Speciale Manchester
Testo e foto di Oflorenz
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Quanto ha dato la città di
Manchester alla storia della musica
popolare? Molto, anzi moltissimo,
soprattutto in riferimento all’epoca storica
che ci interessa in questo contesto, ossia
la cosiddetta era 'Punk/Post-punk' e
successivamente ‘Indie-pop’
Era da tempo che desideravo
fare un viaggio, o per meglio dire un pellegrinaggio,
sulle tracce dei musicisti e dei gruppi più importanti
ed iconici di quegli anni, pur sapendo di dover fare una
scelta obbligata: il tempo ed il budget a disposizione,
nonché le informazioni sui luoghi ‘cult’ da visitare
(non sempre facili da reperire, soprattutto per le bands
minori), mi hanno portato a privilegiare ovviamente i
grandi nomi di quel periodo, quelli che in definitiva
hanno realmente contribuito a forgiare un immaginario
importante per i fans dell’epoca e per le generazioni a
seguire, cambiando in taluni casi vite e destini.
Ci
tengo così a ricordare alcuni nomi mancuniani non
presenti tra le righe che leggerete, ma che animarono i
nostri luoghi di riferimento (Factory, Haçienda, Dry e
Canal Bar) e divennero pietre angolari della scena
musicale anche internazionale: Buzzcock (organizzatori
dello storico live dei Pistols alla Lesser Free Trade
Hall!) The Fall (nel mosaico del Salford Lads Club
trovate - tra gli altri - il bel faccino di
Mark.E.Smith!), Happy Mondays (veri re della scena
cosiddetta ‘Madchester’), Crispy Ambulance (combo
post-punk della Factory-Benelux che avrebbe meritato
maggior fortuna), e per finire Inspiral Carpets e Stone
Roses, paladini di un certo revival psych-rock di
derivazione sixties che ebbe non poca fortuna nel pieno
dell’ultima decade del secolo scorso.
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Il
servizio che vi apprestate a leggere ha volutamente una
forma telegrafica e molto snella, che lascia parlare le
immagini più ancora che le parole: si tratta infatti di
una raccolta di piccoli reports pubblicati dal
sottoscritto 'in diretta' sul social media Facebook
durante il viaggio. Vedrete anche una piccola gallery di
‘Urban Art’, ovvero una serie di murales e disegni che
costellano molte delle strade della città, andando a
ravvivare il grigio ed il tipico rosso-mattone di quella
che é la ‘Metropoli Industriale' per eccellenza. Alcuni
di essi furono regalati alla città da artisti di strada
stranieri in segno di vicinanza dopo l’attentato del
2017 al concerto di Ariana Grande, che costò uno
spargimento di sangue di proporzioni spaventose.
La
speranza é che queste poche righe possano essere
un’utile traccia per chi eventualmente si appresti, in
futuro, a seguire i miei passi nella Greater Manchester,
piuttosto che un piccolo compendio per coloro che non
avranno l’occasione e la possibilità di intraprendere il
viaggio.
Comunque sia, buona lettura e Love MCR forever!! |
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FACTORY and
Related’ fans:
La storica sede in stile vittoriano di Palatine Road
a West-Didsbury, una targa blu ne ricorda i fasti.
Rimase il quartiere generale dell’etichetta dalla
fondazione nel 1978 fino al 1990, quando si trasferì in
Charles St. |
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Il palazzo che tributa la mitica Haçienda ideata nel
1982 da Tony Wilson ed Alan Erasmus, ci suonarono tutti
i gruppi più importanti della label, chiuse
definitivamente nel 1997. Oggi ospita appartamenti di
alto standing, una targa ricorda che i primi a suonarci
furono i James, correva il novembre ‘82. |
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A chi ama
Joy Division.
Mi sono avvicinato alla
casina di Ian e Debbie in silenzio, temendo di
arrecare disturbo a chi oggi la abita ed ai
vicini. In realtà era tutto tranquillo, un anonimo
mercoledì mattina presto, solo io in strada.
