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Artisti
vari
Across the Mountains: A Macedonian ambient music compilation
Download (Silber Records)
La
Silber Records ringrazia lo storico seguito che ha in Macedonia,
con questa compilation composta di otto brani a cui sono rispettivamente
legate altrettante suggestive fotografie paesaggistiche presenti
nel libretto. Questo gemellaggio non è stato figlio del caso,
ma nato dalla ferma volontà di Toni Dimitrov che ha avuto
l'idea di un'alleanza tra la sua etichetta, la Post Global
Recordings, e la Silber per diffondere l'opera degli artisti
macedoni maggiormente affini al genere proposto da quest'ultima.
Si comincia con una breve intro di Sherafedin Kurt, che si
occupa anche del brano di chiusura. Il secondo lunghissimo
brano, ad opera di Martin Georgievski aka Amplidyne Effect,
oscilla tra drone, noise rock e l'ambient più sognante e mistico:
Georgievski fa anche parte del progetto ambient isolazionista
"Post Global Trio" assieme a Dimitrov e Dimitar Dodovski,
che compare nella sesta traccia. Nel terzo brano "Fydhws"
presenta una mescolanza stratificata di drone, noise e pianoforte,
mentre il quarto brano appartiene a "aiRless pRoject" ossia
Vladimir Mitreski, che propone un raffinato ed interessante
incrocio tra ambient, IDM, downtempo, abstract, e glitch.
E' la volta del progetto del produttore Dimitar Dodovski,
delicato intreccio di loop e dub, a cui segue il progetto
di Dimitrov stesso, ossia Sound_00, estemizzazione del concetto
diffuso dal Post Global Trio. In fin dei conti questa non
è davvero una compilation, ma piuttosto una sorta di collaborazione
tra i tre artisti citati con Fydhws, Mitreski e Kurt come
outsider: risultato di alto livello per gli amanti dei generi
sopra citati.
Sito web: http://www.silbermedia.com
(M/B'06)
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Lydia
Lunch & Cypress Grove /
Spiritual Front
Twin Horses LP (Rustblade)
Dopo
solo sei mesi dall'uscita di "A Fistful Of Desert Blues",
Lydia Lunch e Cypress Grove collaborano ancora insieme
per far parte di "Twin Horses" uno split album prodotto da
Rustblade Records dove nella Side A ritroviamo il duetto Lydia
Lunch & Cypress Grove e nella Side B il dark folk degli Spiritual
Front. La poliedrica e talentuosa Lydia Lunch con la sua voce
provocatrice e femminile, illustra i temi dell'amore, della
passione e del desiderio insieme a Cypress Grove che è un
chitarrista, un maestro del blues acustico. Questo album ci
riporta nelle atmosfere cupe e desertiche di "A Fistful of
Desert Blues ", con la sua sinfonia dolce e amara di canzoni
d'amore in chiave blues e dark, dove il lato oscuro dell'amore,
la melanconia e la solitudine compongono i suoi temi principali.
La side A si apre con Death is hanging over me _ che
ci ricorda il deserto apocalittico di Almeria, con la chitarra
acustica blues di Cypress Grove e la voce toccante di Lydia
Lunch. Una grande ballata profondamente sentimentale, con
alcuni rumori nello sfondo che amplificano il silenzio, il
vuoto nel deserto e il soffio del vento. Un bellissimo duetto,
una canzone d'amore romantica, con suoni dal lontano deserto,
silenziosa, dove si sentono i sospiri della voce.
