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ALBIREON
Le fiabe dei ragni funamboli
2 CD (Palace of Worms/Infinite Fog)

Ritorna la band neofolk di Reggio Emilia, nata nel 1998 è giunta al dodicesimo lavoro (tra Cd, demo, e split). “Le fiabe dei ragni funamboli” è un doppio CD, il primo disco cantato in italiano e il secondo in dialetto degli appennini reggiani. La line up del disco è composta da Davide Borghi (voce, chitarre, testi e samples), Carlo Baja Guarienti (tastiere e flauto), Stefano Romagnoli (samples e sounscapes). Presenti anche alcuni collaboratori: Maria Chiara Borghi, Gianguido Corniani, Daniele Santagiuliana, Mauro Mainini, Maria Cristina Anzola. Caratteristica fondamentale di questo album è che la poesia fa da padrona. Nonostante musicalmente gli Albireon, in questo lavoro, si adagino su stilemi già “consumati” dal genere riescono a dare una loro personale impronta ai testi molto poetici. Dei due CD preferisco il secondo, quello in dialetto reggiano, in quanto questa lingua dona più magia ai brani diventando punto di forza dell'album. Del primo disco mi sono piaciute “Nel nido dei ragni funamboli”, “Anime d’autunno”, “Prima del buio”, “Acrobati”. Del secondo disco ho invece apprezzato “Luminarie”, “La spusa de strium”. Un disco certamente non facile ma pieno di emozione e da scoprire ascolto dopo ascolto. Belli i disegni di Massimo Romagnoli che corredano la cover e il blooklet. Masterizzazione, artwork e lay-out sono a cura di Mauro Berchi (Canaan/Eibon rec). Consigliato a tutti gli amanti del neofolk.
Sito web: http://albireon.wordpress.com/
(Nikita)

ALTIERI/SANTAGIULIANA
Music for Lemurians Vol. I
CDR + Booklet (Looney-Tick Productions)

Insieme ad 'Isteria' ed al doppio di Testing Vault 'The smile of a chain' (di cui trattiamo in queste stesse pagine), il lavoro a quattro mani con Corrado Altieri costituisce una delle tre recenti uscite per la label di Daniele Santagiuliana, giovane etichetta nata due anni fa ed oggi unico canale di distribuzione per lavori e collaborazioni del suo fondatore. Per questo dischetto limitato a 100 copie ed accompagnato da un libretto fotocopiato di 16 pagine, i nostri vanno a ripescare addirittura un concept iniziato e poi abbandonato una trentina di anni fa dal grande David Lynch e da Mark Frost, all'epoca suo socio e collaboratore. 'The Lemurians' avrebbe dovuto essere una serie tv dedicata ad un' arcaica e malvagia popolazione, sommersa dalle acque e distrutta ancor prima della stessa Atlantide. I 'Lemurians' avevano (o meglio avrebbero dovuto avere) una indole cattiva e pervasa di negativitá, e con queste tracce malate Daniele e Corrado sembrano voler far (ri)vivere, a distanza di ben 6 lustri - questi esseri crudeli e pericolosi. Lavoro musicalmente di natura ultra-sperimentale, che vive di micro-suoni, abrasivi e frammentati, rumorismo ed elettronica lo-fi. La stessa musica, non abbiamo dubbi, che avrebbero ascoltato 'The Lemurians'.
Sito web: www.eafmcart.blogspot.com
(Oflorenz)



ATTRITION
The unraveller of angels
CD(E-Klageto)

Narcissist
CD (Two Gods)

