Web-zine di musica, cultura, arte e tutto l'universo oscuro

di Gianmario Mattacheo

HYPNAGOGIC STATES

A quattro anni da quel “The Cure” che aveva segnato l’esordio discografico dei cure per l’etichetta Geffen, il gruppo di Robert Smith torna con nuove incisioni, dopo che un estenuante world tour 2008 aveva già dato, nella primissima parte dell’anno, alcuni assaggi delle freschissime composizioni.
Questo “Hypnagogic states”, in realtà non è la continuazione sulla lunga distanza del sopraccitato album omonimo, rappresentando solo alcune pillole del futuro “4:13 dream”, previsto in uscita il 13 ottobre.
Ecco, allora, che nell’”Hypnagogic states” EP ci sono i quattro singoli usciti a partire dal 13 maggio 2008. Da allora, infatti, con cadenza mensile la band ha pubblicato dapprima “The only one”, poi “Freakshow”, “Sleep when I’m dead” ed infine “The perfect boy”.
L’EP in questione, tuttavia, non è una raccolta dei singoli del futuro “4:13 dream”, essendo le versioni contenute nell’”Hypnagogic states” stravolte per opera di remixatori d’eccezione.
La copertina, ancora una volta splendidamente eseguita dalla Parched art di Porl Thompson, vede una sintesi dei quattro singoli apprezzati nei mesi scorsi: il profilo di “The only one”, il pesce di “Freakshow”, la mano minacciosa di “Sleep when I’m dead” ed il cuore (stile “Friday I’m in love”) di “The perfect boy”.
Essendo questo EP un’opera di remix, le versioni proposte si accomunano per essere maggiormente ballabili, dance ed elettroniche, rispetto elle originali.
È “The only one” che apre il lavoro. Il remix dei 30 seconds to mars ci propone una dance song in cui è affascinante la campana che, quasi in sottofondo, all’inizio sembra scandire il tempo alla canzone. I 30 seconds to mars sono abili a non mettere in seconda fila la voce di Smith, vero elemento portante del brano.
Di “Hypnagogic states”, “Freakshow” è probabilmente la canzone più stravolta dal remix di Jade Puget (AFI). Ne viene fuori un pezzo da discoteca truzzo e pazzo insieme in cui, questa volta, la voce di Smith è relegata in sottofondo.
“Sleep when I’m dead” è il miglior singolo tra quelli usciti in questo 2008. Il remix ad opera di Gerard Way (MCR) e Julien-K non ne cambia radicalmente l’andamento musicale, reinterpretandola unicamente in chiave dance.
“The perfect boy” ha un inizio che ci porta immediatamente il ricordo a “Close to me”. Il gioco batteria basso, nel remix di Patrick Stump/Pete Wentz (FOB) è molto simile a quanto la sessione ritmica incise nel celebre brano contenuto in quel “The head on the door” del 1985.
“Exploding head syndrome” è l’appendice dell’EP; nel carattere epico del brano (una summa dei quattro singoli) si riconosce la mano del gruppo che per tutto il 4Tour 2oo8 ha avuto l’onere (e l’onore) di aprire i concerti ai Cure
La voce di Smith è in sottofondo ed artefatta, mentre le note malinconiche di un piano anticipano l’ottimo remix (forse il migliore) dei 65days of stastic.
Le note di copertina ci dicono che tutti i diritti d’autore per questo “Hypnagogic states” saranno devoluti alla Croce Rossa Internazionale.
Se avevamo ancora qualche dubbio, questo è un altro ottimo motivo per acquistarlo.

 

ANNO: 2008

ETICHETTA: GEFFEN

PRODUTTORE: ROBERT SMITH, KEITH UDDIN

 

TRACKSLIST:

1.

The Only One - Remix 4 by 30 Seconds To Mars

2.

Freakshow - Wolves at the Gate Remix by Jade E Puget (AFI)

3.

Sleep When I'm Dead - Remix by Gerard Way (My Chemical Romance) & Julien-K

4.

Perfect Boy - Remix 4 by Patrick Stump/Pete Wentz (Fallout Boy)

5.

Exploding Head Syndrome - 4 Singles Remix by 65 Days Of Static