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ATARAXIA
“Wind At Mount Elo”
CD (Ark Records)

“In un giorno dell’Inverno 2012, la Primavera è arrivata sul monte Elo con il vento. Caldo e pot
ente.
Il nuovo album si chiamerà Vento a Monte Elo e quando uscirà, portando il suo respiro fuori da noi, saremo liberi! Un lucido inizio del cambiamento. Celebriamo questo momento al massimo. Come un atto primordiale. La musica nasce dal movimento selvaggio del vento.” Ecco il nuovo capolavoro degli Ataraxia “Wind At Mount Elo” per ARK Records. Non sono passati tanti mesi al loro ultimo album “Spasms” caratterizzato da quell’aspetto cinico di cabaret teatrale dove si piangeva e si rideva insieme, dove ci trovavamo in una Parigi del ‘900 , molto bohemien, qui invece i paesaggi visivi ci portano lontani in una natura sotterranea e celestiale nello stesso tempo, già il titolo ci fa immaginare ciò che troveremo; una musica eterea, mistica che ci fa sognare. Alcuni temi della natura che si rigenera, che muore per rinascere, sono stati anticipati nell’ultimo brano di “Spasms”. Il suono, il fuoco, l’acqua e il vento, si tratta di un rito alla primavera, un tributo alla natura.
Come tutti i lavori degli Ataraxia, dove sperimentano diversi generi e contaminazioni; il neo folk classico, con sfumature dark wave, gothic, rock e metal, specialmente per l’uso della chitarra elettrica, i synth e le percussioni.
Loro musica è in continuo sviluppo e ricerca, non si tratta solo di musica che scorre nelle nostre vene,
ma si tratta anche di pensiero, un messaggio che viaggia con il vento. Il brano di apertura è “I am”, romantico, neo classico, gotico con la voce divina di Francesca Nicoli accompagnata dalla chitarra acustica di Vittorio Vandelli con l’arpeggio iniziale, richiama il canto nel vento, lontano e dolce, entriamo in un mondo mistico dove l’eco della voce ci fa sognare, una dolce ninna nanna che ci dondola nel mondo effimero dei sogni, poi in un tratto la chitarra diventa distorta e la voce si incattivisce, diventa più intensa, l’eco aumenta, a metà canzone sembra che finisce il brano e poi invece riprende, una recita, un richiamo, un parlato che si ripete alla fine, ossessivamente psichedelica e rock.
“Espirito Del Agua” è bellissimo, nello stile perfetto degli Ataraxia, la purezza dell’acqua, un ballo dedicato alla natura, la voce che ulula dolcemente come uno strumento a vento, le percussioni di Riccardo Spaggiari accompagnano questi suoni, creando uno sfondo tribale e rituale, suoni minimi che accompagnano la voce con tanta eleganza e maestria, sembrano degli antichi suoni, l’immaginazione ci porta lontano in questo Monte Elo, divino, sempre la voce che si ripete come una litania, come un rito per celebrare la natura, lo spirito dell’Acqua che scorre, forse che cambia forma, che rispecchia, che si evapora, o forse lo spirito dell’Acqua è una metafora dello spirito umano…
Il terzo pezzo nell’album è “Innocence – The Same or a New One” che inizia con l’elettronica, dark wave anni ’80, voce effettata, sovrapposizioni delle voci, l’ambiente psichedelico con i synth di Giovanni Pagliari e con la chitarra distorta diventa anche molto rock.
L’album prosegue con “My Lips Blow You Wind” con la voce sussurrante e sensuale di Francesca, accompagnata dalla chitarra acustica, un parlato, una poesia d’amore romantica, introspettiva e poi la chitarra distorta e le voci si moltiplicano ossessivamente quasi con rabbia alterna parlati e cantati, la voce che sussurra ‘verrò a vederti in questa notte ventosa’, forse è la follia d’amore. Particolarmente in questo pezzo, la voce di Francesca mi ricorda Diamanda Galàs. In alcuni tratti, alcuni suoni mi ricordano anche il gruppo New Age francese Era, per esempio particolarmente in “She-He renewed” suoni che sembrano canti gregoriani, medievali, con voci e cori che ripetono come nei rituali dei canti antichi, musica per meditare e forse per evocare la natura. Il sesto pezzo è “In(k) Meditation”, parte con il basso e la chitarra distorta, voce intensa, profonda, bassa con tonalità grave, oscura, sembra un'altra litania intensificata dai cori lirici, ripetuti in una mantra, un ballo in un cerchio, forse intorno al fuoco, a piedi nudi dove si può sentire la terra sotto i piedi e sollevarsi fino al cielo nella magia della notte, del vento. Crea un immagine che ci riporta alla natura primitiva.
L’album prosegue con “Absorbed” caratterizzata dalla chitarra elettrica, la voce profonda, i cori che ripetono, che richiamano voci lontani, creano atmosfere cupe, magiche, dei vibrati lunghi, suoni psichedelici che ricordano il vento. In “Lost Cosmonaut” invece ci troviamo davvero persi nel cosmo, con una voce effettata e smarrita che ci accompagna, un canto spaziale con dei parlati e voci che si ripetono, che vogliono urlare ma sono soffocati nel silenzio, in una continuità infinita dove il sound è anche molto industriale mantenendo il suo romanticismo neo classico.
La nona canzone è “Grace Rhythm” , psichedelica con la chitarra elettrica e distorta, i suoni, insieme all’ululare della voce creano quella continuità che segue il vento. Il decimo brano “Sei l’oro che ti veste” , sempre il tema del vento viene elaborato tramite i suoni creati, è la musica che è creata seguendo il vento, un brano molto introspettivo e poetico, ‘magari non sai chi sei’ è alla ri
cerca di una risposta. In effetti, il prossimo pezzo si intitola “Truth Explored” continua la ricerca di se stessi, della verità, ci troviamo in un monastero, dove la voce narrante dice ‘ ho dato via ciò che avevo, 14 mesi, dove ho perso e ritrovato me stessa, ho ritrovato anche qualche cosa di qualcun altro, i colori..’ un parlato recitato poetico, con un misto di un canto lirico divino, antico, suoni lontani, lenti e rilassanti, ritroviamo la purezza dell’Acqua, i parlati sussurrati e i canti lirici, il silenzio, l’oscurità che ritrova la luce, la verità esplorata. Voci sovrapposte, cantati, percussioni, tutto molto naturale, come il suono della natura che scivola nelle orecchie, nel pensiero, ci penetra come l’aria, il fumo, si dissolve con noi.
La ricerca musicale è intensa, i pensieri, le emozioni pericolose, le voci che si ripetono in delirio.
L’album si conclude con “Purity movement”, il movimento della purezza, suoni new age e ambient, suoni che ricordano in continuazione il vento, il monte, la lirica pura, rilassante, per meditare, per pensare, per sognare, lento come il vento, profondo come il vento, silenzioso, intenso, acuto e grave nello stesso tempo, tutto rallentato nel tempo. I synth alla fine, insieme alle voci sovrapposte e i percussioni creano ambienti psichedeliche.
Un album vestito dalla magia della natura, dalla purezza del suono, “Wind At Mount Elo” è sublime nella sua perfezione, da ascoltare assolutamente per chi vuole viaggiare lontano nella sua mente in un mondo etereo e infinito …
Info: http://www.ataraxia.net/
(Rita Tekeyan)

