Nella più generale analisi
dei fenomeni susseguentesi (leggi storia) del dark, quello
dei Public Image Ltd è veramente un caso a parte. Dopo la morte dellimmenso
Ian Curtis, il genere si era stabilizzato sul tridente
Siouxsie & the Banshees (sempre grandi), Bauhaus (fulminanti)
e, solo più recentemente, The Cure (notturni). I PIL non erano esattamente
un gruppo dark, tuttavia furono tra i fondatori del post-punk e, dopotutto,
Metal Box era indubitabilmente un album gotico, di grande post-punk
straniante ed estremamente oscuro (oltre che sbalorditivamente innovativo).
Inoltre Lydon, cioè il grande re del punk Johnny Rotten, era stato
un personaggio troppo importante per passare inosservato.
Insomma, un personaggio ed un gruppo inclassificabili ma che per il
momento sembravano appartenere a pieno titolo, se non proprio alla
scena gotica (ma per buona parte della critica così era), almeno al
più importante dei suoi satelliti. Fatto sta che il riconoscimento
sempre crescente di cui Metal Box (ed il suo omologo Second
Edition) stava godendo da parte della critica internazionale,
fecero riesplodere i conflitti di personalità tipici di un supergruppo
instabile, soprattutto se innescati dallattitudine esplosiva
e fuori controllo di un John Lydon.
Non solo, ma casa sua, oltre che casa dei PIL, al 45 di Gunter Grove,
Londra ovest, dal 79 era diventata una sorta di capro espiatorio
delle forze di sicurezza inglesi. Continue incursioni della polizia
e relative perquisizioni, con le motivazioni più assurde e pretestuose
(una volta alla ricerca di minori in fuga, unaltra,
addirittura, di armi illegali) alla lunga arrivarono ad
esasperare il povero John.
La tournèe lunghissima che doveva seguire luscita del disco,
in realtà si risolse in poche date, soprattutto in Francia, tra il
gennaio ed il febbraio 1980. Successivamente Jah Wobble (il geniale
bassista) e Martin Atkins (il nuovo batterista) registrarono insieme
qualcosa che là per là non sembrava potesse avere alcuna conseguenza.
In quelloccasione incontrarono Jaz Coleman dei Killing Joke,
impegnato nelle registrazioni di Psycche/Wardance. Successivamente,
in aprile, i quattro partirono per una lunga e massacrante tournée
americana, che contribuì non poco a minare definitivamente larmonia
interna al gruppo. Il primo a mostrare qualche insoddisfazione, soprattutto
in merito allorganizzazione del management, fu proprio il nuovo
venuto Martin Atkins, ma la cosa sembrava non dovesse andare al di
là della semplice lamentela.
Ma in giugno Atkins lasciò il gruppo, ufficialmente per concentrarsi
meglio sulla sua band, i Brian Brain, composta col bassista Pete Jones.
Tuttavia, nelle sue dichiarazioni, lascerà intendere un disagio crescente
anche da parte di Jah Wobble.
Il casino con Wobble, in effetti,
esplose in luglio, dopo che almeno altri due brani furono composti:
Pied Piper e Home Is Where the Heart Is (di cui il primo
fu registrato, il secondo no). La vicenda appare contorta, tuttavia
sembra che Wobble in maggio abbia pubblicato un disco solista utilizzando
non solo Atkins, ma pure delle basi musicali scartate dai PIL (quindi
anche del chitarrista Keith Levene) senza il loro consenso. Questo
sembrò troppo, soprattutto per Levene (mentre le spiegazioni di Lydon
ebbero, ancora una volta, dellassurdo) e fu così che Wobble,
il genio, venne definitivamente allontanato dal gruppo. Un gesto così
grave non poteva rimanere senza conseguenze.
