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 UK DECAY

1° Maggio 2009, Bologna, “Covo”

 

Testo by Gabrydark
Foto by Giancarlo Donatini

 

Il Primo maggio al Covo, locale underground di Bologna, si esibiscono gli Uk Decay, gruppo punk inglese degli anni ’80. Un rientro a sorpresa dopo molti anni di assenza dalle scene musicali : il gruppo infatti nato sulle ceneri dei The Resistors , esordì nell’estate del ’79 con uno split single, un 45 giri diviso con un altro gruppo punk. La band ebbe un successo inaspettato che le consentì di acquisire un nuovo chitarrista così permettere a Steve Abbott di cantare soltanto, dando il meglio di se stesso! Nell’ottobre dell’81 venne pubblicato il loro primo ed ultimo album "For madmen only", che inaugurava il positive punk, una musica che nasce dalla fusione di suoni lirici, tribali e parole d’impegno politico e che dopo un tour sfiancante per la band, costretta allo scioglimento, rappresenta ancora oggi una pietra miliare, riconosciuta dalla critica soltanto dopo alcuni anni, del Gothic rock. Ora tornano in tourneè i membri storici della band, “Abbo” ,voce, Steve Spon, chitarra, Eddie branch, basso, Ray, batteria. I musicisti si presentano sul palco del locale, sistemandosi da soli gli strumenti, preparando le luci di fronte ad un pubblico giovan , tra il quale molti probabilmente sono nati negli anni di formazione e successo del gruppo. Ed appena attaccano con Werewolf suscitano da subito l’entusiasmo dei presenti, nonostante l’ambiente angusto e acusticamente infelice nel quale il suono si diffonde a fatica con toni” sporchi”. Il cantante tra un pezzo e l’altro ci racconta della sua esperienza bolognese di cui ha apprezzato la cucina e uno dopo l’altro inanella pezzi famosi della band, come "Rising", magnetica melodia, che Abbo accompagna con una gestualità teatrale, catturando l’attenzione, o "Testament", intensa per parole e note. Gli altri componenti del gruppo s’impegnano con maestria a seguire le performances vocali e fisiche del leader, aggiungendo energia e passione. "May day" e "For madmen only" vengono cantate anche dal pubblico, travolto dall’entusiasmo per questi personaggi così semplici e ruspanti nel loro porsi in scena, ma così vitali e magici nell’eseguire la loro musica. Il concerto termina fra gli applausi con "For my country" , e il cantante scende fra il pubblico che attornia per avere autografi o semplicemente complimentarsi , mentre altri strappano dalle sue mani la list dei pezzi eseguiti. Si rimane nel piccolo locale con la sensazione di avere assistito ad uno spettacolo di valore, che ha fatto dimenticare per quasi due ore l’angustia del luogo e l’inadeguatezza dell’impianto acustico. Si esce con la speranza di potere al più presto riascoltare la band e la fiera consapevolezza, noi attempati spettatori, di avere partecipato in gioventù ad un periodo di grande vivacità della musica che ancora oggi mostra la sua piena validità!

 

Scaletta :

Black Cat

Jerusalem

Rising

Shattered

Decadence

Duel

Testament

Stagestruck

Mayday

Barbarian

For Madmen Only

Sexsual

Unwind

Unexpected Guest

For my Country

 

 

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