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Q4U
"Best of"
CD (Wave Records)
Wave
records resuscita una band di punk/wave di Reykjavík e già questo
dovrebbe farci drizzare le orecchie perché sentire una musica
tipicamente anni 80, di origine assolutamente British, cantata
in una lingua antichissima, figlia dell'isolamento che ha goduto
l'Islanda per millenni, retaggio di generi agli antipodi come
viking metal ed affini, è qualcosa di davvero originale. Se
a questo si aggiunge che questo best of giunge dopo circa 15
anni di silenzio discografico e che la band esiste da circa
30 anni ed ha pubblicato in totale 4 lavori di cui 2 compilation,
allora possiamo essere sicuri che questo lavoro può essere considerato
un episodio pressoché unico nella storia della punk/wave. La
musica risente dell'età, le sonorità apparentemente non hanno
subito revisioni o miglioramenti, lo spirito wave anni 80 islandese
è rimasto immutato (come succede per molte altre cose da quelle
parti) e questo non può che far piacere agli appassionati del
genere. Ventidue tracce di durata media di 2 minuti l'una, più
altre sei registrazioni dal vivo, canzoncine minimal piacevoli,
a volte forse un po' troppo allegre, sicuramente interessanti.
Tutti i successi che hanno tracciato la storia della band sono
presenti, tra cui vanno citate sicuramente le hit "Böring" e
"Creeps". Dategli un ascolto se potete, se siete fermi agli
anni 80 invece, compratelo.
Sito: http://notendur.centrum.is/~ingjul/adalq4u.html
(M/B'06)
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RADIANCE
M31
"s/t"
CD (autoprodotto)
Esce questo progetto autoprodotto del romano Claudio Costantini,
che si definisce compositore, chitarrista e musicoterapista. Già
attivo con il gruppo metal "Crime of normality", con Radiance
M 31 Costantini si propone di dare il giusto spazio alla sua passione
per la musica elettronica attraverso un album di musica ambient/drone
ispirato anche ai paesaggi scozzesi in cui l'autore ha soggiornato
per circa sei mesi. Si può dire che la musica oscilla tra un ambient
ritmato, quasi powernoise, come nella traccia di apertura. Momenti
di intenso pathos si hanno invece in "Eleusi orange sun", una
specie di alba cosmica, un'intensità che può far venire in mente
"Les Joyaux de la Princesse". Da segnalare anche "Alpha throne
code", traccia monumentale con un feeling deep space che può richiamare
alla mente gruppi come Inade o Collapsar. Buon esordio, buone
idee, personalità da coltivare per crescere e dare vita ad opere
autonome, oltre i cliché del genere.
Sito: http://www.myspace.com/radiancem31
(M/B'06) |
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REMORA
"Scars bring hope"
CD ( Silber Records)
Progetto
con ormai una quindicina d’anni sulle spalle, Remora è l’alter
ego di Brian John Mitchell, poliedrico artista underground che
approda con questo cd ufficiale su Silber ad una sorta di summa
della sua produzione costellata di cassette, cdr e produzioni
dal taglio piuttosto casalingo e “self-made”. Coadiuvato da
Brian Lea Mc Kenzie alla produzione, John partorisce praticamente
da solo l’intero lavoro, proponendo un sound stratificato di
chitarre dal suono ripetitivo e decisamente “sporco”, con un
effetto finale che rievoca in qualche maniera i vecchi Sonic
Youth piuttosto che alcune idee alla Michael Gira, il tutto
filtrato da elementi di post-rock e folk psichedelico dal mood
tipicamente americano. Con testi che spaziano da un’apocalittica
fine del mondo (“The future of man”) all’invasione della terra
ad opera degli alieni (“My brothers’ guns and knives”) il dischetto
potrebbe appassionare maggiormente le orecchie allenate al cosiddetto
“indie” (soprattutto quello Made in USA) piuttosto che il pubblico
devoto a sonorità gotiche o comunque oscure. Se siete curiosi
fatevi un giro su: http://www.silbermedia.com/remora/
(Oflorenz)
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JACQUES,
A ROBIN
"Statuettes"
CD (Hortus Media)
Debutta sulla sua etichetta Davide Ariasso,
inglese originario del nord Italia e residente a Bristol, e
ci propone sette canzoni da lui stesso definite ballate pop
da camera, definizione abbastanza azzeccata perché effettivamente
richiama alla mente gruppi come "Nature and organisation" di
Michael Cashmore, famoso per le sue collaborazioni con Current
93, ma con un approccio decisamente più folk , affine a gruppi
come Anthony and the Johnsons, Scott Walker o Richard Hawley.