Tuttavia, se è vero come è vero che nel suo album The Legend Lives
On - Jah Wobble in Betrayal egli utilizzò basi musicali scartate
da Metal Box (segnatamente Another per Not Another
e The Suit per Blueberry Hill), è altrettanto vero che
tempo dopo ebbe da dichiarare: «Public Image è sempre stato un
veicolo di Rotten. Ho dovuto rendermene conto. Ci ho impiegato nove
mesi ad andarmene, ma alla fine non potevo più sopportarne la finzione.
Avrebbe dovuto essere unorganizzazione-ombrello, cosa che non
fu mai. I video, la nostra etichetta personale, non si stava realizzando
nulla. Cominciai a sentirmi imbarazzato».
Fu così che arrivò lestate, ma non prima di unaltra defezione:
quella di Dave Crowe, segretario dei PIL ed ex compagno
di scuola di Lydon e Wobble. Nel frattempo mille furono i problemi
messi in piazza da Lydon: risse, intemperanze, incarcerazioni regolarmente
finite con sempre più costosi rilasci su cauzione. E continui i conflitti
con la Virgin, che stava cominciando a mettere in dubbio molte cose.
Per calmare la casa discografica Lydon e Levene, che nel frattempo
stavano componendo del nuovo materiale, si accordarono per la pubblicazione
dei nastri registrati a Parigi nel mese di gennaio, durante la tournèe
di Metal Box. I due finsero addirittura di lavorare sui suoni,
quando in realtà non li toccarono affatto (per loro andavano già bene
così), intascando la cifra necessaria per le lavorazioni (e vantandosene
in interviste successive). Il risultato fu pubblicato nel novembre
dell80, con lassurdo titolo francese di Paris au Printemps,
il primo live dei PIL.
Copertina animalesca, otto titoli per otto dei capolavori del gruppo,
anch'essi assurdamente tradotti in francese: Thème (Theme),
Psalmodie (Chant), Precipitamment (Careering),
Sale Bebé (Bad Baby), La Vie Ignoble (Low
Life), Attaque (Attack) e Timbres de Pop
(Poptones). Il disco comunque è un manifesto ai PIL più allucinanti
e spettrali. Nel primo brano, ad esempio, è incredibile come una chitarra,
sebbene ridotta allosso, ma rumorosa e distorta come quella
di Levene, un basso tipicamente enorme come quello di Wobble e la
batteria possente di Atkins sembrino insufficienti a riempire bene
la gamma sonora. I musicisti suonano, ma sembrano quasi persi ognuno
per il proprio trip (soprattutto Levene, più ai rumori per chitarra
che vero chitarrista), creando un effetto pazzesco di musica vuota,
spettrale appunto, sopra la quale salmodia un inquietante Lydon. Leffetto
viene mitigato nella successiva e trascinante Chant, ma forse
solo perché Levene finalmente si decide a suonare, mentre su Careering
si sfoga nei più fantasiosi effetti sonici.
Da segnalare, comunque, che la prima della b-side è unottima
versione di Bad Baby, arricchita dalla nuova partitura per
batteria di Atkins, nevrotica ed ipnotica allo stesso tempo. Levene
arriva allalchimia sonica con tastiere ultra-psichedeliche,
Wobble sostiene. Più banalmente punk, come facilmente prevedibile,
linterpretazione di Lowlife, mentre ferocissima negli
arrangiamenti (ma anche qui senza sorprese) risulta quella di Attack,
con un Lydon suadente e quasi sdolcinato. Rimane Poptones a
rendere lustro ad un Lp decisamente bello ed interessante ma, come
anche in questultimo brano, raramente in grado di aggiungere
qualcosa al loro discorso. I PIL restano sempre loro, imprendibili,
inclassificabili, tuttavia abbastanza stranianti e tenebrosi, di una
tenebra tanto folle e flippata da meritarsi un posto nella storia
della musica dark.
Nel frattempo, però, le cose non stavano andando molto bene. Levene
proseguiva nella sua ricerca musicale nel senso di un sempre minor
uso della chitarra (un chitarrista che stava abbandonando lo strumento)
ed una sempre minore ricerca di armonie. Era completamente concentrato
sui suoni, ora atmosferici, ora di disturbo, ora concreti.
