Web-zine di musica, cultura, arte e tutto l'universo oscuro

 

newsletter
 

ECO DEL BARATRO
Azione

CD (autoprodotto)

Secondo lavoro per i tre trentini Stefano Nicolini, Francesco Armani e Dennis Valenti, a due anni di distanza dal debutto "Caro estinto", entrambi autoprodotti. Dieci brani di sincero rock n' roll fuori moda, cantato in un italiano solo apparentemente grezzo e scurrile, efficace e travolgente con una schietta attitudine punk. C'è molto di Joy Division e del rock nostrano anni 90, ma questi ragazzi senza essere pedanti riescono a proporre una formula tutta loro, colma di riff adrenalinici e ritmi travolgenti, grazie ad un drumming originale e variegato. L'aspetto invece da migliorare di questo album è il bilanciamento tra gli strumenti e la voce, in quanto il cantato emerge con difficoltà dai livelli troppo alti delle chitarre e di alcune parti della batteria, a discapito della comprensione dei testi mai banali, ricchi di efficaci metafore, che forse sono la parte migliore di tutto il lavoro, vere e proprie poesie da strada che divulgano a piene mani malessere esistenziale. Siamo di fronte ad un prodotto già maturo nelle sue strutture e nelle sonorità assolutamente azzeccate, carico di giovane energia e con ancora alcune ingenuità che non pregiudicano però il risultato finale.
Sito web: https://www.myspace.com/ecodelbaratro
(M/B'06)

ESSENCE OF MIND
Escape
EP Digitale (Alfa Matrix)

Ep in formato esclusivamente digitale, contenente quattro versione della title track, che presumibilmente anticipa l'uscita del nuovo lavoro, dinamica già verificatasi per i precedenti album: a differenza del passato però, questa volta il terzetto norvegese, autore di una suadente mescolanza di electro ed alternative rock dai connotati freddi che può richiamare alla mente recenti gruppi come Linkin Park, ha puntato tutto su un singolo brano rimasticato con tre differenti remix che ne hanno accentuato la parte da club hit, azzerando il suo lato rock che è invece la parte migliore.
Sito web: https://myspace.com/essenceofmind
(M/B'06)

FEMINA FABER
Amplexum Mentis - Ut Cosmo Concordent Voces
CD (Calembour Records)

Dopo quattro anni dall'uscita di “Tumultuor”, torna a stupirci Paola Bianchi alias Femina Faber con l'album “Amplexum Mentis - Ut Cosmo Concordent Voces”. Questo album non fa altro che confermare che FF ha raggiunto un livello molto alto e che la musica da lei proposta è da considerarsi una vera e propria opera d'arte di grande qualità. L'intensa voce di Paola adagiata su tappeti di raffinata elettronica minimale crea atmosfere surreali sfociando, in alcuni brani, con grande eleganza e impatto sonoro verso un industrial potente e meccanico. Tutte e dieci le tracce sono state create da Paola/FF che si avvale di preziosi collaboratori come Fausto Balbo, Matteo Zenatti, Luca Valisi, Andrea Garavaglia. Il connubio tra la voce di Paola e la musica “meccanica” appare all'ascoltatore attento una sorta di sogno astratto. E' fondamentale sottolineare che dietro ad “Amplexum Mentis - Ut Cosmo Concordent Voces” c’è una grande ricerca sia sonora che vocale. Tutto è curato nei minimi dettagli e l'ottimo risultato è dato soprattutto dalla caparbietà di Paola Bianchi che da anni studia anche canto gregoriano e che non si è mai risparmiata raggiungendo un livello vocale altissimo e unico nel suo genere. La scelta di scrivere i testi in latino è a mio avviso il valore aggiunto dell’album avvolgendolo in un’atmosfera intima e quasi mistica. Consiglio assolutamente l’acquisto di questo album ma anche di assistere ad un live-performance di Femina Faber perchè dal vivo potrete rendervi conto che la voce di Paola è potentissima e trapanante.In entrambi i casi non ve ne pentirete.
Sito web: www.feminafaber.com
(Nikita)

4GIFTGAS
La Première exhalation de 4giftgas
Digital download card (Misty Circles)

