Niente da fare, la stagione
1980/81 fu soprattutto della band di Jaz Coleman e soci: Kenneth Geordie
Walker alla chitarra, Martin Youth Glover al basso ed
il veterano Paul Ferguson alla batteria. Divenuti improvvisamente
celeberrimi con un album immortale, lomonimo dinizio stagione,
videro aprirsi davanti a loro le strade dei concerti e della gloria
anche negli Stati Uniti. Dichiarerà Ferguson: è musica aggressiva,
non è educato intrattenimento. (
) Qui [negli USA] abbiamo canzoni
nelle classifiche dance e questo mi fa piacere. Per quanto mi riguarda
Killing Joke significa musica dance. Non mi dispiace assolutamente
finire nelle classifiche disco. Penso che ciò significhi che cè
speranza per il mondo.
Date e gloria, certo, ma anche una speciale coerenza da parte di Coleman,
che comunque rifiutava qualunque compromesso con il sistema. Durante
i concerti, rabbioso,
incitava alla violenza ed alla ribellione sociale, con gli impresari
ed i manager era intrattabile, insomma voleva solo ed esclusivamente
fare sempre di testa propria. E dopo che alcune loro date furono pubblicizzate
con unimmagine raffigurante il Papa che benediceva le legioni
naziste, fu loro vietato di esibirsi a Glasgow.
Ed anche con le nuove composizioni, lì per lì non voleva che si provassero
dal vivo. Quando gli sembrò fosse passato un periodo sufficiente di
tempo, si chiuse con il gruppo in sala dincisione a registrare
il nuovo album, ovviamente senza nessun produttore tra le scatole.
Lessere praticamente nate in studio, purtroppo, tolse alle nuove
canzoni quel po di freschezza ed imprevedibilità che tanto avevano
caratterizzato il loro primo album.
Il singolo Follow the Leaders / Tension uscì nel mese
di maggio del 1981, ed ancora una volta fu baraonda: due brani tosti,
ballabili ma ferocissimi, in pieno stile Killing Joke. Le masse alternative
da un certo punto di vista gridarono al capolavoro, dallaltro
si domandarono chi sono questi pazzi che ci chiedono di seguire
i leader?. Sì, perché Killing Joke era stato un disco
troppo importante. Così duro, così pesante, eppure così ballabile
e suggestivo. Era lesempio di una nuova frontiera del rock e
come tale essa doveva avere un seguito. Lattesa dellLp
successivo, quindi, divenne quasi spasmodica.
Il nuovo Lp, Whats THIS For
! uscì il mese dopo,
in giugno, con la sua enigmatica copertina.
Ora, se esiste al mondo un disco paragonabile a Killing Joke,
questo è proprio Whats THIS For
!, con le sue tematiche
sulla fine della razionalità e della ragione, con i suoi scenari dimbarbarimento
e primitivismo, con i suoi suoni duri e crudi, tra il rock teutonico
più estremo (ancora Faust e Neu), le chitarre più rabbiose ed i ritmi
più vari ed esotici, conditi dallimprevedibile elettronica di
Coleman. Lunica ombra di questo titolo rispetto al precedente
sarà nella struttura dei brani: forse sofferenti dellessere
stati progettati in studio, appunto perché non rodati sulle piazze,
la loro struttura base/variante risulterà un po meccanica, forse
più ripetitiva e prevedibile.
Apre le danze (è proprio il caso di dirlo!) The Fall of Because:
metronomo di Ferguson sulla cassa, ingresso rumoroso di Geordie (a
questo punto Ferguson si fa più percussivo), Youth devastante. La
voce ripete sotto le sue note allungate, fino alla variante rabbiosa
che ripete il titolo. Ipnotico, duro, ripetitivo e arrabbiato, il
primo brano (uno dei migliori della raccolta) mette subito le cose
in chiaro. E di certo i Killing Joke non si erano ammorbiditi. Ed
è sempre un Ferguson a carro armato ad aprire la successiva Tension,
la B-side del singolo. Più tribale e punk del precedente
brano, una miccia esplosiva dal vivo, con il suo verso «and the tension
grows», in realtà è un magma chitarristico-percussivo che snerva fino
al delirio con la tecnica del non succede mai niente tipica
loro.
Uno dei capolavori di questo disco sarà Unspeakable, che comincia
con un sordo suono come di sirena di vascello, per poi essere deflagrato
dalla batteria e dal basso mai così funky di Youth. La voce è moltiplicata,
quindi le voci recitano «facts and figures the clocks turn backwards,
facts and figures turn anticlockwise» (fatti e cifre, gli orologi
girano indietro, fatti e cifre che girano in senso antiorario), fino
al ritornello dove, trattate con gli eco, ripetono il titolo. La chitarra
è acida quanto mai, disturbi sonici investono a pioggia, leffetto
generale è claustrofobico ma il cantato a più voci lo alleggerisce,
ed il ritmo conquista. Finale in ripetizione e delirio. Il macellaio
della successiva Butcher entra tra effetti sonici ed elettronici
di tastiere ripetute in loop. La voce è tremendamente alterata dal
flanger a dal distorsore che enfatizzano la sua carica rabbiosa. Variante
musicale, poi torna la voce minacciosa e psicotica, fino al bridge
centrale sospeso nel nulla, nuovo appoggio allatroce cantato
rivelatore: «out of the virus immunity comes» (limmunità viene
dal virus). Dire bestiale è dir poco, bisognerebbe aggiungere ancora
una volta almeno ipnotico e delirante.
