VITTORE
BARONI, MAURIZIO BIANCHI, PIERMARIO CIANI, DANIELE CIULLINI
Musical Surgery
CD (Old Europa Cafe, Luce Sia)
Old Europa Cafe e Luce sia effettuano un recupero più che insperato
di un particolarissimo nastro ad opera di un quartetto inedito e
foriero di interessantissimi spunti. "Musical surgery" uscì infatti
in cassetta nel 1982 in sole 4 copie destinate ai soli autori, agli
albori della scena post-industriale italiana, ad opera di alcuni
dei suoi principali pionieri, soggetti ad alterne fortune discografiche,
ma sicuramente indelebili nei ricordi dei cultori del genere.
Il ritrovamento è stato possibile grazie al ripescaggio negli archivi
dello studio fiorentino Sound Recycling Terminal: i cinque brani
sono stati digitalizzati ed accorpati in un'unica traccia per circa
mezz'ora di musica. Di fatto si tratta di un esperimento, come tante
volte è capitato ed ancora succede, una sorta di intervento chirurgico
musicale, in cui collimano la celeberrima vena apocalittica di Bianchi,
i tipici sperimentalismi di Ciani sul versante della manipolazione
dei nastri, le declamazioni deliranti di Baroni ed infine i riverberi
ed i soundscapes di Ciullini. L'unica parte parlata, come già detto
a opera di Baroni, fu scritta per la sua performance "N" tenutasi
a Reggio Emilia nell'81, fu poi rimaneggiata successivamente a "Musical
surgery" nell'unica uscita del 1982 dei The Cop Killers, altro progetto
di Baroni e Ciullini, questa volta con Mark Philips.
L'uscita è limita a 300 copie con le grafiche originali riprodotte
sulla confezione in formato A5. Assolutamente da non perdere, storia
ed alta qualità. Sito web:
https://www.facebook.com/vittore.baroni;
http://www.menstrualrecordings.org/maurizio_bianchi.htm;
http://italiaundnewwave.blogspot.com/search/label/piermario%20ciani;
https://www.facebook.com/daniele.ciullini.9
(M/B'06)
DULL
COMPANY MYSELF
To load the feeling of a trembling whisper
CD (Lady Sometimes)
Già membro del più radicale progetto Stille Dämmerung, il laziale
Matteo Ferrante ci propone in questa sede il primo full-length
sotto l’egida della sua personale creatura Dull Company Myself,
che dà seguito all’esordio del 2016 su nastro di quattro tracce
intitolato ‘Wright of Vacuum’. Licenziato dalla Lady Sometimes
Records su elegante digipak dalla grafica pregevole (bellissimo
lo scatto sulla front cover ad opera di Dante Chidiac), il nuovo
lavoro ci regala otto tracce fortemente ispirate al miglior
post-punk ed alla dark-wave più sognante dei tempi d’oro, con
un basso pulsante a far da protagonista e tappeti sintetici
a guidare le linee melodiche.
La voce profonda di Matteo completa egregiamente il feeling
d’antan che permea l’intero dischetto, di sicura attrattiva
per chi ai tempi si cibò delle nuove note di Echo and The Bunnymen,
Joy Division ed OMD.
Un piacevole lavoro di indubbio revival ma nello stesso tempo
capace di sfoggiare ottima perizia esecutiva e buona personalità,
per ogni ‘waver’ che si rispetti si rivelerà una gradita sorpresa!
Info: https://dullcompany.bandcamp.com
(Oflorenz) |
EMPTY
CHALICE
Ondine's curse
Cassetta / Download (Ho Gravi Malattie Records)
Torna a distanza di un anno daIl'uscita per la Industrial Ölocaust
Recordings, il progetto di Antonio Airoldi con un nuovo nastro
limitato a sole 23 copie, questa volta per la torinese Ho Gravi
Malattie Records, dalla copertina terrificante e con un artwork
diverso per ogni copia, ad appannaggio della giovane artista
torinese Omega Kunst, già all'opera sui medesimi territori ma
per progetti noisecore come Chaos Cascade e Venta Protesix.
