Rivista e Web-zine di musica, cultura, arte e tutto l'universo oscuro

NAKED MASKS
“s/t “
CD (Sputnik)

E’ pubblicato dall’associazione romana Sputnik il CD d’esordio di questo interessante quartetto di Latina, dedito ad un suono che si colloca a metà strada tra la matrice post-punk ‘warsaviana’ e quella gothic californiana . Già la durata dell’album, come quella dei vecchi LP in vinile, mi predispone al meglio all’ascolto, il quale comunque non delude affatto le aspettative: gli otto brani sono tutti molto coinvolgenti e, pur alternando momenti più rilassati ad altri più tesi, non lasciano un attimo di allentamento emotivo, grazie alla miscela costante di batteria tribale, basso quadrato, chitarra lancinante e vocione in stile ‘U.K. nel 1979’. Le tracce migliori in assoluto sono però le ultime due: la sofferta “K”, dove Davide Martella dà la sua prestazione migliore al canto, e la punkeggiante “Control”, dove si sfocia quasi nel miglior hardcore ‘80. Imperdibile per chi cerca un disco semplice, diretto ed energico.
Sito web: www.myspace.com/nakedmasksmusic
(Fabio Degiorgi)

ORCHESTRAL MANOEUVRES IN THE DARK
"History of Modern"
CD (Bluenoise, 100% Records)

Ci sono cascato anch'io, lo ammetto: un nuovo album degli OMD? Preso sulla fiducia, e invece… sempre parere personale, io le recensioni purtroppo so solo scriverle per quello che sento, ma obiettivamente mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno che ha apprezzato questo insignificante cd. L'inizio scimmiottante una new-wave che non può per sua natura esistere non porta niente di buono, ma il resto è persino imbarazzante: si passa dalle 'ballate romantiche' che almeno lo vorrebbero essere e invece risultano da 'boy-band' (da prendere alla lettera!), qualche tentativo di riprendere suoni synth-pop (proprio loro che hanno 'inventato' questo genere, ora debbono corrergli intorno col fiatone!), perfino ad un plagio di se stessi, che in "Sister Marie Says" riprendono esattamente la batteria e certi arrangiamenti di 'Enola Gay" (ascoltate bene il refrain!). "Pulse" che perfino la peggiore Madonna si sarebbe rifiutata di incidere, gli ultimi lavori senz'anima dei Cure, e altre banalità simili. Si salvano solo la title-track scomposta in due parti, elettronica e con suoni moderni e concreti, ed "RFWK" che ricorda, ma giusto ricorda, la gloriosa 'Souvenir'… L'ultimo brano si intitola "The right side?": la riposta è facile: no, questo non è il giusto modo per ripresentarci gli OMD dopo quindici anni (se non erro) di silenzio… Da loro mi aspettavo musica, non questa roba… torniamo ad ascoltare i loro vecchi dischi, o anche il coraggioso progetto "OneTwo "(ma forse lì la metà che ha contato è stata Claudia Brucken dei Propaganda…)
(Anialf)

RAZORFADE
"This clear shining"
CD (Alfa Matrix)


Mark Tansley, mente dei britannici Suspiria e l'australiano Clifford Ennis, chitarrista degli Ikon si uniscono a formare questo gruppo che coniuga le influenze del movimento new wave anni 80 e le moderne sonorità electro. Il loro debutto "This Clear Shining", richiama alla mente band come Vnv nation e Clan of Ximox, con un'elettronica oscura che si unisce alle chitarre in oscure melodie da dancefloor alternate a tracce più wave come "Fear is Rising". Questo è effettivamente il punto di forza di questa band in una scena oramai satura, ovvero il fatto di coniugare le melodie e l'approccio new wave all'elettronica in maniera sapiente come ci si può aspettare da due filibustieri come questi due. Alcuni li hanno descritti come il mix ideale tra Sister of mercy e Depeche Mode, (puntualizzerei: gli ultimi Depeche Mode), e ci può stare, anche se non hanno certo il loro valore pionieristico. L'album uscirà anche in edizione limitata cartonata col bonus cd "Re-shining" con inclusi remix di vario genere per i fan più sfegatati del gruppo, agli altri basterà e avanzerà questo disco.
Sito web: http://razorfade.weebly.com/
(M/B'06)

