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XXII WAVE GOTIK TREFFEN Leipzig (D), 17/20 maggio 2013
Le memorie di Oflorenz
Che effetto: ventiduesimo Gotik Treffen, e decimo per noi. 2003/2013: 10 anni di memorie indimenticabili, che vorrei dedicare a Rosa Selvaggia ed al nostro condottiero Nikita, che proprio conobbi per le strade della città sassone in quella lontana primavera del 2003. Nonostante il peso degli anni la quattro giorni gotica per eccellenza non pesa sulle nostre spalle, grazie a quella fiamma mai doma che ci permette di farci 14 ore non stop tra concerti, foto ed interminabili giri per l’Agra Messe in cerca di chicche nascoste, ricordandoci solo per miracolo che ogni tanto bisogna fermarsi, almeno quei dieci minuti, per un rapido spuntino a base di bratwurst o magari calamari della Nordsee. E poi via, si riparte di slancio fino a notte, già pianificando freneticamente la fitta scaletta del giorno successivo! Quest’anno la partenza é davvero col botto: alle 18.30 spaccate i cari amici della Camerata Mediolanense presentano nell’elegante scenario della stupenda Kuppelhalle uno speciale showcase dedicato all’imminente uscita del nuovo concept sul Petrarca “Vertute, Honor, Bellezza”. Preceduto dal bellissimo videoclip di “Canzone alla vergine“, il brano presente nel futuro singolo in uscita insieme all’album, il set della Camerata risulta in pratica una rappresentazione studiata appositamente per l’occasione ove cede il passo la sezione percussiva e marziale di Marco e Manuel, e nel quale vengono presentati alcuni estratti dal nuovo lavoro in uscita ed alcune chicche del tutto inedite, parte delle quali verranno incluse solamente nell’esclusivo artbook in uscita a giugno. Ricordiamo infatti che il nuovo lavoro, oltre che nell’edizione ordinaria uscirà custodito in un lussuoso artbook fotografico, insieme ai due singoli che aprono e chiudono questa favolosa trilogia dedicata a Francesco Petrarca: “99 Altri Perfecti” e “Vergine Bella”. “Quando il sol”, “O mia stella” e “Solo et pensoso” incantano la folta audience tedesca, da sempre forte estimatrice dell’ensemble meneghino, con i due percussionisti che si uniscono al gruppo per il finale ed acclamatissimo bis di “Salve Mundi Domine”, unico brano del passato proposto dai nostri. Da rimarcare la nutrita ed inedita sezione vocale della Camerata, che in aggiunta a Trevor ed ai nuovi acquisti già ammirati in azione nei live più recenti (Mannheim, Milano) ripresenta la storica singer Luminitca (la ricordiamo nell’esordio di “Musica Reservata”), e la grande Carmen D’Onofrio, che tutti ricorderete già negli Argine dei primi anni 2000. La serata del Volkspalast-Kuppelhalle si chiude magistralmente colmando una mia personale lacuna: vedere in azione i mitici A.C.T.U.S. ! “Archaic Cultural Traditions United in a Society”, un nome che dal lontano 1987 significa musica rituale dai connotati eroici e maestosi, pesantemente influenzati dalla terra d’origine, l’Ungheria, ed in qualche modo unici nel loro genere. Gli autori del mitico “A Way To The Empire Of Strength And Order” hanno la rara capacità di mantenere elevata la tensione per l’intera ora di esibizione, ripercorrendo alcuni tra i capitoli più belli della loro non folta discografia, e chiudendo alla grande con la monumentale intro di “Sacro Sanctum “, “Rome”. Epici, non ho altre parole. Il sabato, fresco e piovoso, ci porta in zona centrale verso una location nuova di zecca, utilizzata per la prima volta in occasione del WGT: l’Alte Landramsant. E’ un piacere vedere in azione due ottime bands italiane, a