Molto bello il cartonato che accoglie il cd, con una sorta di
homunculus alchemico in copertina (probabilmente rappresentante
Jacques Robin, ossia l'alter ego inglese di Davide) e due vetrate
raffiguranti paesaggi bucolici, una rappresentante il giorno
e l'altra la notte. Il lavoro è dedicato alla sorella Elena,
perduta in tenerissima età: la malinconia emerge da ogni nota
e si mescola al calore degli archi, tutti rigorosamente reali
e non campionati sapientemente mixati al Robot Club da Stew
Jackson (che ha già lavorato con i Massive Attack tanto per
dirne uno). Complessivamente un bel lavoro, ispirato e originale.
Sito: http://www.jacquesarobin.com
(M/B'06)
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SINEZAMIA
“Ombra”
CDR singolo (Autoproduzione)
I
mantovani Sinezamia tornano con un singolo, ultra limitato a
50 copie e contenente
un’unica traccia, “Ombra”, che mostra la continua crescita del
quintetto in termini di bravura e personalizzazione. Un bel
brano accattivante, ben arrangiato, dove le influenze della
migliore new wave italiana convivono con sonorità più moderne
e chitarre rockeggianti. Peccato manchi almeno una ‘b-side’,
ma ci accontentiamo aspettando fiduciosi l’arrivo di un album
a lunga durata.
Sito: www.myspace.com/sinezamiamantova
(Fabio Degiorgi)
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SIR
JOE
"The Observer"
CD (Calembour Records)
Probabilmente gli amanti dei mitici sabaudi Frozen Autumn ameranno
questo nuovo elegante disco di Sergio “Sir Joe” Bersanetti:
la voce di Froxeanne appare in una delle tracce, Diego Merletto
è responsabile del bell’ artwork dell’opera, ed il disco esce
per la label Calembour gestita proprio dalla nostra Froxeanne!
In realtà lo spirito di “The Observer” riprende l’elegante elettronica
fredda e minimale che fu il marchio di fabbrica non solo di
ensemble quali Frozen Autumn , ma dell’intera scia dorata degli
eighties di Gary Numan, Kraftwerk, Depeche Mode, Erasure ed
anche DAF (ascoltate “Frei”!). Queste tutte le impressioni che
vi assaliranno prepotentemente ascoltando le 10 tracce interamente
composte con gran gusto e raffinatezza da Sergio, perché dunque
non approfondire la questione visitando: www.sir-joe.com
(Oflorenz)
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SIVA
SIX
"The twin moons"
CD (Alfa-Matrix)
Arrivano
al terzo album i greci Siva Six, duo composto da Herr Kaos,
che ha sostituito Noid alle tastiere, e Z alle parti vocali,
sull'onda del successo del loro precedente lavoro, "Black will"
risalente al 2006. Ci sono voluti ben cinque anni per produrre
un album nuovo, cedendo nel frattempo alla tentazione di ammorbare
la scena ebm/industrial con una ristampa del debutto "Rise new
flesh" con bonus cd di remix, e questo non può che accrescere
le aspettative, che non andranno deluse, visto che oltre ad
aver sfornato un album che musicalmente costituisce probabilmente
il loro vertice, hanno fruito dell'arte visuale di Jerome Cross,
che ha già lavorato con pezzi grossi della scena metal estrema
(Mayhem, Arcturus per citarne alcuni) e delle parti orchestrali
ad opera di Chris Antoniou, particolarmente efficaci in "Serpent
whore". L'album si articola su tracce in vena industrial ritmata,
che si alternano a quelle più lente, particolarmente apprezzabili
per il loro retrogusto macabro che ricorda le colonne sonore
dei film di Dario Argento degli albori, come per esempio "Valley
of the shadows", particolarmente inquietante. Complessivamente
un lavoro sopra la media, ma non resterà negli annali del genere.
Esiste anche una edizione limitata con cd extra contenente vari
remix.
Sito: http://www.sivasix.com
(M/B'06)
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SNOWFADE
"Necrophore"
CDR/Tape (Invisible Eye Productions)
Esce
in sole 50 copie questo nuovo orrorifico capitolo a nome Snowfade,
creatura che cela ”Mr. Ouroboros” Marco Grosso, master mind
della label dark ambient/esoteric Invisible Eye. Titolo e cover
ci anticipano già molto: 10 tracce di oscurissimo e freddo death-ambient
con squarci degni della colonna sonora di un film di Edgar Allan
Poe (“Ossuary”), e momenti di sicura apoteosi per i ricercatori
di spazi solitari e privi di ogni forma vitale. Snowfade si
conferma una volta di più propaggine extra noire della scuderia
Invisible Eye, quasi un viaggio sonoro all’interno di un tunnel
privo di ogni traccia di luce. Curati come al solito i packaging
di I.E., dall’artwork colorato del nastro all’accattivante confezione
in formato Dvd per il Cdr.
