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AAVV
Luigi Russolo Contest 2014
CD (Studio Forum/Monochrome Vision)

Russolo fu probabilmente il primo “musicista noise” della storia italiana, e forse mondiale. Desideroso di rompere i rigidi schemi artistici, musicali e non solo, dell’ inizio del XX secolo, il pittore-musicista futurista pose seriamente le basi per le prime vere sperimentazioni con la materia sonora, fino a costruire addirittura una strumento assolutamente "non conforme" come il celebre Intonarumori, spesso esposto o riprodotto fedelmente in occasione di mostre contemporanee attinenti la corrente futurista.
A partire dal 1979 la Fondazione Russolo-Pratella di Varese, sotto la supervisione dei coniugi Rossana Maggia e Gianfranco Maffina, organizza annualmente (seppur con alcune pluriennali interruzioni) un contest in ambito di musica elettro-acustica e di avanguardia dedicato a giovani promesse. A ciò si é aggiunta, in occasione delle edizioni più recenti, la successi
va stampa di un Cd che raccoglie gli artisti premiati del contest, spesso nomi di nicchia provenienti da tutto il mondo e meritevoli di essere ascoltati dal grande pubblico appassionato di elettronica d’avanguardia. Il Contest 2014 si è tenuto a Faverges in Francia ed a Barcellona, nella prestigiosa cornice del MACBA, il Museo di Arte Moderna; il bel digipak formato “Lp-mini” illustrato da Thésou Thabuis ne propone un succoso estratto, per la precisione le otto tracce premiate dalla giuria del festival. Colpisce la variegata provenienza geografica dei musicisti, che vede ben rappresentato l’intero panorama internazionale con esponenti americani, argentini, sud-coreani, cinesi, francesi, russi ed italiani (tiene alto il vessillo del nostro paese Pietro Dossena), tra i quali ben due giovani promesse femminili.
Le otto tracce di questi veri e propri pionieri contemporanei (o meglio nipotini dei veri pionieri del XX secolo) sono altrettante sfide contro ogni convenzione o regola musicale che dir si voglia, toccando gli avvincenti territori della musica concreta, del fields-recording e della ambient-noise più ardita. Uno stimolo continuo anche per l’ascoltatore più scafato ed avvezzo alla fruizione di musica sperimentale, ed una giusta celebrazione di una corrente artistica che a distanza di un secolo non cessa di essere fonte d’ispirazione per nuove generazioni di musicisti e musicofili. Un plauso ad organizzazioni come Studio Forum ed a label quale la moscovita Monochrome Vision, che contro ogni dinamica commerciale portano avanti con coraggio il verbo della “musica non conforme” per eccellenza. Come riporterebbero le istruzioni per i commessi di un moderno store musicale: “File under: experimental-abstract-non music” !
Info: www.monochromevision.ru
(Oflorenz)

SINEZAMIA
Decadanza
CD (Autoprodotto)

Il quintetto mantovano dei Sinezamia arriva al decimo anno di attività con questo live CD registrato durante un loro concerto a Padova il 20 Dicembre 2014.
L'album vede le stampe solo il 13 marzo di quest'anno, dopo un lavoro certosino di editing e mastering che fa suonare le dieci tracce che lo compongono come appena uscite dallo studio di registrazione. Una fotografia dal vivo nitidissima ed avvolgente quella dei Sinezamia di "Decadanza", nella quale troviamo sia il vecchio sound dei primi EP in pezzi come "Venezia", dalle tastiere decadenti ed arrangiamenti rock wave sporchi ed incisivi, o "Dilanio Dell'Anima", dalle sonorità dai tratti più crudi e asciutti nel quale sono soprattutto i fraseggi di chitarra e la potenza vocale del cantante a farla da padrone.
Le restanti tracce sono invece lo specchio stesso della nuova svolta alternative rock "all'italiana" dalle tinte heavy metal che i Sinezamia propongono sin dal loro primo esordio sulla lunga durata "La Fuga", che ebbe ottimi riscontri di critica e pubblico in tutto il mondo sia su testate indie che su testate metal. Perché il sound dei Sinezamia è una creatura mutevole, ingannatrice, fatta di ritmiche serrate, vocalizzi potenti che ricordano gruppi come Litfiba o Diaframma e chitarre sempre sul piede di guerra tra riff taglienti ed assoli peccaminosi, una scorpacciata sonica incisiva e penetrante, impreziosita dall'uso delle tastiere che donano un tocco decadente alla sarabanda prepotente del tutto, una "Decadanza", appunto, eseguita magistralmente anche in sede live. Ed ecco allora scatenarsi sul palco la band mantovana con il meglio del suo repertorio, recuperato sia dall'LP d'esordio che dal singolo che precede questo live, una raccolta che lega passato e presente in un'unica, infinita danza di strumenti portati allo stremo della loro potenza espressiva. Inoltre, i Sinezamia ci regalano un assaggio dello loro nuovo album di prossima uscita con l'inedito di apertura "Pioggia Fredda", dove alternative rock e post punk si mescolano in un connubio potente che fa presagire futuri successi. Infine, per i possessori del CD fisico, è stata aggiunta come bonus track la particolare cover di "Warsaw" dei Joy Division, pezzo con il quale i Sinezamia hanno partecipato alla compilation in free download "3.5 Decades - A Joy Division Italian Tribute" di Darkitalia. Pezzo completamente stravolto ed adattato allo stile ormai consolidato dei Sinezamia, che non hanno paura di osare anche quando si tratta di affrontare i pezzi dei big dei tempi andati, a dimostrazione di una forte determinazione che renderà solida la presenza di questo progetto nel futuro musicale italiano.
Sito Web: http://www.sinezamia.it/
(Lorenzo Nobili)