Gli Attrition di Martin Bowes si sono evoluti nel corso di oltre trent'anni passando dall'industrial alla darkwave alla modern classical, all'ebm, al dark ambient talvolta precorrendo i generi stessi, fino a ritornare con "The unraveller of angels", anticipato a marzo dall'ep "Narcissist" costituito dall'omonima canzone più due remix, ad una mescolanza originalissima di darkwave, industrial, modern classical e ambient. Come detto, questo gruppo ha saputo negli anni anticipare certe tendenze musicali pur non lasciando il segno, ma ha messo a frutto la sua esperienza creando opere sempre più solide senza perdere in originalità, ma guadagnando piuttosto in capacità compositiva. Il risultato è questo lavoro davvero impressionante per la stratificazione di generi creata, ma soprattutto per la notevole armonia tra le differenti correnti che lo contraddistinguono e che difficilmente trova un eguale in questo senso, se non forse in un gruppo come gli Ulver. Dopo una sorta di intro, si parte con "Karma mechanic", pezzo caratterizzato da breakbeat che introduce l'anticipato singolo in stile ebm "Narcissist", il quale non rende giustizia ai contenuti dell'album, vista la varietà di stili proposta. "Histrionic" e "One horse rider" ad esempio fanno largo uso di archi, voce femminile su tappeti electro con inserti di pianoforte e chitarra: lo stile vocale della cantante è proprio la parte più monocorde dell'album, quasi un tasto da schiacciare in un preciso momento durante la canzone, a cui si alterna la voce profonda e distaccata di Martin che scandisce i momenti più sperimentali come ad esempio in "Causal agent". "Hollow latitudes" è un grandioso pezzo di musica da camera oscura e calma gli animi in vista della traccia finale "The internal narrator", ambient sperimentale e ipnotico che chiude il venticinquesimo full length avanguardistico degli Attrition.
Sito web: http://www.attrition.co.uk
(M/B’06)

AVANT-GARDE
Antitesi
CD (Manic Depression Records)

Terzo album per questo progetto oramai quasi ventennale del romano Alessio Schiavi che si propone di "modernizzare" la darkwave senza impoverirla del suo originale impatto emotivo. L'intento è lodevole ed estremamente complesso, ma non si può negare che il tentativo sia quanto meno interessante. Fondata nel lontano 1994, la band arriva al primo singolo nel 1999 ed al primo full length nel 2004. Questa lunga gestazione è sicuramente dovuta ai vari avvicendamenti succedutisi nella formazione fino a che si è trasformata, dal 2002 al 2004, in un progetto solista di Alessio, per poi divenire un trio con la cooptazione di Alessandro Conte al basso ed Antonio M. alla chitarra, a cui si è aggiunta Viviana B. ai synth nel 2010. La partecipazione a manifestazioni di caratura internazionale ha permesso alla band di acquisire visibilità a livello europeo tanto da ottenere un contratto con l'etichetta francese Manic Depression, ma nonostante ciò i nostri sfornano questo lavoro interamente cantato in italiano. L'album è al di sopra della media, i suoni trasmettono questa voglia di modernità senza perdere gli stilemi del genere, anche se ritrovare le emozioni degli eighties è molto difficile. A questo si aggiunga la poca creatività che caratterizza i brani, i quali scorrono via piuttosto monotoni senza lasciare il segno, cloni di un passato che non ritorna.
Sito web: http://www.myspace.com/avantgarde1994
(M/B’06)

AYRIA
Returns with 'Plastic Makes Perfect
CD (Alfa Matrix)

Ritorna dopo cinque anni di silenzio, l'incantevole voce di Ayria, con un lavoro, dove Jennifer Parkin aka Ayria pare sfidare se stessa. In questo album l'artista, sperimenta altri generi, lavorando molto su una testualità diversa e più densa. Questo suo ultimo lavoro discografico, miscela sapientemente, un po' di electro-pop, un industriale più tosto e EBM, attraverso le sonorità di alcune chitarre, e qualche ballata lunatica. Si nota anche una certa maturazione nel modo di presentarsi, senza dimenticare il divertimento, un po' di sana stupidità e una sensualità innata. Probabilmente l'aver lavorato con il talentuoso Sebastian R. Komor gli ha garantito una forza personale Attraverso suoni che hanno reso meglio anche nella sua vocalità. Un album gradevole, una voce appassionata che certo non stanca e non deluderà i fan di questa nuova Ayria.
(Maurizio Piccirillo)

BA13
Rough girl

CD (Manic Depression Records)