Sito: www.myspace.com/snowfadeproject
(Oflorenz)
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SNOWFADE
"Synthetic Nightmare"
CDR (Invisible Eye Productions)
Il poliedrico ambient oscuro - vero e proprio
manifesto dell’aretina Invisible Eye di Marco Grosso - trova in
questo Cdr limitato a sole 50 copie un vero manifesto programmatico.
Nata un paio di anni fa’ fondamentalmente come live act, la sinistra
creatura Snowfade ci propone con queste 10 tracce una sorta di
raccolta selezionata di brani precedentemente usciti per compilations
(“Sounds behind the corner”, “EA Poe Tribute”, “Dark Christmas”…)
ed in parte inediti; la perizia di Marco nell’esplorare senza
limiti territori dark ambient in maniera assolutamente non scontata
e ripetitiva è qualità assai rara, e Snowfade in particolare ne
rappresenta una delle più brillanti e convincenti dimostrazioni.
Una sinfonia apocalittica per l’era oscura del Kali Yuga.
Sito:
www.myspace.com/snowfadeproject
(Oflorenz) |
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TEATRO
SATANICO
"Der Tod in Venedig"
CD (autoprodotto)
In
un box metallico è racchiuso questo nuovo CD dei Teatro Satanico,
un progetto incatalogabile e pieno d'inventiva, che negli ultimi
anni ha rilasciato parecchie produzioni. I Teatro Satanico,
secondo il mio parere, non si possono catalogare esclusivamente
nel filone industrial ma sono talmente personali che racchiuderli
in un solo genere sarebbe un limite per la loro inventiva. In
questo album ci sono sette tracce elettroniche minimali e piene
di mistero che sarebbero un'ideale colonna sonora per un film
di David Lynch. Come ogni produzione del progetto anche in questa
i TS dimostrano come la loro musica sia sempre originale e unica,
ritengo che siano una delle poche band che produca musica con
la massima libertà artistica e senza cercare un "arruffiamento".
Tutto ciò è dimostrato dalla la loro lunga storia. "Der Tod
in Venedig" è limitato a sole 101 copie. Fatelo vostro ;)
Sito: http://www.teatrosatanico.it/
(Nikita)
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TEMPLE
OF VENUS
"Messiah Complex"
CD (autoprodotto)
La
loro new wave propone venature di stampo british-rock. Non a
caso sono andati a suonare nella Terra d'Albione dove sicuramente
si trovano maggiormente a loro agio che nella fredda e scontata
italietta musicale. Le chitarre elaborano congetture wave intervallate
dal cantato inglese, dolce e malleabile senza essere troppo
appariscente. Una band di essenzialità rock wave non troppo
complicato, alcune pause si possono leggere come il tentativo
di abbracciare più generi evitando la banalizzazione e la ferma
posizione sui propri conosciuti percorsi orientativi. La sensazione
finale non è in ogni caso molto positiva, la generale staticità
non produce grandi pezzi, la noia sembra tediare le stesse note
concentrate sul proprio sentiero "elettronico" predisposto a
tavolino. Poco spazio per un po' di sana e doverosa eccentricità.
Sito: http://www.templeofvenus.it/
(Matteo "Pinhead" Chamey)
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TOT
LICHT
"Blood on the bats"
Download (autoprodotto)
Nonostante l'estate riminese che tutta Europa
conosce, sbocciano ancora virgulti oscuri in questa città afflitta
da sole, mare e pessima musica da discoteca. Copertina, nome della
band, titoli e argomenti di questo secondo lavoro dei Tot Licht
ci portano indietro di una trentina d'anni, ma per fortuna, pur
essendo un prodotto sicuramente ancorato a wave d'annata, riesce
a risultare fresco, confortato da arrangiamenti puliti e una voce
perfettamente amalgamata nel tutto sonoro. "Your shadow" è un
gran bel pezzo, "Dark Angel" ricorda i Death in June di "Nada!",
"Linea gotica", cantato in italiano fa pensare ai primi acidi
Litfiba, ma con un feeling decisamente più oscuro. Si percepisce
anche l'influenza dei primi Sopor Aeternus e dei Bauhaus un po'
per tutto l'album. Consigliato ai nostalgici, a chi si sta avvicinando
a questo genere e a chi odia il sole e il mare. Sito: http://www.myspace.com/totlicht
(M/B'06) |
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TUTTOILBUIO
"Only dead songs in the drawer"
Streaming (autoprodotto)
Esordio
per la band bergamasca, prodotto in maniera totalmente autonoma
e indipendente. Cinque canzoni che tracciano un profilo netto
e ben definito delle intenzioni e delle capacità di questi ragazzi,
racchiudendo una notevole varietà della proposta. Si parte con
"Kill my dawn" brano potente e cadenzato con arresti e ripartenze
a tratti slow metal a tratti stoner ballad, molto vario e dall'appeal
vagamente commerciale. Con "Denial denial denial" si passa ad
un brano di post rock cantato in tedesco, molto classico, ma
pregevole. "Corvi ad Alexanderplatz" è il preludio dedicato
alla celebre piazza berlinese, che ci porta dritti alla title
track, brano più completo e originale del cd sempre in chiave
post-rock/alternative. Zero chiude l'EP portando accordi depressivi
e di nuovo rallentati uniti al cantato in italiano. Buon esordio.
