RosaRubea
Intervista
by Oflorenz
Daniela,
Pino: un benvenuto sulle nostre pagine e un ringraziamento per il
tempo che vorrete dedicarci!
Grazie
te, Stefano, è un piacere.
Vorrei iniziare dalle suggestioni ancora presenti nella mia
memoria riguardo la vostra splendida esibizione alla Schauspielhaus
di Lipsia: che ricordo avete di questa esperienza così speciale? Il
set musicale/visivo proposto per l'occasione potrebbe essere il modello
d'eccellenza di una tipica performance live di RR ?
Daniela:
Dopo il debutto italiano nella deliziosa Athmos-fera di
Milano, questo di Lipsia è stato l'esordio live di RosaRubea all'estero.
La mia esperienza personale con la Camerata mi aveva già reso familiari
il Centraltheater - ex Schauspielhaus - di Lipsia e il WGT in generale.
Ma ora l'entrata in scena con RosaRubea si presentava a me e ai compagni
di ventura come un viaggio nell'Ignoto. Una volta sul palco, si è
stabilito un contatto tra i musicisti, la musica e il pubblico, nella
condivisione di emozioni. Le immagini proiettate sul maxi schermo
alle nostre spalle quasi ci avvolgevano. Lo spettacolo è per me rituale;
l'aspetto visivo è importante se non è disgiunto da quello sonoro.
Siamo contenti se il pubblico ha apprezzato, e i feedback sono stati
positivi.
Pino, collaborasti in passato con la Camerata Mediolanense in
più occasioni, vogliamo ricordare le registrazioni di "Madrigali"
piuttosto che l'apparizione come Pavor Nocturnus sul lato B de "L'Alfiere";
vuoi dirci qualcosa della tua attività di musicista degli ultimi anni,
le tue collaborazioni e produzioni più significative?
La musica è sempre stata una costante, una guida per me, fin dall'infanzia.
Ho iniziato a parteciparvi attivamente dal 1984, quando a soli 18
anni iniziavo la mia attività di Dj nei locali "alternativi" di Milano
e, quasi contemporaneamente, acquistavo il mio primo sintetizzatore,
ispirato dalle apparizioni televisive dei grandissimi Kraftwerk, i
quali hanno instillato in me una sconfinata passione per la musica
elettronica e per le potenti suggestioni che era in grado di creare,
iniziando perciò a cimentarmi nella composizione. Con gli amici della
Camerata, ci conosciamo da molto prima che questa venisse fondata,
la collaborazione perciò è nata del tutto spontaneamente, per comune
passione, oltre che reciproca stima, che perdura tuttora. Sono davvero
state molte le mie collaborazioni, in questi anni, con artisti dell'area
underground milanese, a stento riesco a ricordarle tutte. Per citarne
qualcuna, ad esempio, il lavoro con l'ex percussionista della Camerata
"Ignis Urbis Mithrae", nel quale abbiamo cercato di ricreare atmosfere
e suggestioni dell'antica Roma, di cui vado molto fiero; quando mi
è stato consegnato il cd e l'ho inserito nel lettore, ho avuto la
netta impressione di essere sbalzato indietro nel tempo di 2000 anni,
direi quindi che siamo riusciti nell'impresa. Nel 2005, ho realizzato
nell'album "Giallo Elettrico" di Garbo un remix di "Onda Elettrica",
sotto lo pseudonimo "Synthlab", in collaborazione con "Hotrebor".
Ho inoltre realizzato le colonne sonore di due spettacoli teatrali
del regista Gianluca Fabbrini, lo stesso che si è occupato dell'attuale
videoclip di "A Blue Bird In A Scarlet Spring" per RosaRubea: un'esperienza
impegnativa, ma molto appagante. Sono attualmente impegnato in altri
progetti oltre a questo con Daniela, sempre in qualità di compositore
ed arrangiatore, di cui sentirete presto parlare; sono e resterò sempre
al servizio della musica, non esiste nulla di più importante per me.