Nato nel novembre 2008 il gruppo, formato all'epoca da cinque trentenni nei sobborghi parigini con l'intento piuttosto spocchioso di suonare ognuno uno strumento non proprio, evolve rapidamente per via di qualche defezione e soprattutto dell'acquisizione di Nash, ex batterista dei Wallenberg, che darà con la sua voce un'impronta fortemente punk alle canzoni fondate su ritmiche invece wave-post punk che finiranno di adeguare il loro piglio alle derive della cantante. E così si arriva a questo debutto: musica interessante, scanzonata, con derive morbose della melodica, dalle quali Nash ci allontana prontamente ogniqualvolta apre bocca. Il contrasto trova il suo apice nella title track in cui gli elementi punk-rock-surf-wave emergono in qualcosa di nuovo in cui il drumming di Etienne è il vero valore aggiunto, senza dimenticare gli altri ottimi elementi del gruppo che svolgono in maniera eccellente il loro lavoro. La sensazione finale è di avere di fronte una band affiatata, solida e tecnicamente valida nonostante sia agli inizi. Le possibilità di crescita sono notevoli, vanno tenuti d'occhio.
Sito web: http://www.myspace.com/ba13postpunk
(M/B’06)

TOBIAS BERNSTRUP
Sing my body electric

CD/LP/Download (Other Voices Records)

Esce la ristampa per il nostro svedese amante dell'italo-disco, del suo quarto lavoro in circa 15 anni di attività, sia come musicista che come produttore musicale. Questa volta i formati utilizzati sono davvero tutti quelli disponibili fuorché ovviamente quello del nastro che ha costituito la prima stampa su cassetta datata 2011: cd, vinile bianco e trasparente, mp3. L'album è semplicemente l'ennsima celebrazione del genere che Tobias suona sin dall'esordio senza grosse variazioni sul tema, ma affinando sempre più i suoi lavori ed arrivando con questo album ad un risultato impeccabile. Le canzoni oscillano dalla minimal wave della opener, alla riuscitissima discomusic di "Body electric" e "Dancing in the shuttle", probabilmente il pezzo migliore del disco. Canzoni che acquisiscono un tono malinconico, specialmente in "Ugly alone", a causa della voce fredda di Tobias, restano piacevolmente in testa anche a chi solitamente detesta questo genere.
Sito web: http://www.bernstrup.com
(M/B’06)

The BLUE PROJECT
Adrift
CD (Eibon Records)

Debutto per la collaborazione di Davide Borghi, in forze ad Albireon ed Ekra, e Maria Cristina Anzola, ex cantante di The Bel Am, che ritorna sulle scene dopo ben diciannove anni di silenzio. Il risultato è un album raffinato ed ispirato. Partendo dal packaging, abbiamo un originale cartonato, affrescato da riproduzioni dei dipinti di Maria Cristina, immerso in uno sfondo di chiara ispirazione vichinga a cura di Mauro Berchi. Parlando invece della parte fondamentale, cioè quella musicale, siamo di fronte ad un lavoro sostanzialmente ambient che beneficia della stupenda voce dell'Anzola, la quale conferisce al tutto un tono delicato ed intimistico. Ciò tuttavia non deve fuorviare: non è il solito disco ethereal/downtempo/chill out, bensì qualcosa di nuovo in cui si alternano musica concreta, drone e lirismi che ci trasportano su un'altra dimensione grazie alla versatilità di Maria Cristina che ben si adatta alle variazioni che occorrono nelle singole tracce. Dodici brani tutti piuttosto brevi tranne l'ultimo, nei quali sembrano quasi materializzarsi dal nulla e poi sparire allo stesso modo suoni e vocalizzi, che talvolta dirottano dalla musica concreta per assumere toni più corposi, come in "Oblivion" o "Dirge", talvolta più liturgici come invece accade in "The lighthouse prayer". Spesso e volentieri, nei climax che si susseguono nelle singole tracce, la fusione tra voce e suoni è pressoché totale trascendendo i diversi generi e plasmandone di fatto uno unico e nuovo. Nessun brano in particolare evidenza, album omogeneo, ma mai noioso, necessita di ripetuti ascolti, ma ne vale la pena.
Sito web: https://www.facebook.com/pages/The-Blue-Project/491083107594650?fref=ts
(M/B'06)