cominciare dai genovesi Tears of Othila che nonostante l’ora ancora pomeridiana, si esibiscono di fronte ad una platea già decisamente affollata. Faticherei a definire “neofolk” quello dei Teras of Othila, sarebbe riduttivo: le atmosfere dei sei capitanati da Marco Gardella pescano più che qualcosina nel Folk dei seventies, e riportano in vita la forza e la bellezza della Natura (oggi ahimé così calpestata e dimenticata dall’uomo), e soprattutto gli antichi valori delle nostre tradizioni ancestrali, come la runa Othila, che ispira il nome del gruppo, ci insegna. Le due calde voci maschili, cui si aggiunge l’ottima vocalist Marta Defranchi, si amalgamano con le chitarre acustiche e gli inserti di violino in maniera perfetta, senza dimenticare che in molti dei brani del combo genovese il ruolo ritmico/percussivo di Davide Zalaffi e Stefano Bertoli sale decisamente in cattedra, donando quel mood marziale che amiamo così tanto. “Magic of trees”, “Whispers from the north”, “Way to Thule”: i titoli dei racconti narrati da Tears of Othila parlano da soli, e sanno farci sognare e scaldarci il cuore. Vidi per la prima volta i lucani Hautville qualche tempo fa in azione al Closer di Roma, e devo dire che sulla bella vetrina della Alte Landramsant il quartetto capitanato da Leonardo e Francesco stupisce per l’accresciuta maturità e l’ottima tenuta del palco. La voce di Simona é limpida e potente, ed il repertorio dell’ottimo “Numen Lumen”, di cui trattammo proprio sulle nostre pagine, vengono completati da alcuni estratti tratti dal mini nuovo di zecca “Le Moire”, licenziato da Hau Ruck! SPQR. Se parlavamo di (neo)folk a proposito di Tears of Othila, qui emergono fulgide le arie tipiche del prog italiano dei seventies, fattore peraltro confermato dalla cover del Banco presente nel nuovo lavoro (“Non mi rompete”) nonché dalla partecipazione al medesimo da parte del grande Arturo Stalteri, ai tempi nei Pierrot Lunaire insieme al compianto Gaio Chiocchio (chi si ricorda dell’omonimo capolavoro targato 1974?!). “Apparizione”, “Età del Ferro”, ed il brano su Giordano Bruno “In lode all’asino”: Hautville hanno tutte le potenzialità per diventare una delle realtà di spicco della scena nostrana, grazie alla non comune capacità di infondere nella loro opera quegli umori mediterranei tipici del nostro paese. Già lo fecero gli Argine, ora é il loro turno di stupirci! Dopo questa bella parentesi tutta “made in Italy” ci catapultiamo al centralissimo Moritzbastei, i nostri neuroni hanno bisogno di viaggiare un po’, cosa di meglio che un pizzico di sana scuola Ant-Zen e Hands?? Kai Hahnewald, fondatore di S.K.E.T., ci tiene compagnia con la ambient strutturata della sua personale creatura Talvekoidik, e si distingue per l’abilità nel coinvolgere la piccola sala concerti del Moritz in un ballo lento e psichedelico. Bellissimo il suo ultimo lavoro su Hands “Negotiate the distance”, ed é assai gradevole rivivere in sede live le trame IDM cesellate sapientemente da Kai. Non da meno il connazionale Andreas Schramm, in arte Asche, uno dei paladini della attivissima Ant-Zen, la label dal caratteristico logo a forma di formichina. Qui le atmosfere si induriscono volgendo verso territori maggiormente rythmic-noise, e le danze del pubblico si adeguano senza indugio alla “distorted-disco” dell’autore di “The Easter Island Phenomenon”. I beat ruvidi di Asche esauriscono le nostre ultime energie, ed i pochi pensieri ancora lucidi che ci rimangono ci portano verso un piatto di curry wurst, e subito dopo verso l’agognato letto del nostro hotel.
