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testo e foto by Stefano Oflorenz & M/B'06

Gli anni passano inesorabili, sembra ieri quando andammo per la prima volta, ricchi di passione e curiosità, al primo Treffen: era il 2003.
Sono trascorsi ben 12 anni, ed in un batter d'occhio eccoci qui a parlare della XXIV edizione per questa kermesse che pare non invecchiare mai, sempre ricca di eventi per ogni palato che si rinnovano di anno in anno attirando una massa di visitatori mai inferiore alle ventimila unità. Superlative anche quest'anno le locations, con qualche perdita (Anker) e qualche new entry (Stadtbad), ma sempre all'insegna della massima qualità sia a livello tecnico che logistico. La macchina organizzativa del WGT come d'abitudine si conferma un vero panzer (del resto son tedeschi…!), efficiente e puntuale sotto ogni aspetto.

Ma partiamo subito con i nostri "flash", frammenti di memorie ancora fresche dai diciannove eventi musicali cui abbiamo assistito quest'anno. La vostra "redazione mobile" in quest'occasione era formata dal sottoscritto e da M/B'06, abbiamo condiviso alcune serate mentre in altre occasioni ci siamo separati seguendo istinti e passioni personali, del resto al Treffen si spazia dalla musica da camera al black metal, ce n'é davvero per tutti!

MUSHROOM'S PATIENCE (I)
@ Volkspalast Kantine
Aprono le danze al Volkspalast Kantine i romani Mushroom's Patience, capitanati come sempre da Raffaele Cerroni aka Dither Craft coadiuvato da Echo Eerie e Vinz Aquarian. La loro musica è da sempre una mescolanza avanguardistica di vari generi, che nell'ultima fatica "Jellyfish" ha converso in un approccio più che mai elettronico a cavallo tra synth-pop e darkwave, con uno stile decadente, fatto di topos tipicamente italiani surrogati dalle immagini che scorrono nei visuals durante tutto il concerto. Atmosfere à la Pulp Fiction si alternano a ballate elettro-acustiche in una visi
one personalissima di folk/cabaret noir in cui interviene anche Geneviève Pasquier a dare il suo prezioso contributo.
M/B'06

SOPHIA (S)
@ Volkspalast Kuppelhalle Dopo quattro anni d'assenza dal WGT ritornano Peter e Cecilia Bjärgö, questa volta da soli, senza dividere il palco con i Karjalan Sissit, e nella location più suggestiva del Treffen e più adatta ai suoni pieni e maestosi che contraddistinguono questo progetto. Inizia in solitudine Peter riproponendo alcuni classici del repertorio: a breve si unisce "Ia", supportando in perfetta sincronia la parte strumentale. Sono tre i pezzi nuovi proposti che fanno da antipasto al nuovo album in lavorazione: il suono non è stato scalfito dagli anni guadagnando anzi una pienezza maggiore ravvisabile in queste nuove tracce ed un approccio più pesante e caotico che riporta a progetti martial industrial più rumorosi, Wappenbund su tutti.
M/B'06

MORTHOUND (S)
@Volkspalast Kuppelhalle
Con il suo "This Crying age" datato 1991, una delle pietre miliari della storica scuderia svedese Cold Meat Industry (che oggi ha lasciato il passo alla susseguente Familjegraven); data la rarità della sue performances, non ci perdiamo la ghiotta occasione di vedere all'opera Benny "BJ" Nielsen, musicista diventato senza dubbio più famoso con la produzione personale a suo nome in ambito di label d'avanguardia quali la belga Ultra Eczema ma soprattutto la storica Touch. Su un ipnotico tick-tock in crescendo che rimbomba sotto le ampie volte del Volkspalast, simile ad un ingranaggio d'orologio, Benny struttura un set che definire semplicemente dark-ambient sarebbe riduttivo, facendo valere la pluriennale esperienza in ambito d'avanguardia maturata anche tramite le molte illustri collaborazioni, da Chris Watson dei Cabaret Voltaire a Z'EV. Eccezionale.
Oflorenz