Ci sono uomini e donne, con cinque nomi misteriosi, alcuni dei quali per nulla rassicuranti: Zyanid e Zyklon. E poi scopriamo che in realtà 4giftgas non sono cinque e nemmeno quattro, bensì tre, ma arricchiti da un illustre ospite e collaboratore che si fregia anch’egli di un nome in codice, alfanumerico e numerico. Un’iconografia quanto mai sinistra, foriera di apocalittiche visioni tra guerra fredda e futuro post-nucleare. Ma soprattutto tre brani, ovvero la “prima esalazione di 4giftgas’, che ci riportano alla vecchia scuola industriale tramandata ai posteri da TG e compagni, quella che ci é sempre piaciuta e della quale oggi sentiamo una certa mancanza. Il totale mistero sul vero numero e la reale identità che si celano dietro le mascherate figure di 4GG (mi vengono in mente i mitici Residents...!) si svelerà forse con le prossime esalazioni dei nostri? Potrei sbagliarmi, ma qualche indizio ve lo do: questa simpatica “download card” limitata a 100 esemplari, una specie di piastrina militare con tanto di catenella che vi assicura lo scaricamento dei brani tramite un codice segreto, proviene nientemeno che dalla mitica Misty Circles. Non sarà che qualche illustre personaggio della industrial old-school capitolina sta tramando qualcosa alle nostre spalle?! Il progetto più intrigante (musicalmente e non solo) che ci sia capitato sotto mano da un bel po’ di tempo a questa parte, ecco i riferimenti: v
Sito web: www.facebook.com/pages/4giftgas
(Oflorenz)

HALO IN REVERSE
King O

Download (Alfa Matrix)

A tre anni di distanza dal debutto "Trials and Tribulations", Joshua Steffen ritorna con il singolo King O, riproposto davvero in tutte le salse come vuole la tradizione Alfa Matrix, attraverso ben sette remix ad opera di vari gruppi tra i quali i colleghi di scuderia Psy'Aviah. Non c'è molto da dire su questa nuova direzione intrapresa da Joshua che non può che compiacere l'etichetta e coloro che ne fanno largo uso, visto che le velleità "reznoriane" viste agli esordi si vanno ormai spegnendo, anche se meno rapidamente rispetto ai Nine Inch Nails stessi, in favore di un electro-industrial pop da dance floor, supportato però da un'eccellente produzione. Musica mediocre di cui non si sente il bisogno, come nel caso di molti altri gruppi sotto Alfa Matrix.
Sito web: http://www.haloinreverse.net
(M/B'06)

HAUTVILLE
Le Moire

MCD (HR/SPQR)

Ho avuto la fortuna di vedere il combo lucano in azione sul palco dell' "Alte Landramsant" di Lipsia lo scorso maggio (un set notevole, in compagnia di Tears of Othila e Ianva), per cui già pregustavo questa piccola chicca che prosegue il discorso già brillantemente avviato col precedente full-lenght "Numen Lumen". Custodito in un elegante digipak con la lucida cover che riporta un particolare artistico/architettonico risalente alla mitologia greca, "Le Moire" accentua ancor più la vena progressive d'antan del trio di Ferrandina, con una bella cover di "Non mi rompete" del Banco e la straordinaria partecipazione del pianista Arturo Stalteri, ex Pierrot Lunaire insieme al compianto Gaio Chiocco. Sempre in primo piano, come del resto nel lavoro precedente, storia e mitologia: le Moire - nell'antica mitologia greca - impersonavano il destino di ogni uomo, tessendo quel filo ideale che lo accompagnava dalla nascita sino alla fine dei suoi giorni. La maturità compositiva ed esecutiva raggiunta da Francesco, Leonardo e Silvia giustifica senza dubbio il balzo di notorietà che sta meritatamente arrivando, e la recente partecipazione alla vetrina internazionale del festival più importante del mondo lo dimostra ampiamente. Senza dubbio oramai una delle pietre angolari della scuderia SPQR.
Sito web: www.hautville.com/
(Oflorenz)

JUSTDEUX
The dance machine
Free Download

Un album di forte impatto che si basa su ritmi dance molto psicotici e portati all'eccesso. La voce è possente e calda. Un lavoro discografico che si compone di 12 tracce adrenaliniche che farà contenti gli amanti del genere. Quanto si parla di Deux lo impersonifichiamo in un tastierista, ballerino alternativo, un'artista visivo e uno dei musicisti protagonisti del mondo industriale. Quest'ultimo suo lavoro appare ai critici come un Kraftwerk moderno contaminato da sonorità anni 80, che miscelano i giochi arcade industriali, con C64 vs Atari, suoni 8bit, robotica fx e atmosfere cyber-sexy. Un'opera musicale che vive tra presente e passato, che non appesantisce la mente e che ci fa muovere tra effetti speciali e nostalgici suoni.
Sito web: https://www.facebook.com/justdeux
(Maurizio Piccirillo)

KINE
Meditations in April green
CD (Alrealon Musique)

