PIER PAOLO PASOLINI TRIBUTE NIGHT
@ Taurus - Cirié ' (TO) 24 Ottobre 2009
Dopo
la pubblicazione di un tributo su CD al grande poeta scomparso
Pier Paolo Pasolini,
è la volta di un minifestival sul suolo torinese, a
cui dedichiamo un doppio live report.
live
report 1 testo e foto by Oflorenz
live
report 2 testo e foto by Matteo
Cagnola
Recensione
CD by Anialf
Report
1
testo e foto by Oflorenz
L’organizzazione
torinese Regio Manicomio e la Rustblade di Bahntier - Stefano
Rossello ci portano proprio alle porte di casa un evento industrial-power
electronics con i contro-fiocchi, dedicando la serata al celebre
regista e poeta emiliano assassinato sul lido di Ostia nel
lontano 1975. Già distintasi in passato nell’organizzazione
di importanti eventi a livello locale in campo di elettronica
estrema, Regio Manicomio supera questa sera ogni aspettativa,
portando a Torino un headliner d’eccezione, gli svedesi In
Slaughter Natives. Ma procediamo per ordine, perché
prima del celebre progetto della Cold Meat, tocca a tre grandi
realtà del panorama nostrano il compito di scaldare
il folto pubblico accorso per la soirée: Cain Harbour,
Tronus Abyss/SantAAgostino ed il mitico Wertham.
Cain
Harbour, one-man project torinese di Septic, foto
a destra, apre le ostilità su di un palco volutamente
essenziale, senza ausilio di visuals ed illuminato esclusivamente
da un’intensa luce rossa. Rabbia nichilista risultante in
un assalto sonico spesso vicino al noise, con vocals gridati
furiosamente in faccia al pubblico. Questo ci voleva per iniziare
a mostrare i muscoli, e tanto ci dà l’autore di “Gallus
Sinae”, unico suo lavoro in cdr sino ad oggi uscito per Regio
Manicomio.
Anche
l’act successivo SantAAgostino
(foto a sinistra) gioca in casa, e si vede: quando un lento
e cadenzato drone strumentale di grandissimo impatto parte
all’attacco, con i tre figuri mascherati dietro le macchine
ed un televisore “old-style” che proietta incessantemente
video disturbanti, la folla a ridosso del palco raggiunge
la massima intensità della serata. “Her Doktor” Andrea
Provera e compagni azzeccano un set con rythmic-drones e power-noise
senza soluzione di continuità, spalancando all’audience
una cavalcata nelle sinistre lande dei “Terreni K”. Ma SantAAgostino
è una creatura mutante, che nel giro di pochi minuti
si evolve di fronte ai nostri occhi in Tronus
Abyss, ensemble che vede sempre la regia di Andrea
Provera (titolare della celebre distro sabauda Pagan Moon)
sin dal lontano 1998. Mossosi nei primi tempi su coordinate
vicine al black metal, Tronus Abyss si evolse presto verso
sonorità death-ambient contaminate dall’elettronica,
e stasera sa ancora sorprenderci con un’ originale commistione
di basso, chitarre “doom”, elettronica e voce narrante di
Andrea quasi in taglio “cantautorale”: spiazzante, seppur
in chiave positiva!
Il
comasco Marco Deplano, foto a destra, non necessita di presentazioni:
la sua devastante creatura
Wertham stasera si materializza
di fronte a noi sotto forma di one-man project, supportata
da ottimi visuals e dalle brillanti trovate sperimentali che
danno al genere noise sempre nuovi significati e nuova linfa.
Barattoli in latta amplificati, biglie che cozzano l’una con
l’altra, catene e power electronics senza compromessi fanno
della gig di Wertham una vera bomba, con i micidiali grugniti
di “Pigsty” ad aprire il set. Formidabile.
Purtroppo
tra lo show di Wertham e l’inizio di In
Slaughter Natives (foto sotto) parte del pubblico
se ne va, a dimostrazione del fatto che i gruppi di casa,
una volta tanto, han saputo attirare maggior attenzione rispetto
alla più celebre band headliner. Peccato, perché
l’ora regalataci da Havukainen e dalla compagna Akasha meriterebbe
davvero l’attenzione e la resistenza all’ora ormai tarda.
Per alcuni uno dei progetti più credibili e di maggior
continuità dell’etichetta di Karmanik, il duo di Borensberg
esprime un gran set di oscurissima e marziale elettronica
condita di tetre sinfonie dall’oltretomba. La voce distortissima
ed ultra-growl di Jouni, l’algida bellezza di un'Akasha bravissima
alle "macchine", i visuals di cosmica psichedelia: pochi ingredienti
per un gran risultato, di cui la granitica “Blood Testural”
costituisce il vero e proprio manifesto.