Sito: http://www.myspace.com/tuttoilbuio
(M/B'06)
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VORTEX
"Rockdrill"
CD (Cyclic Law)
La
label canadese ha preso il posto della Cold Meat Industrial
di cui, ormai, non vediamo più produzioni. La Cyclic Law rilascia
solo CD di buona qualità dedicati all'industrial e all'ambient.
Questo Cd è eccelso, si passa da atmosfere più ambient a brani
più ritmati ed enfatici. Vortex è un one man project tedesco
giunto al secondo album. "Rockdrill", concept album dedicato
alla scultura creata dall'artista del vorticismo Jacob Epstein
nel 1913/14. che lui stesse distrusse dopo aver ricevuto molte
opinioni negative e che lui stesso rinnego. L'opera molto moderna
per l'epoca raffigura un mostro (un moderno Frankestein) che
semina morte e distruzione. Un mostro che può esistere in tutti
noi, alcuni riescono a domarlo e altri invece lasciano che si
impossessi della propria vita per distruggere quella degli altri.
Alcuni artisti che si ispirarono ai disegni di Epstein riuscirono
a ricreare la scultura negli anni '60. L'album parte con la
traccia "Rockdreill I" che da un'iniziale atmosfera sinfonica
arriva sonorità molto ritmate e militaresche. "Canto Spoleto"
invece è un brano in cui una voce narrante è accompagnata da
arpeggi di chitarra acustica. "Spiral" e "Asylum" sono brani
tipicamente ambient. "Iron Cage" invece è un brano dalle connotazioni
decisamente esoteriche, in cui dei suoni di "chor" sono accompagnati
da timpani militareschi. "Rockdrill" è a mio avviso il miglior
CD di musica ambinet che abbia ascoltato nel 2011.
Sito: http://www.cycliclaw.com/
(Nikita)
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DAVID
E. WILLIAMS
"Ensemble Experience Project EP"
CD (NATO-UR Muzik)
Il
black-humor di David intrecciato alla meta da un ensemblement
di elementi classici: chitarra elettrica, batteria, basso, violino,
tastiere. Melodie in distorsione vocale, cantilene di "americana"-soft-punk
che farebbero godere Blixa dei Neubaten. Se questo sound venisse
contaminato da elementi industrial potrebbe generare scariche
di adrenalina conturbante non indifferente. Interessante questo
esperimento (soprattutto con gli intervalli di violino) che
vorrebbe essere un'alternativa orchestrale neo-melodica ai viaggi
di Mr Williams. Solo trecento copie per la versione "barbecue"-EP
che vede il gruppetto intento a cucinare musica sul fronte di
un fittizio 45giri in versione cd. Un'esperienza di new-country-rock
fuori da qualunque schema universalmente riconosciuto.
Sito: http://www.compulsiononline.com/DavidEWilliamsEnsembleExperienceProject.htm
(Matteo "Pinhead" Chamey)
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THE
WYRM
"The Wyrm"
CD (GH Records)
Dark-folk
e martial-medievale, la valenciana GH propone l'ennesimo disco
che nessuno vuole pubblicare. Si tratta di un manifesto spudorato
a favore del Plagio Militare e Sociale. L'estremo nazionalismo
fuso al fondamentalismo guerrafondaio, unto di paganesimo sovrano.
