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..................................RECENSIONI
LIBRI ESTATE 2011 |
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"RACCONTO
DI PRIMAVERA"
Leonardo Bonetti
(Marietti 1820)
L’autore di “Racconto d’inverno” (uscito nel 2009 e vincitore
di diversi premi letterari, fra cui il Nabokov), già cantante
e compositore degli Arpia, ritorna con un nuovo romanzo, ambientato
in un paese della provincia di Ancona nella primavera del 1989.
La storia si sviluppa nell’arco di una sola settimana, dalla domenica
delle Palme al lunedì dell’Angelo, con alcuni flash back e digressioni
sui personaggi collaterali. Il protagonista principale è un insicuro
laureando in giurisprudenza, voce narrante in prima persona, il
quale divide la sua esistenza fra il residence universitario di
Urbino e la famiglia adottiva della fidanzata Gaia, ragazza sfuggente
ed enigmatica, fonte di un tormento crescente capitolo dopo capitolo.
Ad accomunare lui ed altri personaggi – l’amico anarchico Lorenzo,
il padre di questi Mimmo, lo zio di Gaia Guerrino, fornaio/pittore
idealista, sua moglie Mira, esule russa – è un senso di irrimediabile
sconfitta e smarrimento, dove le vicende individuali si svolgono
parallelamente alla crisi ideologica del Partito Comunista Italiano
alla vigilia della caduta del muro di Berlino. Il libro, scritto
con un linguaggio complesso ridondante di metafore, fonde ed alterna
continuamente romanzo psicologico (l’analisi dei fatti e l’autoanalisi
del protagonista sono minuziose fino all’ossessione), naturalismo
(certe descrizioni del paesaggio non possono che rimandarmi al
“Walden” di Thoreau) e fiaba (si vedano i dialoghi fra gli alberi
e le piccole cugine di Gaia).
L’atmosfera, perennemente cupa e presagio di nefasti avvenimenti,
diventa addirittura kafkiana in certe scene: davvero opprimenti
sono quelle ambientate all’università di Urbino, dove la laurea
del protagonista sembra un traguardo sfuggente ed irraggiungibile
al pari di Gaia, e pure i compagni di corso si rivelano presenze
ambigue ed ostili.
Alla fine di tutto, forse i veri protagonisti sono gli alberi
delle colline intorno ad Arcevia che incontriamo fin dall’inizio,
“l’anima di chi è ancora vivo”, creature salvifiche in grado di
portare armonia a questo microcosmo in disgregazione. “Racconto
di primavera” è un romanzo terribilmente bello e difficile, sicuramente
non per tutti. Ma una volta catturato il lettore dotato della
giusta sensibilità, lo terrà inchiodato ad ogni singola riga.
(Fabio Degiorgi |
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"LA
BANDA DEL CIMITERO: La triste storia dei fratelli Grossbart"
di Jesse Bullington
“La
banda del cimitero” è il primo libro del giovane scrittore americano
Jesse Bullington, e se queste sono le premesse non vedo l'ora
di leggere altre pagine scritte da lui. Il libro narra delle
nefandezze dei terribili fratelli Manfried e Hegel Grossbart,
due delinquenti che, a loro avviso protetti dalla Santa Vergine,
si spostano da un cimitero all'altro svaligiandone le tombe.
Lo scenario della storia è quello medioevale in cui superstizione,
folklore e terrore condiscono gli incontri tra i fratelli e
alcuni personaggi che sembrano usciti da un film. Alcuni critici
hanno paragonato la violenza dei Grossbart a quella dissacrante
e tipica dei film di Tarantino, secondo me oltre a questo, Manfried
e Hegel hanno anche qualcosa che sembra nato dalla mente del
grande Tim Burton. Hanno un certo non so che di surreale che
in alcuni punti del libro, a mio avviso, trasforma la violenza
in qualcosa di quasi “buffo”. Jesse Bullington attinge molto
dall'immaginario medioevale, soprattutto da quello spaventoso
e in alcuni episodi si assiste a scene terrificanti tipiche
delle antiche leggende che terrorizzavano i bambini, e non solo,
di quell'epoca. Uno dei personaggi che più mi ha impressionato
è la strega, ovvero il primo personaggio che i fratelli incontrano.
