manuale dell'industrial-ambient made in Italy. Il loop ossessivo di 'I'll never get out of her(e)' insiste su di una sorta di 'cut-up' recitato dal sempre attuale William Burroughs, e fa da ponte verso la estraniante 'Maelstrom', mentre i drones profondissimi della conclusiva 'Turn off the lights' ci catapultano definitivamente in un abisso che pare non avere fine. L'abisso che sta ai margini dei TERRENI K.
Info: terreni.k@gmail.com divinenegation@aol.com
(Oflorenz)

TESTING VAULT
The smile of a chain

2 CDR (Looney-Tick Productions)

Seguiamo il progetto di Daniele Santagiuliana, forse conosciuto da alcuni di voi come dANi/ALvo, sin dai suoi esordi, e questo doppio cdr riveste una particolare importanza in quanto esce, insieme a 'Music for Lemurians Vol. I' e 'Isteria' (ad opera del duo Santagiuliana/Altieri) per la sua personale label Looney-Tick, ormai solida realtá e veicolo unico di propaganda per le produzioni di Daniele. Ricordiamo infatti, al di lá di Testing Vault, la sua attivitá come Anatomy e Pariah. Come giá detto a proposito delle precedenti uscite (TV compie ormai 10 anni di vita), l'universo di riferimento del progetto fa riferimento alla sperimentazione oscura e lisergica della cosiddetta 'England Hidden Reverse', con i Coil certamente in primo piano; ma non basta: il minimalismo made in USA dei maestri stile Lamonte Young piuttosto che Tony Conrad (ascoltate il lungo mantra elettronico di 'The aural crying'), ed il tribalismo di certo krautrock (ricordate Amon Duul I ?) fanno capolino nel corso del lungo trip di 'The Smile of a chain', lavoro che tra l'altro si avvale del supporto di amici e collaboratori d'eccezione, come Deison e Simon Balestrazzi di TAC. Testing Vault é in musica ció che uno splendido dipinto astratto rappresenterebbe in una galleria d'arte contemporanea, quel quadro che avete sempre cercato, magari inconsciamente. Psichedelia industriale per il terzo millennio.
Sito web:
www.eafmcart.blogspot.com
http://testingvault.bandcamp.com/
(Oflorenz)

UNCODIFIED
Some things collapsing

CDR (Show me your wounds)

Ennesima grande uscita per la label elvetica di Nebo, questa volta impegnata a dar spazio ad uno dei progetti del cagliaritano Corrado Altieri, superattivo - oltre che sotto il moniker di Uncodified - anche con gli altri progetti TH26, Monosonik e Chandor Chasma. Limitato a 99 copie, usuale grafica superlativa ad opera di Aimaproject, 'Some things collapsing' ha quel forte, inconfondibile sapore di elettronica analogica old school, quella per intenderci della vecchia, cara Slaughter del compianto Marco Corbelli. In particolare sono le basse frequenze più ruvide ed abrasive ad infestare tracce quali 'Subterranean 3' o 'Consent Control' (ricordate Mörder Machine?), con quest'ultima che si avvita in un crescendo violento e disturbato sconfinante in terreni decisamente power electronics. Se 'Landline' ci concede un attimo di respiro, il loop ossessivo e martellante di 'Ultimate Extreme Media' ci riporta immediatamente sull'attenti, pronti a calarci definitivamente nelle spirali malefiche della seconda parte di 'Subterranean 3'. Un must per tutte le 'analogic-heads' nostalgiche dei vecchi suoni di casa nostra, quelli forti, e non troppo convenzionali.
Sito web: soundcloud.com/uncodified
(Oflorenz)

VOSTOK
Lo spazio dell'assenza
CD (Golden Morning Sound)

