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OUROBOROS
Colcothar
CDr (Neve Micro)
Nuova uscita per il progetto principale di Marco Grosso, musicista
ma anche produttore molto attivo con la sua etichetta Neve
Micro ed in precedenza con la Invisible Eye, di uscite principalmente
in ambito ambient rituale. Grande appassionato di musica metal,
ma anche studioso da lungo tempo di alchimia, anche in questa
occasione Marco non tradisce le aspettative e regala un ep
in pieno stile Ouroboros fatto di una sapiente mescolanza
di varie influenze dark ambient, che richiamano gli stilemi
delle parti più classiche di maestri come Les Joyaux De La
Princesse, specie in "Algor Mortis", ma capaci anche di grandi
momenti di isolazionismo come nella opener "Lex tarot". Ospiti
d'eccezione intervengono in questo lavoro, ciascuno a dare
il suo fondamentale contributo alle poche, ma tutte interessanti
tracce del disco: Stefania Domizia presta infatti la sua eccezionale
voce nella title track, come già fece in altre occasioni per
Strydwolf e TSIDMZ, mentre Desirée (Persona) si adopera su
"Anthos". Infine Edgar Kerval (Emme Ya) e Abby Helasdottir
(Gydja) si occupano dei due remix che costituiscono le bonus
tracks del disco.
Sito web: https://www.facebook.com/pages/Thorn1/170842986288368
(M/B'06)
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QRD
The Guitarists
Download (Silber Records)
La
Silber rilascia questa corposa raccolta celebrativa dei vent'anni
di vita della rivista QRD: cinquantacinque (sic) tracce di
altrettanti chitarristi che si dilettano a mostrare le innumerevoli
facce che possono avere le chitarre ed i loro padroni a seconda
di come le si suona. E così, scorrendo acusticamente questa
specie di enciclopedia, si passa dall'ambient al folk al drone
passando per jazz, metal e noise per un totale di circa quattro
ore di musica, che simboleggiano la fervente attività e passione
degli addetti ai lavori che sono riusciti a mettere insieme
una tale squadra. Corollario tutt'altro che trascurabile a
questo colossale lavoro è la raccolta di interviste ai chitarristi
iniziata qualche anno fa (2.388 pagine), nonché quelle fatte
ai bassisti, molto più sintetici (solo 222 pagine). In questo
mare di materiale vale la pena menzionare tra i partecipanti
Aidan Baker (Nadja), Alan Sparhawk (Low) e Bill Horist (Master
Musicians of Bukake). Interessante uscita, ma solo per coloro
che hanno molto tempo libero.
Sito web: http://www.silbermedia.com
(M/B'06)
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DANIELE
SANTAGIULIANA
Imbecile
EP CDr (Looney-Tick Productions)
Molte
sono le sfaccettature di Daniele Santagiuliana, poliedrico
mastermind della Looney-Tick, label indipendente nata proprio
dal desiderio del nostro di dar vita liberamente alla propria
produzione artistica a tutto campo, con alcune miratissime
produzioni di altri artisti (ricordiamo al momento le due
“Death Cultures" di Premature Ejaculation). Se i grandi Testing
Vault sono probabilmente il progetto più noto di Daniele,
ci piace ricordare anche la sua attività come Pariah, Anatomy,
Citizen Insane, Rana Porosa, The Anguish e per finire Edgar
Allan Fish Memorial Center. E poi, “last but not least", la
sua produzione semplicemente sotto il moniker di Daniele Santagiuliana,
che in questo EP di 6 brani da una certa qual continuità al
discorso già iniziato con il folk malato ed oscuro del precedente
“Jeremiad”; ispirato alle vicende mediche dell’amico Gene
Evans, ed in particolare allo studio degli esami relativi
al suo apparato cerebrale e spinale, “Imbecile” é permeato
nella sua intera durata da una vena cantautorale oscura e
malata, che rende le 6 tracce altrettante filastrocche folk
volutamente scarne, minimali e pregne di una certa aura di
apparente sofferenza. Unica eccezione la terminale “You are
a part of me”, lunga traccia paranoica dai tratti marcatamente
sperimentali e rumoristici. “We’ll keep’em in the dark”, recita
uno dei 6 brani. Non so se Daniele si riferisca velatamente
agli ascoltatori di questo ultimo lavoro, di certo se questo
era l’intento, direi che é riuscito perfettamente. Ho l’impressione
che questo sarebbe il tipo di lavoro che potrebbe piacere
a Michael Gira per la sua Young God Records…
Info: www.eafmcart.blogspot.it
(Oflorenz)
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SECRET
SIGHT
Day.Night.Life
CD (Red Cat Records)
Risorti
dalle ceneri del progetto Coldwave, debuttano i Secret Sight,
gruppo anconetano dedito ad una new wave onesta e sincera
sulla scia di gruppi come Interpol e White Lies, fortificata
dall'esperienza maturata col primo progetto ed i relativi
numerosi concerti, che gli ha permesso non solo di creare
un album di ottima fattura dal punto di vista della resa sonora,
con suoni perfettamente bilanciati grazie al lavoro di Paolo
Rossi, ma anche e soprattutto di comporre brani convincenti,
originali ed ispirati. Pur non raggiungendo le vette toccate
dal sound dei gruppi sopra citati, che dispongono anche di
altri budget, i Secret Sight hanno dalla loro la freschezza
e l'entusiasmo degli esordienti e la sfacciata attitudine
punk incamerata nel lugubre incedere delle loro canzoni. Da
segnalare alcuni momenti della opener "Conquest" e la successiva
"Earth Overflows", ma non ci sono cali apprezzabili nell'album
che mostra un gruppo capace e davvero affiatato.