MAJDANEK WALTZ (RUS)
@ Altes Landratsamt
Questi russi varcano il confine della madrepatria per portare la loro proposta al vasto uditorio del Treffen. Il loro neo-folk cantato prevalentemente in russo lascia invero un po' spiazzati perché davvero molto soft e minimale, recitato più che cantato e con largo spazio alle parti atmosferiche in cui i flauti suonati da Ivar Tchiporkov la fanno da padrone. Le singole canzoni, pur essendo molto gradevoli e sofisticate, risultano alquanto simili tra loro e piuttosto ripetitive, rendendo tedioso l'ascolto, più indicato per chi apprezza gli approcci più atmosferici e comprende il russo.
M/B'06

ASHES YOU LEAVE (HR)
@ Felsenkeller
Croati che propongono un gothic/doom metal melodico fatto di voce femminile pulita, violino e le immancabili due chitarre con basso e batteria. La cantante Tamara dimostra un'ottima voce e tenuta del palco, brava a coinvolgere il pubblico nel succedersi dei brani che sono per definizione trascinanti, traendo forte ispirazione dai riff tipicamente heavy metal e spesso e volentieri "maideniani". Le chitarre cambiano approccio quando è invece il violino a dettare legge, dando vita a ottimi brani di gothic metal.
M/B'06

DER WEG EINER FREIHEIT (D)
@ Felsenkeller
Gruppo molto particolare, a cavallo tra old-school black metal, quella norvegese di inizio anni '90 per intenderci, e spiazzanti contaminazioni emo-core, una sorta di incrocio tra Marduk (molto) e Soulfly (molto poco). Pezzi monolitici di un black metal crudele e ben suonato senza esagerare né con la velocità né con la distorsione delle chitarre: questi tedeschi sfruttano un'ottima occasione per venire a proporre i pezzi del nuovo lavoro appena uscito.
M/B'06

DARK FUNERAL (S)
@ Felsenkeller
Sopravvive ai segni del tempo questo storico gruppo del black metal del tempo che fu, quello in cui regnava la Scandinavia sopra ogni altro, come inesauribile fucina di talenti ed idee. All'epoca i Dark Funeral erano associati a Marduk e Setherial come esponenti della deriva più rumorosa e tirata del genere: oltre vent'anni dopo, tutti e tre i gruppi sono ancora in circolazione con poca o nessuna evoluzione, ma portando il verbo di un modo di suonare black metal che non fa più nessuno, perché non più di moda. Tra questi tre forse proprio la formazione di Lord Ahriman è quella che ha conservato la maggiore integrità senza venire scalfita dal trascorrere del tempo e dai cambi di line-up: un esempio su tutti, nonostante da poco nel gruppo, Heljarmadr, il nuovo cantante che dimostra una perfetta simbiosi e una ottima capacità di tenere il palco, più calda rispetto al precedente Emperor Magus Caligula. La serata scorre piacevole, tra gloriosi pezzi tratti dai primi lavori, specialmente "The Secrets of the black arts" e "Vobiscum Sathanas", in cui la potenza distruttiva non lasciava prigionieri, e pezzi invece più lenti in cui le chitarre malatissime la fanno da padrone.
M/B'06

DALRIADA (H)
@ Kohlrabizirkus
Gli ungheresi Dalriada aprono le danze alla serata pagan metal del Kohlrabizirkus, col loro folk/power metal epico a quattro voci dal tono positivo e battagliero, intriso di growl e scream ad opera del batterista che supporta insieme a chitarrista e tastierista la parte vocale pulita guidata da Laura Binder. Gruppo di grande successo in patria la cui notorietà ha varcato i confini negli ultimi anni, i Dalriada fanno del perfetto equilibrio tra melodia e potenza la chiave di volta del loro successo, con brani azzeccati, che scorrono via piacevolmente per tutto il concerto. M/B'06

ARKONA (RUS)
@ Kohlrabizirkus
I russi Arkona sbarcano a Lipsia, con la consueta energia del loro pagan metal originale e potente, grazie soprattutto alla performance vocale della cantante Masha Arkhipova, capace di pezzi melodici e coinvolgenti come di growl potenti ed aggressivi supportati dai blast beats di Andrey Ischenko. A dispetto dell'ultimo lavoro in cui il gruppo ha perso in creatività e originalità, prediligendo una musica più solida e potente, ma anche più semplice e mainstream, il concerto ha consentito di ripercorrere l'eccellente carriera del gruppo con molti pezzi tratti dall' ultra-decennale carriera ed apprezzare la professionalità e compattezza della band.
M/B'06