REACTIVE BLACK
"A new dawn…"
CD (Echozone/Intergroove)

Dal nord della Germania, Amburgo per la precisione, giunge questo duo composto dalla bella Sassy Skeleton e dal nerboruto Rotten. “A new dawn” segue l’esordio del 2008 “Upcoming evil”, e per quanto la band si proclami un mix tra dark-rock e doom-blues (!) la ricetta delle 11 tracce (più videoclip ed alcuni mp3) del disco risulta alla fine piuttosto ripetitiva ed easy-listening, con le sue strutture tipicamente rock appena indurite di reminescenze gothic metal. Insomma, abbiamo come la sensazione che per rappresentare gli aspetti più oscuri e reconditi dell’essere umano, dichiarazione d’intenti del gruppo teutonico, l’ispirazione e le sonorità adatte dovrebbero risultare ben più profonde ed oscure! Al di là di tutto, il disco di certo raccoglierà consensi nel pubblico - soprattutto quello germanico – sempre assetato di ritmi facilmente assimilabili ed all’occorrenza ballabili, come l’assidua frequentazione del Wave Gothik Treffen non ha mancato di insegnarci nel corso degli anni!
Sito web: www.myspace.com/reactiveblack
(Oflorenz)

RUNES ORDER
"Disco nero"
CD (HR! SPQR)

A tre anni da “X: Final Solution!”, che sembrava aver sancito la fine dell’avventura RO, La creatura di Claudio Dondo ritorna in grande spolvero con i dodici capitoli nerissimi del “Disco Nero”, viaggio allucinato in una vita ove solo isolazionismo, dolore e follia regnano incontrastati, trovando nella fine dell’essere l’unica soluzione possibile. L’ingresso nella formazione ed alla produzione di Diego Banchero (Malombra, Il Segno del Comando, e più recentemente Recondita Stirpe ed Egida Aurea) dona allo storico progetto un certo tocco “prog seventies”, molto vicino alle stupende ed intriganti colonne sonore dei film noir di quel periodo; terreno peraltro cui RO non sono del tutto nuovi, pensate all’ottimo “The art of scare and sorrow” del 2002, ispirato all’intramontabile “La casa dalle finestre che ridono” di Pupi Avati. Ma non il solo Diego accorre a rinforzare le fila di RO, che oggi è un vero e proprio supergruppo forte alle voci di un grande arsenale tutto al femminile, che conta Carolina Cecchinato sempre da Egida Aurea, Irene P. e le sorelle Marina e Lucia Larcher. Completano il gruppo Davide Bruzzi, Francesco Larosa e Boris Carbone, che con Diego e Claudio portano ad addirittura ad 8 il numero di membri effettivi dell’Ordine delle Rune. “Disco nero”, dall’artwork tanto minimale quanto efficace, è un grandioso incubo da gustarsi tutto d’un fiato, perdendosi tra le tipiche trame elettroniche sperimentali che han reso celebre RO qui ulteriormente arricchite dall’abile mano e mente dei nuovi sodali, con le riconoscibilissime linee di basso di Diego e la potente voce di Carolina a svettare in brani quali “Voci dal profondo” o “Tema dell’amore e della morte”. Un disco che abbatte ogni barriera di genere, oscurando di sinistre suggestioni ambientali le strutture dark-progressive dei suoi 12 capitoli, da riascoltare da capo più e più volte senza mai annoiarsi. Nota finale per gli inguaribili collezionisti-feticisti: la prima tiratura esce in versione limitata, ed include badge, cartolina ed adesivo. Insomma, affrettatevi!
Sito web: www.myspace.com/runesorder
(Oflorenz)

SAINTS OF RUIN
"Nightmare"
CD
(Echozone/distr. Masterpiece)

