Rivista e Web-zine di musica, cultura, arte e tutto l'universo oscuro
..................................RECENSIONI DISCHI ESTATE 2011
the FALLACY
"Beyond the mist"
CD
(autoproduzione)

Cileni che fanno gothic rock, nati come band nel 2007, sono alla loro seconda uscita autoprodotta, ottimamente prodotta ed arrangiata, i suoni dei singoli strumenti sono perfettamente bilanciati e le voci emergono sempre distintamente, ma senza mai prevaricare le trame chitarristiche che la fanno da padrone. Detto questo, si può serenamente affermare che non serve a nulla né un album del genere, né un gruppo del genere, visto l'affollamento che popola la scena odierna: la musica, che attinge a piene mani dal gothic metal anni '90 e dintorni, è davvero trita e ritrita senza alcuno spunto innovatore e le qualità vocali dei nostri non sono davvero nulla di speciale. La cosa positiva invece è che diffondono questo genere musicale in Sud America dove certo è poco diffuso e questo ambiente probabilmente ha permesso loro di crescere al riparo dalla feroce competizione europea.
Sito web: http://www.myspace.com/intothefallacy/music
(M/B'06)

HAUTVILLE
"No Milk for babies"
CD (Invisible Eye)

La piccola regione lucana ci regala, dopo gli ormai ampiamente noti Hidden Place, una nuova gradita scoperta. Hautville prendono riferimento dalla cosiddetta area neofolk pur non appartenendovi in particolar modo a livello di sonorità e tratti stilistici, assolutamente trasversali tra folk popolare (di certo presente l'influenza della loro regione), musica acustica crepuscolare e arie del buon vecchio progressive rock. Viaggio storico che parte dai Martiri di Otranto del 1480 per giungere sino alla terribile epopea delle guerre balcaniche, NMFB andrebbe senza dubbio gustato preparandoci a rinfrescare nella nostra mente i molteplici riferimenti storico-culturali dell' opera, un disco che come si accennava ci rapisce grazie alla sua abilitá nel mescolare sapientemente arie popolari, acoustic-folk nero come la pece e digressioni prog dei tempi che furono, quelli dorati del Banco e della Pfm per intenderci. Una prerogativa che sembra spiccare in maniera particolare nei progetti provenienti dal nostro Sud, tanto che ascoltando l'omonima 'Hautville', non possiamo non pensare ai grandi Argine dei primi lavori. Hautville é un trio tutto al maschile, ma per questo lavoro d'esordio la band ha voluto come ospiti alcune voci femminili ad impreziosire 4 dei capitoli del disco, scelta peraltro condivisibile ed azzeccata. Se sapranno confermarsi con un seguito del medesimo livello, magari sotto una distribuzione dalle spalle larghe, non ho dubbi ci ritroveremo a parlare molto presto di una nuova gemma dell'area neofolk italica.
Sito web: www.myspace.com/hautville
(Oflorenz)

HIDDEN PLACE
"Weather Station - early works"
CD (Twilight)

