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KLINIK @ AGRA HALL
Sabato 29 Maggio 2004

testo by Oflorenz

Arriviamo trafelati ma soddisfatti dal lontano Parkbuhne, dopo l'avvincente show degli Xymox, e ci permettiamo un bel piatto di pasta e verdure presso uno dei numerosi banchetti gestiti dagli intramontabili cinesi al di fuori della Hall.
Riacquistate le forze eccoci all'interno del grigio capannone: manca mezz'ora all'inizio, ma la folla è già numerosa sotto il palco. Del resto, l'appuntamento è fra quelli piu' succosi tra quelli offerti da questo tredicesimo WGT: il mitico duo belga si riunisce dopo ben 13 anni dallo split, pronto a travolgere la sala con un attacco elettronico industriale come non si sentiva da tempi immemorabili!

Quando 4 fasci di luce bianca incrociati convergono verso la postazione rialzata che sarà di Marc, ci spingiamo il più possibile sotto il palco nascosto da una valanga di fumo bianco, mentre una lunga intro di disturbanti frequenze soniche ci fa capire al volo il tipo di show che ci attende al varco.
Il grande Dirk appare improvvisamente sul palco tra fitte coltri di fumo, sul volto la maschera da mummia come un tempo, mentre il vecchio socio (apparso alquanto sovrappeso) conferma la sua fama di terrorista sonoro generando senza sosta le basi ipnotiche e ossessive tipiche del vecchio Klinik style. Un'elettronica cattiva quanto basta, che mi ricorda a tratti la martellante ripetitività dei primi lavori degli Swans, e che pur in tale ripetitività, con quel cantato rabbioso di Ivens, finisce per coinvolgere tutto l'Agra in un ipnotico ballo collettivo, senza mai stancare nemmeno per un attimo.
Le prime file vengono travolte a tratti da un pogo deciso ma che mai degenera in violenza fine a sé stessa, come spesso e volentieri capita invece in Italia.

Difficilmente avremmo pensato di rivedere all'opera i due assieme, ormai da tempo impegnati nei numerosi progetti solisti, peraltro spesso validissimi come nel caso dei grandi Dive.
Grande emozione quindi muoversi freneticamente al ritmo di "Cold as Ice" e "Walking with shadows", mentre un fremito scuote l'orda impazzita dell'Agra alle prime note della mitica "Sick in your mind"!
Una carrellata di fuoco si abbatte su di noi, con "Hours and hours" ed "Obsessions", ed ancora "Black leather" e "Moving hands". Per la nostra grande gioia arriva anche "Sleepwalk
ing", sinistra e ipnotica come il titolo lascia intendere. Chiude lo show "Go back", e mentre gli ultimi effetti echeggiano ancora nella Hall, la bellissima ristampa in elegante confezione cardboard del doppio antologico The Klinik edita dalla Hands va a ruba al banco del merchandise.
Il concerto è l'ultimo di questa interminabile giornata, per cui ci ritiriamo in albergo esausti ma felici.

Foto in alto a colori by Scream, foto in b/n by Nikita


 

Copyright Rosa Selvaggia