Il secondo pezzo è Unholy Ghosts dove il pianoforte
rende l'atmosfera di una ballata solitaria e drammatica nel
buio, Lydia Lunch canta con la sua voce intensa, emozionante
e provocatrice. Rising Moon è un Country Folk, caratterizzato
dalla magnifica chitarra di Cypress Grove che fa spazio a
suoni malinconici e le voci sovrapposte di Lydia che raccontano
storie, come se fosse una piacevole narrazione. Il quarto
pezzo proposto è Put you down è caratterizzato dall'armonica
blues ed è un pezzo tranquillo dove il tempo sembra contemporaneamente
sospeso e infinito, un blues desertico, in un mood di improvvisazione
che fa dilatare il tempo e potrebbe andar avanti delle ore
in questo canto infinito. L'ultimo pezzo della side A è Hotel
California una cover degli Eagles, la versione proposta
è un rock desertico in particolare la voce graffiante, e parlante
di Lydia Lunch regala al pezzo quello stile di racconto di
un film misterioso, nello sfondo si sentono le secondi voci
di Cypress Grove che rendono l'atmosfera ancora più nebbiosa
e cupa, un altro magnifico pezzo. Un magnifico assolo di chitarra
distorta di Cypress Grove dona al pezzo quella potenza fantastica,
e ci riporta alle sue chitarre del periodo di Jeffrey Lee
Pierce.
Spiritual
Front
La Side B, ci porta in un altro mondo completamente diverso
e lontano ed altrettanto interessante da scoprire; Dopo il
tour de force del 2013 con le contemporanee uscite di Open
Wounds e soprattutto del magnifico Black Hearts in Black Suits
in collaborazione con Stefano Puri, gli Spiritual Front partecipano
a questo split album contrapponendo il loro folk Noir alle
note blues del duo Lunch/Grove.
Il primo pezzo proposto dai Spiritual Front, il sesto nell'ordine
del disco è Buried Friend con la voce inconfondibile
di Simone Salvatori, le chitarre, la batteria e la tromba
che soprattutto caratterizza il pezzo, in un dark pop nichilistico.
Il secondo pezzo è My Love Won't Fade, questo pezzo
decisamente ci riconduce alle atmosfere degli anni '80, un
altro dark pop con la voce di Simone un po' parlata e un po'
sussurrata , è una ballata romantica con chitarre, molto vivace,
e un coro in un duetto. My Name Is Written In The Ashes
Of Mouraria, bellissimo pezzo dark folk, molto romantico
e dolce, l'atmosfera che ci porta lontano, forse in questo
caso siamo vicini al deserto di Almeria proposto da Lydia
Lunch. In questo pezzo Simone riesce ad esprimere tutto il
suo romanticismo, insieme alla chitarra acustica suonata con
grande maestranza. Magnifico pezzo da brividi, anche il titolo
del pezzo è evocativo e intenso, un amore che soffre, un amore
melanconico. Dear Lucifer è un altro bellissimo pezzo
che va sui ritmi di batteria elettronica molto wave e Goth
rock, con la grandissima voce sensuale di Simone. Anche gli
Spiritual Front propongono una cover come pezzo di chiusura
della Side B, in questo caso si tratta di L.O.V.E. Machine
dei grandissimi WASP; l'hard rock anni '80 si trasforma e
il risultato è una ballata malinconica con chitarre acustiche,
una versione molto particolare e cupa. Anche in questo album
lo stile degli Spiritual Front è ben inciso, nel Dark Folk
Nichilistico, e il pop decadente con i suoni oscuri e cupi
ci ricordano in alcune parti Nick Cave. "Twin Horses" è un
album che ci fa viaggiare in mondi diversi, dove trovano punto
comune il tributo all'amore, un amore sofferente e dannato
in alcuni casi, dove ogni pezzo a suo modo illustra il vuoto,
la solitudine e l'oscurità; un album da ascoltare e da scoprire.