"RosaRubea
è la Rubedo alchemica, l'ultima fase dell'Opus Magnum o Opus Chemicum,
che annuncia la trasmutazione del metallo vile in Oro", recita una
vostra press-kit in mio possesso. Svelateci qualcosa in più sull'ermetico
mondo di RR, nel lavoro di esordio ripercorrete - attraverso i 4 Elementi
Naturali - i concetti di Nascita, Morte ed infine Rinascita…
Daniela: L'Alchimia
è poesia simbolica nel suo archetipico eterno viaggio nei territori
dell'anima: un viaggio che più che essere spiegato dovrebbe essere
percorso. I simboli hanno vita: l'Alchimia, antica arte dei metalli,
parte dalla materia per giungere allo Spirito senza mai dimenticare
la materia. Personalmente sono sempre stata affascinata dall'Essenza
senza spiegazioni, dall'immanenza dell'Essenza. L'Alchimia si serve
di simboli per indicare un percorso. I quattro elementi naturali,
terra, acqua, aria, fuoco, vivono in noi come nell'universo e, nella
vita come nell'immaginario collettivo, in essi si sviluppano vita,
morte e rinascita in un eterno circolo. In eterna imprevedibile trasmutazione.
RosaRubea si fa espressione, visione, manifestazione di questo processo.
Il nostro mcd d'esordio è andato naturalmente in questa direzione
senza che lo preventivassimo.
Daniela,
"The fire and the rose" è aperto e chiuso da due poesie di tua creazione:
hai iniziato a scrivere in occasione di questo progetto o hai già
scritto poesie nel passato?
"Tra l'urlo e il canto", la poesia che apre il concept, risale
al 1988! E' una poesia della mia adolescenza, che scrissi di getto
e che in seguito mi si rivelò come poesia alchemica. "Le Nozze Alchemiche"
invece, con cui si chiude l'album, è una poesia più recente, del 2006.
La poesia e il canto da sempre mi accompagnano e sono stati canali
di espressione privilegiati. Sono un modo di essere, di vivere, di
esplorare, di comunicare e trovare così nuove interazioni con il mondo.
Sono esplorazione e creazione, scintilla vitale che torna alla vita.
Oltre
ad una cover di Patti Smith, amate proporre dal vivo la bella "Lather"
dei Jefferson Airplane, maestri psichedelici dei tempi folli e amfetaminici
della west coast americana, di Height-Ashbury e del mitico Fillmore
West di San Francisco. Daniela, dove giungono le vostre personali
passioni musicali? Siete cresciuti tipicamente con l'ondata new-wave
e post punk oppure possedete un background di più ampie vedute?
Daniela: I nostri
orizzonti si chiamano Musica e sono molto vasti, sconfinati! Vi sono
certo passioni prevalenti, ma, almeno per quanto mi riguarda, non
vanno a identificarsi con una mera corrente - cui pure si può essere
affezionati - quanto con alcuni, speciali artisti. Da adolescente
fui molto affascinata dai suoni e dalle atmosfere lisergiche, dal
viaggio straniante verso cui ti sospingeva certa musica psichedelica:
cantavo nella mia stanza con Grace Slick e con Jim Morrison e vivevo
le loro vite avide e folli. Tuttavia, la mia prima vera musa fu Patti
Smith, per cui ebbi una folgorazione e che mi cambiò la vita. Insieme
a lei, fu la ruvidezza del suono newyorchese e poi del punk ad arrivarmi,
e mi stordì allora nel mio percorso esistenziale. La wave e l'elettronica
tinsero il sogno di eleganza a volte con venature noir, gli orizzonti
si ampliarono ulteriormente. Quando poi cominciai a prendere lezioni
di canto lirico, imparai ad apprezzare ulteriormente le raffinatezze
espressive del rinascimento, del barocco e del romanticismo dei Lieder,
in cui presi a cimentarmi vocalmente. Quanto a "Lather" dei Jefferson
e "Dancing Barefoot" di Patti Smith, sono ballate estatiche e ipnotiche,
da noi molto amate, e che abbiamo voluto riproporre nella nostra versione
- molto suggestivo a nostro parere
l'arrangiamento per piano di Marco Bosio - così omaggiandone gli autori.