Come dice il titolo, il concept ruota attorno alla "maledizione
di Ondine", ossia una rara malattia del sonno in grado di provocare
ipoventilazione alveolare, convulsioni, cianosi e talvolta disturbi
della personalità: è un album death industrial / dark ambient
in cinque movimenti, denso ed oscuro, che ricorda i nostrani
Urna, con quelle tipiche aperture contemplative che lasciano
filtrare un po' di luce, in questo caso però solo verso la fine,
ripercorrendo l'intervallo temporale che va dal risveglio nel
mezzo di una notte agitata da incubi, fino al ritorno ad una
momentanea serenità frutto di razionalizzazioni continue e disperate,
che consentono un altro breve periodo di riposo purtroppo mai
quieto. È un lavoro interessante, che testimonia la crescita
ed il cambiamento continuo del percorso musicale di Airoldi,
spostato sempre maggiormente verso atmosfere ambient, lasciandosi
alle spalle le asprezze noise degli esordi.
Sito web: https://www.facebook.com/empty.chalice
(M/B'06) |
EN-DOME
Urpunkt
Cassetta (Luce Sia)
Gianluca Favaron torna a collaborare con Luce Sia con questo
nuovo progetto creato in tandem col veterano compositore di
musica elettronica Andrea Bellucci. I compiti sono divisi equamente
e con precisione, con Bellucci addetto alla parte di programmazione
e field recording, e Favaron alla parte analogica, ossia nastri,
sintetizzatori, microfoni, effetti ed oggetti di varia natura.
Come per la precedente uscita di Gianluca per l'etichetta svizzera
"Blank spaces (I don't want to be happy)", l'album è costituito
da due lunghe suite, una per lato, della cassetta, della medesima
durata di sedici minuti, che sviluppano l'intento del duo di
spingersi verso nuove sonorità.
La struttura del brano sul primo lato è composta da stratificazioni
che attingono ad ambient e musica cosmica degli anni settanta:
dopo i primi momenti più canonici, un diluvio di frequenze instabili
spazza il campo, contrastando con fredde e maestose tonalità.
Il secondo lato rimanda all'atmosfera che si può respirare in
un sommergibile, con rumori quieti ed ovattati, scanditi da
pulsazioni costanti che mutano in un climax ritmico e tribale,
in una sorta di rituale stordente.
Lavoro interessante, consigliato a tutti gli appassionati di
musica elettronica avanguardistica, ma in questo caso saldamente
ancorata a quanto di bello ha mostrato negli ultimi anni la
scena recente, nostrana e non.
Sito web: https://abshe.wordpress.com
(M/B'06) |
FADING
RAIN
Let Silence Begins
CD (White Zoo Record)
A distanza di circa tre anni dal debutto con l'ep "Winter ballads"
ritornano i pugliesi Fading Rain con il primo full length, che
purtroppo si porta appresso un grave lutto, ossia la perdita
per un infarto del cantante Pierpaolo Romanelli, grande protagonista
di questo lavoro finito di registrare nel 2017, la cui pubblicazione
come è facile immaginare, è stata fortemente voluta dai restanti
membri a suggellare la breve carriera artistica del loro cantante,
ma anche i grandi sforzi profusi dai Fading Rain stessi in questi
anni, nella creazione dell'album.
Nove tracce a cavallo tra goth rock e post punk, in linea col
mini di debutto e dalle ambientazioni anni ottanta, sulla scia
di band come The Cure, The Sisters of Mercy e Joy Division,
ma anche dei Placebo. A partire dall'opener "The end is near",
vengono subito alla ribalta i suoni ottimamente bilanciati tra
loro, con sorprendenti rallentamenti che attraversano l'album
come meteore interrompendo la narrazione cupa e malata della
chitarra di James Lamarina e del basso di Marco Locorotondo,
il tutto con Romanelli che scandisce i tempi insieme alla batteria
di Tristano Cannoletta. La freddezza di "Collapse" e le chitarre
alternative rock di "Until the new sun", traghettano l'ascoltatore
fino al finale "Memoria-L'addio", unico brano in italiano e
per certi versi tristemente autobiografico, profondo ed intenso,
come del resto tutto l'album.
Sito web: https://it-it.facebook.com/fadingrain
(M/B'06) |
GINEVRA
Death By Strobe
LP (Triple Void records)
Nelle scorse settimane è uscito l'ultimo lavoro discografico
del duo torinese dei Ginevra, dal titolo "Death By Strobe",
otto tracce di buona musica elettronica dalle chiare influenze
darkwave/postpunk classico, ma mai banale e coinvolgente con
delle sonorità, sì incalzanti ed energetiche quanto struggenti
e visionarie.
