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ZOLA JESUS
18 Luglio, Magnolia, Milano

testo e foto by Nikita

 

 

E’ la prima volta che assisto al concerto di Zola Jesus, artista americana che a soli 23 anni d'età ha conquistato il cuore del popolo oscuro, e che, per la terza volta si esibisce a Milano.
Ad aprire la serata c’è il trio milanese, Star Control, una band molto giovane e per ora acerba. Il cantato è molto alla Ian Curtis, i brani monocordi creano un indie dalle tinte oscure. Non mi colpiscono molto, ma sarà il futuro a dire se avranno la stoffa o meno.

Finalmente è la volta di Zola Jesus., all'anagrafe Nika Roza Danilova.
Zola si presenta sul palco supervestita nonostante questa caldissima notte dell’estate milanese. Indossa un miniabito senza maniche, un paio di pantaloni aderenti, e una mantellina corta di pelo con cappuccio.
A piedi nudi inizia la performance accompagnata da un bravo percussionista, da una altrettanto brava violinista e da un tastierista.
Subito Zola coinvolge il pubblico con il suo carisma, lei non è una bellezza glamour come ci ha purtroppo abituato la scena alternativa, ma ha un fascino da donna normale con una personalità molto forte e un’energia che avvolge.
Si susseguono canzoni più “veloci” e altre più intime, creando un’atmosfera carica di emozioni dove l’unico punto centrale è lei perfettamente a suo agio sul palco.
Tra le tracce presentate stasera al Magnolia ci sono Avalanche, Collapse , Shivers , Night, Ixode. Durante l’esecuzione dell’ultimo brano, Vessel, Zola afferra le bacchette e con il percussionista inizia a “martellare” i “tamburi” in un epico finale.
Secondo me una delle poche valide soliste della scena alternativa che ha ancora qualcosa da trasmettere.
Un un’intenso live al quale ho avuto la fortuna di assistere.