Una domenica di sole splendente é provvidenziale per il duro lavoro del vostro fotografo, in azione senza tregua prima al Moritzbastei, dopo all’Agra. La consueta passerella del Treffen é un vero spasso, ma alle 17 suona puntuale il gong che ci richiama verso l’amato Anker di Dante Strasse: va in scena la serata per gli amanti del sound senza compromessi! Agli svedesi IRM il compito di aprire le ostilità, con un set a base di power-electronics a base di synths rigorosamente analogici, voce malata e basso suonato in maniera ben poco convenzionale. Il combo di Norrköping fondato da Martin Bladh ed Erik Jarl tiene alti i vessilli della scuola Cold Meat, con un set molesto e reso ancor più sinistro da un video che riprende in continuazione un personaggio nudo di spalle intento in qualche operazione non ben definita nella solitudine del proprio appartamento. Gli autori del “Red Album”, autocelebratisi l’anno passato con una doppia antologia su label Autarkeia, non deludono le aspettative aprendo alla grande questa serata tutta all’insegna del sound più radicale. Sebbene i teutonici Objekt/Urian calchino le scene dalla bellezza di 15 anni, per me sono una prima assoluta: l’allestimento del palco, fitto di sirene, lampeggianti e televisori installati a mo’ di testa di manichino fa presagire lo show spassosissimo che a breve coinvolgerà la audience dell’Anker, ove beats violenti e ritmati si adattano ben più che le restanti proposte della serata a far ballare la platea. Curiosi gli strumenti “self-made” utilizzati dal gruppo di Carsten Krebs, tra i quali spiccano una tavola di synths modulari da portare al collo ed uno strano elettrodomestico a foggia di aspirapolvere, e quando una lastra in metallo viene data in pasto al pubblico come elemento percussivo aggiunto, l’apoteosi diventa totale: davvero divertenti! Signore e Signori, la crème della old-school britannica sta per assaltarci, a partire dal grande Mike Dando, meglio noto come CON-DOM. A torso nudo e dipinto in strisce nere simil-mimetiche come da tradizione, Con-Dom attacca il pubblico con uno dei suoi tipici “Live Assaults” all’arma bianca, retti da basi rigorosamente analogiche di ruvidissima power electonics e urla disumane. Una ricetta tanto minimale ed essenziale quanto efficace, e tutto ciò dal lontano 1984! Una curiosità: proprio la tape di esordio di quell’anno, “Calling all Aryans”, é uno degli articoli in vendita presso lo stand dell’Anker: neanche a dirlo ce la accaparriamo con veloce voracità! Lo show di Mike termina con il nostro eroe colpito ripetutamente sulla schiena dalla sua partner, salita sul palco in parka verde ed armata di lunga frusta in cuoio. Control/Domination...non dimentichiamocelo. SÜTCLIFFE JUGEND, un nome che per noi é leggenda. Visti di recente in azione allo Zug-Zwang di Darmstadt in compagnia di Club Moral e La Nomenklatur, il mitico duo Kevin Tomkins / Paul Taylor riesce nuovamente ad andare oltre la solita ricetta noise/PE, dedicando una parte importante del set al recente “Blue Rabbit” uscito per Crucial Blast nel 2012. Un disco che accentua la tendenza già in atto negli ultimi anni verso soluzioni maggiormente “ambient” e ricercate, ormai segno di distinzione e marchio di fabbrica di Sütcliffe Jugend. La storia malata della title-track, letteralmente narrata dall’ex Whitehouse come se si rivolgesse ad una platea di bambini ipnotizzati, segna le ultime note dello show, la cui forza devastante riesce anche a farci passare la delusione per l’annullamento della prevista gig di Prurient. Lunedì, giorno di saluti ed arrivederci, ma non prima di chiudere in grande stile nell’ormai “seconda casa” Kuppelhalle in compagnia della scuderia di casa Loki Foundation, e non solo.Circular, progetto di Johannes Riedel coadiuvato da uno dei due Inade Knut Enderlein, si rivela perfetto esempio del cosiddetto “deep-audio” di casa Loki, a base di tappeti dilatati di cosmica ambient conditi con potenti beats a bassa frequenza, il tutto sostenuto e valorizzato da lisergici visuals. Un fantastico trip senza alcun dubbio! Non da meno il più noto compagno di scuderia Gerd Zaunig, ovvero Predominance. Come già quest’inverno a Norimberga nella splendida cornice del Planetarium, l’autore di “Hindenburg” e “Nocturnal gates of