Debutta questo duo brindisino composto da Mina Carlucci voce e Giuseppe Argentiero alla chitarra. Il nome del gruppo trae spunto dal primo programma spaziale sovietico che riuscì, per la prima volta nella storia, a portare un uomo nello spazio, nientemeno quindi che Yuri Gagarin. E lo spazio è appunto il termine con cui giocano i due ragazzi, inteso nello specifico come vuoto determinato dall'assenza o dalla dipartita di qualcuno. Già la copertina che rappresenta un cosmonauta con una sorta di valigia o meglio custodia di strumenti musicali anticipa questa sorta di commistione e di sovrapposizione di differenti cromie a creare colori nuovi o, in questo caso, alchimie musicali prima sconosciute, oscillanti tra neofolk, jazz, ma soprattutto ethereal con abbondanti iniezioni a base di cluster di musica leggera italiana nell'approccio vocale di Mina, il tutto registrato e mixato a regola d'arte. Sul cd è scritto "E' consigliato l'ascolto notturno" e si va subito con la mente ai Coil. Il divario è abissale ed il suggerimento è di fare esattamente l'opposto: ci sono amore e buoni sentimenti secondo i canoni cattolici, non c'è traccia di oscurità, non c'è pathos a sufficienza da dare i brividi, manca di sostanza e risulta conseguentemente noioso sulla distanza, ma Mina e Giuseppe sono appena all'inizio ed hanno ampi margini di miglioramento.
Sito web: https://www.facebook.com/vostokmusic
(M/B'06)

WATERGLASS
…And the bleak shall inherit
CD (Watertight Recordings)

Dopo ben undici anni di silenzio arrivano al secondo album i britannici Waterglass. Partiti con un ep di debutto nel 1999 di musica ethereal, i nostri sono rapidamente approdati sul genere gothic/indie rock per non allontanarsene più. Una così lunga attesa non è tuttavia risultata vana: i Waterglass operano in maniera estremamente svincolata dai ritmi del mercato discografico, non hanno consegne da rispettare e di conseguenza escono solo quando ritengono che sia tutto pronto. Ed i risultati si vedono. Brani rock freschi, ispirati e di alto livello, ricchi di sentimento e poesia senza essere mai melensi, suonati e registrati splendidamente, sono un misto dei più ispirati Radiohead, Cocteau Twins e The Cure. Si parte con "Like raindrops", "Bleak" e "Far from faith", tre tracce piuttosto simili per struttura, in cui i vocalizzi di Victoria attraversano con grande leggerezza e sensibilità le partiture di chitarra cupe e malinconiche, sostenute dalle tastiere eteree e dal delicato drumming di Andrew. Con "Message ends" i ritmi cambiano e ci avviciniamo ad una forma canzone più tradizionale in cui la voce di Victoria acquista forza e unita alla batteria, guida autorevolmente un pezzo che ricorda il capolavoro dei Radiohead "Street spirit" ed il brano è a sua volta l'episodio forse migliore dell'album. Da qui in poi le sonorità prendono una piega più indie mostrando l'altra faccia dei Waterglass, ugualmente interessante, ugualmente ispirata: da segnalare sicuramente "Someone like you" e "Seventeen", ma sostanzialmente non ci sono cadute di tono, anzi. Eccellente.
Sito web: http://www.waterglass.co.uk
(M/B'06)

WORDS AND ACTIONS
Time can't be turned back
CD (FinalMuzik)

Ritornano gli alessandrini WAA, che fanno una sorta di punto della situazione con questa compilation che raccoglie tutto quanto è uscito in passato su supporto analogico, cassetta e VHS. Questo duo suona sostanzialmente musica a cavallo tra darkwave anni 80 e minimal/electro e finalmente dopo tre lavori autoprodotti, inizia a raccogliere i frutti del suo eccellente lavoro con questa uscita sotto FinalMuzik la quale, grazie ad una pessimistica tiratura di 300 copie, permette finalmente ad un pubblico più vasto di apprezzare questa realtà. Elettronica gelida si combina con vocals catacombali, con un concentrato di disperazione e morbosità che raramente ha visto un eguale e che non ha minimamente accennato ad affievolirsi col passare degli anni: l'incedere costante e le strutture semplici delle canzoni non devono indurre a sottovalutare quello che è un lavoro che non ha nulla da invidiare ai maestri del genere ed in cui nulla sembra lasciato al caso, nemmeno il suono lo-fi dei synth trasognati. Ha solo bisogno di essere ascoltato per diventare un cult.
Sito web: http://www.words-and-actions.com
(M/B'06)