JAPAN SUICIDE
We die in such a place
CD (Unknown Pleasures Records)

Secondo full length e quarta uscita per questo quintetto ternano, questa volta sotto l'etichetta franco-spagnola Unknown pleasures. Nato nel 2007 il gruppo trae forte ispirazione dal post-punk inglese fine anni '70, che è tutt'ora presente in maniera ingombrante nei singoli brani proposti.
Si parte con la opener "Shame" caratterizzata dai riff alla Bauhaus ma anche da un incedere inquieto e contaminata da un approccio rock che non si ritroverà più nei brani successivi se non parzialmente in "Hideous man": l'esordio è quindi ingannevole, ma il trucco svanisce con la successiva "A mood apart" vellutata e malinconica su dolci linee di chitarra che si fondono con un cantato quasi sussurrato. "Naked skin", uno dei pezzi migliori, rialza i ritmi mantenendo l'atmosfera malinconica, che non abbandona più l'ascoltatore fino alla fine: sugli scudi anche "Death" e "Tokkotai", quest'ultima lenta e solenne come un elogio funebre e capace di grandissima intensità. In conclusione, l'album è notevole sia per i singoli brani ben suonati e strutturati, ché per le ottime registrazione e masterizzazione e per l'originale e gradevolissimo packaging invero un poco scomodo e piuttosto delicato.
Ciò che invece manca è una vera e propria direzione originale che si distacchi dagli stilemi del genere, cosa sicuramente facile solamente a dirsi.
Sito web: https://www.facebook.com/Japan.Suicide
(M/B'06)

INTO THE MIST
Graveyard Of Stars
CD (Mislealia Records)

Il trio gothic rock romano Into The Mist arriva a questa sua seconda fatica in studio nel Dicembre dello scorso anno dopo l'omonimo album d'esordio, sempre supportato dalla Mislealia Records, etichetta emergente anch'essa proveniente dalla capitale.
I navigati MassAnder, SaintAngel e LilAngel, rispettivamente alla voce, basso/programming e chitarra, portano con sé un concept album improntato su ritmiche gothic rock ben eseguite, oscure e vorticose chitarre su basi sostenute di basso e drum machine a braccetto con la calda e suadente voce del cantante, narratore di tematiche oscure e visioni mefitiche della sfera emotiva e del decadentismo che tutto attornia e che presto avrà la meglio su noi stessi ed il resto della razza umana. Interessante la scelta di abbinare ai titoli dei brani, all'interno del libretto del CD, non il testo in sé ma dei brevi componimenti oscuri, visionari ed evocativi, quasi a regalarci un'ulteriore chiave di lettura di ogni singolo tassello che compone quest'opera.
Un'opera che tutto sommato viaggia su atmosfere livide, malinconiche e depressive, senza però dimenticare il lato positivamente emotivo che il gothic rock porta con sé. Il vorticare delle chitarre diventa un mantra acuto suadente e salvifico, le basi ritmiche in costante marciare creano una danza a lungo andare allegra e spensierata. Ed è questo il messaggio dell'album, racchiuso anche nella frase che si trova sul retro del libretto: il trio romano ha camminato fino alle stelle, ha visto quello che succederà nel futuro dell'umanità, un futuro nero messo in musica tra ritmiche incalzanti e decadenti e testi ombrosi e malinconici, una coltre musicalmente oscura atta a coprire quelle stelle che, nella loro lucente positività, si fanno strada bucando il caduco velo della negatività, perché non c'è morte per la luce nel cimitero di stelle degli Into The Mist. Lucentezze palpabili in certi utilizzi di synth, nella bellezza mantrica del gothic rock di cui si parlava prima, e soprattutto nella bellissima bonus track "Home Is Where The Heart Is" che tutto conclude, cover di uno dei gruppi più influenti della scena post punk anni '80, i Chameleons.
Un tuffo nel passato perfettamente eseguito, che erompe prepotente dalla dura scorza oscura di cui si ammantano le tracce precedenti, un concept, si diceva, che ha come protagonista la speranza, per noi stessi e per la scena dark/gotica in generale, che germoglia ed irrompe dove sembrano esserci solo desertici e decadenti paesaggi sonori.
Sito Web: http://www.mislealia.com/
https://www.facebook.com/pages/Into-The-Mist
(Lorenzo Nobili)