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MONO
12 Maggio 2005 - Cinema PortoAstra (Padova)

testo e foto by Noctiluca

Il concerto dei Mono chiude una due giorni dedicata a cortometraggi asiatici (Cina, Giappone, Taiwan…) organizzata dall’ASU (Associazione Studenti Universitari) al Cinema PortoAstra.

La band giapponese dei Mono , scoperta e prodotta da quel genio pazzo di J.Zorn, è giunta al suo quarto album uscito per Virgin Giappone e prodotto da S. Albini.
Eccoli finalemente in Italia per un breve tour.
Ci accomodiamo tutti sulle poltroncine e subito un gran silenzio si impossessa della sala. I Mono salgono sul palco e ci donano “16.12” prima e lunghissima canzone del nuovo album. Un incedere lentissimo, tristissimo di arpeggi di chitarra in delay ed echo… piatti accarezzati, basso lunare ci conducono per mano sotto un cielo nuvoloso e plumbeo carico di pioggia e di malinconia.
Canzoni lunghissime ed eterne ricreano una sorta di viaggio ambientale infinito attraverso lunghi viali alberati coperti di neve, piccoli ruscelli, un’aria uggiosa e triste a ci avvolge in questo breve e triste cammino.
Raramente i brani sfociano in esplosioni rumorose, create da possenti chitarre (anche se a volte sarebbero servite, giusto per spezzare un po’ il devastante languore) che caratterizzerebbero un po’ il genere, ma i Mono prediligono un’implosione di sentimenti che turbano, ci rendono tristi e desolatamente sperduti nel nostro io.
Circa un’ora di ambientazioni sonore, coadiuvate da un ottima presenza scenica del sinuoso e affiatato quartetto, a volte faziose e tediose ma comunque di forte impatto emotivo.
Un incrocio ben riuscito tra Sigur Ros, più lenti e desolanti, e Mogwai che si inserisce nel calderone post-emo-ambient-rock caratterizzato da questi infinti crescere ambientali e mille delay ed echi. Piacevoli.

 

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