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ZION ELECTRONICS FESTIVAL:
"Small Voices Night"
28 Maggio 2005, Zion Club (Chiasso - CH)

Testo e foto by Nikita

Nella Svizzera italiana, e precisamente a Chiasso, si è svolta un'interessante rassegna (arrivata alla terza edizione) dedicata all'elettronica, della durata di tre giorni. Nella prima serata, svoltasi giovedì 26 Maggio, denominata "Electro Drones", si sono esibiti gli austriaci Fennesz (Touch Rec.) e i ticinesi Stendeck. Il venerdì invece ha visto le esibizioni di ben tre gruppi di Zurigo: Roger Rotor (Ant-Zen), Monoblock B e Wandler. Infine il sabato, l'unica serata a cui abbiamo potuto assistere, è stato all'insegna dell'etichetta italiana Small Voices, con ben tre suoi artisti.
Ma veniamo subito al reportage. Partiti da Milano, dopo una gita nel pomeriggio nella vicina Como, abbrustoliti dal caldo torrido ci siamo avventurati al di fuori del suolo italico per raggiungere Chiasso. Entrati nel club, vediamo subito il banchetto di Small Voices molto rifornito di rarità, ed attendiamo con trepidazione lo svolgersi dalla serata.

Ad aprire i concerti ci pensa Gianluca Becuzzi, con il suo nuovo progetto Kinetix, ideato dopo la chiusura (purtroppo) del progetto storico dei Limbo. Dell'annunciato spettacolo audio-visuale che doveva accompagnare la performance di G.B. non si vede nessuna traccia, ma c'è solo lui davanti ad un paio di lettori CD da cui escono dei micro-rumori e voci campionate che miscela al momento.
È abbastanza imbarazzante stroncare un artista del suo livello, capace di capolavori come "Vox Insana", "In Limbo", etc., cioè i primi lavori dei Limbo, ma l'ascolto dei suoni che escono in questa performance è molto noioso. Non si sente nulla di ingegnoso e l'atmosfera che si crea è alquanto tediosa, tanto che non si vede l'ora che il tutto termini. Ascoltando vari pareri di conoscenti presenti a questa serata, anche loro sono della mia opinione. È molto difficile per me dire queste cose, perché considero la musica dei Limbo la migliore creata nell'elettronica dark-wave italiana.

Seconda gruppo della serata i 3EEM, che per la maggior parte hanno nel repertorio brani strumentali, e vengono definiti nella stessa linea musicale di John Zorn, Autechre e Mogwai. I primi brani partono bene e coinvolgono, ma con il susseguirsi dell'esibizione la noia avanza, tra songs monocordi e il poco coinvolgimento che riescono a trasmettere sul palco.

Ma veniamo al terzo gruppo, che ci ha salvato la serata in questa gita in terra elvetica, i Judah. Che propongono una terza via all'elettronica di questo sabato. Si possono definire i figli dei Suicide: brani elettronici old school pulsanti e coinvolgenti, che riescono a donare energia ed emozioni. Complimenti al tastierista per le sue melodie per nulla banali ed artificiose.

Finalmente, dopo aver visto questa esibizione possiamo tornare in Italia contenti (nonostante le prime due performances) di esser stati qui questa sera.

Speriamo che lo Zion club nel futuro prossimo sia un punto di passaggio per molti gruppi italiani, ed anche di spettatori italici oltre che svizzeri ovviamente, visto che Chiasso è a solo un'ora da Milano.

Copyright Rosa Selvaggia