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Moonlight Festival

IV EDIZIONE
9-10-11 Novembre 2012, Zona Roveri, Bologna

Testo by GabryDark
Fotografie by Giancarlo Donatini


Dopo un periodo scarso di eventi per chi è interessato alle sonorità dark, arriva finalmente a Bologna il Moonlight festival, alla sua quarta edizione: una tre giorni di full immersion in Zona Roveri nella musica wave, goth, elettronica e non solo musica, ma anche una mostra di foto delle edizioni precedenti alla Ono Arte contemporanea, un concorso fotografico su Bologna dark, dj set al Disco d'oro, reading e conferenze con autori di noir o di musica, stand di abbigliamento e accessori per tutti i gusti, dal punk al vittoriano.
Naturalmente non possiamo mancare alle serate, che offrono un programma di tutto rispetto e la sorpresa del ritorno, e forse epilogo, dei Disciplinatha, gruppo punk bolognese, che negli anni '80 ebbe un grande successo grazie anche ad un atteggiamento provocatorio e ribelle alle convenzioni.

1° giorno: 9 Novembre

Il compito di inaugurare il Festival è del gruppo americano Fangs On Fur. I brani death rock/ post punk del loro repertorio scaldano l'atmosfera ancora rilassata del locale. I ritmi disturbanti e il look effervescente della band costituiscono il primo assaggio di una serata che va in crescendo per la bravura e professionalità degli artisti che si succederanno sul palco.

Arrivano dopo una breve pausa occupata dai Djs che mixeranno in tutte e tre le serate anche nei dopo live, gli O.Children, band inglese dall'altissimo cantante di colore: si esibiscono nei loro pezzi migliori, tratti dal primo album pubblicato: sound accattivante alla Joy Division, voce calda, buona padronanza del palcoscenico, brani suggestivi.

Chiudono la serata live i Disciplinatha, accolti con ovazioni da un folto pubblico, preceduti dal coro alpino di Trento presentano il loro lavoro contenuto in un cofanetto a tiratura limitata, "I Tesori della Patria". Il loro spettacolo è multisensoriale, con video documentari dagli anni del ventennio fascista agli anni 50, sottolineati da musica elettronica industrial, luci violente sparate sul pubblico, catene sbattute su strutture di ferro, testi graffianti, la voce maschile di Cristiano Santini e femminile di Valeria Cevolani in contrappunti stridenti, la chitarra di Parisini ed il basso della Vicinelli dai suoni disturbanti ripropongono l' esasperato sound punk dei tempi del loro successo. Anarcoidi, non inscrivibili in nessuna ideologia, la loro musica colpisce al cuore e alla testa dei presenti. Emblematico il brano"Crisi di valori". Quando poi fanno entrare sul palco il coro delle mondine di Bentivoglio, donne anziane e giovani le cui voci si sono plasmate durante il crudo lavoro della monda del riso, l'emozione sale alle stelle. Bellissima inoltre la cover di Battiato "Up patriots to arm". Grande successo a tutti i livelli. Chissà che non ci sia un ripensamento da parte loro sulla decisione di considerare questa esibizione come unica ed ultima.


2 ° giorno: 10 Novembre

Aprono la serata gli Shimmer, duo vincitore del contest Gothic Room Italia 2012, riconoscimento del tutto meritato per una band dal sound raffinato alla Cure ed alla Editors: bei pezzi ballabili, oltre che da sentire, tratti dal loro primo album e a conclusione The name of love preludio al secondo futuro album.

Il secondo live è appannaggio degli Incubus Sukkubus, band inglese di pagan rock, voce femminile intensa, suonano anche la cover "Paint it black" dei Rolling Stones. Si spendono con impegno, riscuotendo un buon successo.

 

Ma quello che fa la differenza nelle band, con tutto il rispetto per il gruppo precedente, è la passione travolgente, quel quid in più che eleva al di sopra della normalità e rende l'esperienza musicale qualcosa di assoluto. Questo è ciò che ci viene trasmesso durante l'esibizione dei Kas Product ed è quell'elemento che annulla il distacco tra il momento in cui apparvero negli anni '80 ed ora. Attuali le sonorità elettroniche e la voce della cantante Mona Soyoc, vero animale da palcoscenico, vibrante di un'energia, che si di

ffonde tra il pubblico intervenuto sin dal primo brano, cupo nel sound ed accompagnato da un canto quasi recitato. Bravissima a passare da generi electro dark di Never come back, famoso brano degli anni 80, a un trip pop alla francese, con forti influssi jazzistici, salta sul palco si arrampica con agilità felina sulle strutture di sostegno delle luci, stupisce per l'agilità del corpo, la mobilità espressiva del volto e della voce. La fine giunge con rimpianto e dopo un bis, richiesto a gran voce da tutti.

 

La line up della serata prosegue con un grande interprete degli "ottanta", David J che fu con i Bauhaus nel loro periodo d'oro. Sorpresa per chi si aspettava un richiamo di quei suoni: del gruppo dal punto di vista musicale non è rimasto nulla, sostituito da un rock un po' country alla Kopfner. Dolce sound con chitarra acustica. Dalla vivacità estroversa dei Kas Product alla riservatezza signorile di David, dall'esaltazione alla melodia pacata di David J e della sua band di oggi. Tuttavia al termine dell'esibizione non manca un omaggio al pubblico di due brani del repertorio dei Bauhaus, di cui lui stesso fu autore "Bela lugosi is dead" e "Who killing Mr: Moonlight?", in una godibile versione. Tanto di cappello per questo bravo musicista che non ha perso smalto nel corso del tempo.

 

3° giorno 11 Novembre

La serata della domenica, ultimo giorno del Festival, è dedicato alle nuove bands italiane di musica Wave. Aprono la serata alle 21 in punto gli Eggsite con brani tra la wave e il pop dal sapore molto britannico. La cantante e chitarrista Alice Montagnani al termine del live saluta emozionata e ringrazia l'organizzazione del festival per l'opportunità di presentare alcuni brani del loro Ep Supposed to be Lo-Fi, in una location spaziosa e ben attrezzata negli impianti di luci e suoni .

Arrivano,quindi sul palco i Last Moviment, band di tre elementi, voce maschile e chitarra , batteria e basso che ci avvolgono in atmosfere roc, con sfumature dark wave di grande impatto. Nei ritmi vitaminici degli strumenti si fonde la voce del cantante, forse un po' troppo evanescente. Comunque interessante la loro proposta musicale, ballabile e coinvolgente .

Adorabile il terzo gruppo ,gli Starcontrol, con un cantante, che nell'aspetto e nella voce ricorda molto Ian Curtis. Drums decisamente new wave chitarre ed atmosfere virate verso la malinconia dark come in A dreams, si sono fatti amare subito dai nostalgici come me , per i riverberi degli anni'80 nel loro sound. Spero di risentirli presto e di farmi ancora un piacevole tuffo nelle note britanniche dei loro brani per i quali non mi sembra fuori luogo citare echi dagli Editors.

A conclusione della serata i marchigiani Soviet Soviet ci emozionano con un rock energico e graffiante, una fusione sicura e personale di post punk e new wave, che travolge il pubblico con ritmi incalzanti, senza pause tra un brano e l'altro.


Si giunge così al termine del Moonlight Festival con il dj set di David J, che chiude una manifestazione, unica in Italia nel suo genere, talvolta travolgente, coinvolgente sempre. Non ci resta che aspettare la prossima edizione, sperando che si tenga nella stessa locazione di quest'anno, ampia e ben attrezzata .