(ma non vi dico di più) “La banda del cimitero” per alcuni versi
potrebbe essere anche intesa come un Decameron gotico e orrorifico...
ma questo forse è solo una mia idea. Consiglio vivamente questo
romanzo, o meglio questo incubo, a tutti coloro che amano il
Medioevo e le sue superstizioni e a coloro che leggendo le favole
dei fratelli Grimm hanno sempre preferito i cattivi. Per scoprire
qualcosa di più su questo fantastico autore vi consiglio il
suo sito http://jessebullington.com/
(Violetta)
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"ROCKRIMINAL:
Murder Ballads. Storie di rock balordo e maledetto"
di Sergio Gilles Lacavalla
(Coniglio Editore)
Rockriminal è una fantastica enciclopedia noir in cui si parla
di droga, sesso e depravazione.
L'autore seguendo un rigoroso ordine alfabetico e senza l'uso
in inutili fronzoli racconta i lati più oscuri di alcune rockstars.
Non si perde in inutili giudizi usando uno stile giornalistico
tipico di ogni noir che si rispetti.
Un libro per tutti coloro che amano il crimine e vogliono capire
la morte di alcune icone del rock.
Non si parla solo di morti ma anche di devastazione, sette, e
sopravvivenza alla droga.
Una vera e propria cronaca che attirerà un lettore curioso che
divorerà il libro pagina dopo pagina.
Consigliatissimo.
(Violetta) |
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"LE
OMBRE DELL'EROS"
di Ivano Galletta
(Edizioni il Foglio)
La degenerazione dell'eros porta alla morte,
al punto di non ritorno.
Questa è la tematica affrontata da Ivano Galletta in questo libro.
L'autore partendo da un'analisi estetica dell'arte arriva fino
all'analisi della decadenza dei caratteri "malati" di personaggi
quali demoniache dark lady, serial killer, necrofili e stupratori.
"Le ombre dell'eros" è un libro da consigliare a tutti coloro
che vogliono approfondire l'estetica dark addentrandosi in un
campo che va oltre la musica.
(Violetta) |
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"20 NEGLI ANNI '80"
di Roberto Melle
(Edizioni Vis Vitalis)
Questo
libro è l'autobiografia di un semplice ragazzo torinese, Roberto
Melle, che aveva vent'anni negli anni '80. L'autore ci racconta
come si viveva in quel meraviglioso decennio in cui la semplicità
e la creatività facevano da padrone, dove la vita aveva un senso
e non era inquinata da internet, cellulari e inutili mostri tecnologici.
Chi ha avuto come lui 20 anni negli anni '80 potrà indentificarsi
in queste righe, chi invece ha 20 anni ora potrà leggere che ci
si può divertirsi anche senza avere tutto quello da cui si è somemrsi
oggi.
Un libro semplice, diretto e piacevole, ottimo per rilassarsi
in questa torrida estate.
(Nikita)
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"IO
E I CCCP"
di Umberto Negri
(Shake edizioni)
Umberto
Negri, primo bassista e coofondatore dei CCCP, dopo 25 anni
di silenzio si fa vivo con questo interessante libro che racconta
la splendida storia di come è nato uno dei migliori gruppi della
wave italiana. La parte narrativa del libro, in cui Negri ci
racconta curiosi aneddoti dell band, è arricchita da splendide
foto scattate dall'autore durante concerti, registrazioni, viaggi
e momenti della vita dei CCCP.
La qualità delle foto (la maggior parte in bianco e nero) dà
un'impronta molto vintage al libro e crea nel lettore/osservatore
una grande nostalgia verso un'epoca passata.
Un'opera che tutti gli amanti dei CCCP dovrebbero acquistare
per assaporare e capire cos'era veramente la band di Reggio
Emilia prima di avere successo e perdersi in mille altri progetti
meno interessanti.
(Nikita)
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