DAF (D)
@Agra Hall
La coppia d'acciaio "Gabi" Delgado-López/Robert Görl non perde un colpo dal vivo, proponendo sempre live micidiali traboccanti d'energia e molto , molto sudore! Fisicamente in ottima forma, con Gabi che pare tradire i segni dell'età un po' di più rispetto al sempreverde compagno, i due trascinano l'Agra Hall in balli sfrenati sconfinanti spesso nel pogo sin dall'attacco killer di "Verschwende Deine Jugend", con Robert infallibile metronomo d'acciao e Gabi corridore instancabile che innaffia sé stesso e le prime file con molteplici bottigliette d'acqua. Per i circa 2000 dell'Agra va in scena, come già qualche anno fa, una vera e propria "Das Best Von DAF" versione live, che tocca il solito picco nella celeberrima "Der Mussolini" e termina con il bis di "Der Räuber und der Prinz". Wuppertal 1978 - Leipzig 2015: 37 anni sulle spalle, ma l' "amicizia teutonico/americana" ha ancora molto da dire, grandi!
Oflorenz

LOKI Found. HOME STUDIOS: Knut Enderlein e René Lehmann (INADE)
Un vero evento nell'evento quello organizzato da Loki Foundation presso i propri home-studios di Dufourstrße. Tre pomeriggi aperti a tutti, anche a chi non in possesso del braccialetto WGT, per trascorrere qualche ora tra acquisti presso il loro fornitissimo merchandise, un buon drink ma soprattutto i due live-set pomeridiani che vanno in scena il sabato e la domenica. Knut Enderlein di Inade ripropone infatti un estratto di "Aldebaran" ri-arrangiato per l'occasione nel primo appuntamento del sabato, mentre il compagno René Lehmann ci suona la giornata seguente una short-version di "The Crackling of the Anonymous". Vista la ridotta capienza dei loro studi entrambi gli eventi vanno esauritissimi, per la gioia dei circa 100 intervenuti nel corso delle due giornate che si godono questa doppietta in un ambiente amichevole e rilassato. Tutto il nostro supporto, ancora una volta, a Loki Foundation, label di Lipsia che brilla di luce propria nell'odierno firmamento della musica ambient-cosmica più oscura e d'avanguardia, per dirla con le loro stesse parole: DEEP AUDIO!
Oflorenz

FRONT 242 (B)
@Agra Hall
Il combo belga si rivela ancora una volta una vera e propria micidiale macchina da guerra, mantenendo alta l'adrenalina dell'Agra Hall (e se possibile aumentandola ancor più) subito dopo l'esplosivo set firmato DAF. Tute tecniche, maschera nera e visuals mozzafiato: i cinque capitanati dallo storico trio Bressanutti - De Meyer - Codenys dimostrano chi fu a coniare il termine "Electro Body Music" nel lontano 1984, con un set muscolare ma di assoluta precisione, ove ritmi martellanti e visuals spettacolari duettano in maniera perfettamente sincronizzata. "Im Rhythmus Bleiben", "Kampfbereit", "Body to Body" ed ovviamente "Headhunter": fortunatamente F242, dopo una parentesi un po' troppo "techno" di qualche tempo fa, é nuovamente sinonimo di EBM old-school, quella che vogliamo ascoltare, ballare e che ha reso grande il gruppo di Aarschot sin dal lontano 1982, disco dopo disco, live dopo live, "front by front" !
Oflorenz

CLIENT (UK)
@Kohlrabizirkus
Il duo di "electro-hostess" super chic lanciate dal Depeche Mode Andy Fletcher poco più di una decina di anni fa tramite la sua label Toast Hawaii, pare ormai una sbiadita copia del passato; e se un disco come l'ultimo "Authority", uscito l'anno scorso per "Out of line", aveva lasciato presagire un certo calo nell'ispirazione, il live che va in scena in apertura pomeridiana sotto la cupola del capiente Kohlrabizirkus non fa che confermare quelle impressioni. Lontani i tempi di "Client A" e "Client B", al secolo Kate Holmes e Sara Blackwood: rimasta la prima alla guida del progetto, oggi alla voce é arrivata Nicole Thomas, dopo qualche tempo di inattività nel lustro successivo all'ancora valido "Command". I pochi picchi del live coincidono proprio con i brani del vecchio repertorio, "Here and Now" e "Radio" su tutti. Per il resto una Holmes che pare alquanto legnosa ed impacciata, e un mordente alquanto scarso dei numerosi estratti dal recente "Authority" trasformano questi cinquanta minuti nella nostra personale delusione del Treffen 2015.
Oflorenz