Il duo formato da Loris Brunello e Lorenzo Albera, in questo
album, dopo ben tre EP, mette in luce tutta la sua bravura tecnica
e fertilità creativa.
E' importante ricordare che tra le loro numerose esibizioni
i Ginevra hanno condiviso il palco con artisti del calibro di
Death Index, Parade Ground, Mueran Humanos, The Chameleons.
Un ottima produzione, insomma, che ricorderà ai cultori del
genere i grandi che hanno preceduto i due artisti nostrani,
ed ai "novizi" come si creano in maniere eccellente brani di
esplorazione di territori sì oscuri, quanto accattivanti.
Buon ascolto!
Sito web: https://www.facebook.com/ginevrawords/
(Maurizio Piccirillo) |
H2S
Kosmos 96
Digital download / Cdr (Autoprod.)
A distanza di ben undici anni da ‘Proteus Soundtrack’, di fatto
l’unica uscita full-lenght ufficiale del progetto novarese,
Fabio Degiorgi rianima la sua creatura H2S con un nuovo lavoro
piuttosto interessante, disponibile sotto forma di download
Bandcamp oppure in Cdr limitato a cinquanta esemplari. Attivo
su più fronti (dai milanesi Vidi Aquam all’hardcore degli storici
Crash Box, senza dimenticare Bugo ed il cult-project Inverno
della Beffa), Fabio ritorna sul suo personale progetto con questo
mini di cinque tracce, occupandosi completamente della registrazione
e della produzione, avvenute a cavallo tra il 2017 ed il 2018.
Rispetto alle passate produzioni, il sound fortemente atmosferico
dell’odierno H2S sembra abbeverarsi a quel periodo di transizione
che la scena elettronica teutonica visse tra il termine degli
anni ’70 ed i primissimi ’80, allorché gli ultimi echi del cosiddetto
krautrock andavano affievolendosi, ed i novelli suoni sintetici
della new wave si affermavano con forza. Vi cito a tal proposito
l’ex Tangerine Dream Peter Baumann (quello di ‘Romance 76’),
ma anche Rolf Trostel potrebbe essere un nome di riferimento.
Accantonate le asperità di taglio industriale che avevano fatto
capolino nei precedenti lavori, H2S si immerge in volute sintetiche
accompagnate da chitarra e basso dilatati a dovere, cesellando
cinque brevi composizioni che ben figurerebbero come colonna
sonora di un oscuro cortometraggio ‘sci-fi’; a tal proposito,
proprio la title-track ‘Kosmos 96’ si ispira ad un vecchio programma
spaziale sovietico che tentò, purtroppo invano, di raggiungere
con una sonda il pianeta Venere. Correva il 1965, e dopo alcuni
giorni di navigazione nell’orbita terrestre la sonda russa fu
costretta ad una dolorosa inversione di rotta. Ben si coniuga
il nuovo corso di H2S con ambientazioni di questo tipo, soprattutto
grazie alle volute tastieristiche dal sapore d’antan, vere protagoniste
di ‘Kosmos 96’. Un mini che termina fin troppo velocemente,
lasciandoci l’aspettativa di un futuro approfondimento da parte
di Fabio, magari tramite la scrittura di un vero e proprio concept
album!
Info: https://www.reverbnation.com/nihilh2s
(Oflorenz) |
meanwhile.in.texas
NUIT n. 003 - Requiem. A Journey to Alpha Centaury
Tape (MU Versatile Label)
Terza
uscita per una collana su nastro dedicata al sempre avvincente
mondo della fantascienza e promossa dalla piccola MU Versatile
Label, questa C20 a tiratura limitata di cinquanta esemplari
conferma l’ottima vena creativa di Angelo Guido, sperimentatore
salentino che seguiamo con interesse sin dal suo esordio nel
2016. I minuti iniziali del primo tra i sei movimenti in cui
é idealmente suddiviso il lavoro, propongono frequenze disturbate
(non a caso il titolo é proprio ‘Frequency’) che traghettano
chi ascolta in un magma cosmico destinato a stemperarsi, dopo
qualche minuto, nei tappeti più liquidi e distesi dei successivi
‘Movement’. L’immaginazione vola insieme ad una navicella-satellite
che dopo qualche difficoltà nell’abbandonare l’atmosfera terrestre
si immerga lentamente verso Vie Lattee ed altri Sistemi a noi
ignoti, con le sensazioni dell’ipotetico viaggiatore interstellare
animate magnificamente dai drones stratificati disegnati da
Angelo. Il tutto culmina in un crescendo finale che oserei definire
celestiale, memore in qualche maniera della scuola ‘kosmische’
anni ’70, tra Code III e FG Experimental Laboratory. Una compilation
di vari autori (Association of Autonomous Astronauts - ‘Rave
in Space’) ed il lavoro di Radlo Rom ‘Ignoto Spazio Profondo’
completano al momento la serie della MU, che si preannuncia
di grande interesse per i cultori di sonorità drone-ambient
di ampio respiro e gran fascino retrò.
