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AGRA - Domenica 30 Maggio 2004

testo e foto by Scream

Arrivo con un po' di affanno all' Agra, dopo avere assistito al concerto degli Dark Sanctuary allo Schaspiellhause. Mi attende uno dei concerti che solleticavano maggiormente la mia libido, infatti stanno per salire sul palco dell' Agra Hall gli SKELETAL FAMILY. Certo so che non sono più quelli degli anni ottanta, che la cantante è nuova e che i loro arrangiamenti suonano più rock di quelli originali, però rimangono nella top dei concerti da vedere per me a questa edizione del Treffen. Assaporo con l'immaginazione le loro performance negli anni d'oro, quando il dark era all' apice del suo splendore in UK, anni in cui i capelli cotonati e le tenute rigorosamente nere e nichiliste avevano il sopravvento. Quando escono sul palco mi balza subito all'occhio (come non potrebbe!) che la vocalist Claire Bannister, assomiglia più ad una metallara che ad una dark, ma si sa che i tempi sono cambiati……..
Il gruppo inizia con il brano Lies, tratto dal loro primo EP R
ecollected, in origine suonava in classico stile dark '80 mentre adesso viene riarrangiato con suoni più duri e chitarre più marcate, che però nulla tolgono alla bellezza della canzone.
Il secondo brano Hands on The Clock sinceramente non l' avevo riconosciuto fino a quando Claire non ha iniziato a cantare, da quanto era stato trasmutato in metallo rovente. La voce della Bannister è potente e decisa, molto bella quando assume toni striduli simili a quelli di Anne-Marie Hurst, prima ed indimenticata vocalist del gruppo originale, che poi andò a formare i Ghost Dance.
Attualmente della formazione originale sono rimasti Stan Greenwood (chitarra) Roger "Trotwood" Nowell (basso) e Ian "Karl Heinz" Taylor (tastiere). Con il terzo brano So Sure tutta la forza d' impatto del dark anni 80 viene proiettata nell' Agra, e di colpo mi sembra di sentire l' atmosfera di quegli anni. I successivi brani sono tutti tratti dai due storici album che il gruppo ha al suo attivo, "Futile Combact" e "Burning Oil". Infatti vengono realizzati Waiting, She Cries Alone, Promised Land ed in chiusura la stupenda Black Ju Ju.
Un bel concerto, sicuramente come da previsioni maggiormente rock, ma la Claire Bannister ha una voce veramente formidabile, in grado di interpretare qualsiasi tipo di canzone, e soprattutto di creare atmosfera e coinvolgimento nell'ascoltatore. Peccato per il look però!

 

Adesso da programma mi attendono i DEATHSTARS e per me sono completamente un'incognita, ma attendo fiducioso visto che in questa giornata sembrano avere concentrato una serie di gruppi niente male. Invece per la serie "le ultime parole famose" mi ritrovo sul palco dei cloni sfigati di Marilyn Manson. Già l'originale non è che faccia impazzire, se non per due o tre brani veramente azzeccatissimi… Quindi sarebbe veramente ingiusto che criticassi questi giovinastri truccati. No comment.

 

Esco a prendere una boccata d'aria in attesa di rientrare a vedere la bella Greta Csatlos degli UNTOTEN. Quando rientro l'Agra si è riempito in modo massiccio e la folla rovente sta aspettando con ansia una delle bands maggiormente apprezzate in terra teutonica. Già all' uscita sul palco il pubblico va in delirio. Infatti Greta Csatlos veste, o sarebbe meglio dire sveste, un corpettino nero scollatissimo, una gonna in rete trasparente e due belle alucce nere da angelo decaduto sulla schiena.
Il primo pezzo Rabenlied è stato tratto dal loro ultimo lavoro "Grabsteinland" uscito lo scorso inverno. L'impatto veloce, le chitarre rockeggianti e il cantato di Greta molto retrò creano un'atmosfera incredibile, riuscendo a conquistare i presenti in un nanosecondo. Si inizia a ballare, e anche tanto. Il secondo pezzo invece spezza l'atmofera danzereccia , infatti Nibelungen treue (anch'esso tratto dal loro ultimo lavoro) è un' ottima ballata d'atmosfera. Il tempo sembra avere fatto un balzo indietro, per proiettare il pubblico nella Germania dei primi del secolo scorso.
Esattamente come il terzo pezzo, Mit den Augen der nacht, che il gruppo realizza tra un tripudio teutonico come pochi ho visto qui al Treffen. Greta sul palco riesce a dare il meglio di se stessa (!), e sicuramente la sua interpretazione passionale delle canzoni contribuisce non poco a rapire l'ascoltatore e a focalizzare l'attenzione. Con il brano successivo, Kindertotenlied, ritorna un po' di ritmo e il rito del passato si spezza per lasciare spazio alla voglia di movimento e di divertimento. Altri brani veramente

