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TARANTEL + PORT-ROYAL
23 Aprile 2005 MILK Genova

Testo by Noctiluca

Capito del tutto casualmente al MILK di Genova, piccolissimo locale piuttosto rinomato nella scena post-rock, situato al limite del centro storico si affaccia direttamente su uno dei porti più grandi ed industrializzati di tutti Europa… che idiosincrasia affascinante!
Al mio arrivo i PORT-ROYAL (giovane band genovese che ha appena pubblicato il suo primo cd per l’nglese Resonant) stanno gia suonando nella saletta riservata ai live.
Il suono di chitarre, batteria, basso e tastiere mi avvolge subito in un mood malinconico, dolce e soave che crea una sorta di ambient-emo-post-rock (un genere sempre di difficile catalogazione).
Le sonorità della band sono riconducibili a quelle di band come Fatcat rec. e in primis Sigur Ros, anche se rispetto a quest’ultimi lasciano maggior spazio alle dilatazioni ambientali con una minor propensione alla sperimentazione e un superiore impatto emotivo.
Molto bravi ed interessanti, li terremo d’occhio!


Da diversi anni sulle scene, il TARANTEL trio di S.Francisco ha una discografia più che nutrita (Temporary residence, Neurot rec. e Staaplaat). Vengono definiti come una commistione tra Godspeed You!Black Emperor (A Silver Mt. Zion il loro side-project) e Mogwai salgono sul palco.
I Tarantel ci propongono una lunghissima dilatazione (40 minuti circa) ambientale fatta da synths, brevi e malinconici arpeggi di chitarra, da una batteria appena accarezzata e da diversi altri a macchinari.
Potremmo definirlo un grande ed unico enviroment che dopo i primi dieci minuti si tramuta in una suite unicamente costruita su sintetizzatori manipolati dai tre che usufruiscono dei suoni dei loro strumenti e tastiere loppati, manipolati e maltrattati fine all’inverosimile costruendo un acido e malinconico viaggio strutturato con abili incastri ambientali, a tratti rumoristici (glitch), di non facile comprensione ma apperzzabile.
Una bella serata, inaspettata e soprattutto sincera. Mentre mi addormento penso a come potranno suonare i THE VANISHING in questo microscopico locale…

Copyright Rosa Selvaggia