OWLS (UK/I)
@Schauspielhaus
Entrare nella sontuosa Schauspielhaus é sempre un'emozione, questa volta l' occasione ci é regalata dalla performance del super trio anglo/italiano Owls, formato da Tony Wakeford di Sol Invictus alla voce e dai nostri Eraldo Bernocchi (Sigillum S, Obake) alla chitarra elettrica e Lorenzo Esposito Fornasari (in Obake con Eraldo) alle macchine più seconda chitarra. Autori di un unico album - "The Night Stays" - licenziato da RareNoise nel 2011, i nostri presentano per l'occasione il nuovo 7" limitato a 300 copie "Scars", e ci tengono compagnia per un un' ora buona con le loro originali ballate veleggianti tra un trip-hop di marca noire ed un neofolk che definirei quasi "doom-folk", grazie allo stile chitarristico assai profondo e dilatato di Eraldo. Con un humour tipicamente british nel dialogare simpaticamente con il pubblico e la sua caratteristica voce stentorea, Tony si trasforma in un oscuro menestrello narrante le ballate dei tre "Gufi", abili nell' avvolgere la sontuosa sala della Schauspielhaus in una spirale di suono profonda e suggestiva. Chiudete gli occhi ed immaginate per un momento le atmosfere del mitico "Murder Ballads" dei Bad Seeds, conditele con ampi tappeti chitarristici contaminati di elettronica, ed avrete un assaggio abbastanza fedele degli acquerelli sonori a firma Owls. Ottimo live, nella location più suggestiva dell'intero Gotik Treffen.
Oflorenz

MONOLITH (B)
@Altes
Landramsant L'Altes Landramsant scoppia letteralmente di calore al nostro ingresso, contrastando con il clima tutto sommato fresco che sta interessando la Sassonia in questi giorni di Pentecoste. E' in pieno svolgimento una delle serate targate Hands, all'insegna del rhythmic-noise più oltranzista da sempre marchio di fabbrica dell'ottima label di Dortmund. Mono No Aware hanno appena terminato il loro assalto all'arma bianca, e noi ci schieriamo in prima fila per l'atteso set di Eric Van Wonterghem, per tutti semplicemente Monolith. Seminale membro di Klinik, e poi negli eccezionali Absolute Body Control, Sonar ed Insekt, Eric è figura fondamentale della scena elettronica belga sin dal 1985; Monolith è, dal 1995, veicolo della sua personale produzione artistica, all'insegna di un geniale electro sound che cerca da sempre l'ideale compromesso tra sperimentazione analogica di taglio ambient-industrial e ritmi ballabili. Questa sera, forse conscio delle aspettative del pubblico tedesco già piuttosto caldo, Eric ci fulmina con un set devastante che non lascia un attimo di respiro, sacrificando la vena più sperimentale ed ardita talvolta rintracciabile nelle sue produzioni di studio a favore di ampie parentesi "tech-noise" che ci trascinano in un'ora di danze, adrenalina e sudore. Occhiali neri d'ordinanza, t-shirt Moog, e le sue macchine: questo è Eric Van Wonterghem, Monolith la sua creatura!
Oflorenz

 

DISTEL (NL)
@ Volkspalast Kantine
Sorprendenti ed incredibilmente oscuri i due olandesi che propongono una musica morbosa, a metà strada tra la minimal darkwave anni 80 e le atmosfere decadenti ed apocalittiche in stile Novo Homo. Elegantemente vestito e cosparso di nero come uno spazzacamino, Æter estrae dal suo valigione-synth melodie tenui e spaventose a un tempo, accompagnato nel viaggio dalle percussioni di Scramasax. Suoni non perfetti penalizzano la performance di un ottimo gruppo, originale ed interessante che per il momento è stato opzionato dalla Beläten.
M/B'06

