TEATRO
SATANICO
27 Maggio 2011, TNT Club, Milano
Testo
di M/B'06
Foto di Nikita
Come
ci si poteva attendere Devis G. e Roberto "Kalamun" hanno
dato vita ad una serata interessante e divertente infrangendo
tutti i possibili confini musicali definiti coi precedenti
lavori: artisti poliedrici, hanno dimostrato
e dimostrano come la musica vada affrontata senza preconcetti
o restando su binari definiti, ma semplicemente seguendo il
flusso dell'ispirazione, parafrasando il celebre detto "rem
tene, verba sequentur".
Il concerto, iniziato con un po' di fisiologico ritardo, ha
visto Devis alla voce e Kalamun occuparsi della parte strumentale.
Per un'ora circa di concerto si è passa da invettive industriali
come Kali Yuga a go-go per transitare sugli ultimi lavori
molti dei quali cantati in tedesco, tratti da "Der Tod in
Venedig", intervallati da canzoni in chiave idm e pillole
di saggezza apocalittiche ("siamo tutti di troppo").
Chiude il concerto un classico come "Confesso tutto!" che
si distacca nettamente dalle altre canzoni e ci rimanda al
periodo più marcio e visionario della band, in cui gli ruoli
dei due si invertono e la voce recitante diventa quella
di Kalamun che si confessa al giudice Candiani con rinnovata
furia e asprezza, di fronte alla quale non si può non sorridere
da un lato ("senza quell'omicidio non sono nessuno!") e incazzarsi
dall'altro, visto il modo in cui vengono trattati i liberi
pensatori in questo paese.
Tutti pronti per tornare a casa e invece i nostri ci regalano
ancora un canto degli alpini: il capitano ferito convoca i
suoi soldati e prima di morire chiede infatti di essere smembrato
in 5 parti e lasciarne una alla sua mamma, una alla sua terra,
e così via. Devis lo lega ad un fatto di cronaca nera accaduto
dalle sue parti, in cui un ex-alpino (e qui il collegamento)
aveva smembrato una ragazza (collegamento numero 2) ed era
poi stato beccato nel tentativo di far sparire i pezzi in
una fornace che per sua sfortuna era in manutenzione: Devis
ovviamente non è molto convinto che questo delitto sia proprio
tutta farina del suo sacco…