DAVID BOWIE
The next day
CD/LP (Sony Music)

Il Duca Bianco ritorna dopo ben 10 anni di silenzio discografico, e il suo ritorno è di gran classe! La copertina del disco rimanda al Bowie degli anni ’80, e infatti i brani riecheggiano i migliori anni del grande cantante inglese. Da “Dirty Boys” seconda traccia dell’album, l’ascoltatore ha la consapevolezza che è di fronte a un gran bell’album, e che David ha saggiamente aspettato 10 anni per non darci un disco banale, ma un disco degno del suo nome, forse l’ultimo della sua lunga carriera. “Love is lost” è il mio brano preferito, quello che mi ha colpito di più, la cui melodia molto oscura rimanda al Bowie di “Heroes”. Il primo singolo che ha anticipato l’uscita dell’album è stato “Where Are We Now?” in cui troviamo David, con una voce tremolante e sofferente, che fa i conti col suo passato. Una traccia malinconica in cui il Duca Bianco ricorda la sua Berlino, quella in cui ha vissuto e che non gli è mai uscita dal cuore e dall'anima. Un brano struggente, una vera stilettata nel cuore. “If You Can See Me” è un brano energico e potente che sottolinea ancora una volta che lui è e rimane il numero uno. “(You Will) Set the World on Fire” è un altro pezzo di grande impatto che dimostra come nonostante l'età David abbia mantenuto l’energia di un grande rocker. The Next day, è il ventisettesimo album in studio del cantante inglese, i suoi 14 brani, sono intensi e mai banali, riflessivi e emozionanti. Ottimi i collaboratori tra i quali il fedelissimo Toni Visconti. Ben ritrovato Duca Bianco ci sei mancato!
(Nikita)

CAMERATA MEDIOLANENSE
Vertute, Honor, Bellezza

CD / ARTBOOK + 3 CD (Auerbach Tonträger/Prophecy)

Correva il 1998 quando potemmo apprezzare l'ultimo full-lenght della Camerata Mediolanense, era lo splendido 'Madrigali'. Da allora non siamo rimasti del tutto orfani dell' ensemble di Elena Previdi: la Trilogia dell'Inferno in 7" da collezionare in un box lussuoso, il 10" 'L'Alfiere' spartito con Pavor Nocturnus, un'antologia licenziata dall'argentina Twilight e per finire l'ottimo live 'MDXXX' per la Creative Fields ci hanno degnamente tenuto compagnia; nonostante ció, non si puó negare che l'attesa per il nuovo lavoro di studio fosse molta, mitigata solo in parte dall'uscita nel 2011 del primo singolo - '99 Altri Perfecti' - che avrebbe costituito la prima pietra dell' ambiziosa trilogia dedicata dal gruppo meneghino al grande Petrarca. Se il mini giá anticipava quella fusione perfetta tra elettronica, dimensione sperimentale e la tipica vena neoclassica del gruppo, i 12 capitoli di 'Vertute, Honor, Bellezza' rendono pieno merito al titolo stesso del lavoro, regalandoci un viaggio a ritroso nel tempo tra le liriche immortali di Francesco Petrarca che rivivono nell'interpretazione magnifica della Camerata. Come ogni concept che si rispetti, il disco va considerato nella sua totalitá ed ascoltato interamente per essere apprezzato a dovere, non scenderemo dunque a dettagliare di ogni singolo capitolo che lo compone; non posso esimermi, però, dal ricordare la possente maestositá della intro 'Voi ch'ascoltate', così come il taglio marziale di 'Canzone all'Italia', dedica in musica al nostro Paese magistralmente interpretata da Trevor. E nemmeno le emozionanti note dei fiati in 'Solo et pensoso' che mi hanno fatto emozionare come solo 'Il Silenzio', suonato all'atto del congedo dal servizio militare, poté; ed infine non secondarie risultano quelle spruzzatine, sempre dosate in maniera sapiente, di sonoritá marcatamente sperimentali, si ascoltino ad esempio 'Fragmentum XXXV' o l'inizio di 'Vago Augelletto'. La 'hit' del disco rimane quella trascinantissima '99 Altri Perfecti' anticipata dall' omonimo mini, mentre la chiusura viene affidata alla radiosa 'O mia stella' ed alla dolce 'Quest'anima gentil', che ci accompagna alla fine del viaggio come una tenera ninnananna. Il disco, dalla favolosa grafica affidata a Saturno Buttó, é disponibile anche in un lussuoso artbook fotografico di 84 pagine che include l'intera trilogia (la ristampa di '99 Altri Perfecti', Vertute ed il mini conclusivo Vergine Bella'), e come ciliegina finale la label teutonica ci propone in tiratura limitata 'Gesammelte Werke', un sontuoso box in legno incorporante l'artbook e le ristampe digipak (arricchite di bonus) della vecchia discografia del gruppo: 'Musica Reservata', 'Campo di Marte', 'Madrigali' ed il live 'MDXXX'. Il tutto in 250 copie numerate e certificate, che si sommano alle altrettante copie previste per la tiratura del singolo artbook. Un'opera maestosa ed ambiziosa che conferma l'estro unico della creatura musicale di Elena, al di sopra ed al di lá di ogni barriera di genere. Semplicemente, Virtù e Bellezza.
Sito web:
www.cameratamediolanense.it
www.en.prophecy.de/camerata-mediolanense
(Oflorenz)
CINEMASCAPE
Cold Heaven
CD (Conzoom Records)

