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Reportage by Frozenblu

Venerdi 13 maggio: giornata inaugurale del 14 Wave Gotik Treffen di Lipsia.

Come ogni anno il primo giorno del week end lungo (dal venerdì al lunedì compresi) in corrispondenza della festività di Pentecoste la città si popola già a partire dal pomeriggio-sera del giovedì e per tutta la giornata del venerdì del pubblico del Treffen, che definire “cornice” di questa manifestazione che dovrebbe essere basata sulla musica è un puro eufemismo.
Ad un un report di questo avvenimento dal punto di vista musicale dovrebbe esserne affiancato uno altrettanto sostanzioso riguardante i personaggi che circolano per la Città in questi 4 giorni e l’atmosfera ineguagliabile che si viene a creare. Infatti, la popolazione del Wave Gotik Treffen è uno dei motivi principali di richiamo di questo evento e la testimonianza che Rosa Selvaggia da qualche anno sta pubblicando, con parole ma soprattutto immagini, consente di renderne l’idea, anche se essere presenti è veramente un’altra cosa e un consiglio spassionato che mi sento di dare a tutte le anime gotiche del mondo.
Anche quest’anno si è dato spazio agli abbigliamenti e alle acconciature più varie: dai lunghi abiti di spose in nero, all’abbigliamento medievale, a quello merlettato piuttosto che ai corpetti in pelle e in pvc da mistress maliziose, per finire con nude look improbabili di bambolone ben nutrite; per quanto attiene le creste ancora una volta sono presenti in quantità industriale così come il capello cotonato. Venendo invece all’aspetto musicale, la prima cosa che ho notato vedendo il programma dei 4 giorni è che anche quest’anno carne al fuoco c’è né stata molta: più di 170 concerti/perfomances in ordine sparso tra le varie location in diverse parti della Città, situazione che spesso rende fisicamente impossibile, seppure ci si prepari un seppur minimo elenco delle bands o dei concerti cui si è interessati, di rispettarlo in tutto e per tutto, sia per le sovrapposizioni di orari nei programmi, sia per la relativa lentezza degli spostamenti in tram.
Dopo aver incontrato Oflorenz e Scream e ritirato l’accredito stampa presso l’Agra, la location principale del Treffen (ex fiera agricola di Lipsia), si pranza e si fa un giro insieme nel salone che ospita il Black Market (si va dagli stand di dischi, riviste e libri a quelli di abbigliamento, calzature, oggettistica di varia natura attinente tutti gli aspetti del movimento gothic/electro/fetish) mostra mercato credo unica al mondo per la sua estensione e paradiso per lo shopping dei presenti. In questa prima giornata il programma presente 3 grosse alternative: all’Agra oltre allo spettacolo per l’apertura della manifestazione suonano i californiani Astrovamps, gli Apoptygma Berzerk e per il concerto di mezzanotte (evento presente solo in questa location) Die Krupps; al Werk II il programma ha come bands di spicco gli Icon ed i Girls Under Glass ed infine al Parkbuhne la serata culmina con Atrocity e Tristania.
Ci si divide, io rimango all’Agra, Scream va al Parkbuhne ed Oflorenz al Werk II. Mi sposto nell’Agra Hall, dove si tengono in concerti, che dà l’impressione di essere un gigantesco hangar, giusto mentre salgono sul palco i Siddharta, band slovena della quale sinceramente non comprendo il motivo della presenza. Eseguono un rock pop senza infamia e senza lode davanti ad un pubblico ancora sparpagliato. Fortunatamente lo show dura mezz’ora soltanto. E questo è uno degli aspetti sui quali tornerò anche più in là: la qualità complessiva del programma di quest’anno. Rapido cambio di palco ed ecco una delle 2 performances “classiche” che animano il giorno inaugurale del WGT: una sorta di balletto/sfilata denominata “The Sirens”, nella quale vengono racchiusi molti luoghi comuni della cultura gothic: splendide modelle in costume con tanto di ombrellino, altre molto meno vestite e che accennano a danze a sfondo fetish, il tutto dura una ventina di minuti. A seguire, ci sono gli Astrovamps, band californiana (di Los angeles), per la prima volta in Europa. La band sul palco, spara sugli astanti una miscela di deathrock di indiscutibile influenza Christian Death e horrorpunk di derivazione Misfits, ma il loro suono risente anche di una certa scena glam americana il cui nome più rappresentativo sono senza dubbio i New York Dolls. Il concerto nel complesso è gradevole e scorre via col suo rock’n’roll selvaggio e veloce, un pezzo dopo l’altro senza interruzioni in maniera energica, mentre il pubblico sta via via affollando il sotto palco in attesa degli Apop, (come li chiamano gli yankees), e qualcuno accenna anche passi di danza proprio nel sottopalco. Ed ecco l’altra performance, il cosiddetto “Eroffnungritual” (rituale di apertura), questo è un vero proprio show di danza, più che una sfilata, in cui i ballerini danno vita ad un rituale appunto legato al vampirismo e al fetish: sangue, catene, fiammate, i tedeschi vanno matti per questo genere di spettacolini!
Nuovo cambio di palco che si prolunga oltre il dovuto causa problemi con un computer da riprogrammare collegato alle tastiere degli APB, la gente oramai in gran numero comincia a dare segni di insofferenza e partono le prime bordate di fischi di disappunto. E’ a quel punto che si rende necessario l’intervento dell’annunciatore per scusarsi del ritardo e spiegare i motivi dell’inconveniente. Finalmente le luci si spengono e vengono annunciati gli Apoptygma Berzerk tra le urla dell’audience eccitata.
Lo show cui danno vita Stephan L. Groth e la sua band non si discosta per nulla dalle ultime produzioni della Band (il cui ultimo lavoro risale comunque al 2002 – Harmonizer), un EBM estremamente commerciale votata a riempire il dancefloor che quando viene eseguita dal vivo, seppure siano presenti una batteria e ben 2 chitarre oltre alle tastiere e ai computer, dà proprio l’impressione di playback.
La band comunque ha avuto successo anche negli States (la testimonianza di ciò si ha nel live APBL del 2000).
Groth è un frontman anche brillante, non si ferma mai per tutto lo show, e si concede in maniera incessante da una parte all’altra del palco oltre a scendere ed avvicinarsi alle transenne per concedersi al pubblico della prima fila. Lo show ripercorre tutte le hits di questa band, che col tempo sono divenute via via più commerciali.
Devo dire che lo scorso anno lo show dei Covenant, band che propone un genere analogo agli APB con altrettanto successo, mi lasciò una sensazione nettamente diversa e migliore dal punto di vista dell’eleganza e della professionalità nel condurlo, ma soprattutto per il suo contenuto musicale. Ad ogni modo il folto pubblico è in delirio e richiede a gran voce il bis. Lo show dura complessivamente un’ora abbondante alla quale si aggiunge un unico bis concesso dalla Band, e sembra lasciare la maggior parte dell’audience soddisfatta.

Testo e Foto by Frozenblu

 

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