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SCIVIAS / NAEVUS / FORSETI @ HAUS LEIPZIG
Lunedì 31 Maggio 2004

testo by Oflorenz

Photo by Erzsbeth

La nostra maledetta sbadataggine, unitamente alla pioggia battente, ci fanno prendere il tram nella direzione esattamente opposta a quella dell'Haus Leipzig, teatro destinato ad ospitare uno degli eventi clou di questo tredicesimo Treffen: lo show dei Coil.
Giungiamo così nella bella sala in ritardo rispetto all'apertura, perdendoci l'intero show dei Knifeladder (foto in alto in sinistra) e parte della performance degli ungheresi
SCIVIAS. In effetti, per quel poco che riusciamo a sentire, risulterà un vero peccato: alcuni pezzi decisamente sperimentali e a tratti oserei dire quasi noise flagellano gli ancora scarsi presenti, dimostrando una certa originalità della loro proposta. Sicuramente non per tutti i palati.

 

Photo by Erzsbeth
Photo by Oflorenz


A seguire tocca a
NAEVUS, mentre lentamente il teatro s
i riempie di nere divise militari accompagnate da bionde fraulein in camicia bianca/cravatta nera dal fascino antico. I 45 minuti dei Naevus scorrono senza particolari sussulti: nell'aria c'è come una sensazione di impazienza, in effetti un pò tutti noi siamo in fremente attesa chi dei Forseti chi dei Coil, con la mente già proiettata in avanti nel tempo. Buona comunque la performance dei quattro di Lloyd James, con la bassista Joanne in sfavillante tailleur rosso e il mitico e onnipresente John Murphy alla batteria.

 


Photo by Erzsbeth
 
Photo by Nikita
Photo by Oflorenz
Photo By Scream

Il tempo vola, grazie anche alla cronometrica organizzazione dei roadies tedeschi, e i sei FORSETI capitanati da Andreas Ritter prendono il palco accompagnati da un'ovazione.
Giocano in casa e si vede: il pubblico balla e scandisce il tempo con le mani durante tutto lo show, incentrato in gran parte sui due album "Jenzig" e "Windzeit". Calde e coinvolgenti come sempre "Letzter traum" e "Sturmgeweiht", così come "Abshied" e "Wolfszeit", mentre la mia scarsa conoscenza del tedesco mi fa solo presumere che Ritter introduca un brano degli amici Sonne Hagal, peraltro molto bello.
Non possedendo ancora l'ultimo lavoro del gruppo "Erde", non riconosco tutti i brani in scaletta, ma
anche quelli nuovi, ad un primo ascolto, risultano immediati e di facile assimilazione. La musica dei Forseti trae origine da profonde radici popolari di matrice folk, rese caratteristiche e personali nella gran parte dei brani dall'accompagnamento marziale delle percussioni, dal vivo spesso raddoppiate con la presenza occasionale dietro i tamburi della flautista del gruppo.
Il sound d'insieme, con quel mix di chitarre acustiche, violino, contrabbasso e fisarmonica ci riporta ad arie di tempi ormai lontani, epoche in cui i grandi ensemble del folk e del progressive inglese sfornavano gemme di rara bellezza: pensate ai Fairport Convention, o ai Pentangle di John Renbourn. Molti anni sono passati, ma quelle atmosfere rivivono ancora,anche se in un contesto estetico e attitudinale rinnovato, proprio grazie a gruppi come i Forseti di Andreas Ritter.

 

 

 


 

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