Questo non dava nessuna base ritmica,
e forse neppure armonica, a Lydon per comporvi le sue litanie folli
e depresse. E nonostante la presenza di Jeannette Lee, indispensabile
per contenere i conflitti di personalità (come lei stessa
ebbe a dichiarare), le composizioni stagnavano. Insomma, il supergruppo
non era più tale, la presenza di Wobble era stata troppo importante.
Fu così che la fine del 1980 vide i due cervelloni dei
PIL implorare il giovane Martin Atkins di tornare temporaneamente
nel gruppo per aiutarli nelle nuove composizioni, offrendogli pure
del denaro. In seguito dichiarerà Lydon: la cosa buffa con Martin
è che non gli è mai veramente piaciuto suonare la batteria. Il che
significa che quando la suonava non vedeva lora di smettere,
e questo provocava un assurdo senso di follia nel suo drumming, che
ho sempre amato.
I primi risultati furono pubblicati nel marzo dell81 col singolo
Flowers of Romance / Home Is Where the Heart Is.
Il primo brano è veramente sconvolgente. I Flowers of Romance furono
la prima rock band di Sid Vicious, il vecchio amico scomparso di Rotten
e mitico bassista dei Sex Pistols. Lydon dichiarerà inoltre: parla
di quelle persone che fingono di esserti amiche ma tutto ciò che vogliono
è approfittare di belle storie e spendere i tuoi soldi. I Flowers
of Romance originali avevano quasi 40 fottuti membri, Keith era uno
di loro e fui io a dar loro quel nome. Altri membri erano
Palmolive e Viv Albertine delle Slits. Una batteria scatenata dava
un ritmo quasi tribale, un coro femminile interveniva prima che un
sinistrissimo violoncello estremamente basso cominciasse a diffondere
le sue note lugubri per accompagnare la cantilena spastica e malata,
ma ritmata ed incalzante, di Lydon. Una sorta di variante-ritornello
era costituito da un violino malato e stonato in riff beffardo. Un
brano da lasciare allibiti.
Home Is Where the Heart Is, invece, fu erroneamente attribuita
a Lydon, Levene, Wobble e Walker (!), quando questultimo non
partecipò né alla composizione né, men che meno, alla registrazione
del brano. Ovviamente il ruolo di batterista fu ricoperto da Atkins.
Ma così Wobble: se era pur vero che fu tra i compositori del brano,
non partecipò alla sua registrazione. Si trattò di un colpo di genio
di Levene, che riuscì a mettere in loop (cioè a ciclo continuo) una
partitura di basso in stile wobbleiano. Il brano, comunque, bello
e intrippante, fa certamente rimpiangere Wobble, ma non sembra allaltezza
dei capolavori di Metal Box.
Un nuovo problema, però, emerse quasi subito. Alla Virgin non piaceva
lalbum appena registrato, considerato a troppo bassa potenzialità
commerciale, e ne ritardò la pubblicazione. LLp uscì solo in
aprile e col medesimo titolo: The Flowers of Romance. Un disco pazzesco, sbalorditivo.
Decisamente (ed inaspettatamente) un capolavoro del dark, una vera
perla nera, che pose a pieno titolo i PIL a fianco del tridente
BBC (Banshees, Bauhaus e Cure). Rimase cinque settimane nelle classifiche
ufficiali (non in quelle underground!) e ne toccò lundicesimo
posto. Questo disco a bassa potenzialità commerciale si
rivelò essere il miglior campione di vendite targato PIL fino a quel
momento.