Un lavoro discografico che ha richiesto ben due anni di registrazione, mixaggio e mastering un lavoro lungo e curato che presenta Cold Heaven come un album tipicamente dark e più concettuale che, attraverso le sonorità riescono a caratterizzare perfettamente lo Cinemascope. A livello strumentale, appaiono molto marcati la chitarra e l'utilizzo dei synth, uno sconfinamento che farebbe pensare ad un cambio di rotta verso sonorità tipicamente elettroniche ma non è così, loro rimangono ancorati ad un mondo synthpop. Risultano amabili anche le armonie delle voci ed i chorus. Un ascolto piacevole, nel complesso che richiama a pensieri anni ottanta.
(Maurizio Piccirillo)

DAEMONIA NYMPHE
Psychostasia
CD (Prikosnovenie)

La stesura del nuovo, favoloso, capitolo del duo greco facente capo a Spyros Giasafakis e Evi Stergiou ha richiesto la bellezza di 5 anni, nonché la collaborazione di un nutrito quanto qualificato combo di musicisti, parte dei quali accompagna i nostri anche in occasione delle performances live. Album interamente ispirato alla mitologia greca ("Psychostasia", ovvero il soppesare le anime, era un metodo di divinazione del destino di esclusiva proprietà degli Dei, di cui troviamo traccia sin dall'Iliade), l'ultimo parto degli ellenici esce a ben 6 anni di distanza dal precedente "Krataia Asterope", e ci accompagna in un viaggio entusiasmante che tocca gli archetipi della madre terra e della vita umana, dalla forza della Natura (Gaia) all'universo onirico di Hypnos, da Pnoe animatrice di ogni cosa all'immancabile Eros. Un disco amabile a casa ed ancor più appassionante in veste live: le maschere ed i costumi antichi del gruppo ci incantarono il maggio scorso nella splendida cornice del Volkspalast di Lipsia.
Sito web: www.daemonianymphe.com
(Oflorenz)

DEMIAN CLAV
Adrift

Download (Yajna Editions)