Sito web: https://it-it.facebook.com/secretsight
(M/B'06)
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SKR
PROJECT
Teslavisions 2.3
CDr (Ancient Language Records)
A
due anni dal cdr autoprodotto "Noise vol. 1", ed a poca distanza
dalla comparsata con la opener "No mercy", nella malsana e
geniale compilation/tributo "Kommando Stasi", ritorna il torinese
Dario con il suo SKR Project. Progetto di ambient/noise di
grande intensità e "densità", come ribadisce la pesante placca
metallica che reca il logo della band e accompagna l'altrimenti
spartana confezione del cdr, sulla scia dei gruppi che hanno
fatto la storia della Loki Foundation, in primis i fondatori
Inade, discostandosene però per una maggiore freddezza nell'approccio
ed un piglio più rumoristico. Il cd in questione vuole essere
un tributo a Nikola Tesla, genio assoluto e controcorrente
vissuto a cavallo di fine '800 ed inizio '900, ed ha la virtù
di rievocare le luci e le ombre di questo personaggio con
le sue atmosfere oniriche e futuristiche, gettando anche uno
sguardo nello spazio cosmico e trasmettendo perfettamente
il senso di mistero che lo pervade. Apre "Wardenclyffe dream",
maestoso pezzo deep space a cui segue la luciferina "Sound
from Universe". Viene poi la lunga suite "Cosmic rays", fatta
di ambient oscuro e minimale, forse il pezzo migliore dell'album.
"Voice of Mars" riporta inquietanti trasmissioni audio da
luoghi inesplorati, mentre le ultime tre tracce chiudono il
disco in un'atmosfera sognante su strutture dilatate più classicamente
industrial/ambient. Lavoro interessante.
Sito web:
https://it-it.facebook.com/pages/SKR-Project/459711437439259
(M/B'06)
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TETROLUGOSI
Tetrolugosi
Download (Autoprodotto)
Il duo marchigiano dei Tetrolugosi (Sara Paradisi ai cori, tastiere
e theremin, e Camillo Perazzoli alla voce, tastiere, organo
e basso) è quanto di meglio potesse capitare alla statica e
rigorosa scena dark, con i suoi dettami prestabiliti e la sua
boria seriosa schematicamente impenetrabile. Subdolamente, il
duo di Ripatransone si insinua nei meandri della scena travestendosi
da classico duo synthpop che fa (neanche a dirlo) di tastiere
e synth la sua arma principale assieme alla cavernosa voce di
Perazzoli e a quella bimbesca e furbetta della Paradisi, innestando
però, su ottimi arrangiamenti nostalgici e riflessioni stilistiche
tra il dark ambient e la colonna sonora di un B-Movie horror,
un piglio che di certo va oltre la solita esternazione della
propria anima oscura o il voler creare atmosfere cupe ed inquietanti.
Questo esordio autoprodotto che porta il nome del duo (nome
che, di per sé, rivela molto sull'approccio divertito e grottesco
che i due ragazzi utilizzano nell'avvicinarsi alle proprie sonorità)
è un vero crogiolo effervescente di bravura stilistica, poliedricità
e divertita interpretazione di quella che è la musica oscura
dei nostri e dei vecchi tempi. Una intro come "The Golden Bug"
mette subito in luce molte cose, tra le quali la bravura canora
di Perazzoli, qui impegnato in gorgheggi cavernosi che si fanno
essi stessi strumento musicale nel ritornello, producendo un
ridondante effetto loop che ben si amalgama ai synth chiaroscurali.
Indispensabile la controparte femminile, con i suoi cori eterei
e limpidi. Nel secondo pezzo, "The Milky Way", predominano sonorità
à la Depeche Mode, con un Perazzoli più dolce e malinconico
nel cantato. "Till We Are Buried" è invece una proposta quasi
neoclassica, resa mistica ed eterea grazie ai dolci cori bambineschi
ed ipnotici della Paradisi e i chiaroscuri ambient che sbocciano
sulla base electro che porta tutto avanti lentamente e pigramente.