(Rita Tekeyan)
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THE
ANGUISH
The Aunguish
CDr (Looney Tick Productions/Naked Lunch Records)
Ultimo tra i molti progetti del vicentino Daniele Santagiuliana
(nell’altra nostra recensione del suo “Imbecile EP” trovate
un rapido excursus nell’ universo delle sue molteplici attività),
“The Anguish” sancisce una collaborazione tra la sua Looney-Tick
e l’ottima Naked Lunch di Jacopo Fanó, con base a Grado. Dimentichiamo
per un attimo i viaggi alchemici del main project Testing Vault,
così come gli acquerelli dark-folk del menestrello “Daniele
Santagiuliana”: The Anguish pesca a piene mani da quell’area
“hard-industrial” dell’era di mezzo, il periodo a cavallo tra
anni ’80 e ‘90 che ha visto come protagonisti, tra gli altri,
i teutonici (poi trapiantatisi negli USA) KMFDM e i canadesi
Skinny Puppy. Il tutto declinato in maniera estremamente essenziale,
potremmo dire minimale pur nella sua indubbia potenza. Voci
paranoiche che si ripetono in loop (“Advice To The Rightful
Youth”), stridore industriale (“The Mysoginist”), fragori ritmici
alla Test Dept (sentite l’attacco di “Rotten Harvest”): il tutto
ispirato al cosiddetto “Wyoming Incident”, incredibile evento
nel quale un hacker americano riuscì a rubare le frequenze di
una televisione locale trasmettendo un disturbante video che
a quanto pare ingenerò pesanti effetti collaterali in alcuni
spettatori colpevoli di averlo seguito in maniera prolungata.
Un altro tassello nella vasta produzione di Daniele, ma soprattutto
una nuova, interessante sfaccettatura della sua mente lucidamente
delirante.
Info:
www.facebook.com/anguish11
/
www.eafmcart.blogspot.com
(Oflorenz) |
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BLACK
TAPE FOR A BLUE GIRL
The Collection
(Free) Download (Projekt Records)
Non è la prima volta che Sam Rosenthal, cuore e mente dello
storico progetto ethereal wave Black Tape For A Blue Girl, promuove
la propria musica sul suo Bandcamp proponendo all'ascoltatore
uno scambio equo: musica in cambio di sostegno, quest'ultimo
apprezzato sia sotto forma di pagamento simbolico per aiutare
la band e la propria etichetta, sia come appoggio totalmente
gratuito, purché si rimanga in contatto con l'ascoltatore sottoscrivendo
i propri dati alla newsletter del progetto. Musica da sostenere,
ma anche musica per connettersi in maniera totalmente libera
con un ensamble storico che è oramai al suo ventottesimo anno
di attività. Nasce così la compilation "The Collection (Free)",
una raccolta di pezzi storici e remix ai quali si aggiunge una
cover dei Dead Can Dance. La raccolta è in free download sul
Bandcamp del progetto, e come già accennato può essere scaricata
gratuitamente o previa libera donazione di denaro (trovate tutte
le istruzioni nel link in fondo all'articolo). Una raccolta
con una struttura solida e ben definita: le prime tracce puntano
molto sul cantato e su atmosfere dark wave più dure e dirette
rispetto all'approccio etereo che la band proponeva durante
gli anni novanta. Sono infatti pezzi risalenti al nuovo periodo
(il più recente) del progetto, tra i quali spiccano un remix
del 2007 di "Across A Thousand Blades", qui riproposta in salsa
gothic rock orientaleggiante, "All My Lovers", presa dall'album
del 2002 "The Scavenger Bride" ed esempio lampante del nuovo
approccio musicale dell'ensamble di Rosenthal, con una proposta
in bilico tra folk e neoclassico dove l'ambient luminoso degli
esordi viene sostituito da sonorità più forti nella loro emozionalità
senza fronzoli. Abbiamo poi il dark cabaret di "Knock Three
Times (Skinny Kinda Mix)", remix del pezzo proveniente da "Halo
Star" del 2004 ed un'altra riproposta in chiave contemporanea
di "Tell Me You've Taken Another", che alle atmosfere cupe dei
synth e alla voce disperata del cantante dell'originale del
1999 sostituisce un piglio new wave nel quale è il flauto traverso
a condurre le varie strumentazioni lungo la sua struttura di
sette minuti. La parte più diretta e rinnovata si conclude esattamente
a metà della raccolta: le successive cinque tracce sono invece
un tributo al passato etereo e dall'approccio ambient dello
storico complesso americano. Estratti da album essenziali quali
"This Lush Garden Within", "Remnants Of Deeper Purity", "A Chaos
From Desire", e la stessa cover dei Dead Can Dance, "Fortune
Presents Gifts Not According To The Book", sono una chiosa straordinaria
e nostalgica, fatta di chiaroscuri ambient, pianoforti attufati
e caldi, synth mesmerici e cori angelici. Una raccolta ben strutturata,
che sonda inizialmente ciò a cui mira ultimamente il progetto
e lo vede rivestire con nuovi approcci sonori vecchie glorie
del passato, ma che non dimentica ciò che è stato per la maggior
parte della sua esistenza: un collettivo di artisti eclettici
capitanati da un Rosenthal sempre fautore di approcci sonorinuovi
e vari, un ensamble emozionante, coinvolgente, storico ed inossidabile
anche dopo 28 anni dalla sua fondazione.