Il pezzo forte, comunque, sarà quello del singolo, la
successiva Follow the Leaders. Batteria dance, tastiera ruffiana
molto anni 80, chitarra ritmica ma feroce. La voce canta un anthem
irresistibile, contrappuntata da una scarica di percussioni. La variante/ritornello,
come spesso accade, ripete il titolo, sostenuta da percussioni martellanti.
Finale ancora più ipnotico e ripetitivo del solito, dove anche
Youth ruffianeggia col suo basso. Un brano da discoteca manicomiale
del futuro, uno dei maggiori successi della stagione.
Grosso e spaventoso si riaffaccia Ferguson nellincipit della
successiva Madness, qualcuno lo disturba con effetti sonori,
poi Youth imita il basso onnipotente dellex-PIL Jah Wobble (pazzescamente
funky, sembra quasi un fretless). La chitarra di Geordie sinnesta
scandita e tagliente, la voce di Coleman tra linno e lincazzatura,
moltiplicata ed effettata (perché dovrei soffrire quando non
vedo i tuoi occhi?). La variante non alleggerisce, anzi, aumenta
leffetto veramente psicotico, con sottofondo di grida «this
is madness!». Il finale rasenta la furia collettiva, per un brano-capolavoro
devastante che, in modo spaventoso, definisce sempre meglio le coordinate
del loro discorso. Così come la successiva e quasi esclusivamente
strumentale (non fosse che per una breve ripetizione del titolo) Who
Told you How?, un incubo tra il tecnocratico, il tribale/percussivo
ed il catacombale.
Ma un latrar di cani introduce lultima Exit, presto interrotto
dal drumming di Ferguson
e il pezzo esplode furibondo! Una delle
cavalcate più feroci di Coleman e soci, con batteria ossessiva, scale
discendenti di basso, chitarra in acido, elettronica da trip lisergico
ed effettistica da danno cerebrale. Un sabba della crudeltà e della
paranoia, con voci moltiplicate ed elettroniche: qui la società tecnocrate
prende il sopravvento sulla psiche umana e la schiaccia inesorabilmente.
Un po a sorpresa il brano scema sfumando, lasciando lascoltatore
tra lattonito ed il perplesso.
Come si è detto prima, Whats THIS For
! è il disco
più simile a Killing Joke che esista. Ora, a chi scrive non
interessano le dispute per cercare di stabilire se questo titolo sia
o no inferiore a quello. Se è vero che suona meno sorprendente (tutti
si aspettavano un prodotto di quel tipo) e che comunque negli anni
ha conosciuto una minor fortuna commerciale, è comunque anche vero
che è stato suonato meglio ed è più omogeneo, più figlio di un unico
progetto artistico, di unidea coerente. Con questa
coppia di dischi tanto eccezionali quanto originali ai Killing Joke
si erano, giustamente, aperte le porte della gloria e della fama internazionali,
sebbene negli ambienti più underground e di tendenza. Il che allora
equivalse a lunghe e massacranti tournée in giro per il mondo, cosa
che mise a dura prova la capacità di sopportazione della band nei
confronti del suo rissoso ed intransigente leader.
Inoltre chi scrive si rende
anche perfettamente conto che un simile proposta artistica non dovrebbe
neanche apparire in questa sede, e forse Whats THIS For
!
è qui proprio a dimostrarlo. Così violento e psicologicamente schiacciante
(soprattutto per il gusto di allora, oggi la cosa è un po diversa),
in realtà con questo disco i Joke compivano unoperazione diametralmente
opposta a quella che contemporaneamente stavano delineando i gruppi
dark. Questi parlavano di un orrore che, simbolico ed immaginifico
(più che immaginario), quindi personale, lasciava presagire e prefigurava
un orrore reale, pubblico.
I Killing Joke, non solo parlavano direttamente della realtà pratica
di questorrore pubblico e collettivo (tra laltro implicitamente
invitando a ribellarsene: avevano quindi dei valori, delle speranze),
ma con la violenza del loro suono/rumore si sostituivano fisicamente
ad esso. Il loro sound ERA lorrore collettivo che investiva
i giovani europei dei primi anni 80, ne riproduceva fedelmente gli
effetti psicologici. Come gli UK Decay che, più che portare, conservavano
gli stilemi del punk allinterno del movimento gotico, loro del
punk mantenevano la violenza ribelle ed iconoclasta, tuttavia innovandone
e stravolgendone completamente le forme.
E lo facevano in un modo così feroce e sinistro che, se non gotici,
la critica non ebbe la benché minima idea di come altrimenti classificarli.
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