Debutto per questa Goth Rock band di San Francisco, che propone un album ispirato alla musica gotica degli anni 80, "Siouxie and the Banshees" su tutti, con influenze batcave, il tutto su un tappeto musicale fortemente epico e dall'appeal commerciale, ma senza essere povero o limitato, guidato dalla straordinaria voce di Ruby, creatrice di un artwork fantastico, che dimostra che cantare non è l'unica arte in cui questa ragazza eccelle. L'album parte con la canzone "Ashes", con cui solitamente aprono i concerti, su cui si eleva pulita la voce di Ruby introdotta dalle tastiere sapienti di John Paul Young e le chitarre di Tommy Dark molto rock, quasi metal a tratti, ma mai invadenti. C'è anche spazio per "Bloodletting", cover dei Concrete Blond, che ben si adatta al sound del gruppo che la fa sua. Lungo tutto l'album si alternano storie di vita e di morte, vampiri, serial killer e suicidio, insomma ce n'è per tutti i gusti nel vasto campionario gotico, su scenari alternativamente fiabeschi e da incubo, ma sicuramente un gradino sopra la massa di questo genere ormai saturo.
Sito web: http://saintsofruin.com
(M/B'06)

SHARON NEXT
“Fast farewell”
CD (Danse Macabre/Alive)

Non dico che sia un disco brutto, intendiamoci: per certe atmosfere ricordano un po’ i Deine Lakaien, nei brani più synthpop le contaminazioni sono svariate, un nome su tutti gli And One (“Death’s Bow” ne è l’esempio più lampante): ma forse l’accostamento maggiore è con i Wolfsheim, voce a parte, che non è certamente quella calda e personalissima di Peter Heppner, ma almeno gli Sharon Next sanno cantare… Si salvano nei brani più lenti, come nelle ballate “Finelines” o “Fairytale Romance” (in quest’ultimo brano però lo spettro di mr. Chris Pohl è un po’ evidente… come nel controcanto femminile di “Wuensche”). Un omaggio alla tradizione gotica (Sisters su tutti) l’ho trovata in “Outdoor Sex”, il brano più energico dell’album. In sintesi: un album che potrebbe sicuramente interessare ai popolo nero tedesco (senza voler arrivare però all’esagerazione “tanto a loro piace qualsiasi cosa suonata su un synth” che non ricordo dove ho letto), un po’ meno forse a chi è più smaliziato nel ricercare qualcosa di nuovo.
Sito web: www.sharonnext.com
(Anialf)

SIEBEN
“Star Wood Brick Firmament”
CD (Redroom records)

Ecco il ritorno di Matt Howden, stavolta con il ‘suo proprio’ progetto Sieben. E con un gran sollievo vedo (anzi sento) che le cose non sono cambiate da quando lo ascoltai dal vivo qualche anno fa qui in Italia: le sue melodie accarezzate (o tortuosamente virate) dall’uso personalissimo del violino. Forse in questo nuovo album c’è più bisogno di tranquillità, di qualcosa di aulico e bucolico, di ‘neofolk’ qualcuno sta pensando? Sì, precisamente: i brani scivolerebbero infatti in questa frettolosa definizione se non ci fossero due piccoli/enormi particolari: l’uso del violino, e la voce splendidamente costante e morbida di Matt, una specie di Brendan Perry meno a contatto con le ballate in stile americano (anche se ascoltando “Sweet Enough” i paragoni con un tipo ‘inglese’ di country forse non sarebbe del tutto azzardato). A volte invece, specie nelle atmosferiche “Build you a song” …. “We wait for them” è pregna di una tensione che raramente si può cogliere nel resto dell’album, breve quanto intensa. “Donald” e “Crowhurst” sono la minima biografia dell’eccentrico uomo d’affari e ‘marinaio’ Donald Crowhurst, che partecipò ad una regata attorno al mondo per vincere un premio con il quale avrebbe sanato i propri debitori, ma che perì in circostanze mai chiarite, dopo aver fatto credere a tutti di essere da un capo all’altro del mondo, mentre era sempre fermo o poco distante dalla partenza: una storia curiosa, ma io al di là di tutto, ci trovo una simbologia della vita di oggi molto stretta… Il violino, come sempre, non viene mai usato con la sua propria funzione di strumento ad arco, ma ora come percussione, ora come basso, come chitarra… insomma, nella migliore tradizione di Sieben; e meno male che ballate come “Jack in the pulpit” ed altri brani più veloci, possono contare appunto su questo pluralismo di suoni, giacché Howden suona sempre praticamente da solo (ed avendolo come dicevo visto dal vivo, chiudendo gli occhi ti sembra di vedere un ensemble compatto e numeroso, poi li riapri e c’è solo lui, lui e qualche strana ospitata, come la musicista/dj Dark-hearted, che ha remigato gli ultimi due brani, con risultati a dire il vero un po’ troppo sopra le righe per la musica di Sieben, ma che potrebbe piacere a chi vuole sentire come suonerebbe un Matt Howden leggermente danceable. Lascio per ultima la dedica che Matt fa a chi più di tutti recentemente ha contribuito a far conoscere i suoi progetti: quella Post Romantic Empire ancora fresca di scioglimento, ma che visti i potenziali e ciò che ha fatto per la scena alternativa (e non solo italiana) spero ardentemente che ritorni (io li ricordo quando con LaRoseNoire organizzammo nello stupendo giardino di Villa Sorra a Castelfranco Emilia, forse il primo vero concerto di Sieben in Italia, a cui poi ne seguirono altri): il brano è “Long Live The Post Romantic Empire” (nome che piacerà di sicuro alla ex organizzazione di Giulio Di Mauro) e lungi dall’essere un brano di rimpianto , è invece un incoraggiamento ad andare avanti, ha un andamento etnico e folkloristico positivo: << as they should know >>…
Sito web: www.matthowden.com
(Anialf)

