La
prima puntata di Net Label è stata pubblicata sul n
XXIX (29) della nostra rivista cartacea.
Da'ora in poi le seguenti puntate saranno edite su web.
Gli album recensiti qui sono album disponibili solo su Internet,
pubblicati da case discografiche on-line e collettivi d'artisti,
dalle quali è possibile scaricare mp3 gratuitamente
e legalmente.
Qui trovera spazio questo tipo di musica. Pertanto i dischi
usciti su supporto tradizionale (CD, vinili, etc) continueranno
ad essere recensiti sulla versione cartacea della nostra rivista.
(Nikita)
NET-LABELS
REVIEWS
Rubrica
a cura di Noctiluca
BOKOR
“Stay”
[dlnet034] (www.dreamlandrecordings.com)
Un live registrato il 19 luglio 2005, malinconico e delicato,
creato unicamente con una chitarra piena di armoniche tessiture
droniche dilatate dal vago sentore post-rock ambientale. Semplicemente
avvolgente ed embrionale.
CISFINITUM
“Landschaft” [ntt24] (http://www.entity.be/entity)
E. Voronovsky, conosciuto meglio come Cisfinitum, già su Waystyx
e Drone Records, quest’ultima quasi un must dell’ambient,
ci propone un ottimo lavoro drammatico, emozionale, ironico,
spesso coadiuvato da un largo uso di archi, tape e qualche
field recordings. Semplicemente bello.
CORDELL
KLIER “Kingdom” (www.darkwinter.com)
C.K., un nome già abbastanza conosciuto in ambito net label
e con un numero direi enorme di cd-r e cd. Un'unica traccia
profondamente ipnotica di basse frequenze e micro rumori.
Denso ed oscuro.
DER
HEIDI IST LIEB! “A Life in Future Aspects” (www.fopi.net)
Un sito dedicato interamente agli Psichic TV, comprendente
un’interessante intervista a Alaura O´Dell (ex-Genesis P-Orridge),
è una fucina di idee, di musica e produzioni. Vi assicuro
che vi perderete nel sito. Terzo capitolo di D.H.L. sugli
aspetti dell’ego… un sorta di soft industrial/dance molto
dark coadiuvata dall’utilizzo di synths, chitarra, flauti…
non originale ma interessante.
MATHIEU RUHLMANN
“The Calm of the Suns” [ntt25] (http://www.entity.be/entity)
M.R., già autore di un paio di CD-r, esordisce su Entity.
Sette pezzi che trasudano un ottimo dark-ambient dronico profondo,
distante, a volte coadiuvato da strumenti classici. Sorprendente
ed interessante.
MARCO
LUCCHI “Tantra à l'usage des anges” [wh058] (www.webbedhand.com)
Marco Lucchi, electronics, samples, tastiere, chitarra acustica…
compositore italiano, registra nel 1999 a Carpi questo live
insieme ad un percussionista, un flautista, un soprano… e
una danzatrice. Una sorta di etno-ambient angelico molto ispirato,
trascendentale, a tratti sperimentale, che si avvicina alla
cosiddetta world-music. Molto interessante.
MARK
HAMN “Prefixes” [wh053] (www.webbedhand.com)
Un altro italiano che vaga nel mondo delle net label e soprattutto
della prolifica webbed hand con qualità molto alta!!! M.H.,
25enne, tenta di esplorare il mondo dell’elettronica in modo
personale. Strutture melodiche di archi, tastiere, sintetizzatori
virtuali si intrecciano con micro-rumori di matrice glitch
e suoni di vario genere. Esperimento non del tutto riuscito
ma sicuramente innovativo ed interessante con un apice in
“Semi”.
OYSTER
“Omonimo” [FukkGod 037] (www.fukkgod.org)
Oyster, nome a me totalmente sconosciuto, ci ‘regala’ questo
Ep omonimo di quattro tracce. Lavoro interessante che vaga
nello spazio ambient-dronico-rumoristico. Nulla di nuovo ma
sicuramente piacevole, ben strutturato, che in “Coins Causing
Galvanic Corrosion” (molto bella) ha la sua massima espressione.
HENRI
PETTRSON “Traveller” (http://www.no-response.org/)
Grandioso… sono le uniche parole che mi vengono in mente per
queste sette tracce intense, malinconiche, delicate, ipnotiche,
fortemente visive e filmiche di soft-electro/ambient/dub.
PHELIOS
“Falcon” (http://tonatom.net/)
Martin, aka Phelios, ha studiato pianoforte e organo, che
suona in un’orchestra… si dedica anche ai sintetizzatori.
Il risultato è un dinamico ambient ritmato, orchestrale, teatrale,
malinconico ed irriverente di pianoforte, synths e beats.
Ben congeniato e strutturato.
FABRICE
PLANQUETTE “Dans la solitude des champs de coton”
[cnv12] (http://www.con-v.org)
Artista francese già noto con diversi nomi e pseudonimi nel
mondo net-label, che ricrea in questo lavoro, creato inizialmente
per una rappresentazione teatrale, un’acida danza solitaria
di insetti, ciuffi di cotone, semi, steli d’erba librati nell’aria
calda ed intensa di un’estate senza fine. Semplici field recordings
e soft-drones/noise che non annoiano. T
RESIN
“The End” (www.tibprod.com)
Un muro… un muro di rumore organizzato in eviroments sintetici,
dronici, ipnotici non banali decisamente terroristici e harsh.
TIRRIDDILIU
“Conglomerato auto-deviante di strumenti e suonatori”
[ns34] (www.nexsound.org)
“Deliranti in circostanze astratte”, primo album pubblicato
su Nexsound, aveva una matrice più rumoristica molto ben articolata
e strutturata, ma mai noiosa. Con questo nuovo disco, il sardo
T. esplora, mantenendo sempre molto complesse le sue alchimie
musicali, una sorta di dark-ambient-micro-noise, che solo
apparentemente sembra astratto, lasciando parlare ‘strumenti
e suonatori’. Eccezionali: “Agonia di un flauto”, “Il suonatore
di trombe giocattolo” ed “Il pianista evaporato”.
PAOLO
VENEZIANI “1995-2005” [od072] (www.ogredung.org)
Ogredung, forse la prima net label italiana, è da sempre patria
di Paolo V. Trattasi di un doppio cd (virtuale) che celebra
i 10 anni di attività di questo italiano. Mp3 di qualità elevatissima
(320 kbyte) e musica eccezionale. Difficile è descrivere un
album così bello e nello stesso tempo vario. P.V. elabora
un ambient che viene costruito su basi melodiche sintetizzate
veramente tristi ed evocative, sulle quali si poggiano suoni,
ritmi, rumori… dinamici e mai statici. Lunghi viaggi nello
spazio alla ricerca di pulsazioni e di vita dimostrano come
una produzione non pubblicata possa essere migliore e superiore
ad una reale. Difficile è scegliere una canzone.
TZII
“Swamp Rituals” (http://www.signal-zero.info/label/)
Un francese che disturba con le sue visioni dark-ambient-ritualistiche
distorte, rumorose e a tratti folk. Nuvolose visioni di un’Europa
post-seconda guerra mondiale. A volte incerto e ingenuo ma
non per questo banale. Grigie, fredde e nostalgiche ceneri
di distruzione.