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QUO VADIS, BABY ?

Regia: Gabriele Salvatores
Cast: Angela Baraldi, Gigio Alberti, Luigi Maria Burruano, Elio Germano, Andrea Renzi, Claudia Zanella
Genere: Noir
Anno e Nazione: 2005, Italia

testo by Babi Rocks

A distanza di due anni dal suo ultimo lavoro, Gabriele Salvatores, uno dei nostri registi più interessanti degli ultimi venti anni, è tornato per proporci un nuovo film a metà tra il dramma e il thriller psicologico, tratto dal libro omonimo di Grazia Verasani (edito nel 2004 dalla Colorado Libri), con la cantante Angela Baraldi nel ruolo principale di Giorgia, un'investigatrice privata che lavora nell'agenzia del padre, un uomo dispotico che persino lei e sua sorella Ada chiamavano "il capitano".
Ed è proprio Ada il nocciolo attorno a cui ruota il film, quando, una sera, Giorgia riceve da Aldo, un amico della sorella, delle videocassette con una lettera allegata, che le rivela che sono state trovate in una scatola, col rischio di andare perse per sempre. E per Giorgia è uno shock, in quanto Ada si era suicidata sedici anni prima, ed a lei non era stato concesso nemmeno di vederla nella bara, senza nessuna spiegazione.
La protagonista, che vive sola con l'inseparabile gatto bianco, ricorda quando lei e la sorella giocavano insieme, poi vede invece Ada com'è diventata quando si è trasferita a Roma per tentare la carriera di attrice, instaurando una noiosissima relazione con un certo Giulio, che presto si scopre tradisce con un aspirante regista che lei chiama sempre e solo con la lettera A.
Giorgia, più che mai decisa a scoprire se davvero la sorella si sia uccisa, comincia a fare delle indagini e, tra colpi di suspance e una fiducia in sè stessa ritrovata, sta per scoprire la verità, quando l'intreccio del film si complica, tanto che lei non saprà mai se Ada si è tolta la vita o è stata uccisa, mentre noi spettatori sì!
Ed in maniera completamente imprevedibile!
Pieno di citazioni musicali, tra i quali Ramones, Patti Smith, Blondie, Talking Heads, e riferimenti al cinema del passato, come "Blow up", "M, il mostro di Dusseldorf" e "La dolce vita", un film che, senza mai un attimo di violenza o di sangue, tiene lo spettatore sulle spine, con rumori di passi nella notte piovosa, atmosfere noir e suspence.
Finalmente, un film italiano diverso dai soliti, che si distingue non solo per non essere la solita commedia amara sui trentenni di oggi, oppure la blanda storia infarcita di comicità a basso costo di tanti lungometraggi fatti solo per incassare soldi, ma una vicenda intensa ed originale seppur triste che non annoia mai e scorre liscia come l'olio.
Bravi tutti gli interpreti, ma una bella sorpresa proprio Angela Baraldi, che fa dimenticare di essere una cantante e si cala nella parte come un'attrice navigata.
Un film da vedere.

Copyright Rosa Selvaggia