LES SIRÈNES DÉBROUILLARDES
"Aena"
CD (Plastic Frog)


I tedeschi Sebastian H. e Karina S. aka Tiret e Deux-Points sono i componenti di questa band che propone un album di elettronica minimale davvero ben fatto, che trae ispirazione da gruppi come Kissing The Pink e Vicious Pink, portatori sani del synth-pop anni 80. Veniamo trascinati da subito in un'atmosfera bizzarra, fredda, ma non priva di cuore ed originalità, come si poteva certamente immaginare dal taglio di capelli di Tiret. Le immagini contenute nel digipak sono di architetture ed arredamenti essenziali, come essenziale è la musica, asciutta e senza sbavature, che ci permette di apprezzare singole trovate come sequenze di scatti fotografici, che cambiano la faccia alle singole canzoni facendole diventare qualcosa di unico. Le stesse architetture postmoderne trasmettono tutta la standardizzazione de-umanizzante degli anni 80 da cui trae spunto anche il progetto parallelo "Low Synth Department". Interessanti e piacevoli anche per i profani del genere.
Sito web: www.myspace.com/lessirenesdebrouillardes
(M/B'06)

STARDOM
"Soviet della moda"
CD (Danze Moderne)

Terza uscita e primo full length per questo gruppo milanese, capace di un album di sana new wave anni '80 onesta e sincera, cantato in italiano, come tutti noi avremmo sperato continuassero a fare i Litfiba, a cui evidentemente gli Stardom si ispirano. Questi ragazzi sono sicuramente bravi, ci mettono il cuore nelle canzoni che scrivono e si sente dal primo ascolto. Non hanno il talento musicale di Pelù e soci però sicuramente possono dire la loro. Sono sicuramente da migliorare gli arrangiamenti e, a mio avviso, se si vuole sfondare, la base tecnica e compositiva deve essere più che eccellente, perché senza quelle non si arriva a fare capolavori ma al massimo belle canzoni, il che non è assolutamente disprezzabile, ma non per menti ambiziose come credo siano questi ragazzi. Inizio promettente.
Sito web: www.myspace.com/stardom.mi
(M/B'06)

SUB LUNA
"Awake!"
CD (Cyclic Law's "Eclipse Series")