Info: https://meanwhileintexas.bandcamp.com
(Oflorenz) |
MZ.
412
Ulvens Broder
CD (Cold Spring)
Nella spasmodica attesa dell'uscita del nuovo album "Svartmyrkr"
dopo ben 12 anni dall'ultimo lavoro in studio, il trio fondatore
del black industrial formato da Nordvargr, Drakh e Ulvtharm,
dà alle stampe questo 10" in tre edizioni, vinile bianco, rosso
e nero, limitati a 412 copie ciascuno, con due nuovi brani sul
primo lato che probabilmente anticipano il prossimo full length,
e sul lato b la riedizione 2018 di "Algiz - (konvergence of
life and death)", apparsa inizialmente sul leggendario Nordik
Battle Signs, che vede in questo caso il contributo dei connazionali
Ordo Rosarius Equilibrio.
La title track recepisce perfettamente quanto mostrato dal trio
nei maestosi live degli ultimi anni in giro per il mondo, ossia
suoni eccezionali, grande trasporto, atmosfere marziali e cadenzate,
ritmi lenti e reiterati, frequenze abbacinanti.
La successiva "The father uncreated" perde in ritmo, con un
approccio più dilatato e sotterraneo, che per certi versi richiama
le ambientazioni di "In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi",
con ancora una volta un sound potentissimo ed inimitabile, che
si ritrova anche sul lato b unitamente alle declamazioni di
Tomas Petterson che danno una nuova visione del brano. Se queste
sono le premesse, l'attesa di dodici anni per Svartmykr sarà
ampiamente ricompensata.
Sito web: https://www.facebook.com/MZ412official
(M/B'06) |
POW-WOW
House sounds
Cassetta (Luce Sia)
Ancora un altro colpo della Luce Sia nel nome della discografia
industrial italiana anni ottanta: questa volta si tratta di
un'uscita come da tradizione limitata a 60 copie, ad opera del
duo inedito formato da Claudio Dondo, noto per i suoi Runes
Order, e Giancarlo Drago, già in forze ai The Tapes col fratello
Roberto.
L'incontro, pur non riuscendo all'epoca a concretizzarsi in
un'uscita discografica, fu più che mai proficuo, capace di unire
mondi magici ed unici per farne nascere uno capace di recepire
il meglio da entrambi, risultando in una compresenza di musique
concrète ed elettronica in chiave rituale.
Echi isolazionisti fungono da incipit del primo lato dal sapore
tribale che mescola elementi naturalistici con manipolazioni,
maestosi clangori e campionamenti vocali.
La seconda traccia prosegue l'esperimento sulla stessa lunghezza
d'onda: il gelo delle macchine incontra la natura incontaminata
in cima ad un monte irraggiungibile.
E siamo nel 1988: avanguardia pura nella sua immediatezza e
semplicità.
Sito web: https://www.facebook.com/LuceSiaLabel
(M/B'06) |
REVEREORUM
IB MALACHT
Im Ra Distare Summum Soveris Seris Vas innoble
CD (Annapurna prod.)