riusciti sono stati la ballata electro-goth Abdomination, e l'ultimo bis Die out by the Sea: quest'ultimo pezzo ha mandato il pubblico letteralmente in visibilio, con una Greta scatenata sul palco che, posate le alucce da angelo decaduto, ha indossato un cappello simil SS!
Per tutto il concerto la bella voce di Greta si è stagliata in mezzo alle abili musiche create da David A. Line, alternando sapientemente attimi di musica aggressiva ad attimi di melanconia allo stato puro. Da vedere.

Finito il concerto l'aspettativa del pubblico rimane sempre molto alta, perché stanno per salire sul palco uno dei più scatenati gruppi di electro-goth della scena contemporanea, i CRUXSHADOWS.
Il gruppo americano oramai ci ha abituato a performance spettacolari ed acrobatiche, merito soprattutto di quell'animale da palco che è il frontman Rogue.

Le presenze femminili del gruppo, Rachel McDonnell con il suo inseparabile violino e soprattutto la bella Jessica Lackey , che accompagna danzante ogni performance, riescono a fare dei Cruxshadows un gruppo con un ottimo riscontro live. Infatti i nostri non ci deludono da questo punto di vista, già al primo brano Rogue inizia ad arrampicarsi sulla sbarre che reggono la struttura del palco e continuando a cantare si erge cinque o sei metri sopra la folla, appeso come un pipistrello a testa in giù. Con i pezzi successivi le cose non cambiano di molto, visto che Rogue decide di lanciarsi sulla folla urlante ed acclamante, per emergere solo qualche minuto dopo per merito degli energumeni della sicurezza. Chiaramente il lato musicale dei Cruxshadows è quello solito, ovvero della buona base elettronica condita da qualche inframmezzo di violino e da qualche giro di tastiera maggiormente malinconico. L'originalità non è sicuramente il loro forte, però dal vivo ci mettono veramente tantissimo impegno e sudore.

E dopo questa incetta di concerti, finalmente sta per arrivare l'ora di un gruppo storico della musica dark, ovvero i SEX GANG CHILDREN.
Le voci circolanti nei giorni precedenti danno un Andi scazzatissimo, poco voglioso ed interessato ad esibirsi davanti al pubblico del Treffen. Il pezzo di esordio Dead Metal in classico stile Sex Gang Children, ovvero con batteria potente che detta il ritmo a chitarre che si perdono dietro le vocalizzazioni altalenanti e isteriche di Andi, fa già capire invece come il nostro sia in piena forma questa sera ed abbia quella grinta e rabbia che hanno sempre contr
addistinto il personaggio. Infatti si capisce quanto Andi tenga a questa esibizione anche dal fatto che, di fronte ad evidenti problemi tecnici, si innervosisca notevolmente. Ad un certo punto arriva a minacciare di interrompere il concerto, a meno che il fonico non riesca a mettere a posto le cose.
Fortunatamente il concerto continua regalandoci quelle perle dark che i Sex Gang Children sono riusciti a creare in anni di fortunata carriera. Vengono eseguite una dietro l'altra canzoni come Barbarossa, Circuì Day, Skin, Alien Baby, I've Done It All Before, insomma tutte le musiche che hanno caratterizzato il gruppo, con tutto il suo bagaglio sonoro fatto di ritmi incalzanti alternati ad improvvisi rallentamenti, con la voce di Andi sempre capace di ricamare atmosfere elettriche e schizoidi. Contrariamente a quanto immaginavo mi sono quindi trovato di fronte un gruppo che ha ancora molto da dare al panorama dark, anzi, se molte nuove leve avessero solo lontanamente la classe e il talento di Andi……………
Mi è mancata solo la realizzazione del brano Dieche, ma non si può avere tutto dalla vita, no?

 


 

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