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DEATH IN JUNE e FIRE+ICE
@ Carlito’s Way, Retorbido (Pavia), 28 Ottobre 2011

Questo è il terzo concerto della “Morte in Giugno” a cui assisto. Il primo, quello che preferisco ricordare, fu a Torino nel 1997 alla Lega dei Furiosi. Dopo un paio di anni li vidi a Bologna, al Teatro Occupato, ma non mi entusiasmarono molto. Dal momento che i Death in June non suonavano dal vivo da qualche anno e che questa era la tourneè che festeggiava i 30 anni del progetto dark folk, mi decido a partecipare a questo evento.
Dopo il live di Roma questa è la seconda data italiana e si tiene al Carlito’s Way di Retorbido (Pavia). A pochi giorni dall'annucio che i Death in June avrebbero bissato il concerto, la data è già sold-out.

Mi perdo purtroppo Vugart, ma faccio in tempo a vedere per intero lo show dei Fire+Ice. L'esibizione non mi prende più di tanto. Il loro dark folk monocorde e poco personale non mi colpisce né su CD né dal vivo, inoltre la voce poco intonata fa sì che il mio giudizio su di loro sia negativo. Ma, per fortuna, stasera non sono venuto per loro. L’unico momento emozionante del loro set è quando Douglas Pierce si è unito a loro per suonare un brano.

Ormai il locale è strapieno e il caldo insopportabile. Finalmente Douglas Pearce sale sul palco insieme al fido John Murphy alle percussioni. Douglas si presenta con la solita divisa e la maschera sul volto che a causa del caldo sarà presto abbandonata. Il concerto inizia con una una lunga sfilza di brani acustici, quelli che hanno fatto la storia dello storico progetto inglese, arrangiati però in modo diverso dalle versioni originali. Abbandonata la maschera, vedo un uomo sulla cinquantina, in pace con se stesso che suona tranquillamente e semplicemente, senza inutili fronzoli, il suo repertorio. Non mancano i classici: "She Said Destroy", "To Drown A Rose", "Runes And Men ",“Death of a man” "Little Black Angel", "Rose Cloud Of Holocaust", "Symbols Of Sun", “Heaven Street” . Chiude degnamente il lungo set con "C'est Un Rève". Un concerto semplice e onesto. Sapevo cosa aspettarmi e quindi non sono rimasto deuso.

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