Pino: Certamente per me
la new-wave è stata ed è tuttora una grande passione, con la quale
sono cresciuto, ma fermarsi a questo sarebbe stato decisamente riduttivo,
senza poi considerare che se non fossero esistiti i generi musicali
che l'hanno preceduta, neanche questa sarebbe esistita. Amo perciò
ascoltare tutta la musica in grado di emozionarmi, dalla classica
al jazz, dal rock all'elettronica, nessun limite, tuttavia ho sempre
un occhio di riguardo verso chi cerca nuove strade, così come faccio
a mia volta, e come fece la "new" wave negli anni '80. Non importa
poi se gli anni passano e le cose inevitabilmente cambiano, è importante
conservarne lo spirito, affinché il lavoro di chi ci ha preceduto
non sia stato vano.
Progetti
futuri all'orizzonte? Apparizioni dal vivo, o magari l'atteso seguito
del mini d'esordio…
Daniela: Si lavora nella
fucina. Una data dal vivo è stata fissata: saremo ospiti del Villa
Festival (28 e 29 aprile 2012) presso l'elegante ottocentesca Villa
Aganoor Pompilj a Monte del Lago (PG) domenica 29 aprile 2012. E'
un contesto molto suggestivo e piacevole e ne siamo felici.
Abbiamo
apprezzato la bella grafica del package di "The fire and the rose",
enfatizzata ulteriormente nel set di cartoline acquistabili separatamente
piuttosto che nei visuals ammirati durante l'esibizione di Lipsia.
A chi dobbiamo tale non comune estro artistico?
Daniela: Le immagini
a commento di "The Fire and The Rose" sono tutte prodotte dall'estro
visionario di Massimo "Ussarosultetto" Bertocchi. Anche in questo
caso la sinergia con la musica e la poesia di RosaRubea è molto forte.
"How far Jerusalem from Hell", il dipinto che illustra la copertina
di "The Fire and The Rose" è un olio su tela del 2007, parte di una
serie di dipinti di matrice visionaria: dagli intensi rossi del fondo
appaiono neri echi di paesaggio come inquieti lembi di sogno; un'immagine
di forte suggestione e impatto emotivo. A corredo di ciascun brano
dell'album, poi, Massimo ha dipinto degli acquerelli di sapore onirico
e un po' naif. Durante i nostri spettacoli la proiezione di immagini
è, insieme alla musica, un veicolo di comunicazione e dell'aspetto
visivo ha grande cura, con noi, Massimo Bertocchi, con la selezione
di immagini ad hoc. Con noi, al festival di Villa Aganoor Pompilj
il 29 aprile prossimo ci sarà infatti anche Massimo, che esporrà con
una sua personale: "How far Jerusalem from Hell".
Pino,
da non musicista ma da appassionato di lunga data di sperimentazione
elettronica, sono curioso di conoscere qualcosa in più riguardo le
tue "macchine": fai uso certamente del mitico "Mac", ma ti cimenti
anche con strumentazione analogica e nel caso come crei l'interazione
tra i due differenti universi sonori?
Certamente quello da te citato, è un prezioso, affidabile
e instancabile compagno di lavoro, che ho al mio fianco da 15 anni,
con diversi modelli che si sono succeduti, strumento indispensabile
per chiunque componga musica. A questo, affianco diversi sintetizzatori,
sia analogici che digitali. Il processo creativo si svolge in maniera
del tutto istintiva; quando arriva l'idea, arriva anche il tipo di
suono con cui questa si deve realizzare, quindi provo prima con un
synth, poi, se non sono soddisfatto, con un altro, e così via fino
al raggiungimento dello scopo. Compito dell'artista, non è solo quello
di creare suggestioni o emozioni, ma fare in modo che queste arrivino
al maggior numero possibile di persone, per fare questo però occorre
avere un po' di umiltà e mettersi anche nei panni di chi riceve il
messaggio, cercando di renderlo anche intelligibile. Per citare un
famoso film di Wenders: " Noi siamo i messaggeri, non il messaggio";
il messaggio, in questo caso, è la musica.