Citando le pochissime informazioni in merito a questo gruppo, Kine è stato formato nel 2012 in occasione dell'incontro tra il poliedrico artista vietnamita Dao Anh Khanh, Brett Zweiman, Amber Brien e Robert Pepper in quel di New York. Il risultato è questo album avanguardistico che mescola elementi di musica orientale con synth, elettronica, chitarra e garrahand. Cinque "meditazioni" oscillanti tra Popol Vuh, King Crimson dei momenti più indigesti: loop sognanti e qualche vocalizzo di Dao sparso qua e là in un mare di suoni rilassanti e psichedelici, che raramente decollano in momenti di elettronica caotica. Davvero difficile da inquadrare, non dà punti di riferimento veri e propri, è adatto a palati molto fini, agli amanti della musica atmosferica più ostica e dello sperimentalismo ad ogni costo, anche se lascia un retrogusto di lavoro privo di spina dorsale, forse a causa della forte improvvisazione: in fondo, questa non è altro che la celebrazione di un incontro di musicisti e culture molto differenti tra loro.
Sito web: http://alrealonmusique.bandcamp.com/album/meditations-in-april-green-alrn046
(M/B'06)

KINIT HER
The poet & the blue flower

LP (Avant!)

Nuovo lavoro per il duo del Wisconsin che crea musica unica e geniale, volta a riportare in auge ciò che è rimasto seppellito nel passato, recuperare la tradizione cancellata dal nichilismo e dall'ateismo che imperversano nel decadente mondo moderno. Nathaniel Ritter (attivo nei progetti "The World On Higher Downs", "Burial Hex" e "Circulation of Light") e Troy Schaefer "praticano" sostanzialmente esoteric folk, nel senso che la loro attività non può essere ascritta ad un ambito prettamente musicale, ma sa di ricerca interiore attraverso culti arcaici, luoghi e tradizioni dimenticati nell'abisso del tempo e non solo, come si può intuire dagli studi filosofici e religiosi compiuti da Ritter: alla mera rievocazione però si affiancano sperimentazioni sonore, vocali e rumoristiche come ci eravamo abituati a sentire dai lavori di David Tibet prima dell'inevitabile declino. Grande varietà delle singole tracce, accostamenti e idee davvero originali ed interessanti, senza mai risultare indigeste, vette mistico-evocative irraggiungibili, nelle quali gli arrangiamenti orchestrali di Schaefer si fondono perfettamente con le parti elettroniche a cura di Ritter. Nella traccia che dà il titolo all'album, forse anche la più interessante, le voci dei due si uniscono in qualcosa che ha del soprannaturale e sa di mondi lontani. "As old as day and night together" e "A dome surrounds" sono gli altri due episodi da segnalare, il primo a metà tra drone e musica concreta, il secondo catacombale, marziale ed ancestrale ad un tempo è il vero epilogo del disco, che si chiude con "Silence my song II", ripresa dell'intermezzo che separa le due metà dell'album. Impreziosisce l'opera la copertina ad opera di Gianluca Martucci, eccellente artista italiano, meglio noto per il suo progetto dark ambient Urna. Eccellente.
Sito web: http://kinither.bandcamp.com
(M/B'06)

KLEINGOTT
Ballads from nowhere

CD (autoprodotto)

Gerardo Perilli originario degli appennini lucani, ma oramai romano, è la mente dietro a questo progetto neo-folk crepuscolare o come ama definirlo Gerardo apocalyptic folk, nato a suo dire per gioco, e che è arrivato alla terza uscita ufficiale, la seconda in lingua inglese. Gerardo inizia a suonare per la prima volta un paio di anni fa e porta avanti in totale autonomia tutte le differenti fasi, dal concepimento delle canzoni, ai testi, alla registrazione ed infine alla distribuzione. Per sua stessa ammissione questo è un progetto "low-budget" e si può aggiungere che questo ep di tre canzoni è la dimostrazione che non servono i soldi, né virtuosismi musicali straordinari per suonare della buona musica, come non ne son serviti a Douglas P. o a David Tibet per segnare la storia della musica, ma piuttosto grande genialità intelligenza e sensibilità. Tre canzoni dalla struttura semplice, dai testi essenziali e dall'incedere coinvolgente: la voce di Gerardo sfrutta una registrazione non eccelsa per dare maggiore maturità e profondità al cantato, creando un risultato davvero efficace e facendo venire il dubbio che l'effetto sia voluto. Il ragazzo tiene un profilo basso, ma sembra già saperla piuttosto lunga.
Sito web: https://www.kleingott.net
( M/B’06)

LAKES
Blood of the Grove

LP (Avant!)