Terzo lavoro per questo terzetto francese originario di Nantes ed ora stanziato a Strasburgo, che annovera tra le sue influenze, i Cure, Nick Cave, Joy Division e Bach. Ad un primo ascolto l'album si colloca idealmente , almeno per una parte di esso, sulla falsariga dei lavori più vicini alla musica classica di David Tibet, con derive che riportano alla mente Michael Cashmore: il paragone è in realtà fuorviante, sia per l'unicità dei Current 93, sia perché in realtà le influenze che affogano in questo pot pourri sono davvero tante. C'è goth rock, c'è modern classical e c'è una certa originalità che spesso ricorre negli artisti francesi: la definizione che potrebbe mettere d'accordo tutti è indie rock. Ci sono tuttavia molti archi che supportano il violoncello di J.C. Wintrebert e danno vita ad approcci delicati e malinconici tipo Sopor Aeternus, come in "Edelweiss flight", e danno il loro decisivo contributo a parti più sperimentali come "Art-scattered surface of the Earth" o "Eventyr". Album difficile da inquadrare e da digerire, emerge in questo mondo di cloni.
Sito web: http://demianclav.bandcamp.com
(M/B'06)

DEPECHE MODE
Delta Machine

CD / LP (Mute/Columbia Records/Sony Music)

Sono passati i fasti degli anni ’80 anche per i Depeche Mode che, nonostante siano passati ben 30 anni dal loro esordio, hanno ancora un grosso e fedele. L'ultimo album della band inglese che mi ha veramente colpito è stato “Violator” seguito da qualche brano degli anni '90. Ma con l'uscita di “Exciter” il mio allontanamento da Dave Gahan e soci è stato definitivo. Ora è la volta di “Delta Machine”, un album molto curato i cui i suoni ricercati sono molto attuali. Decisamente un buon album dal piacevole ascolto e che esprime la maturità di un gruppo che dopo trent’anni, tra alti e bassi, ha dato molto alla scena musicale mondiale. Tra i brani da citare “ Welcome To My World”, “Secret To The End” e “Broken” in cui le atmosfere classiche dei DM fanno da padrone soddisfacendo a pieno l'amore dei devoti fan. Sinceramente mi sono avvicinato all’ascolto di “Delta Machine” in modo scettico e senza grandi illusioni ma mi sono dovuto ricredere nonostante non tutti i brani siano all’altezza di quello che sono stati per me i DM. Un album comunque da apprezzare.
(Nikita)

DUST
Onset of decimation

LP (Mannequin)

Seconda uscita sempre nel 2013 per questo duo di Brooklyn, anch'essa su vinile 12", questa volta limitata a 300 copie. Il gruppo, fondato nel 2012 da Michael Sherburn e John Barcklay è nato come progetto di house/italo disco oscura, a cui si sono aggiunti la coreana Greem Jellyfish e la modella musicista Angela Chambers. Questo interessante collettivo crea quella che potrebbe essere una perfetta colonna sonora per serate modaiole nei club, ma con brani che non sono né scarni, né beceri, né tantomeno prevedibili. Acid house, morbida techno e italo disco si mescolano con sapienza e questo assaggio fa presagire la nascita di qualcosa che può davvero lasciare il segno se entità così diverse c ontinueranno a coesistere senza strappi.
Sito web: http://mannequinrecords.bandcamp.com/album/mnq-039-dust-onset-of-decimation-12-ep
(M/B'06)

DUST FEAR OF LOVER
Dust fear of lover

CDr (autoprodotto)

Terzo lavoro per il gruppo fondato da Death Boy nel 2003, questa volta rafforzato dall'importante contributo di Buffy alla parte cantata, che schiarisce l'alone di minimal/wave anni 80 imperante per tutto l'album. Titolo omonimo come già il debutto del 2003, l'album si attesta su sonorità elettroniche oscure ed inquietanti, accompagnate dalla scarna e riverberata voce di Death Boy che conferisce al tutto una tonalità ancora più malata. Buffy supporta la parte vocale in "The pieces of my soul", malinconica e sognante ed in "I drag myself slowly", dove i suoi sussurri addolciscono un incedere oscuro e decadente. L'album alla fine risulta piacevole, forte dell'abilità di Death Boy alle macchine e nella manipolazione della sua voce, che diventa strumento principale nei singoli brani, anche per via della loro struttura molto semplice. Lavoro quindi celebrativo delle sonorità eighties, non aggiunge nulla, ma merita sicuramente un ascolto.
Sito web: http://www.myspace.com/dustfearoflover
(M/B'06)