incidence” trascina il pubblico della Kuppelhalle in un viaggio degno dei mitici krautrockers dell’epoca Sci-fi Party e Cosmic Couriers, con la sua particolare ricetta che accompagna drones dilatati a calde vocals recitate. Non avrei mai pensato di aver la fortuna di vedere in azione i mitici :Zoviet*France. Ebbene si, perché Reformed Faction non é null’altro che il nuovo moniker sotto cui agiscono Robin Storey e Mark Spybey! Campioni dell “sound manipulation” da almeno 30 anni, protagonisti o collaboratori in molteplici acts della scena (Rapoon, Propeller, Dead Voices on air tra gli altri) i due inglesi armati di Mac Book e macchine analogiche paiono quasi emozionati di fronte all’attento pubblico della Kantine, cosa che non impedisce loro di eseguire un set cerebrale e d’assoluta precisione, una vera installazione audio-visuale che nel giro di un’ora si avvita in una serie innumerevole di continui cambi d’atmosfera non banali da seguire ma dal forte impatto. Assolutamente grandiosi. Ed in questa serata di “chiusura lavori”, Reformed Faction non è l’unico gran rientro sulle scene: basta muovere pochi passi dalla Kantine alla Kuppelhalle per assistere ad un magnifico set ad opera dei mitici Contrastate. Il trio capitanato da Jonathan Grieve e attivo dal 1989 , ha vissuto un lungo black out durato ben 10 anni, per tornare in grande stile non più tardi dell’anno scorso con il nuovissimo “A breeding ground for flies”, cd in confezione deluxe limitato a sole 500 copie. La mimica da vero attore ed il cantato teatrale del barbuto Grieve, unitamente alla tenuta proto-ecclesiastica dei due compagni, fa sembrare il lungo set quasi un esorcismo, dove al posto del “posseduto” sta l’audience della Kuppelhalle, mentre croci ed acquasanta vengono sostituite da massicce dosi di ambient mistica e dilatata. Per chi scrive tra le migliori performances di questo ventiduesimo Treffen. L’ora degli addii è quasi giunta, ma ci concediamo ancora quel vero e proprio rituale che è la rappresentazione dei finnici Arktau Eos. Scuola di provenienza: Halo Manash, ed è detto tutto! I tre, incappucciati ed avvolti in un saio di iuta, diffondono incenso e dispensano al pubblico una sorta di “benedizione pagana”, il tutto accompagnato da un sottofondo di oscura ritual-ambient che nulla ha da invidiare ai primi, mirabili lavori di Current 93. Fissiamo ipnotizzati i due stendardi con il logo del serpente, il sacro culto ancestrale dei finlandesi non ci ha lasciato scampo: siamo tutto con loro, e per loro. Il sipario si chiude, l’ora di andare in pace è giunta. Almeno fino a maggio 2014, quando il rito del Gotik Treffen ci accoglierà per l’ennesima volta tra le sue oscure spire. testo e foto: Oflorenz
GALLERY: CAMERATA MEDIOLANENSE : https://www.facebook.com/media/set/?set=a.523868097672154.1073741835.100001469068294&type=3 REFORMED FACTION: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.526151924110438.1073741844.100001469068294&type=3 CONTRASTATE : https://www.facebook.com/media/set/?set=a.526150507443913.1073741843.100001469068294&type=3 CIRCULAR : https://www.facebook.com/media/set/?set=a.526148697444094.1073741842.100001469068294&type=3 SUTCLIFFE JUGEND: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.526145860777711.1073741841.100001469068294&type=3 CON-DOM: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.526144920777805.1073741840.100001469068294&type=3 OBJEKT/URIAN: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.525115147547449.1073741839.100001469068294&type=3 TALVEKOIDIK and ASCHE: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.525105844215046.1073741838.100001469068294&type=3 A.C.T.U.S.: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.525101824215448.1073741837.100001469068294&type=3 NG: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.524289817629982.1073741836.100001469068294&type=3 HAUTVILLE: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.523858147673149.1073741834.100001469068294&type=3 TEARS OF OTHILA: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.523855957673368.1073741833.100001469068294&type=3 Girls and Oddities: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.523434381048859.1073741832.100001469068294&type=3
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