L’attivissima label argentina fa altra opera meritoria ristampando quello che considerammo, e riteniamo tutt’oggi, un piccolo gioiello italiano in materia cold-electro: l’esordio del lucani Hidden Place. L’album è riproposto con un package assolutamente all’altezza e dalla grafica completamente rinnovata, molto vicina al caro stile minimale tipico della Factory degli anni d’oro, mentre il contenuto vede una successione leggermente differente dei 10 capitoli originali con le due “Flowers of Loneliness” e “Flowers Pt. II” sostituite con “Euritmia del Fugore” ed “Euritmia (early demo version)”. Ma ecco ora cosa scrivemmo, nel 2005, a proposito di Weather Station: “ È bello vedere che escono nuove valide bands italiane dedite ad un'elettronica che non sia becera, tunza e senza arte né parte. Gli H.P. sono nati solo nel 2004 dalle ceneri dei Lupi Gladius (i quali erano attivi con un solo demo, "Lucania"), sono composti da Fabio Vitelli (keyboards,programming), SaraLux Vitelli (voce femminile), Giampiero Di Barbaro (voce maschile, chitarra) e Antonio Losenno (sampling, programming), e propongono un electro-dark oscuro che si ispira molto ai Kirlian Camera di fine '80, quelli di "Eclipse - Das Schwarze Denkmal". Essendo un demo, ci sono delle piccole pecche di registrazione, ma la grande passione e l'amore che mettono nella loro musica prevalgono e lasciano presagire, se saranno ben supportati da una label, ad un bel futuro. Intanto sta a voi lettori contattare al più presto il gruppo per ricevere il demo”. E come il nostro “director” presagì, l’ensemble di SaraLux è cresciuto nel tempo con i due successivi “Fantasia Meccanica” e “Punto Luce”, affermandosi definitivamente come una delle più fulgide realtà dell'area elettro-wave nostrana. Una bellissima riscoperta, ed un oggetto da avere, anche se foste tra i pochi possessori del vecchio cdr demo originale.
Sito web: www.facebook.com/hiddenplaceitalia
(Oflorenz)

HOARFROST
"Last message... "
CD (Exploratory Drilling Productions)


Esce questo CDr 3" in cartoncino 10 x 15, limitato a 200 copie numerate a mano per i polacchi Hoarfrost che propongono, per loro stessa ammissione, musica dark ambient/industrial. Non so se esiste un genere musicale più inflazionato, tuttavia allo stesso tempo esso offre anche la possibilità di infinite variazione sul tema e così è in questo caso. Questo gruppo infatti porta su supporto rigido una parte delle registrazioni del suo concerto (circa 21') registrato il 4 giugno 2009 Oaks Studio a Enniskillen, con originalità e notevole bravura: questo lavoro ha l'intento di celebrare l'industria e le sue vittime che, come fantasmi, si aggirano tra le rovine delle fabbriche abbandonate, e lo fa con maestosi passaggi sonori industriali che si fondono sapientemente a desolate ambientazioni gelide ed oscure. Esiste anche una "exclusive version" che include un DVD con l'altra parte del concerto, ma che purtroppo è già andata esaurita.
Sito web: http://www.myspace.com/hoarfrostdarknation
(M/B'06)

IM DUNKELN
"Lieder für Selbstmord"
CD (Alchemic Sound Museum)

Debutto per il progetto del romano Daniele Genchi col titolo di "Canzoni da suicidio", che esce in formato cartonato, fatto a mano e limitato a 100 copie: la confezione è davvero originale sia nella sua configurazione fisica, sia per quanto riguarda la grafica, in cui troviamo riproduzioni de "L'isola dei morti" di Böcklin e di "Visioni dell'aldilà" di Hieronymous Bosch, nonché alcune trovate grafiche davvero interessanti come "L'impiccato". Le prime tre tracce suonano come un tributo evidente alle colonne sonore morriconiane dei western, quelle più cupe che ricordano "C'era una volta il West", che tanta ispirazione hanno dato ai Death In June nella loro transizione dalla wave al folk apocalittico per intenderci. Dalla quarta traccia si assiste ad una notevole virata più atmosferica ed intimistica che ricorda molto i lavori più puliti di Les Joyaux de la Princesse, talvolta avvicinandosi alle irraggiungibili vette di pathos dell'ineguagliabile Erik Konofal, talvolta invece assumendo contorni più macabri e malati: le tracce sono state registrate d'inverno e si sente. Forse non diverrà famoso per la sua originalità, ma mantiene senz'altro uno stile personale e riuscito ed ha grandi margini di miglioramento per arrivare nell'olimpo del dark ambient.
Sito web: http://www.myspace.com/imdunkeln
(M/B'06)

KHEM
"Come forth"
CD (Show Me Your Wounds Productions)