JAKE BELL
Awake in my flying dream
CD (Monochrome Vision)

Devo dire che la moscovita Monochrome Vision mi sorprende sempre positivamente per la qualità della finissima ricerca dei progetti da includere nella propria scuderia, oppure da distribuire in esclusiva come nel caso di questo curatissimo full-lenght d’esordio a nome Jake Bell. In realtà Bell non é proprio personaggio di primo pelo, dacché collaborò addirittura verso la fine degli anni ’60 con Simeon degli psichedelici Silver Apples, per poi sparire in un interminabile oblio durato tre decadi e riemergere ora con questo gioiellino di space-ambient che richiama non poco le produzioni della Echospace di Detroit (CV313 su tutti). Custodito in una bella confezione stile “lp in miniatura” con le coloratissime tavole dipinte dallo stesso Jake riprodotte sul booklet interno, “Awake” ci tiene compagnia con 5 lunghi brani (tra i nove minuti di “Broken Arrow” ed i ben ventinove della opener “809 Apache”) di dilatata elettronica dalle trame dilatate e spaziali, completate dai rilassanti campionamenti ambientali della terminale “Droning in the park”. Un disco godibilissimo ed adatto per accompagnare i nostri momenti di relax, quei rari frangenti della stressante vita quotidiana in cui svuotare e liberare la mente diventa una necessità fisiologica. Altro colpo messo a segno per la label di Dmitry Vasilyev, nonché gradita scoperta per il sottoscritto.
Info: jbellzx@gmail.com
(Oflorenz)