Ragazza con rosa fra i denti su sfondo nero in copertina, complessivamente
si può dire che The Flowers of Romance sia una lunga partitura
per batteria e voce, con occasionali interventi rumoristici. Cioè
già un Lp per sole batteria e voce non poteva che risultare, per usare
un eufemismo, fastidiosamente innovativo, ma che Levene arrivasse
ad auto-escludersi così tanto lasciava veramente perplessi. Un effetto
elettronico ed un rullante a morto introducevano Four Enclosed
Walls, con un Lydon che salmodiava quanto mai. Poi entra la cassa,
ed ecco il brano-prototipo dellalbum: una batteria ripetitiva
e martellante, un muezzin pazzo e le sue litanie, occasionalmente
rumori di fondo. Roba da brividi
Un basso continuo, su una sola nota, una tastiera cupa e ripetuta
fanno da sottofondo alla successiva, sinistrissima, Track 8.
Anche qui la batteria è ripetitiva quanto mai, ma Lydon è così demenziale
(«a suffering suffragette») da creare veramente un effetto unico (e
talvolta, miracolo!, Levene interviene con note isolate di chitarra!),
a dir poco inquietante ed ipnotico. Suoni leggermente diversi, orientaleggianti,
e più percussioni (e meno batteria) per la successiva Phenagen,
capace di portarti alle foci del fiume giallo. Sì, se queste fossero
nella cella di un manicomio: «empty promises learned to forget, amen
amen» è la salmodia (o giaculatoria) di turno. Ma qui i suoni si moltiplicano
e si fanno molto più complessi e dissonanti
forsanche,
addirittura, una chitarra in distorsione?
Segue la già descritta title-track in un mix leggermente diverso,
quasi senza più i cori femminili. Poi una batteria furibonda, ma mixata
un po bassa, introduce alle atmosfere noir di Under the House.
E siamo alle solite: litania, batteria, rumori. Ma qui leffetto
è da film gotico quanto mai (parla della visione di un fantasma),
con voci sintetiche in crescendo da paura o vocioni lugubri in sottofondo.
I PIL volevano evidentemente appartenere alla scena e ci riescono
con uno dei capolavori dellalbum. Una batteria sconclusionata
introduce la successiva Himies Him, uno strumentale sostanzialmente
di tastiere, composto da Levene qualche mese prima come colonna sonora
di un film. Per un malinteso sul compenso, non se ne fece nulla. Di
certo non sfigura sul disco. Chiudono gli xilofoni.
Segue un altro capolavoro pazzesco: Banging the Door. Batteria
ripetitiva (come sempre) ed elettronica tenebrosa daccompagnamento,
ma stavolta Lydon non salmodia, bensì ritorna ad una sorta di ramalama
parlato. Sarà sempre lui a dichiarare il brano nacque come uno
sbraitare contro dei fan che avevano scoperto il mio indirizzo e venivano
a rompere ogni notte, battendo alla porta e gridando il mio nome nella
buca delle lettere. Mi hanno fatto quasi impazzire!. Altro
pezzo maggiore è la successiva Go Back, che comincia con un
«left-right» alternativamente nellorecchio sinistro e destro
dellascoltatore. Interessante laccompagnamento al parlato
sintetico per tastiera da film del terrore e chitarra che, finalmente,
torna in primo piano. Levene si ricorda del suo ruolo, forse un po
tardino, ma con nostra somma gioia. Il brano finale, Francis Massacre,
lascia ancora una volta perplessi. Una percussione furibonda, un piano
impazzito, voci sconnesse e grida sguaiate. Un brano assurdo, da manicomio
furioso, sconclusionato come la Cowboy Song di qualche anno
prima. Sembra che parli, sebbene non si riesca a capire come, di militanti
dellIRA conosciuti da Lydon in carcere.
Con un effettaccio
elettronico industriale Francis Massacre si chiude di colpo
e con esso The Flowers of Romance. Un album dalloscurità
sbalorditiva, dalla bellezza inquietante. Un colpo di ego del signor
Lydon, che ha voluto dimostrare di essere in grado di fare tutto da
solo, senza il genio di Wobble, con un batterista che odiava il suo
ruolo ed un chitarrista dimenticatosi di se stesso.
Questa volta cera riuscito, certo. Ma il mondo dark, attonito,
rimase in attesa del proseguo di questa sconvolgente vicenda.
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