Debutto per i tarantini Khem, ossia Hans Backovic e Zos, che propongono musica di difficile etichettatura a cavallo tra abstract/industrial e dark-electro. La confezione è un cartonato limitato a 99 copie numerate a mano, di formato piuttosto originale ed elegante, come spesso succede quando si ha a che fare con prodotti della S.M.Y.W.: la veste grafica inoltre gode del supporto, credo massiccio, di Aimaproject, artista poliedrica impegnata su parecchi fronti nonché una delle due anime di "Les Jumeaux Discordants". Si parte con "Come forth children", 8 minuti di dark-electro con una voce in sottofondo, quasi una mantra, si prosegue con S.W.N.: sulla stessa falsa riga, con vocals questa volta forzate e lamentose, quasi un Sopor Aeternus lo-fi e molto meno funereo, ma sempre piuttosto malato. Sempre le voci estremamente distorte, che costituiscono una costante per tutto l'album, divengono dominanti nella terza traccia gelida ed atmosferica. "11 level" è invece decisamente "industrial" e crea la divisione tra la prima e la seconda parte dell'album. Sempre sulle medesime sonorità infatti si attesta la quinta traccia, lievemente più ritmata, che introduce "Autopsy ov spirit", più atmosferica e ricca di campionamenti. "Last alarm" ha invece un tono vagamente più marziale con sonorità orchestrali. Chiudono una traccia art-rock dal sapore arabeggiante ed una ripresa della quinta traccia. Un album molto vario, ma troppo ripetitivo in seno ad ogni singola traccia, senza particolari spunti che lascino il segno.
Sito web: http://www.myspace.com/khemuzak
(M/B'06)

KOMOR KOMMANDO
"Oil, steel & rhythm"
CD (Alfa-Matrix)

Debutto per questo progetto del norvegese Sebastian Komor, meglio noto per i suoi trascorsi negli Icon of Coil. Come la totalità o quasi dei gruppi Alfa-Matrix abbiamo qui una tirata di musica da dancefloor che spazia in una maniera che non ti aspetti da questi gruppi, ma pur sempre fortemente ancorata a sonorità ebm/industrial senza tanti fronzoli, in cui risuonano ossessivamente campionamenti di macchinari e percussioni metalliche. Fin qui la sostanziale mediocrità di questo tipo di gruppi, adorati senza mezzi termini dai maniaci di queste sonorità: a trascinare verso il baratro questo disco però c'è la traccia "Hasta Luego" che, se non erro, riprende in chiave tecno/ebm la colonna sonora di "Per qualche dollaro in più", pugnalando alle spalle tutti i fan di Ennio Morricone e facendo rimpiangere gli orrendi Rednex. Nell'edizione limitata abbiamo un secondo cd che offre remix di iVardensphere, Imperative Reaction, KMFDM, XP8, Revolution By Night, Kant Kino, Detroit Diesel e JD Tucker/Grendel. Si può vivere senza.
Sito web: http://www.myspace.com/komorkommando
(M/B'06)

LEVANT
"Beyond the Masque of Eden"
CD (Dead Scarlet)

Capita assai di rado di ascoltare un gruppo proveniente dalla Romania, ed in questo caso da Iasi, città nota piú per il massiccio flusso migratorio che ha portato verso le nostre cittá che per i suoi artisti. Ed invece rimaniamo gradevolmente sorpresi da questo ambizioso ensemble di 5 elementi, che vedono in azione, oltre al leader George Stanciulescu, una chitarra e ben 3 voci femminili, due soprano ed un mezzo soprano. Assai arduo inquadrare il lavoro in una qualsiasi delle aree estetico - musicali a noi familiari; sin dalla cover, del tutto in linea con le produzioni prog (o kraut) anni '70, 'Beyond...' ci proietta verso suggestioni prog-psichedeliche fuori dai nostri tempi, caratterizzate ed impreziosite da elementi culturali tipici delle zone di provenienza. I 43 minuti scorrono tra atmosfere dilatate e sognanti, appena disturbate da inserti elettronici che a tratti prendono il sopravvento ('Le Rouge dans la vie') senza risultare comunque mai eccessivi, e spesso aggraziate dalle liriche voci delle 3 muse del gruppo. In questi frangenti, emerge una lieve vicinanza con i tedeschi Qntal, famosi per la loro maestria nel fondere l'elettronica con elementi antichi e tradizionali. Sarei curioso di ammirare LEVANT dal vivo, e mi auguro che gli organizzatori del Gotik Treffen di Lipsia scoprano, come noi, la vena di brillante originalitá di questo lavoro.
Sito web: www.myspace.com/levantmusic
(Oflorenz)

LUST FOR YOUTH
"Solar flare"
Download (Avant!)