Il cantato è composto da discorsi originali o filmici relativi
al Movimento del Plagio sopra citato e tutte le congetture militari
che ne conseguono. Un vero "massacro", una vera marcia "funebre"
medievale intrisa di dark-folk fino al midollo. Musicalmente un
disco eccellente, imponente pur senza sfoderare clamorose arti
compositive, già solo la sensazione di appartenere ad un mondo
così lontano (davvero?) dal nostro è straniante e attraente allo
stesso tempo. Una colonna sonora cavalleresca, più vicina agli
ordini monastici rosacrociani e templari che alle scorribande
da moschettieri spensierati. 25 marce per quasi 1 ora e mezza
di funeree riflessioni.
Sito: http://gradualhate.info/ghrecords.html
(Matteo "Pinhead" Chamey) |
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WORDS
AND ACTIONS
Life of farewells
Tape (autoprodotto)
C'è gente che incide ancora su nastro, come questo duo alessandrino
dedito ad una cold/dark wave che più oscura non si può: voci acide
e disperate, batteria e sintetizzatori a 20°C sottozero, niente
di positivo emerge da queste quattro tracce che forse non propongono
nulla di nuovo, ma sicuramente ricordano a tutti come si fa della
grande musica oscura anni 80, come la cassetta su cui è incisa.
Questo lavoro è semplicemente meraviglioso, una chicca per chiunque
ami visceralmente l'oscurità fatta musica e non abbia i paraocchi
da basarsi sul genere musicale. Ambientazioni nero violacee e
umide ci accompagnano cavalcando atmosfere dissonanti ed allucinate,
soffocanti. Non riesco ad immaginare cosa possa essere un full
length di questi ragazzi, probabilmente più annichilente di un
concerto dei Sunn O))). Grandi!
Sito: http://www.myspace.com/wordsandactions
(M/B'06) |
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23
TRUBLION 23
"Chants et danses au temps de Graffen Walder"
CD (Le Cluricaun)
Nuovo
lavoro per colui che si definisce il batterista pazzo (sì, perché
Eric Roger invece non lo è? In senso buono ovviamente) del geniale
gruppo Gaë Bolg. Per chi non conoscesse questa congrega di allegri
hyppie dei tempi moderni, essi propongono ballate goliardiche
nei testi ("La ballade des enculés" non credo abbia bisogno
di traduzione), dai toni musicali però malinconici e assolutamente
riusciti, che affondano radici nel Medioevo, per la precisione
si celebrano qui le gesta di Graffen Walder, margravio di Walderland
nel Sacro Romano Impero vissuto nel XIV secolo, e la vita della
gente che viveva in quelle terre in quel periodo di crisi. Prende
parte a questo album una marea di persone, compagni di viaggio
(e immagino di bevute) del nostro Trublion, tra cui annoveriamo
quello che pare essere un pupazzo a nome Floupi XXIII e Eric
Roger stesso, la cui mano santa e talentuosa si percepisce fortemente
in questo lavoro pur non stravolgendo la personalità del gruppo.
Queste premesse non devono però travisare l'ascoltatore che
si troverà di fronte un'opera di contenuto tecnico elevatissimo
accompagnato da altrettanto notevoli ispirazione ed originalità
anche se non esente da variazioni schizofreniche come l'inserimento
di una traccia power electro "Lebentanz", nel bel mezzo di un
album fin lì totalmente folk. Ci si muove tra intro trionfali,
fantastiche ballate psichedeliche e malinconiche, "Le seigneur
des mouches" su tutte, e qualche contaminazione industriale
che però non guasta assolutamente l'atmosfera. Grandissimi!
Sito: http://www.myspace.com/23trublion23
(M/B'06)
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32CRASH
"Y2112Y"
CD (Alfa-Matrix)
Seconda
uscita per questo side project di Jean-Luc De Meyer, cantante
dei Front 242, affiancato da Len Lemeire e Jan D'Hooghe degli
Implant. 32Crash è un progetto musicale in chiave electro-ebm,
focalizzato su fantascientifiche missioni nello spazio sconosciuto
ed epiche battaglie con fantomatici alieni. Questa volta l'ambientazione
è in un ipotetico futuro nell'anno 2112: alieni sulla terra,
colonie spaziali distrutte, replicanti, piogge acide, mosche
ovunque, una specie di Blade Runner insomma, decisamente apocalittico
ma non nei toni che sono piuttosto epici, si percepisce a tratti
un'attitudine quasi power/epic metal tanto per capirci, come
per esempio in "Dawning sun". Il disco è molto originale, ricco
di spunti interessanti e coadiuvato dal talento e dall'esperienza
dei tre musicisti, su tutti De Meyer. E' disponibile anche un'edizione
limitata con bonus cd di remix, inevitabile come la morte.
Sito: http://www.32crash.com
(M/B'06)
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avanti
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