Cartonato in edizione limitata di 1.000 copie per questo gruppo svedese capitanato da Mikael Lindblom, unico membro permanente del gruppo già in forza ai Karjalan Sissit nei loro concerti, e supportato da Fredrik Sööberg. Con questo album la canadese Cyclic Law, specializzata in soundscapes industriali e neo-classici con nomi come Arcana, Sophia, Northaunt, Svartsinn e Kammarheit, che non necessitano certo di introduzione, varca la frontiera del neo-folk inaugurando la nuova etichetta "Eclipse series". Dopo 4 anni di silenzio i Sub Luna ritornano con Awake!, mescolando influenze folk più tradizionali con elementi pop e rock in chiave però tutt'altro che commerciale o scontata. E proprio da Sophia e Arcana, che da poco si sono "trasferiti" sotto Cyclic Law arriva un notevole contributo all'album nella persona di Peter Bjärgö, che si è occupato del mastering, e di Ann-Mari Thim come guest vocal. Il suono è davvero convincente e riuscito anche se paga una certa somiglianza nel sound con gli Ordo Rosarius Equilibrio di Thomas Petterson, con cui Bjärgö ha il progetto Victoria in comune, ma le note in fondo sono solo sette...ottimo esordio sia per Sub Luna che per Cyclic Law!
Sito web: www.myspace.com/subluna
(M/B'06)

LE TESTAMENT DE LA LUMIERE
“Echoes out of time”
CD (Steinklang Industries)

L ’Industrial che incontra il Dark Ambient che incontra il Neofolk che incontra… Mah, sta di fatto che dopo parecchi anni, ecco tornare questo progetto tedesco-belga che l’infaticabile Steinklang ha messo sotto contratto. Oppressivo ed ossessivo, veramente non saprei come inquadrare questa release che (stando alle note della bella confezione slim-dvd) abbraccia un lasso di tempo di realizzo di 10 anni… si passa di botto da brani realmente industriali, quasi rumoristi, alle immancabili marce(tte) militari più o meno campionate, (di cui però si poteva anche fare a meno, ormai comincio a non poterne più…) all’ambient colorito di energia simil-Raison d’Etre per intenderci; ecco, il looping armonici possono far pendere questi ‘Echi fuori dal tempo’ verso la zona più atmosferica e da soundtrack (Lulloden mi ha fatto pensare a Twin Peeks), se non fosse che ogni tanto (meno male!) scatta qualcosa anche di più accessibile, sempre alle mie orecchie si intende, come in “Spaete Mitternachtsstunde” che a sorpresa introduce un minimo di canto-recitato, e qualche passaggio etereo. E’ anche un album ‘minaccioso’ quando vuole, quando sembra ‘tutto finito’ ecco che ti arriva una bombardata noise con “Cold cell”, un elicottero impazzito che ti assale da tutte le parti. Meno male che il lungo cd si chiude con un ‘lieto’ (?) fine, con un brano d’atmosfera come ‘Erebus’; certo è che leggendo anche il press flyer, l’unica cosa che non c’è è il “neoclassico” su cui invece mi sembra che sia l’etichetta sia alcuni distributori abbiano posto l’accento: a meno che, s’intende, il variegato mondo di questa release non abbia finito col far ascoltare suoni che non esistono… Come concludere, la durezza dell’album non è quello che normalmente ascolto, però non per questo il ritorno della formazione tedesca non vada presa in considerazione, ma solamente ai puristi del Dark-ambient a 360°, altrimenti la sua lunghezza rischia di stancare un po’.
Sito web: www.steinklang.at
(Anialf)

ULTIMA ONDA
"Demo 2010"
CDR (Autoproduzione)

Si torna indietro di 30 anni con gli Ultima Onda, alla nostalgia di quel che era la scena wave italiana degli anni 80, a atmosfere care ai Move, Underground Life, Detonazione. Una wave che aveva ancora un'anima. Il trio veneto rispolvera la vecchia wave italiana arricchendola con grande passione. Di sicuro gli Ultima Onda non inventano nulla di nuovo ma le quattro tracce di questo demo pulsano di amore verso atmosfere oramai dimenticate. "Mercurio" , "Monomania", "Alleghe", e " La Roccia" vi faranno piacere soprattutto se amate queste atmosfere. Auguro agli Ultima Onda di continuare su questa strada sperando che il futuro sia roseo e doni loro ottime occasione per esprimere la loro musica.
Sito web: www.myspace.com/ultimaonda
(Nikita)

URNA
"VII"
CD (Skulls of Heaven)

