Reportage
By Frozenblu
Lunedì 16 maggio
Eccoci
alla giornata conclusiva del WGT in cui già si sente la voglia
di ripetere l’esperienza negli anni a venire facendo diventare
questi 4 giorni un appuntamento fisso cui non mancare per
vivere in un mondo a parte e staccare dalla realtà di tutti
i giorni, non tanto per la proposta musicale che quest’anno
più degli anni scorsi non mi ha soddisfatto, quanto per quest’atmosfera
fuori da ogni schema che permea la manifestazione.
Ad ogni modo la proposta che più mi interessa nella giornata
sono i Qntal, per poi rimanere sulle atmosfere di stampo medievale
con i Faun e per finire con lo stesso genere però unito all’elettronica
ed al metal proposto dai Tanzwut.
Come ogni anno il Treffen si conclude con una serata in cui
tutti i partecipanti non ancora sfiniti dalle fatiche del
girovagare tra le location del festival e le varie serate
danzanti si ritrovano al Moritzbastei per la degna conclusione
dell’edizione del WGT.
Come
dicevo dopo un
veloce pranzo al Villaggio Pagano mi reco al ParkBuhne, e
oggi il tempo è soleggiato quindi giornata ideale per assistere
a concerti all’aperto, per il concerto dei Qntal
dove trovo Scream e Oflorenz già posizionati in prima fila
in trepidante attesa.
Con l’ultimo lavoro si temeva un orientamento dei Qntal verso
territori più ispirati all’elettronica che a quel genere che
li contraddistingue come una delle band più rappresentative
per chi ama la musica medievale contaminata da basi elettroniche.
Invece nella versione live che propongono non deludono le
attese: la vocalist Sirah seppure nel pezzo introduttivo mi
sembra leggermente sotto tono, già a partire da quelli successivi
si riprende alla grande, accompagnata da Michael Popp (mente
degli Estampie) alla chitarra e da Fil (Philippe Groth) alle
tastiere che ha sostituito da qualche anno a questa parte
Ernst Horn dei Deine Lakaien. La loro musica di ispirazione
classica con elementi romantici è veramente intrigante ed
ispiratrice di emozioni.
Al termine dello show dirigo verso l’Agra dove suoneranno
i Faun e i Tanzwut. Dei
primi, devo essere sincero, ho sempre sentito parlare un gran
bene ma dal vivo non li ho mai visti nonostante siano presenti
praticamente ogni anno al treffen, dove suonano immancabilmente
al villaggio pagano. Questa volta gli organizzatori hanno
loro riservato il palco principale e direi che questa è stata
una scelta azzeccata. Il quintetto propone un live set di
classe differenziandosi da band che propongono lo stesso genere,
ma che sono molto più “caciarone” come i Saltatio Mortis piuttosto
che gli stessi Corvus Corax che hanno i Tanzwut come alter
ego danzereccio.
Gli strumenti suonati sono vari e tutti classici, le basi
utilizzate e l’elettronica utilizzata si fonde senza prendere
il sopravvento, ma rimanendo come sottofondo d’atmosfera o
trama ritmica delle canzoni. C’è quasi una sorta di attitudine
progressive in questa band, in alcuni passaggi dilatati che
sembrano nel loro comporsi, quasi improvvisati.
Un plauso ad una proposta che, seppure classica quindi non
di sicuro originale, riesce ad essere in qualche modo unica.
Infine dopo la veloce pausa per cambio palco ecco salirvi
i Tanzwut versione electro
metal dei Corvus Corax; i componenti della band infatti sono
gli stessi, guidati dal vocalist Teufel con gli immancabili
cornini colorati. Lo show è piacevole e i 5 sul palco alternano
alle chitarre elettriche e tastiere le cornamuse, che sono
l’elemento principale che distingue anche i Corvus Corax.
Sanno come tenere il palco, e soprattutto come far ballare
ed andare in visibilio il pubblico tedesco che affolla l’Agra
Hall. Tra i brani suonati l’omonima Tanzwut dal secondo album,
Extase e ancora Im Rausch.
La conclusione della giornata si ha col ritrovo del Moritzbastei
dove si scambiano gli ultimi saluti di congedo con i connazionali
incontrati nei 4 giorni ai vari concerti e si balla, dando
sfogo alle ultime energie rimaste, qualche classicone sulla
pista principale accanto ad Ackermann dei Das Ich, dopo aver
fatto un giro nelle altre sale dove i generi proposti spaziano
dall’ebm alla techno vera e propria. Una realtà del genere
in Italia non l’avremo mai, per cui è bene prescrivere, come
una ricetta del medico, questa esperienza a tutti una o più
volte nella vita (di sicuro chi ci va ci vuole tornare!!!!!).
Arrivederci alla XV edizione del 2006!