Primo full length per gli svedesi Amanda Eriksson e Hannes Norrvide, dopo un prolifico 2010 fatto di registrazioni dal vivo, demo ed una collaborazione con i Blessure Grave. L'album è coinvolgente e variegato, senza però mai disunirsi. Iniziamo con le prime due tracce in pieno stile noise/industrial che ricordano gruppi come DDR. La traccia Ruin invece con un incedere più ritmato fa da trait d'union con le successive Solar Flare e Sickness che, senza quasi farcelo percepire arrivano con il loro stile pienamente darkwave, ma sempre in chiave industriale. Cambia ancora tutto con Eternity now, fredda ed apocalittica ambientazione industriale. Ancora una brusca sterzata stavolta in chiave sinth-pop con Far Away per poi annegare in un oblio ambient-noise-industrial nelle successive 3 tracce, che ci portano fino alle ultime due tracce più visionarie e mistiche. Davvero bravi.
Sito web: http://avantdistro.blogspot.com/
(M/B'06)

MALAKWA
Street preacher
CD(Alfa-Matrix)

Et voilà i marsigliesi, sporchi e cattivi, come la fama di questa città vuole, al loro secondo album questa volta sotto Alfa Matrix, a quattro anni di distanza dal debutto, propongono un aggressivo crossover a cavallo tra industrial, techno e punk con vocals distorte ed abrasive. Forti degli innumerevoli concerti tenuti in questi anni (oltre 150!) facendo tappa addirittura in Cina i Malawka con questo secondo album ci rovesciano addosso tutta la loro energia di battiti accelerati, suoni ruvidi e oscuri, ma con un occhio anche a fornire melodie accattivanti e ballabili sulla scia dei colleghi Alien Vampires e Front 242, tanto per dirne un paio. Le tracce scorrono piacevolmente anche se la loro struttura è piuttosto semplice e finisce per renderle piuttosto somiglianti tra di loro: tra le più riuscite abbiamo senz'altro Mahakala e la gettonatissima "Monster". Accompagna l'edizione cartonata un secondo cd composto di svariati remix di colleghi di etichetta (Kant Kino, Implant, Amgod, Psy'Aviah, Ambassador 21, Essence of Mind), quasi tutti focalizzati sulla sopra citata "Monster", cavallo di battaglia dei nostri.
Sito web: http://malakwa.fr.st/
(M/B'06)

MOLNIJA AURA
"Utopian suns"
CD (Tophet Prophet)

Debutto straordinario per questo progetto di Andrea Marutti e Davide Del Col. Il primo è proprietario dell'Afe Records, etichetta nata a metà anni '90, che ha ospitato nomi del calibro di Maeror Tri, Bad Sector e Maurizio Bianchi per citare i più famosi. Il secondo è forse meno conosciuto, ma anch'egli attivo con diversi progetti tra i quali Echran e Ornament (quest'ultimo il più prolifico). Andrea Marutti è un personaggio che ha in ballo diversi progetti dalle svariate sfaccettature, ma che hanno in comune tutti il fatto che il macro genere trattato è l'ambient: in questo caso stiamo parlando di dark ambient con venature glitch/noise che danno un tocco di originalità ad un'opera assolutamente valida. La musica proposta spazia nelle atmosfere tipiche dei film di fantascienza più oscuri e può ricordare, tanto per dare un'idea, i grandissimi Galerie Schallschutz con le loro tematiche ufologiche, o gli Inade, senza aver davvero nulla da invidiar loro: sei tracce create principalmente con sintetizzatori analogici e digitali, a cavallo tra il 2007 ed il 2009, ci portano in un viaggio senza ritorno nello spazio profondo dove si annida l'oscurità più nera e l'ignoto che terrorizza anche i più coraggiosi. Godetevelo, chissà quando uscirà qualcosa dello stesso livello.
Sito web: http://www.myspace.com/molnijaaura
(M/B'06)

the MOON AND THE NIGHTSPIRIT
"Mohalepte"
CD (autoprodotto)