Il partenopeo Gianluca Martucci è la mente dietro a questo progetto di musica rituale esoterica come da tempo non se ne sentivano, in vita già dal 1998 sotto la Ordo Obscuri Domini, poi per la celebre Slaughter Productions del defunto Corbelli dei leggendari Atrax Morgue. Già dalla copertina si respira l'aria di culti antichi e sepolti il più a fondo possibile perché nessuno possa riesumarli. L'attacco della prima traccia rispecchia alla perfezione quello che è riportato sul sito e cioè che le fonti di ispirazione di Urna sono da una parte la natura nelle sue pieghe più ostili e dall'altra i culti pagani e demoniaci che inesauribile linfa traggono dalla natura stessa. "VII" richiama le 7 torri del diavolo, centri di proiezione delle influenze malefiche nel mondo, che nascono coll'antichissimo e misterioso culto del dio egizio Seth, che si estendono dal Sudan alla Siberia andando a formare una parodia malefica dell'Orsa Maggiore, preparando così l'avvento dell'Anticristo: Urna ci porta ad esplorare ognuno di questi sette centri trasportandoci con una grande varietà di strumenti folk ed una sapiente manipolazione elettronica, attraverso suoni mistici e primordiali, nell'aria soffocante delle caverne sotterranee da cui le orde di Gog e Magog cercano di diffondersi sulla terra per riportare il caos. E' un album semplice, fatto di puro male ed oscurità, essenziale e senza fronzoli, che va dritto al punto, di difficile ascolto per i profani, qualcosa di indimenticabile per chi ama maestri del genere come Zero Kama o i Current 93 di "Nature Unveiled".
Sito web: www.myspace.com/urna1998
(M/B'06)

VOIDWORK
"Horror/Forsaken"
CD (Blackdrone)

Esce sotto l'australiana Blackdrone questo digipak limitato a 300 copie dei VoidWork, progetto di Xavier De Schuyter che annovera tra le sue fila la svedese Ann-Mari Thim, già nota per il suo lavoro con gli Arcana, progetto principale del geniale Peter Bjärgo. Il gruppo si propone di creare atmosfere musicali oscure, basandosi sulla letteratura del XX secolo e film dell'orrore. Questo lavoro si divide in due parti, "Horror" e "Forsaken", da cui si sviluppano canzoni che effettivamente richiamano alla mente nella prima parte colonne sonore di film come Suspiria, con momenti lirico-orchestrali, mentre nella seconda ambientazioni meno morbose, ma altrettanto oscure sullo stile di Raison d'être ed ultimi Arcana, quindi luoghi desolati e richiami a melodie arabeggianti. Le singole tracce sono strutturalmente piuttosto semplici, forse troppo, ed abbastanza variegate: si ha la sensazione che l'intenzione sia di fornire una summa della musica da film horror. Nel suo complesso il cd è piacevole, delicato e scivola via in un attimo, direi riuscito nel suo complesso, ma dubito rimarrà come un riferimento imperdibile del genere.
Sito web: www.myspace.com/voidwork
(M/B'06)

WEEPING WILLOW The Black roses’ garden CDR (Autoprod.)
Duo bresciano di recente formazione, Weeping Willow si è velocemente trasformato nel one-man project facente capo unicamente alla sua mente Manuel Buttaci, attivo oggi sotto il moniker di Mesbeth. Mentre scriviamo il progetto risulta quindi in una fase di stallo, e al momento ci resta questo breve cdr di ballate acustiche minimali e d’atmosfera come sua unica testimonianza. La chitarra acustica sempre in primo piano, e la voce un po’ stentorea di Manuel che ricorda quasi i toni grevi di “Re Inchiostro” Nick Cave, ci tengono compagnia per una mezz’ora di intimo ritorno ad atmosfere agresti ed antiche. Un disco le cui intuizioni e buone idee troveranno un’ espressione più compiuta e convincente proprio in Mesbeth, di cui vi parliamo sempre sulle nostre pagine.
Sito web: www.myspace.com/manuelweepingwillow
(Oflorenz)

WEWE
"Wolf in the piano"
Download (autoprodotto)


