GALORE:
the singles 1987-1997
Per
qualsiasi gruppo, l’analisi di un best o (se si preferisce,
di una raccolta di singoli) rappresenta solo un assaggio,
certamente non esaustivo, della carriera artistica partorita
dai responsabili.
Rispetto
a quanto affermato sopra, non sfuggono i Cure, la cui analisi
dei successi deve necessariamente passare per gli imprescindibili
capolavori nati in studio.
Tuttavia,
un best rimane un momento importante per tutti coloro che
non sono stati ancora ammaliati dalla cura e dalla personalità
del suo dottore e che intendono avvicinarsi a questa
musica, partendo dal lato più solare della band. La
compilation in esame è una retrospettiva di dieci anni
di attività: dal 1987 (anno di pubblicazione di “kiss
me kiss me kiss me”) al 1997.
I
lavori in studio che compaiono nella compilation sono il già
citato “kiss me album” del 1987, “Disintegration” (1989),
“Mixed up” (1990, anche se è un’opera di remixes),
“Wish” (1992) e “Wild mood swings” (1996), oltre all’inedita
“Wrong number”.
La
copertina è, ancora una volta, vincente: un bimbo mangia
un gelato seduto sulla spiaggia (apparentemente non centra
nulla con il gruppo), ma (in controcoperetina), il gelato
gli casca dalla mano ……….. come a dire non tutto è
come sembra. E, allora, questo sì che è Cure.
Il
brano di apertura è quella ”Why can’t I be you” che
rappresentò una delle massime follie smithiane. Non
solo nelle musiche, ma anche nelle immagini del regista Tim
Pope, che dipinse i musicisti nei modi più bizzarri
possibile (Robert Smith in completo da Tenerone).
Segue
la delicatezza di “Catch” che riesce ad essere molto catchy,
mantenendo, comunque, lo stile cure.
L’altra
follia (funkeggiante, questa volta) di “Hot Hot Hot” segue
a “Just like Heaven”, una delle migliori pop song dei cure.
Il video conserva l’ulteriore motivo di interesse nella presenza
della moglie di Robert Smith, mentre balla sull’orlo della
scogliera, insieme al leader dei cure.
Arriva
il momento dei singoli di “Disintegration” e, se possibile,
si sale ancora di tono.
“Lullaby”,
“Pictures of you”, “Lovesong” (il regalo di nozze alla moglie
Mary) e “Fascination street” sono gli estratti del 1989.
In
particolare è doveroso ricordare il video del fidato
Tim Pope, durante il quale il leader si fa mangiare da un
ragno gigante (“Lullaby, naturalmente”), o quello di “Pictures
of you” in cui i protagonisti finiscono per fare a palle di
neve tra gli orsi e le palme.
Da
“Mixed up” sono estratti “Close to me” e l’ultra chitarristica
“Never enough”. La prima che, rispetto alla versione originale
del 1985, mette maggiormente in evidenza l’organo ed i fiati,
e la seconda che con il suo noise e le sue distorsioni, fu
la risposta rumorosa ad un album inarrivabile quale “Disintegration”,
fatto di molta atmosfera e di un tappeto sonoro onnipresente,
costruito attraverso le tastiere, sempre in primo piano.
“High”,
“Friday I’m in love” e “A letter to Elise” sono i singoli
del 1992.
Rispetto
ai famosi brani, qui possiamo solamente aggiungere che “Friday”
ha anche il merito di essere accompagnata da un video “casinaro”
in cui i protagonisti sono abili nello scambiarsi gli strumenti,
durante l’esecuzione del pezzo, oppure “A letter to Elise”
che rappresenta uno dei singoli più malinconici degli
anni novanta.
Gli
ultimi singoli del recente “Wild mood swings” (ancora fresco
di stampa) sono the “13th” (che per pazzia ed originalità
è seconda solo a “The caterpillar” di “The top”), “Mint
Car” (forse il pezzo più leggero del repertorio cure
uscito in 45 giri), “Strange attraction” e “Gone”, ovvero
quattro esempi di un album multiforme, stravagante e non comune.
L’ultima
traccia è per l’inedito di “Wrong number” che vede
quale ospite alla chitarra Reeves Gabrels (storico collaboratore
di David Bowie), in un pezzo in cui le chitarre diventano
protagoniste, mentre ci riportano immediatamente alla memoria
le sonorità di “Never enough”.
“Galore”,
come già anticipato, è solo una collection.
Un insieme di singoli per molti versi distanti dalla musica
che i ragazzi immaginari hanno realizzato e caratterizzato
con il marchio di fabbrica della malinconia e del romanticismo.
Tuttavia,
rimane un utile strumento per chi (non conoscendoli ancora)
inizi ad intravedere un barlume di buio ed esserne, inevitabilmente,
stregato.
ANNO:
1997
ETICHETTA:
FICTION
TRACKSLIST:
1.
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Why
Can't I Be You?
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2.
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Catch
|
3.
|
Just
Like Heaven
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4.
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Hot
Hot Hot!!!
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5.
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Lullaby
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6.
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Fascination
Street
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7.
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Lovesong
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8.
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Pictures
of You
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9.
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Never
Enough
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10.
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Close
to Me [Closet Remix]
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11.
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High
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12.
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Friday
I'm in Love
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13.
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Letter
to Elise
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14.
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13th
[Swing Radio Mix]
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15.
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Mint
Car [Radio Mix]
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16.
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Strange
Attraction [Album Mix]
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17.
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Gone!
[Radio Mix]
|
18.
|
Wrong
Number
|