Una
serata-evento davvero ben riuscita, con i pochi intermezzi
vuoti ottimamente riempiti dai readings avanguardistici di
Claudio Pozzani, Ksenja Laginja e Soundrift, e l’interessante
esposizione di sintetizzatori ad opera di Noisecollective.
I nostri complimenti a Regio Manicomio e Rustblade: anche
noi torinesi possiamo dire finalmente di avere avuto un “Congresso
post-industriale” tutto nostro! Con l’auspicio – ovviamente
– di replicare periodicamente negli anni a venire.
Foto
by Oflorenz
Report
2
testo e foto by Matteo Cagnola
Un
nome su tutti mi ha spinto a spostarmi per chilometri in auto
da Busto Arsizio (VA) fino a Ciriè (Torino) e questo
é: IN SLAUGHTER NATIVES per il live "Pier Paolo Pasolini
tribute night" al Taurus Club.
Arrivato al Taurus con anticipo trovo già un pò
di gente in attesa davanti al locale (poche persone in verità)
l'inizio é previsto per le 21,30, un pò tardi
per una serata così piena.
Conoscevo i primi tre gruppi (che poi erano quattro) solo
tramite "MySpace" e così sapevo quali sarebbero state
le proposte musicali.
In locale non era molto grande ma accogliente, c'era una proiezione
video dedicata a Pasolini, una mostra di pittura e stand di
CD compresa la Cold Meat Industry con la presenza di Havukainen
(ISN) molto gentile e disponibile nel firmare autografi e
nel farsi fotografare.
Il primo assalto sonoro é stato quello di Cain Arbour,
il genere é tutto industrial/noise molto sperimentale,
forse anche troppo visto che sembrava di stare in fonderia.
Voce gridata nel microfono, rumori, campionature e sferagliare
a tutto volume mi lascia piacevolmente stordito e trovo che
la serata promette bene.
E' ARTE e và fruita senza chiusure mentali come pura
e libera espressione
in sintonia con una serata dedicata a Pasolini.
Fra un gruppo e l'altro ci sono state letture di poesie e
scritti di Pasolini o spezzoni di interviste con la sua voce,
il che a reso la serata più lunga del previsto.
Dopo una pausa é il turno di SantAAgostino
a cui poi si uniscono Tronus
Abyss, un mix di elettronica, voce recitata e sottofondo
di chitarra e basso, ottima esibizione e buona risposta da
parte dei pochi presenti.
Con
Wertham ci siamo trovati
davanti ad un'altra "one man band", sempre industrial, musica
estrema a tratti un pò marziale, il banco con le "macchine"
era coperto da un telo mimetico e e la "battaglia sonora"
iniziava con tanto di sbattere di catene per terra.
Il
merito di questi gruppi italiani (che non conoscevo ma che
mi hanno favorevolmente colpito) é di sperimentare
e diffondere un genere che non é molto noto nel nostro
paese, la gente dovrebbe seguire meglio la scena italiana
e lasciar perdere gruppi stranieri più alla moda.
E'
l'una di notte e anche se la stanchezza si fà sentire
é giunto il momento più atteso con i IN
SLAUGHTER NATIVES, foto a sinistra, devo dire che
mi aspettavo più pubblico per un nome così grosso
(almeno per me) e questo tenendo conto che i gruppi della
CMI non passano spesso per il nostro paese.
Alle
"macchine" (tastiera e computer) c'era la bella mora K.Binder
e al microfono il carismatico Jouni Havukainen, stranamente
mancava Tomas Pettersson (Ordo Rosarius Equilibrio) che mi
aspettavo visto che compare nella formazione ufficiale descritta
sul "MySpace" degli In Slaughter Natives.
In
ogni caso il suono é risultato subito epico, granitico,
cadenzato e pesante, e via con i classici "purgate my stain",
e tanti altri brani da "resurrection" come "as my shield"
ecc. La
voce di Havukainen é possente e perfetta come se fosse
un cantante di Death/Black Metal e devo dire che il genere
proposto da In Slaughter Natives ha molti punti in comune
con il Death anche se é tutto un'altro genere.
Non
ci sono stati bis e tutta l'esibizione sarà durata
un'ora scarsa ma in ogni caso é stata una bella esibizione
e ne é valsa la pena, gli IN SLAUGHTER NATIVES si sono
rivelati potenti oscuri e malefici proprio come su cd e sono
una grande gruppo a mio avviso, vero "Apocalyptic Orchestral
Dark" come giustamente viene definito.
Io
sono tornato a casa stanco ma felice, sapevo che un'occasione
così unica e irripetibile non era da perdere.