Se ancora non fosse chiara la varietà stilistica che il duo
marchigiano si diverte a mettere in scena in questo esordio
sulla lunga durata, ecco arrivare una vera e propria "hit" come
"Tonight The Dead Can Dance", pezzo da dancefloor eseguito ad
arte nella miglior tradizione synthpop. Giusto per non stancare
mai l'ascoltatore e per donare un ventaglio di influenze ed
esecuzioni più ampio, non si possono dimenticare le atmosfere
da B-Movie anni '70 di "There Is A Sleeping Lawyer", o quelle
da opera horror di "Filthy Sinners", nella quale la voce cavernosa
e l'organo fungono da elementi portanti di un'enfatica scena
nella quale un giudice dell'inquisizione condanna dei peccatori
senza via di scampo. Oppure ancora si passa su altri lidi darkwave
con "The Vampire Bat" o la conclusiva "Osanna", con gli urletti
acuti della controparte femminile che ancora una volta si fanno
strumento indispensabile per la riuscita del pezzo. Ma le vere
perle disseminate ad arte lungo l'andazzo serioso o comunque
sia oscuramente andante dell'album sono "Tastaferro", "Satanicorgy"
e "Sumo Wrestler", triade grottesca e dall'ulteriore piglio
diversificato che fa crollare bonariamente l'intera struttura
che le attornia. Il primo, con l'enfatica pronuncia anglo-italica
della parola "tastaferro" (nome del calabrone in terra marchigiana),
la voce birichina della cantante che canta in giapponese e la
base proposta come un mix di J-pop e dance anni '90 realizzata
con drum machine di fortuna, spiazza e sorprende piacevolmente.
Il secondo si avvale di sbeffeggi synthetici e di un testo che
inneggia al sesso sicuro durante un'orgia satanica, raccontato
dal cavernoso approccio vocale della parte maschile di questo
particolare duo; tutti elementi che portano la resa generale
ad irridere i convinti "portatori di oscurità" facenti parte
di progetti analoghi, che tanto si impegnano a creare opere
cupe e macabre convincendosi all'eccesso. A concludere il trio
dissacratorio è "Sumo Wrestler", la particolare storia d'amore
tra un lottatore di sumo e una gheisha robot raccontata tra
cori spettrali e il solito organo orrifico. Forti nella loro
semplicità, i Tetrolugosi giungono dopo solo un anno dalla loro
formazione ad un esordio significativo, che mette in risalto
le molteplici forme delle due anime che compongono il progetto,
capaci di propinare sonorità a loro tanto care, o di stravolgerle
totalmente apportando ironia e sbeffeggiamenti, restando però
entro dei dettami compositivi coinvolgenti e mai noiosi nei
loro mutamenti repentini. Un album variegato, ironico e ben
eseguito, un esordio orecchiabile e fresco che cambia le regole
in maniera semplice ed intuitiva.
Sito Web: Facebook: https://www.facebook.com/tetrolugosi?ref=ts&fref=ts
(Lorenzo Nobili) |
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THALIE
NEMESIS
Némésis
CD (Infrastition)
Secondo lavoro per la polistrumentista francese, primo full
length dopo il debutto nel 2012, che trae ispirazione dalle
ambientazioni dei film di Lynch e musicalmente da cold wave
e goth rock. La suadente e tetra voce di Thalie traghetta l'ascoltatore
sul suo personale Stige, colmo di ricordi della wave anni 80,
di beat che ricordano i primi Sopor Aeternus e di atmosfere
oscure e malinconiche. Questo però non incide sull'originalità
del lavoro che riesce a coniugare ed incanalare le diverse influenze
in brani tutto sommato semplici, ma non scontati e molto diversi
tra di loro: lo strumentale di apertura ed il brano di chiusura
"Wintersong" fungono da gelido confine quasi off topic rispetto
alle altre canzoni, ma a suo modo aderente al concetto sviluppato,
con la voce di Thalie che raggiunge il suo picco di intensità
e trasporto all'atto di chiudere l'album.
Sito web: https://www.facebook.com/Thalie.darkmusic
(M/B'06) |
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THORN1
The Light of Random Star
Download (Silber Records)
Nuovo
lavoro per il siberiano Evgeny Zheida, ormai lontano dal suo
passato grunge confinato nell'oramai defunto progetto Partisani.
"The light of random star" tenta di coniugare ambient, drone,
post rock e downtempo in una mescolanza che risulta omogenea,
ben strutturata e sapientemente amalgamata. Gelide e sognanti
ambientazioni, di chi ogni anno si ritrova a -50°C, si alternano
a riff di chitarra e voci distorte dal tono malinconico, convergendo
in ciò che viene definito per semplicità drone-pop, ma che
accorpa davvero molti generi ed influenze, dalla psichedelia
al noise al rock lo-fi, che la maestria di Evgeny riesce a
tenere insieme in maniera esemplare, anche se l'ascolto risulta
difficoltoso e bisognoso di tempo e dedizione per poterne
godere sino in fondo. Qui non c'è nulla di veramente nuovo
e non c'è nemmeno una vena creativa tale da colmare questo
gap, tuttavia nel complesso è un album nettamente sopra la
media e meritevole di approfondimento.
Sito web: https://www.facebook.com/pages/Thorn1/170842986288368
(M/B'06)
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