Debutto per questi torinesi, cinque musicisti che si portano dietro un passato rock e noisepunk e che, come scrivono sul loro sito, sono pervasi "dall'ambizione della sintesi": ci propongono infatti un album assolutamente originale e variegato, arrangiato e registrato coi sacri crismi, che spazia dal rock ispirato a Nick Cave, costeggiando il blues fino ad arrivare ad un neo-folk che per alcuni istanti richiama alla mente le ambientazioni dei maestri Forseti. Insomma un lavoro che si porta dietro un sacco di influenze, senza per questo mancare di personalità, grazie anche alla voce calda, rauca e funebre a un tempo del cantante. Non mancano suggestioni letterarie come in "Portami su quello che canta", unico brano cantano in italiano e presente anche nella versione in lingua inglese, liberamente tratto dall'omonimo libro di Alberto Papuzzi che riporta la cronaca di un processo ad uno psichiatra del famoso manicomio di Collegno. Consigliato!
Sito web: www.myspace.com/twotimewe
(M/B'06)

WHITE ROSE TRANSMISSION
"Spiders in the mind web"
CD (Echozone/Intergroove)

Progetto olandese nato a metà degli anni ‘90 grazie all’incontro tra l’allora cantante di The Convent Carlo Van Putten ed il grande Adrian Borland (proprio quello di The Sound!), l’attuale trio si riunisce dopo varie vicissitudini nel 2009, per dare alla luce questo quarto capitolo a nome WRT. Si percepisce senza dubbio l’esperienza delle forze in campo, tant’è vero che oltre a Carlo troviamo il primo chitarrista di Clan of Xymox Frank Weyzig, anche se il disco patisce un certo manierismo che appiattisce il disco senza mai permettergli di decollare né tantomeno di stupire chi ascolta. 12 brani a metà tra wave e acoustic-rock ben suonati, altrettanto ben prodotti, ma forse più adatti ad una radio mainstream che a finire sulle pagine di una webzine come la nostra.
Info: www.myspace.com/whiterosetransmission
(Oflorenz)

The Zena Soundscape Project
Promo 2010 Cdr (Autoprod)


Una premessa: il dischetto che ho tra le mani, almeno per il momento, é stato distribuito solo ad amici e locali in veste prettamente promozionale, per cui non affannatevi inutilmente alla sua ricerca. Ma se il favoloso trip psichedelico delle tre lunghissime tracce vi rapisse cuore e cervello come successo al sottoscritto, allora non esitate a contattare il gruppo su http://www.myspace.com/zenasoundscape. Ebbene si, ormai bisogna ammettere che quanto scaturisce dalla fantasmagorica galassia contemporanea genovese orbitante attorno al pianeta Egida Aurea/Runes Order difficilmente tradisce! Sotto il moniker ZSP si celano infatti le menti e le gesta di Davide Bruzzi (autore di tutte le musiche), Marina Larcher, Matteo Marchese, Claudio Dondo e, last but not least, Diego Banchero. Progetto ancora in via di sviluppo ed evoluzione, ZSP è il classico ensemble sperimentale che risulta favoloso su disco e che, sono pronto a scommetterci la mia intera collezione di dischi, renderebbe a livelli cosmici dal vivo: immaginate tre cavalcate cosmiche prog-psichedeliche come se Klaus Schulze ed Edgar Froese jammassero con gli Ozric Tentacles! Resa l’idea?? Non ci resta che insistere con i nostri 5 paladini affinché questo “advance” si tramuti presto in un disco ufficiale, con tanto di date live a supporto in giro per l’Italia! Assolutamente spettacolare.
(Oflorenz)
ZERITAS
"Metamorphose"
CD (Echozone/Intergroove)


Una ballata strappalacrime e molto “teutonica” apre l’esordio di Zeritas, terzetto tutto al maschile proveniente dal lander del Nordrhein-Westfalen. L’approccio della band pare essere quello tipico ed ormai assai inflazionato di parecchi ensemble tedeschi dediti ad un goth (?) rock dalle melodie un po’ ruffiane, preferibilmente condito con qualche tocco di elettronica e da un’immagine immancabilmente sexy e super-trendy. Eppure la ricetta di successo degli idolatrati Unheilig – tanto per citare l’esempio clou – dimostra che probabilmente questa scelta invero poco coraggiosa i suoi frutti li dà, per lo meno fino a quando l’aria non cambierà nuovamente e anche le menti più giovani e semplici pretenderanno qualcosa di diverso e magari un pizzico più stimolante. Scontato fino alla noia.
Info: www.myspace.com/zeritas
(Oflorenz)