SSHE RETINA STIMULANTS - L.C.B.
Carnaliter Development
DOUBLE TAPE (Spatter)

Penso che tutti dobbiamo qualcosa a Giovanni Mori, per aver dato una continuità esemplare a quella scena primigenia noise/power-electronics tipicamente italiana, che sin dai primi anni ‘80 ha fatto scuola dentro e fuori i nostri confini nazionali. E se il precedente lavoro (sempre su nastro) con Lyke Wake aveva già sancito un incontro speciale con un esponente di spicco della “old school”, questa doppia cassetta a quattro mani con Paolo Bandera fa da vera e propria consacrazione a quell’ invisibile, ma ben tangibile, filo di continuità. Licenziata dalla super-specializzata Spatter di Walter Mistri, la doppia tape che abbiamo tra le mani trasuda il genuino profumo di “do it yourself” che fu tipico marchio di fabbrica della produzione power-electronics d’antan; quattro le tracce in totale, due in collaborazione, una per LCB ed una marchiata SShe Retina Stimulants, che condensano in circa due ore tanti anni di storia della grey area, quella più oltranzista e senza compromessi. Per chi sia addentro la storica produzione di Paolo (con Sigillum S ma soprattutto con il personale progetto SRS) ed abbia già assaggiato qualcuno dei molti lavori licenziati da LCB a partire dal 2008, “Carnaliter Development” sarà non solamente un grande lavoro ed una sicura conferma, ma una summa di cattiveria analogica all’ennesima potenza che farà venir voglia di rispolverare dal proprio scaffale i vecchi dischi di Mauthausen Orchestra, Atrax Morgue e The Sodality, Come probabilmente avrete inteso, il sapore di questa speciale uscita é assai vicino a quello di valevoli progetti quale il recente “Nylon Crimes” di Macelleria Mobile di Mezzanotte, all’insegna di quell’entusiasmo mai sopito per le sonorità della vecchia guardia industriale, che grazie ad un indomito manipolo di vecchi e nuovi eroi ed al nostro incondizionato supporto sarà sempre, e per sempre, dura a morire. Come diceva qualcuno…?
Buy or die!
Info: lecosebianche@gmail.com http://colloidalsemantika.blogspot.it
(Oflorenz)

UMPIO + irr. app. (ext.)
Observation affects the outcome
CD (Monochrome Vision)

Una cover in bianco e nero con creature ed oggetti dai tratti surreali, un nome quasi impronunciabile e 5 tracce dai toni assolutamente avanguardistici. Chi poteva celarsi dietro tutto questo se non qualche oscuro personaggio della sterminata galassia Nurse with wound?! Il finnico Pentti Dassum, in arte Umpio, si tuffa in questa vera e propria esplorazione sonica elettro-acustica in compagnia dell’istrionico californiano Mattew Waldron, operativo come ire.app.(ext.) dal 1997 ma divenuto maggiormente noto dalle nostre parti all’indomani della fitta collaborazione (live ed in studio) con Mr. “Nurse” Steven Stapleton. Registrato nel periodo a cavallo 2011/2012 negli USA per esser successivamente assemblato in quel di Turku, in Finlandia, “Observation…” é assolutamente un disco per i fans di Nurse with wound, già ben allenati all’ assenza di specifiche coordinate e punti fermi, che non rimarranno certamente spiazzati (anzi!) dalle cinque tracce del dischetto identificate semplicemente come Part I - V. Autore di ben 20 uscite nell’arco 2009-2014, Umpio (in finlandese il filamento interno della lampadina) si rivela artista iper-produttivo e propenso alle collaborazioni esterne, tra le quali Monochrome Vision ha scelto per noi sicuramente una delle più interessanti; da rilevare tra l’altro, oltre la collaborazione a 4 mani con il suddetto Waldron, anche la presenza di Andrew Liles, immagino nome non nuovo a voi che state leggendo queste righe.
Info: www.monochromevision.ru
(Oflorenz)