Prosegue il trend analogico, in voga sin dal 2009, col quinto full length su vinile 12" per Sean Bailey in coppia con Simon Taylor, che rappresenta una sensibile evoluzione rispetto al rock lo-fi proposto sinora, evoluzione di cui si intravedevano i prodromi già nel precedente "Winter blades". Pur mantenendo il feeling grezzo che lo contraddistingue questo duo ha iniettato nella sua musica in maniera piuttosto originale dell'insano folk apocalittico, termine e genere ormai desueti, ingoiati dalla marea neo-folk, e goth post-punk conditi con momenti medievaleggianti. Molte le affinità con i primi Death in June, Sol Invictus, ma soprattutto con Joy of Life e Strength Through Joy. Ballate industrial/folk, spunti molto simili ai maestri del passato ed un album in fondo interessante, ma che sembra rappresentare ancora una volta una transizione verso qualcos'altro e come tale appare ancora incompleta e con poca personalità: le canzoni scorrono via senza veramente lasciare il segno e distinguersi l'una dall'altra, anche per via di questo suono ancora troppo omogeneo ed ingombrante.
Sito web: https://www.facebook.com/#!/pages/Lakes/287077364641880
(M/B'06)

LIGHT HOUSE
In their image
EP 12" (Mannequin)

Pochissime informazioni su questa band: questo ep dovrebbe essere il secondo lavoro, preceduto da un 7" autoprodotto nel 2011, anno della nascita del progetto. I membri fondatori sono Dawn Sharp e Chris Relyea, ex membri dei Rapture (gruppo altrettanto sconosciuto), supportati in studio da Brooks Blackshaw degli Atriarch (doom metallers di Portland) e Sean Sumler (in ASSS e DBC). Questo ep su 12" di quattro tracce limitato a 300 copie, il primo per Mannequin è un lavoro pregevole di darkwave fatto di elettronica dai toni freddi e di atmosfere ariose e malinconiche a un tempo, ma mai disperate e morbose. E' un passo piccolo, ma importante verso l'uscita di un auspicabile full-length.
Sito web: https://www.facebook.com/officiallighthouse
(M/B'06)

The LINGAMS AND YONI
Power... Lies... War...

CD (Rustblade)

Debuttano questi tre ragazzi padovani per due terzi a cui si aggiunge Justin Bennett, batterista live degli Skinny Puppy, e qui polistrumentista, che si occupa anche della produzione del disco congiuntamente con Filippo Corradin, cofondatore del gruppo insieme alla cantante e tastierista Martina Sandonà. La mistura di rock e synth-pop sulle orme di Dead can Dance e Cocteau Twins è davvero accattivante, grazie anche alla fondamentale voce di Martina, che dimostra carattere e talento nell'adattarsi ai diversi brani: a partire dal climax di "Opening" in cui ha un ruolo prettamente evocativo su un tappeto sonoro soffice ed incalzante allo stesso tempo, diventa poi irriconoscibile solo due brani dopo, nella title track, forse l'episodio migliore, in cui si fa prima sensuale, poi tonante, su atmosfere allo stesso tempo solenni, gelide ed oscure. L'elettronica si fa più delicata e malinconica in "Dirt", "Blue swan" è invece un altro brano interessante, quasi trip-hop nei suoi ritmi, ancora una volta originale nelle sue scelte musicali e diverso dal resto dell'album, mentre i pezzi "Lingams you and Yoni me" e "How to become invisible", mostrano il volto rock del gruppo altrettanto curato, anche se forse un attimo più scontato: è inutile dilungarsi ancora su qualcosa che andrebbe semplicemente ascoltato. Esordio eccezionale.
Sito web: http://www.thelingamsandyoni.com
(M/B’06)

LOVELORN DOLLS
Afterdark
EP digitale (Alfa Matrix)

A pochi mesi di distanza dal debutto esce questo ep che propone una versione alternativa e sei remix diversi della traccia di punta che da il titolo all'ep stesso. I Lovelorn escono dagli schemi usuali dell'Alfa Matrix, proponendo una mescolanza di gothic metal ed elettronica che ricorda i Lacuna Coil, non particolarmente originale, ma con un buon appeal commerciale anche grazie alla splendida voce di Lady Hell. Il lato rock del gruppo lascia il campo a quello melodico nel caso della "jazz version", mentre i remix accentuano pesantemente la parte elettronica facendo diventare la canzone un pezzo da dancefloor nel caso ad esempio di Kant Kino e Aestetische (non a caso entrambi sotto Alfa Matrix).
Sito web: http://www.lovelorndolls.com
(M/B'06)