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SIMPLE MINDS

23 Marzo 2006, Alcatraz, Milano.

La prima volta che scoprii i Simple Minds fu 20 anni fa con l’album "Once upon a time", disco che li portò al successo commerciale dopo sette anni di gavetta e dei bei dischi alle spalle, i quali sono rimasti negli annali della new-wave per la bellezza e ricercatezza. Fu proprio quell’album "la punta dell’iceberg" che me li fece scoprire, e da lì iniziò la mia ricerca sul loro glorioso passato e acquistai tutti i loro vecchi vinili. Ma mi ancorai al sound del passato, dato che con il passare del tempo e degli album il suono diventò più rock e meno ricercato, e non li segui nelle loro nuove strade musicali. Ma il mio amore per loro rinacque con la pubblicazione prima del doppio DVD "Seen the light a visual history "e poi del quintuplo CD-Box "Silver Box" ed infine nell’ultimo album in cui si ritornavano al loro vecchio sound new-wave "Black & white". Il quale mi sorprese per la loro capacità di creare ancora qualcosa di bello, dopo anni in cui hanno accantonato il loro carisma, e che li restituisce al loro vecchio sound epico, e il loro "nuovo sogno dorato" rinasce a nuova vita.
Ed ecco perché sono tornato ad un loro concerto, il terzo a cui assisto, il primo nell’86 , e l’altro agli inizi dei ‘90. Ma veniamo al loro concerto di stasera, il pubblico presente ovviamente è over 30, lo zoccolo duro dei fans che non li hanno mai dimenticati.
Lo show della band scozzese inizia con i primi due brani tratti dall’ultimo album, poi è la volta di vere "chicche" tratte dal loro repertorio degli anni ‘80, ben inserite tra i pezzi di "Black & white", che rende ottima l’idea di mischiare i nuovi brani tra quelli che li hanno resi gloriosi. Tra cui troviamo vere perle "Premonition", "Love Song", "Someone Somewhere in Summertime", "Waterfront". Purtroppo l’audio del concerto è pessimo, e il suono esce ovattato, e Jim Kerr in alcuni brani ha dei problemi alla voce per cui non riesce ad essere al suo meglio, cose che capitano. Per essere un fan di vecchia data, gli arrangiamenti rock proposti questa sera di brani come "New gold dream", "Alive and Kicking" mi lasciano un po’ perplesso. Ma la scaletta nel complesso ha lasciato tutti i fans in delirio. Per quanto mi riguarda un concerto molto piacevole, ma non entusiasmante. I Simple Minds hanno però dimostrato, se c’e n’era bisogno, che questi leoni scozzesi sanno ancora ruggire.

Testo e foto by Nikita

N.B.: la foto è stata scattata un paio di mesi prima ad un'incontro con il pubblico alla Feltrinelli di Milano

 

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