A breve distanza dall'ultimo "Ter Agios Numini" torna sulle
scene il duo svedese dagli intenti
assolutamente anomali e controversi. Presentandosi nelle interviste
come i portatori della corretta interpretazione del black metal,
ossia profuso di teologia e religiosità, i nostri eroi propugnano
un genere che definiscono Roman Catholic Black Metal, ma che
ha in realtà uno sviluppo musicale ancora più articolato, andando
a toccare lidi dark ambient e rumoristici. L'attesa prima di
iniziare l'ascolto e la concentrazione sono sicuramente al massimo,
perché si ha la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa
di veramente nuovo dopo tutte le derive guaste del black metal
occorse negli ultimi anni; inoltre c'è da considerare che un
gruppo del genere sicuramente non rilascia album presso chiunque
ed è significativo che abbia scelto Annapurna, etichetta così
attenta sia a ripescare gemme del passato che a favorire nuove
visioni della musica purché di valore, senza confini musicali
o geografici di sorta. Dopo una intro che ricorda il passaggio
dei flagellanti ne "Il settimo sigillo", si entra in un'atmosfera
densa ed oscura fatta di vocals disumane, glitch e chitarre
distorte subordinate ad una batteria in primo piano che detta
giustamente i tempi in questo percorso davvero stordente. "Incompatible
Molokh" è un breve passaggio in latino a cui segue di nuovo
una bordata di violentissimo black metal, che suona come un
atto di accusa verso uno svuotamento del significato religioso
della chiesa cattolica o, più terra-terra, un semplice ma efficace
sfoggio di tecnica e brutalità. Il suono della batteria è asciuttissimo
e conferisce ulteriore velocità al brano che rallenta improvvisamente
dando spazio a cori liturgici in un sottofondo caotico di chitarre
che prontamente ripartono e contrastano con la solennità e staticità
dei primi fino alla fine. Dopo gli intermezzi strumentali "Cloud
of unknowing" ed "E va um da", il primo a base di chitarre,
il secondo puramente ambient, si riparte coi ritmi frenetici
dell'inizio con le due rasoiate "Etia si omnes, ego non" e "Skin
without skin". L'ultima traccia prima del brano di chiusura
è un altro strumentale a base di chitarra e batteria che rievoca
piacevolmente la scuola black metal scandinava degli anni novanta.
È un album complesso, dalle strutture articolate che richiede
molteplici ascolti per una sua più profonda comprensione musicale,
mentre per quella religiosa e filosofica il mistero resta fitto,
ma assolutamente degno di essere sondato.
Sito web: https://www.facebook.com/Reverorum-ib-Malacht-121930327843631
(M/B'06) |
TRUEMANTIC
Truemantic
CD (Seahorse Recordings)
Il
compositore e produttore pugliese Toto Ronzulli esordisce
con questo lavoro di ottimo livello e ricco di sfaccettature.
È un album pressoché totalmente strumentale che oscilla partendo
da territori darkwave anni Ottanta, all'electro-pop, passando
per contaminazioni glitch e dancefloor. Come esplicitamente
dichiarato dal musicista stesso, l'album trae forte ispirazione
da Margherita di Savoia, città di origine di Ronzulli, che
si affaccia sul golfo di Manfredonia: probabilmente appartiene
a questa la foto che compare nel libretto, di quella che sembra
essere un'antica torre difensiva costiera, edificio razionale
e imponente, con un solo piccolo ingresso oscuro al centro
di mura battute dal sole implacabile.
L'album in effetti è così: denso di chiaroscuri, colmo di
riferimenti al passato, con le note che scolpiscono emozionanti
paesaggi sonori ricchi di poesia. Compaiono anche Gea Birkin
e Andy Harsh dei Dade City Days, rispettivamente autrice ed
esecutore del brano intitolato "8", che reca l'impronta indelebile
di questo gruppo così originale nel suo new wave futuristico.
È un lavoro sorprendente, nuovo nelle sue prospettive e molto
interessante, difficilmente catalogabile, come il pubblico
che è destinato ad apprezzarlo.
Sito web: https://truemantic.bandcamp.com/releases
(M/B'06)
|
URZE
DE LUME
As árvores estão secas e não têm folhas
CD (Equilibrium Music)
Dopo l'ep uscito pochi mesi or sono, vede la luce il terzo full
length del combo portoghese autore di un dark/neo-folk lento
ed intimistico, dove la voce sussurrata di Gonçalo do Carmo
spezza ritmi soffusi e arpeggi acustici, immersi in un avvolgente
silenzio boschivo. Gli Urze De Lume sono un gruppo profondamente
attaccato alla propria terra ed alle tradizioni ancestrali iberiche
che vengono evocate e celebrate in ogni loro lavoro nel tentativo
di far rivivere lo spirito che accomuna ed unisce la natura
di questi luoghi e la propria gente, attraverso la musica folk
e l'utilizzo di strumenti tradizionali, come la ribeca che domina
questo album e richiama fortemente atmosfere medievali ed arcaiche.