Sito Web: Bandcamp http://blacktapeforabluegirl.bandcamp.com/album/the-collection-free
Projekt Records: http://www.projekt.com/store/
(Lorenzo Nobili) |
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BLIND
CAVE SALAMANDER
Wet Stone
CD (Zos Kia Sounds Recordings)
A distanza di 7 anni dall’esordio omonimo e di 5 dalla replica
con “Troglobite”, ecco finalmente il terzo parto per il combo
sabaudo, ormai stabilizzatosi definitivamente come trio dalla
connotazione decisamente internazionale, vista la presenza -
oltre al nostro Fabrizio Modonese Palumbo - dello statunitense
Paul Beauchamp (con Fabrizio anche in Almagest! nonché collaboratore
ed amico di lunga data) e dell’ormai collaudatissima violoncellista
canadese Julia Kent. Con la sempre abile regia di Marco Milanesio
degli O.F.F. Studio di Torino, “Wet Stone” pare rivelarsi sin
dalla opener “Palamita” album abbastanza differente rispetto
alle precedenti produzioni, con un taglio maggiormente Almagest!
ed un po’ meno Nurse with wound, per così dire; non manca di
certo lo spirito sperimentale ed avanguardistico tipico dei
tre, così come l’utilizzo psichedelico, dilatato e non convenzionale
degli strumenti, ma il tutto viene declinato in forma maggiormente
“poetico-cantautorale”, in particolare nei primi episodi dai
titoli che rimandano la nostra immaginazione all’universo animale
di rettili, insetti e pesci. Ruolo fondamentale, in tutto ciò,
ricopre certamente l’eterea voce dello scozzese Gordon Sharp,
già attivo in mostri sacri quali Cindytalk e This Mortal Coil
e vero “special-guest” d’eccezione per questa terza uscita a
nome BCS. Dopo il trittico iniziale, l’attacco drone di “Downstream”
sembra riproporre i viaggi strumentali degli esordi, ma Gordon
ritorna presto in nostra compagnia nella bella “Paesaggi Sonori”,
dipingendo atmosfere che mi rammentano gli acquerelli sonori
del grande quanto poco conosciuto Tor Lundvall. Protagonista
indiscusso il violoncello di Julia in “Moss” e nella finale
“Longhead dreamer”, abile come sempre a duettare con i soundscapes
elettronici cesellati dai due compagni di viaggio. Appena uscito
per la Zos Kia Sounds capitanata dalla procace Wendy Van Dusen
di Neither/Neither World, “Wet Stone” dimostra quanto ancora
ci sia da dire di interessante in campo di elettronica (e non
solo) d’avanguardia. Fatelo vostro, e se potete non perdete
il gruppo se mai calcasse un palcoscenico dalle vostre parti:
sarà un’esperienza di cui non vi pentirete.
Info: www.facebook.com/BlindCaveSalamander
(Oflorenz) |
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CARON
DIMONIO
Gestalt
CD (Atavic records)
Album di debutto per questa band bolognese composta da Giuseppe
Lo Bue (voce, chitarra) e Filippo Scalzo (basso) . I C.D. sono
nati alla fine del 2012 e dopo un promo, hanno rilasciato questo
album di 11 tracce caratterizzato da una miscela di potente
dark wave con qualche influenza indie. Già dal primo ascolto
questa miscela di generi mi ricorda gli ultimi Diaframma e qualcosa
dei Massimo Volume. La band nell'ultimo anno ha calcato molti
palchi italiani. I brani di "Gestalt" sono molto interessanti
in particolar modo "La cura preferita", "Monolito" e "3" sono
i miei preferiti. Da sottolineare ch "3" è stato scelto come
musica per per uno spot della Gaudi, nota casa di moda. Nell'ottobre
2014 la neonata label Atavic records di Sassuolo ha ristampato
il CD che nella prima stampa era autoprodotto dalla band.