RosaRubea é Daniela Bedeski e Pino Carafa, ma non solo: l'apporto
dei bravissimi Zeno Gabaglio e Marco Bosio al violoncello ed al piano
è risultato fondamentale in sede live. Possiamo considerare Zeno e
Marco come due componenti del progetto a tutti gli effetti oppure
si tratta di una collaborazione in possibile evoluzione e trasformazione
per il futuro?
Pino: Naturalmente, i
brani sono stati composti da me, per quanto riguarda musiche e arrangiamenti
del lavoro in studio, e da Daniela, per le parti vocali e gli arrangiamenti,
con eccezione delle parti di violoncello, composte da Zeno. Per il
live invece, oltre a Zeno, il contributo di Marco Bosio si è rivelato
molto prezioso, sia per eseguire con la giusta interpretazione le
parti di pianoforte da me scritte per i pezzi del mini-cd, sia per
i bellissimi arrangiamenti da lui creati nelle cover, in particolare,
per il pezzo di Patti Smith. Michele Fiore invece, il percussionista,
si è aggiunto più tardi alla formazione, ma in futuro il suo ruolo
sarà fondamentale, perché grazie al suo contributo, potremo conferire
una maggiore dinamicità ai prossimi pezzi. Certamente io e Daniela
ci auguriamo che rimangano come effettivi componenti del gruppo, nonostante
siano entrati in principio come collaboratori: il loro contributo
è essenziale.
RosaRubea
"The Fire and The Rose"
MCD (Old Europa Cafe)
La "Dama mediolanense" Daniela Bedeski ed il fido Pino Carafa
(già collaboratore della Camerata nello splendido secondo lato
del 10" "L'Alfiere" del 2001) stringono un nuovo sodalizio da
cui nasce la creatura RosaRubea, che in questo mini d'esordio
per Old Europa ci regala un assaggio di grandi cose e potenti
suggestioni. I concetti di Nascita, Morte e Rinascita, interpretati
con un espressionismo vicino alla corrente Ritomodernista di
Angelo Tonelli, permeano i 7 brani del mini, ove oltre Daniela
al canto e Pino ai synths, intervengono il pianista Marco Bosio
ed il talentuoso violoncellista Zeno Gabaglio. I 25 minuti di
musica colta del dischetto generano grandiose aspettative su
questo progetto nuovo di zecca, che unisce sapientemente onirici
ed oscuri "soundscapes" a trame neo-classiche dalle ariose melodie
con quella naturalezza propria di grandi progetti quali ad esempio
i francesi Dark Sanctuary. Se il tocco elettronico e sperimentale
di Pino "SynthEthic" emerge nella intro "Tra l'Urlo e il Canto"
e nella finale "Le Nozze alchemiche" (i testi sono due poesie
di Daniela), pianoforte, violoncello e voce conducono invece
i 6 capitoli centrali dell'opera, tra i quali è presente anche
un celebre traditional scozzese, "The twa Corbies". Immancabile
un cenno riguardo il prezioso package che custodisce l'opera,
con gli splendidi dipinti del pittore Massimo Bertocchi (di
grand' effetto l'olio su tela "How far Jerusalem from Hell"
che campeggia sulla cover) e l'artwork fotografico della bravissima
Ajmaproject, da tempo fotografa professionale ed autrice ritomodernista
con il suo personale progetto Les Jumeaux Discordants. Indubbiamente
un'uscita sopra le righe per l'inossidabile Old Europa Cafe
di Rodolfo Protti, siamo ora ansiosi di assaporare il gruppo
meneghino sulla lunga durata, ed ovviamente al più presto anche
on stage!
Info:
www.myspace.com/rosarubeaproject
www.reverbnation.com/rosarubea
www.facebook.com/pages/RosaRubea/179442238732548
|
Data
pubblicazione: 30 Settembre 2011