SIMPLE
MINDS
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Marzo 2006, Alcatraz, Milano.
La
prima volta che scoprii i Simple Minds fu 20 anni fa con l’album
"Once upon a time", disco che li portò al successo commerciale
dopo sette anni di gavetta e dei bei dischi alle spalle, i
quali sono rimasti negli annali della new-wave per la bellezza
e ricercatezza. Fu proprio quell’album "la punta dell’iceberg"
che me li fece scoprire, e da lì iniziò la mia ricerca sul
loro glorioso passato e acquistai tutti i loro vecchi vinili.
Ma mi ancorai al sound del passato, dato che con il passare
del tempo e degli album il suono diventò più rock e meno ricercato,
e non li segui nelle loro nuove strade musicali. Ma il mio
amore per loro rinacque con la pubblicazione prima del doppio
DVD "Seen the light a visual history "e poi del quintuplo
CD-Box "Silver Box" ed infine nell’ultimo album in cui si
ritornavano al loro vecchio sound new-wave "Black & white".
Il quale mi sorprese per la loro capacità di creare ancora
qualcosa di bello, dopo anni in cui hanno accantonato il loro
carisma, e che li restituisce al loro vecchio sound epico,
e il loro "nuovo sogno dorato" rinasce a nuova vita.
Ed ecco perché sono tornato ad un loro concerto, il terzo
a cui assisto, il primo nell’86 , e l’altro agli inizi dei
‘90. Ma veniamo al loro concerto di stasera, il pubblico presente
ovviamente è over 30, lo zoccolo duro dei fans che non li
hanno mai dimenticati.
Lo
show della band scozzese inizia con i primi due brani tratti
dall’ultimo album, poi è la volta di vere "chicche" tratte
dal loro repertorio degli anni ‘80, ben inserite tra i pezzi
di "Black & white", che rende ottima l’idea di mischiare i
nuovi brani tra quelli che li hanno resi gloriosi. Tra cui
troviamo vere perle "Premonition", "Love Song", "Someone Somewhere
in Summertime", "Waterfront". Purtroppo l’audio del concerto
è pessimo, e il suono esce ovattato, e Jim Kerr in alcuni
brani ha dei problemi alla voce per cui non riesce ad essere
al suo meglio, cose che capitano. Per essere un fan di vecchia
data, gli arrangiamenti rock proposti questa sera di brani
come "New gold dream", "Alive and Kicking" mi lasciano un
po’ perplesso. Ma la scaletta nel complesso ha lasciato tutti
i fans in delirio. Per quanto mi riguarda un concerto molto
piacevole, ma non entusiasmante. I Simple Minds hanno però
dimostrato, se c’e n’era bisogno, che questi leoni scozzesi
sanno ancora ruggire.
Testo
e foto by Nikita
N.B.:
la foto è stata scattata un paio di mesi prima ad un'incontro
con il pubblico alla Feltrinelli di Milano