Non ci resta che aspettare un nuovo lavoro e andare a vedere
uno dei loro concerti.
Info: https://it-it.facebook.com/Carondimonio1269
(Nikita) |
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COLD
WAVE
EP (autoprodotto)
Recensiamo questo Ep di debutto per questa band che nel frattempo
ha già cambiato nome in Secret Sight e fatto uscire un nuovo
disco che trovate recensito in questo blocco.
Quattro le tracce presenti, molto Joy Division soprattutto per
la voce alla Ian Curtis, molto di maniera. Sinceramente questo
tipo di musica non mi colpisce molto, la considero poco personale
ma vedo che comunque c'è bravura e passione tra i componenti
della band. Essendo un disco di debutto è normale magari ispirarsi
a gruppi conosciuti. Consigliato l'ascolto a chi ama questo
tipo di sonorità fortemente radicate negli anni '80 e a chi
ama Interpool e gruppi affini.
(Nikita) |
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DER
BLAUE REITER
Le paradis funèbre II - L’adieu du silence
CD (Neuropa Records)
Der
Blaue Reiter chiudono il cerchio. 2005: irrompe sulla scena
il debutto de “Le paradis funebre - L’Envers du tristesse”,
capolavoro che consacra sin da subito la coppia catalana Sathorys
/ Lady Nott come uno dei progetti più interessanti in area
folk-apocalittica europea. Conferme giungono dai successivi
“Silencis” e “Nuclear Sun - Croniche of a nuclear disaster”
(dedicato al disastro di Chernobyl), nonché da alcune apparizioni
live di gran livello, tra le quali l’ acclamata apparizione
del 2009 sul prestigioso palco del Wave Gotik Treffen di Lipsia.
2014: il progetto catalano riparte dove tutto iniziò, con
le classiche note ammalianti di “Underworld Dreams II” che
vanno a riprendere quel filo invisibile iniziato 9 anni or
sono, dando un degno, secondo capitolo a quell’ esordio risplendente
di fulgida bellezza. Undici nuovi capitoli che vedono illustri
collaboratori provenienti dalla cerchia degli amici di lunga
data del gruppo, tra i quali Alina di Lamia Vox, Cecilia Bjärgö
di Arcana, e la nostra “Rosarubea” Daniela Bedeski, che si
rivela ancora una volta oscura poetessa nel recitato de “Il
tempo é la disperazione”. Il maestoso impatto marziale, le
ambientazioni orchestrali tessute dall’incessante rincorrersi
di pianoforte e violino, ma soprattutto quel la vena di greve
drammaticità da sempre marchio di fabbrica di DBR, per raccontare
questa volta (ma forse potremmo dire ancora una volta) il
prossimo, inevitabile epilogo della nostra umanità. Una splendida,
quanto cupa colonna sonora per l’ era terminale del Kali Yuga.
Info: https://www.facebook.com/derblauereitermusic
(Oflorenz)
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DER
NOIR
"Numeri e figure"
CD (RBL e BloodRock Records)
Il trio romano giunge al secondo album con il quale plasma
al meglio la sua doppia anima. Infatti quella più internazionale
con cantato in inglese si alterna nella tracklist dell'album,
composto da 9 brani, a quella più nazionale con cantato in
italiano. La prima traccia "Carry on" mi ricorda molto i Clan
Of Xymox, ma nei successivi brani in inglese le atmosfere
si fanno più raffinate virando verso un'elettronica più di
classe come in "Zero", "She's the arcane", "The Forms". I
brani in italiani li trovo più personali e congeniali al sound
della band. "Numeri e figuri", "Zero" e "Metamorfosi" infatti
sono brani che riconducono alla più classica dark wave. L'alternanza
delle due anime così differenti è il punto di forza dell'album
rendendolo molto piacevole.