La premiata ditta ungherese Tòth & Szabò ci ha oramai abituato a ricevere, con cadenza biennale, una delle sue speciali chicche per anime sognatrici e romantiche. E se i lavori del 2005, 2007 e 2009 erano usciti per la scuderia portoghese Equilibrium, qui il gruppo magiaro torna all’autoproduzione, pur conservando anche a livello di cura del package il classico tratto elegante e distintivo dei precedenti lavori. La discografia del duo, che dal vivo si avvale di due ulteriori elementi al basso ed alle percussioni, è una preziosa raccolta di tavolozze sonore sospese tra l’ethereal-folk ed il progressive, arricchite ulteriormente dalla bellissima voce di Agnes Tòth che – ancora una volta nella sua lingua madre - in Mohalepte ci narra favole appartenenti allo smeraldino ed arcano mondo della foresta, rivisto attraverso il folklore e la mitologia tipici del suo paese. Pronti a sognare?
Sito web: www.themoonandthenightspirit.com
(Oflorenz)

MY SILENT LAND
"My silent land"
Download (autoproduzione)

Progetto musicale sassarese nato nel 2010 ad opera di Silvio Spina ha qui il suo debutto di mezz'ora scarsa, autoprodotto e completamente registrato in casa. Si parte con un attacco di chitarra acustica che funge da preludio alla seconda traccia a cavallo tra rock e metal in chiave piuttosto commerciale. Con "The Mary's Agony" questa deriva si concretizza in una ballata metal anni 90, a cui si associa "Time for you" sul medesimo solco. In mezzo abbiamo "My last breath", forse l'episodio migliore dell'album, sicuramente la traccia più ritmata, varia e meglio strutturata. "Don't leave my soul" accelera ancora un po', a cavallo tra l'odierno power metal ed il buon vecchio heavy, perfetto come colonna sonora di film americani anni 80. Chiude la title track, altra ballatona cantata però in italiano. Nel complesso un debutto mediocre ed una proposta musicale defunta molti anni fa.
Sito web: http://www.myspace.com/mysilentland
(M/B'06)

the MUGSHOTS
“In Disguise”
EP 10” (Gun Glub Management)


Attiva da parecchi anni, dopo due album pubblicati (“House of the Weirdos” e “Weird Theatre”, riuniti anche in un unico CD nel 2009) e dopo aver fatto da spalla a gente del calibro di Damned, Stranglers e U.K. Subs, questa simpatica horror-punk-wave band italiana sforna ora un bell’EP in formato 10” su vinile rosso, accompagnato da una grafica fumettistica ben in linea con la musica. Il lato A è quello migliore e più coinvolgente a mio avviso, grazie a due brani-killer come “In Disguise” e “Beauty In Her Heat”, dove i Damned del periodo “Phantasmagoria” incontrano i Devo di “Q: Are We Not Men?”. Molto più melodico e sdolcinato il lato B, che contiene la lenta e fin troppo zuccherosa “An Embalmer’s Lullaby”, più la buona cover di “I Surrender” degli Adverts, tratta da “Cast of Thousands”, il secondo album dello storico gruppo inglese. Questa differenza fra le due facciate mostra comunque il camaleontismo dei Mugshots: se dal vivo devono essere imperdibili, anche questo vinile, limitato a 250 copie, è un feticcio irrinunciabile per gli amanti dei nomi sopracitati.
Sito web: www.mugshots.it
(Fabio Degiorgi)

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