Ecco gli scatti della
casetta in 77 Barton
St., trovate poi la placca commemorativa di
Unknown Pleasure in Armitt St., all’angolo con
South Park: qui Curtis lavorava a pochi metri
dalla sua abitazione, come assistente sociale in
un ufficio comunale. É la strada in discesa che si
vede a sinistra del muro in mattoni.
Ricordate l’immagine
iconica della band scattata da Kevin Cummins nel
febbraio 78 sul ponte innevato?
Era l’ Epping Walk
Bridge a Hulme, eccolo negli scatti successivi,
con qualche graffito lasciato dai fans e la vista
godibile dal ponte, che scavalca la trafficata
Princess Road.
In molti club e negozi
di dischi a Manchester uno spazio é loro
riservato, con poster e memorabilia. Questo é
Sifter Records a Didsbury, negozio citato dagli
Oasis nei loro dischi e video, e gestito ancora
oggi dal proprietario originale. |
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Il cimitero vittoriano di
Prestbury Road si raggiunge con una passeggiata di
circa venti minuti, provenendo dalla stazione o
dal centro della cittadina. Il grande parco che lo
ospita regala subito una sensazione di serenità,
accentuata dalla pochissima gente presente in
questo anonimo mercoledi mattina. Non ci sono
indicazioni o segnali di sorta ad indicare la
'Memorial Stone' di Ian Curtis, per cui vago per
una decina di minuti prima di trovarmela di
fronte, quasi inaspettatamente. La lapide in
pietra originaria fu trafugata nel 2008, e
immediatamente sostituita con una del tutto
identica. Si trova a livello del terreno, nella
parte superiore giace disordinatamente una serie
di piccoli oggetti lasciati nel tempo dai fans in
pellegrinaggio, mi fa sorridere un gagliardetto
'Warsaw' di una squadra di calcio, che ricorda il
nome del gruppo pre-Joy Division.
Tra le foto che
alleghiamo trovate anche una piccola mappa che uno
sconosciuto benemerito ha preparato qualche anno
fa: potrà esservi di aiuto se deciderete di
intraprendere il viaggio sulle tracce di quel
ragazzo che a dispetto della malattia e delle
avversità di uno show-business più grande di lui,
seppe scrivere una pagina indelebile nella storia
della musica popolare. |
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THE SMITHS
Anyone?
384 Kings Road, quartiere ‘working class’ di Stretford,
casette tutte uguali ma molto dignitose, a pochi passi
da Old Trafford, la casa di chi tifa United. É la
villetta di Morrissey, traferitosi qui con la famiglia
nel 1969 dopo la demolizione della precedente dimora di
Hulme. Qui insieme a Johnny Marr da vita agli Smiths,
corre l’anno 1982. |
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Proseguo per circa un km e sulla destra un ponte
metallico verde-azzurro scavalca la ferrovia:
‘Under the iron bridge we kissed’, raccontava
Moz in ‘Still ill’, salgo sul viadotto e quella
che vedete é una panoramica di Stretford, da
quel punto privilegiato. Qualcuno ha lasciato
una traccia, definendosi ‘Moz Krew’. In
lontananza si scorgono i Turn Moss Playing
Fields, citati insieme alla scuola in
‘Headmaster Ritual’, non certo con nostalgia:
‘I want to
go home I don't want to stay Give
up education As a bad mistake
Mid-week on the playing fields Sir
thwacks you on the knees’. |
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Più a nord c’é Salford, enorme distretto
della Greater Manchester celebrato nella inlay cover
di ‘The Queen is dead’. Il ‘Salford Lads Club’ sta
lí proprio come allora, oggi é un centro ricreativo
multidisciplinare ed ospita dal 2004 un vero e
proprio ‘santuario’ della band, le foto parlano da
sole.