Quest'ultimo capitolo celebra un viaggio fatto di partenze,
ma anche di arrivi, di ritrovo della propria casa e dei propri
cari, e idealmente completa e conclude "Vozes na neblina" con
le sue strutture semplici e minimali, che esigono silenzio e
contemplazione necessari per ammirare il cambio dei colori ed
il succedersi delle stagioni, preparatorio al freddo invernale.
Ancora una volta un ottimo lavoro.
Sito web: http://www.urzedelume.com
(M/B'06) |
VORTEX
As gods fall
CD
(Cyclic Law)
Il progetto del prof. Markus Stiglegger festeggia il decennale
con una nuova uscita sotto Cyclic Law per la quale lavora ormai
da molti anni.
Il nuovo lavoro completa la trilogia iniziata con Kali Yuga
e Moloch e non presenta sostanziali novità rispetto al passato,
ma piuttosto prosegue il suo percorso fatto di una originale
mescolanza di dark ambient e ritmi tribali, mantenendo una glaciale
maestosità nella sua accezione rituale.
La fonte di ispirazione sono i poemi eddici ed il viaggio fatto
da Stiglegger nel 2015 in Scandinavia dove ha potuto ricongiungersi
col passato che lega le antiche tribù germaniche ai popoli attuali,
creando un parallelo con la situazione del mondo odierno.
L'album su doppio CD limitato a 500 copie, registrato tra il
2015 ed il 2017 col supporto di molti artisti tra cui Michael
De Victor dei While Angels Watch, fa rivivere il conflitto finale
degli antichi dei, incrociando toni epici in Awakening, brano
oggetto di molteplici remix sul secondo cd ad opera di Apoptose,
Empusae e Vinur, con quieti ritmi che ricordano gli Arcana di
"Cantar de Procella" e preludono alle fiere incursioni marziali
di "Odin's wrath", seguita dalla oscura e sotterranea "Hel on
Earth". "Valhalla" indugia sull'utilizzo di strumenti tradizionali,
seguita dall'esoterica "The priestess" e da "A new World" che
chiude il primo CD.
Il secondo invece, oltre a contenere i remix già citati, uniti
ad altri di altri contributori come Phelios e Visions, riporta
due brani inediti, "Helsight" e "Into the void", il primo dai
toni catacombali, il secondo invece orientato sul versante martial/industrial.
Sito web: https://myspace.com/vortexphanopoeia
(M/B'06) |
VVAA.
In tenebris scriptus - A dark aural tribute to H. P. Lovecraft
Download (Eight Tower Records)
Esce per la Eight Tower Records, etichetta sussidiaria della
piattaforma Unexplained Sounds Group, questo tributo limitato
a sole 50 copie al maestro dell'horror fantastico H. P. Lovecraft
che riunisce artisti dark ambient dalle origini più disparate
e per la quasi totalità appartenenti ad altre etichette discografiche.
Raffaele Pezzella, mente a capo della USG e promotore di questa
iniziativa, che qui compare con il suo progetto principale Sonologyst,
ha il merito di far coalescere progetti che in maniera più o
meno manifesta debbono molto al leggendario scrittore e che
in certi casi, come per Xerxes The Dark, si trovano tutti i
giorni ad affrontare una realtà lontana se non ostile alle loro
passioni, come quella iraniana.
Tutti i brani sono inediti e forniscono un ottimo spunto per
i contributori a scavare dentro di loro ed immergersi ancora
una volta negli incubi che hanno popolato la loro gioventù,
spesa a condividere le visioni dell'autore americano.
Si passa dai mormorii sotterranei di Monochrome e Adonai Atrophia,
ai rituali oscuri di Corona Barathri, Martyria e The Serpent,
alle frequenze abbacinanti di Nihil Impvlse e Sonologyst, per
chiudere col dark ambient di Moloch Conspiracy, New Risen Throne
e Hezaliel, quest'ultimo al debutto. Il cd è limitato a sole
50 copie quindi per gli appassionati di Chtulhu e di industrial/ambient
occorre affrettarsi.
Sito web: https://www.facebook.com/eighthtowerrecords
(M/B'06) |
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