AAVV
"A tribute to Pier Paolo Pasolini: Songs for a Child"
CD BOX (Rustblade/Masterpiece distr.)
Sicuramente
sarà esistita, ma io non ricordo di aver ascoltato un'intera
compilation-tributo al nostro grande poeta-scrittore-regista
(magari qualche brano qua e là, ma non un lavoro completo).
Lasciando COMPLETAMENTE da parte qualsiasi richiamo
ideologico-politico, inevitabile parlando di Pasolini
(vengono sempre prima le sue idee, e poi la sua arte,
fateci caso...) e concentriamoci su questa coraggiosa
compilation edita dalla Rustblade di Stefano ":Banthier//".
Il cd viene offerto in un cd-box rosso vivo, in edizione
limitata a 696 copie (attenzione quindi!!!) con tanto
di ciondolo spero molto esorcizzante visti i tempi,
ma soprattutto una cartolina e un booklet con degli
stupendi dipinti di Saturno Buttò, che coloratissimi
quanto cupi, lasciano intravvedere di nuovo il talento
innato di questo Artista (ma un plauso va anche al collage
iniziale sul volto di Pasolini ed all'artwork del cofanetto
a cura di Alessia Catanuto), Già quanto detto dimostra
la cura che Rossello ha impiegato nel
preparare questo cd, ma attenzione adesso ai nomi presenti.
Si parte (e poteva esserci inizio migliore?) da 'Ostia'
dei Coil, su cui non dico niente perché sarebbero parole
comunque inadeguate; si prosegue poi con un omaggio
degli stessi :Banthier// con un brano sì noise e ricco
di campionamenti della voce di Pasolini (come avviene
nella maggioranza degli altri brani) ma comunque 'quieto'
rispetto alla tempesta a cui il gruppo ci ha sempre
abituati. Un dolcissimo Spiritual Front riprende il
folk-commerciale alla Ostara, con "My erotic sacrifice"
(attenzione al testo...) e poi la sorpresa dell'amico
Ah-Cama Sotz che con l'etera (sì, eterea) e mediorentaleggiante
"Les mille et une nuit" (che il buon Herman si stia
addolcendo con l'età?). Alio Die fa quello che ci aspetta
da un Artista del suo calibro, ma supera anche stavolta
se stesso cion il neoclassicismo ambientale di "Splendido
Struggente" (che onestamente non conoscevo, almeno in
questa versione, ma c'è da dire che la maggioranza dei
brani del cd sono rari, inediti o nuove versioni), e
subito dopo il Teatro Satanico con la sperimentazione
trip-hop di 'Ppppetrolio'. Arriviamo al giro di boa,
e vedo mr. In Slaughter Natives, ed ero già pronto al
peggio, quando invece questo camaleontico svedese se
ne è uscito con questa "Never closed my eyes" dove a
parte il vocione simil-doom, è un gioiello di delicatezza
straniante (beh, certo, alla maniera di ISN ovviamente...),
mentre i sempre più lanciati Condanna virano maggiormente
sulla sperimentazione, cosa a loro congeniale, in "Sotto
un cielo di fango e sangue". Avevo 'paura' anche di
"Supplica" dei Black Sun Production, e di "Dresden"
di mister Nueva Germania, invece i primi hanno confermato
l'innato talento, con pochi ma decisi suoni, ed io già
me li immagino in una delle loro (scandalose!!!) performance,
mentre per i secondi l'ethereal si è fatto nuovamente
strada, almeno per questo remix di 'Dresden'. Cosa ci
fanno i Frozen Autumn in questa scena tutto sommato
legata all'elettronica più ambientalista, noise, power
ecc? Semplice: una versione strumentale di "Citywards"
molto drammatica e tesa, come se Diego e Arianna si
siano voluti 'trattenere' con il solo ausilio di un
synth e di campionamenti: esperimento riuscitissimo!
Dei "Sandblasting" c'è una versione di "Memories" che
da marziale diventa via via quasi darkwave (passatemi
il termine). Chiudono la compilazione il sempre ottimo
Marco Deplano alias Wertham, che in "30.09.2009" sfoggia
una dark-ambient di tutto rispetto , e la conclusiva
"The spirit of love" affidata al progetto 'Catholic
Boys in heavy leathers' che sicuramente fra industrial,
power noise, urla di piacere/dolore è l'unico punto
di contatto con chi conosce la Rustblade ed i suoi artisti.
Insomma, un ottimo tributo che sarebbe sicuramente andato
a genio a Pasolini, e che vista l'edizione limitata,
e i nomi dei partecipanti, spero abbia il successo che
merita completamente. Ripeto: ideologie alla larga,
si parla solo di musica.
Contatti: www.rustblade.com
(Anialf)
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