Il favoloso mosaico di Mark Kennedy
con una serie di volti famosi guidati da Morrissey
in primo piano proviene da Afflecks (il variopinto
mega-mercato coperto del Northern Quartier) e fu
donato al Lads Club nel 2012.
Un caloroso
ringraziamento a Carlo Pedron ed Alex Dematteis per
le preziose indicazioni sulle tracce degli Smiths:
You are Lads! |
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MADchester!
Uno di questi lavori fu un tributo da parte di
alcuni street-artists canadesi alla città di
Manchester, come segno di vicinanza dopo l’attentato
al di Ariana Grande nel 2017 che causò 23 morti e
250 feriti.
L’ape é ricorrente nei murales in
quanto simbolo della città: animale operoso / città
industriale |
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OASIS
supporters anywhere?
Dopo la
sbornia sintetica degli eighties, i primi '90 videro
il ritorno in gran spolvero delle chitarre, con
parziali richiami agli psichedelici sixties e
risultati anche pregevoli: il 'Paisley Underground'
losangelino piuttosto che lo 'Shoegaze' più
tipicamente britannico (ma non solo, ascoltate gli
americanissimi Medicine) espressero suggestioni e
lavori di gran valore. E poi ci fu il 'Britpop', il
fenomeno che senza dubbio ebbe il maggior riscontro
di pubblico, guidato dai Gallagher Bros. e dai loro
OASIS. Da dove? da Manchester ovviamente, e allora
mentre ero su mi son fatto un giro sulle loro
tracce, partendo dal CANAL BAR, non lontano dalla
Haçienda di cui abbiamo parlato a proposito della
Factory, oggi sede di un'attività commerciale ma
allora location del mitologico live del gruppo
conosciuto come 'In The City', correva il settembre
1993.
Nelle foto successive trovate la
casetta di 'Bonehead' Arthurs, membro della band
fino al 1999. Divenne famosa per la cover
dell'esordio di 'Definetely Maybe', che ritrae il
salotto all'interno della villetta, con i bei vetri
cattedrali inferiori a caratterizzare la forma
semi-esagonale delle pareti, ben intuibile anche
dall'esterno. Gli attuali proprietari furono
assillati per anni dai fans desiderosi di visitare
la casa, io ovviamente mi sono limitato ad un paio
di innocui scatti esterni!
Sempre a
West-Didsbury, ove si trova la villetta di Bonehead,
ancora oggi funziona e macina discreti affari il
negozio di dischi 'Sifter Records', dove i
fratellini Gallagher passavano i loro pomeriggi
acquistando i primi titoli che avrebbero forgiato
man mano la loro passione per Beatles, Who e Sex
Pistols su tutti. Il proprietario é ancora quello di
allora, la selezione di usato d'occasione é tutta da
spulciare, e non manca ovviamente un angolino
dedicato ad alcune rarità degli OASIS! Che gli
dedicarono anche un verso nella celebre 'Shaker
Maker':
'Mr. Sifter sold me songs/When I was
just 16...'
Il mio personale OASIS
tour, dopo esser rapidamente transitato da Burnage,
il loro quartiere di origine a South Manchester, non
poteva che terminare nella casa del City, squadra
del cuore dei nostri che da qualche tempo vive una
fama mai avuta grazie al passaggio di proprietà
perfezionato una decina di anni fa a favore di
ricchissimi sceicchi degli Emirati Arabi. Avrei
preferito di gran lunga visitare Maine Road, lo
stadio storico della celeberrima Moss Side, simbolo
di un calcio che non esiste più, quando ancora i
soldi contavano meno e la passione faceva vibrare le
'terraces'. Ma questo é tutto un altro film, e per
non far torti al quartiere 'Smiths' di Stretford -
Old Trafford, ho fatto anche una visita in casa
United. Spero gli Oasis non me ne vogliano, le
ultime foto che trovate sono per i Reds! |
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