Info: http://www.dernoir.com/
(Nikita)
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DIGITALIS
PURPUREA
Palindrome shapes of mold
Tape / Download (Danse Macabre Records)
Esce in edizione limitata su tape, o in versione digitale scaricabile,
il quarto full length del progetto di Cristian Marovino aka
Pi Greco. Per chi non lo conoscesse, Marovino è un produttore
della scena industrial: la sua autobiografia menziona collaborazioni
eccellenti come Ted Jensen, Danny Saber, Das Ich e Bruno Kramm.
L'album in questione, con l'intento di celebrare il giallo letterario
e cinematografico, propone un mix di industrial, elettronica,
black metal e soundscapes desolati sulla scia di quanto fatto
in passato: come già accade ad esempio per un gruppo come gli
Aborym, anche i Digitalis Purpurea si lasciano alle spalle i
suoni più duri e metallici, lasciando spazio all'elettronica.
Citazioni di MZ.412 sparse un po' ovunque, mescolate ad un electro-industrial
fin troppo pulito che conferma la notevole tecnica di Pi Greco,
ma che mutila l'eff icacia dei suoni e ne travisa l'intento
ripulendo qualcosa che è per definizionelogoro e sporco, cioè
l'industrial e il genere giallo libresco o cinematografico che
sia. Ritmi cadenzati, vocalsdistorte e brani un po' troppo uguali
a loro stessi, probabilmente stracolmi di citazioni subliminali
e trovate che emergeranno al millesimo ascolto come è consuetudine
nei lavori di Marovino, ma che risultano poveri di ispirazione
e focalizzati sulla resa sonora, invece che sull'impatto emozionale
che è vitale quando si suona questo genere.
Sito web: https://www.bandpage.com/DIGITALISPURPUREA
(M/B'06) |
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DER
HIMMEL ÜBER BERLIN
Shadowdancers
CD (Music Obscure)
Nuovo album, nuova formazione e nuovo sound per I triestini
DHUB. Oltre ai membri originali David Simeon (chitarra) e Stefano
Bradaschia (bass) si sono aggiunti Treno Vesper (voce) e Riccardo
Zamolo (batteria). "Shadowdancers", riepetto al precedente album
d'esordio "Memories Never Fade", è un gradevole pugno nello
stomaco, già dalle prime 3 tracce che sono una cavalcata furiosa
che non lascia prendere fiato. Apre il disco "Hyde" il cui cantato
quasi metal, le chitarre taglienti, e il ritmo serrato di basso
e batteria sono la dimostrazione della nuova linfa vitale della
nuova line-up. Segue il mio brano prefertito, "Alone In My Room",
qui la voce si fa più gothic, e il brano ha un ottimo arrangiamento.
Questo brano a mio avviso è quello che certamente ha fatto/farà
conoscere di più il combo triestino e consiglio anche la visione
del loro video su youtube grazie al quale si potrà capire ulteriormente
le grandi capcità della band. Anche "Shadowdancer", che dà il
titolo al disco, è un ottimo brano gothic rock. Dalla quarta
traccia, "Don't Take Me Home Tonight ", l'atmosfera si placa
ma ciò non danneggia la buona ispirazione dei DHUB. Un altro
brano che apprezzo subito dal primo ascolto è "Black Dress",
traccia decisamente post punk e piena di energia. La tracklist
è chiusa da "Falling Down" che con lesue sonorità tipicamente
cold wave rappresenta la giusta chiusura dell'album. Concludendo
"Shadowdancers" è un buon album e rappresenta un ottimo passo
avanti per i DHUB e per il loro sound dimostrando come negli
ultimi due anni la band sia notevolmente migliorata.
Info: https://www.facebook.com/pages/Der-Himmel-%C3%BCber-Berlin/152787191416864?sk=timeline
(Nikita) |
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