 

CLOCK DVA (UK)
@ Volkspalast Kuppelhalle
Dopo quattro anni torna al WGT Adi Newton, questa volta in maniera più sommessa, senza portare il suo progetto parallelo T.A.G.C. e senza creare come all'epoca un set futuristico fatto di una sorta di cubo al centro della Kuppelhalle su cui venivano proiettati i video dall'esterno col gruppo invisibile all'interno. Tuttavia, l'effetto della salita sul palco di Newton è sempre grandioso e palpabile: video semplici e pezzi sempre riconoscibili e con un sound unico ed inimitabile. La formazione a tre odierna, composta da Newton, Maurizio Martinucci e Panagiotis Tomaras presenta il contenuto dell'album "Clock 2", con le tre tracce "The Konstructor", "Rayonist" e "Kabaret 13" nella stessa sequenza. Seguono pezzi tratti da "Sign", "Post-Sign", l'inedita "The return" e due grandi classici come "Buried dreams" e "The Hacker". Peccato finisca troppo presto.
M/B'06

SNOG (AUS)
@Volkspalast Kuppelhalle
Snog nasce come trio nell'Australia di fine anni '80 grazie all' inventiva dell'istrionico David Thrussell, più tardi noto anche per i suoi progetti Dark Side of Berlin e Black Lung (questi ultimi presenti tra l'altro in questo stesso WGT). Veicolo primario del suo pensiero "anti-global", ultra-critico in particolare nei confronti delle grandi multinazionali che ormai guidano da tempo le sorti economiche, e non solo, del pianeta, Snog propone una formula accattivante e non priva di una certa dose di satira ed ironia, che emerge ancor più in sede live grazie agli arditi travestimenti della banda di David, per la data del Volkspalast addirittura un quartetto. Supportato agli apparati elettronici dal fido Arkley-Smith e da due splendide amazzoni completamente fasciate in nere tute in tessuto e lattex, Thrussell intrattiene l'audience del Volkspalast snocciolando parecchi estratti dall'ultimo "Babes in Consumerland" (le babes saranno metaforicamente le due cavallone sul palco…?!), e coinvolgendoci nel suo electro-pop orecchiabile e gradevole, seppur senza eccessive pretese. Inequivocabile il messaggio anti-modernista suggerito dai divertenti visuals, e confermato dalla bandiera americana che campeggia sul palco, ove le stelle sono sostituite da altrettanti loghi delle principali corporations mondiali. Come diffondere un messaggio serio e quanto mai attuale, in maniera spassosamente geniale.
Oflorenz

BLACKHOUSE (USA)
@Volkspalast Kuppelhalle
La grande incognita del WGT 2015, e non solo per noi: confrontandoci con industrialoidi tedeschi ed anche francesi non di primo pelo nei giorni precedenti, avevamo riscontrato la medesima vena di curiosità nei confronti dello storico trio di Salt Lake City, oggi ormai un one-man project affidato alle sapienti mani del solo Brian Ladd. Del resto i Blackhouse si distinsero sin dalla metà degli anni '80 per il forte quanto inconsueto messaggio cristiano trasmesso tramite i testi dei loro lavori, caso forse unico nell'ampio panorama mondiale di genere. Il menestrello-mormone Brian Ladd, berrettino da baseball e camicia con tanto di croci infuocate, incastra passi della Bibbia su un eccezionale tappeto di suoni e rumori degni della miglior vecchia scuola di marca industriale, dimostrando un carisma non comune e regalando al pubblico del Volkspalast un set assolutamente convincente. Tra le prime file un folto gruppetto di connazionali, tra i quali la sua famiglia, non smette mai di incoraggiarlo, perché come dichiararono anni fa i Blackhouse quando ancora erano un trio (Ladd, Cutler, Cross): "There is no war more holy than the fight for peace!". Blackhouse, insieme a Clock DVA di cui vi relazionerà il mio socio MB/ '06, chiude egregiamente il sipario su questo ventiquattresimo Treffen. A risentirci l'anno prossimo dunque, e come direbbe il nostro Brian…che il Signore sia con voi…!
Oflorenz