SIEBEN, ROSE ROVINE e AMANTI E GREGORIO BARDINI
9 Aprile 2011 @ SPAZIO LUCE, Milano
Foto
e testo by Nikita
In
questi ultimi mesi sembra proprio che Milano si sia finalmente
risvegliata e lo dimostrano i numerosi concerti soprattutto
dark folk. L'evento di stasera vede esibirsi ben tre progetti
importanti della scena neofolk: Sieben, Rose Rovine Amanti
e Gregorio Bardini.
Il concerto si tiene in una nuova location, un atelier d'arte
nascosto nel cortile di un palazzo in viale Monza. Uno spazio
che per concerti del genere appare un po' inconsueto ma che
risulta subito interessante.
La
serata inizia molto presto, alle 20,40 circa, con l'esibizione
di Gregorio Bardini noto musicista che, oltre a produzioni
personali, ha collaborato con i Thelema, Tuxedomoon, Bleiburg,
Tony Wakeford e molti altri. L'esibizione prevalentemente
strumentale è incantevole. Gregorio utilizza soprattutto strumenti
a fiato (flauto traverso, ocarina, ciaramella, baghet (cornamusa
lombarda), flauto indiano (a becco), zurna turca, zufolo siciliano)
e in alcuni brani declama testi in tedesco aggiungendo grande
pathos alla sua esibizione.
Il momento più intenso è quando Damiano Mercuri (RRA) accompagna
Bardini prima alla chitarra elettrica in “Arcocra” (da Eurasia
)e poi alle percussioni in “Il campo dei merli” (dal cd Arx).
Una performance di grande qualità è molto interessante seguita
purtroppo da uno scarso pubblico ma fortunatamente molto attento
e estasiato dalla bravura di Bardini.
Ora è la volta del progetto Rose Rovine e Amanti che
si esibisce per la seconda volta a Milano. A differenza della
loro precedente esibizione, tenutasi ad Halloween al TNT club,
Damiano Mercuri è accompagnato,
oltre che da Noemi York (tastiere) e Enrico Marchi (p
ercussioni e chitarra), dalla violinista Pamela Gargiuto.
Purtroppo a causa di problemi tecnici la prima parte dell'esibizione
ne risente pur dimostrando la grande professionalità e bravura
della band che nonostante il disagio dà il meglio di sé. A
poco a poco i suoni si sistemano ed eccoci di fronte ai grandi
RRA. Un'esibizione fantastica che si conclude con la bellissima
“Woyzeck” ancora più incisiva grazie alla partecipazione di
Gregorio Bardini al flauto traverso. Da pelle d'oca!
A chiudere l'evento l'attesissimo Matt Howden con il
suo progetto Sieben. Matt grazie alla maestria con cui suona
il suo violino crea un'atmosfera molto coinvolgente che incanta
gli spettatori. Il suono del violino si intreccia a loop elettronici
trascinanti sottolineati dalla sua voce e nella sala il pubblico
assiste estasiato ad una performance di altissimo livello.
Purtroppo il pubblico non è stato numeroso ed è un vero peccato
perché un evento del genere era decisamente imperdibile ma
d'altra parte ormai la qualità interessa solo a pochi intenditori.